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Abbruciamento ramaglie e norme
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Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Da sempre. qui da noi, prima dell'aratura del campo o dell'orto è consuetudine rastrellare in un mucchietto le erbacce e le sterpaglie secche rimaste dall'autunno e bruciarle. La poca cenere prodotta viene dispersa sulla superficie del terreno e quindi vangata o arata sotto assieme al concime. Proprio 'altro ieri ho letto sul quotidiano del Trentino che tale operazione è vietata e sanzionata con una multa da 300 a 600 Euro. Mi sembra in'idiozia degna del burocratuncolo di turno ansioso di mettersi in luce come sensibile ambientalista. Forse è lo stesso che un paio di anni fa proponeva di vietare l'uso della legna da erdere!
marzot- utente registrato
- Messaggi : 523
Data d'iscrizione : 20.11.12
Località : Trentino
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Pure da noi, (estremo friuli) sembra sia vietato, e dire che per la befana si accendono i fuochi propiziatori (pignarul), ottima occasione per bruciare i tralci delle viti o altro,
sembra però che sia a discrezione del comune concedere l' autorizzazione, non resta che attendere!!
Paolo67
sembra però che sia a discrezione del comune concedere l' autorizzazione, non resta che attendere!!
Paolo67
paolo67- utente registrato
- Messaggi : 493
Data d'iscrizione : 20.10.11
Località : Friuli
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Paolo67, non c'è spazio a discrezionalità.
Stiamo parlando di un decreto legge, per la precisione il D.L. 136/2013, definitivamente approvato al Senato il 5 febbraio 2014.
E' quindi legge nazionale, con tutte le conseguenze dal caso.
Ciò che in particolare interessa a noi è il comma 1 dell'articolo 3 e l'introduzione del nuovo reato "combustione illecita di rifiuti". Viene introdotta una pena reclusiva da 2 a 5 anni.
Tutto ruota attorno al concetto di "rifiuto". Ritengo che la mobilitazione istituzionale che si è recentemente attivata punterà a far inserire qualche distinguo, in modo che i residui di potatura non possano essere classificati come rifiuti.
E la capacità ammendante della cenere è riconosciuta.
Un mio conoscente disponeva dell'autorizzazione a bruciare fornitagli a gennaio dalla Forestale. La scorsa settimana si è di nuovo rivolto alla Forestale per avere conferma della validità dell'iniziale concessione, e gli è stato ovviamente detto che è stata automaticamente revocata dall'entrata in vigore della nuova legge.
Qui da noi in molti hanno continuato a bruciare, molti ignorando del tutto la nuova disposizione, ma altrettanti in spregio ad essa.
Come ho scritto nell'altro post, avevo parlato con un comandante di polizia municipale: mi accennava che una delle prime valutazioni fatte dalla lettura del decreto era la possibilità che i nostri residui di potatura, ammassati magari per più tempo a causa del divieto di accensione dei fuochi, vengano "interpretati" in tutto e per tutto come rifiuti ed addirittura prospettava il caso dell'abbandono volontario di rifiuti.
Quest'anno, Paolo, abbiamo avuto in diverse zone dei pignarul in formato ridotto causa limitazioni da provvedimenti riguardo le polveri sottili; mi sa che l'anno prossimo i vecchi venerandi trarranno i loro auspici osservando dove piegheranno solamente i fumi dei loro vin bruleè....
Ciao Paolo e buon pomeriggio a tutti da Yanez
Stiamo parlando di un decreto legge, per la precisione il D.L. 136/2013, definitivamente approvato al Senato il 5 febbraio 2014.
E' quindi legge nazionale, con tutte le conseguenze dal caso.
Ciò che in particolare interessa a noi è il comma 1 dell'articolo 3 e l'introduzione del nuovo reato "combustione illecita di rifiuti". Viene introdotta una pena reclusiva da 2 a 5 anni.
Tutto ruota attorno al concetto di "rifiuto". Ritengo che la mobilitazione istituzionale che si è recentemente attivata punterà a far inserire qualche distinguo, in modo che i residui di potatura non possano essere classificati come rifiuti.
E la capacità ammendante della cenere è riconosciuta.
Un mio conoscente disponeva dell'autorizzazione a bruciare fornitagli a gennaio dalla Forestale. La scorsa settimana si è di nuovo rivolto alla Forestale per avere conferma della validità dell'iniziale concessione, e gli è stato ovviamente detto che è stata automaticamente revocata dall'entrata in vigore della nuova legge.
Qui da noi in molti hanno continuato a bruciare, molti ignorando del tutto la nuova disposizione, ma altrettanti in spregio ad essa.
Come ho scritto nell'altro post, avevo parlato con un comandante di polizia municipale: mi accennava che una delle prime valutazioni fatte dalla lettura del decreto era la possibilità che i nostri residui di potatura, ammassati magari per più tempo a causa del divieto di accensione dei fuochi, vengano "interpretati" in tutto e per tutto come rifiuti ed addirittura prospettava il caso dell'abbandono volontario di rifiuti.
Quest'anno, Paolo, abbiamo avuto in diverse zone dei pignarul in formato ridotto causa limitazioni da provvedimenti riguardo le polveri sottili; mi sa che l'anno prossimo i vecchi venerandi trarranno i loro auspici osservando dove piegheranno solamente i fumi dei loro vin bruleè....
Ciao Paolo e buon pomeriggio a tutti da Yanez
yanez- utente registrato
- Messaggi : 13
Data d'iscrizione : 05.11.10
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Ottima esposizione yanez. Quindi nel mio caso, visto che oltre a far legna nel bosco (porto a casa i rami di una certa dimensione ma accatastato sul posto le ramaglie fini per lasciare in ordine) devo anche falciare un paio di volte l'anno dei prati incolti (obbligatorio per ordinanza comunale) sono fuorilegge in ogni caso! Bruciare non lo facevo nemmeno prima ma anche accatastare i rami e ammucchiate l'erba falciata sarebbero "discarica abusiva", nel mio comune oltretutto quando porti il verde all'eco centro non trovi il container apposito ma te lo fanno buttare in una scarpata lì vicino quindi sarei comunque fuori norma. Manca solo che mi fermino col pick-up carico di erba accusandomi di trasporto di rifiuti speciali senza autorizzazione e siamo a posto.
A sto punto, cosa si dovrebbe fare? Diserbante a tappeto 2-3 volte l'anno e lasciare terra sterile? Scusate il tono polemico ma certe norme non so chi le inventi e se pensi alle conseguenze.
A sto punto, cosa si dovrebbe fare? Diserbante a tappeto 2-3 volte l'anno e lasciare terra sterile? Scusate il tono polemico ma certe norme non so chi le inventi e se pensi alle conseguenze.
Ghepardo- Moderatori
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Data d'iscrizione : 01.06.13
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
per l'erba potresti fare il compost, cosi ti diventa humus per le ramaglie io ho sempre visto che quello che viene lasciato nel bosco senza bruciarlo in un paio di anni marcisce quasi tutto apportando nutrimento al bosco.
ps. tante e troppo nuove norme...... non sara' che cercano altri sistemi per ragranellare soldi???
ps. tante e troppo nuove norme...... non sara' che cercano altri sistemi per ragranellare soldi???
Ultima modifica di falcetto il Dom Mar 23, 2014 8:39 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : Rimosso "quote". Ragazzi: non serve a nulla ripetere il post immediatamente precedente)
lupo- utente registrato
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Località : provincia di belluno
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Ghepardo, ora come ora non possiamo che aspettare.
Aspettare che vengano introdotte norme interpretative, o disposizioni aggiuntive.
Però penso che per questa stagione ormai ci si debba mettere il cuore in pace, anche se l'eco delle osservazioni pratiche che questa legge sta portando sta salendo sempre più.
Pensate che un mio collega, che è vigile del fuoco volontario in un distaccamento a qualche chilometro da qui, durante una nostra chiacchierata sulle conseguenze pratiche di questa legge, mi ha fatto presente la preoccupazione che hanno all'interno del loro corpo: sono infatti da subito disponibili grandi quantità di materiale altamente infiammabile praticamente incustodito e lui s'è detto (purtroppo) sicuro che a qualche malintenzionato non parrà vero di darvi fuoco con altissima probabilità di farla franca.
Me lo ripeteva sconsolato, scuotendo la testa.
Aspettare che vengano introdotte norme interpretative, o disposizioni aggiuntive.
Però penso che per questa stagione ormai ci si debba mettere il cuore in pace, anche se l'eco delle osservazioni pratiche che questa legge sta portando sta salendo sempre più.
Pensate che un mio collega, che è vigile del fuoco volontario in un distaccamento a qualche chilometro da qui, durante una nostra chiacchierata sulle conseguenze pratiche di questa legge, mi ha fatto presente la preoccupazione che hanno all'interno del loro corpo: sono infatti da subito disponibili grandi quantità di materiale altamente infiammabile praticamente incustodito e lui s'è detto (purtroppo) sicuro che a qualche malintenzionato non parrà vero di darvi fuoco con altissima probabilità di farla franca.
Me lo ripeteva sconsolato, scuotendo la testa.
yanez- utente registrato
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Data d'iscrizione : 05.11.10
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
ragazzi mi raccomando pero'...non trasformiamo il topic in espressioni poco coerenti con il forum grazie
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il micron non e' un microbo..
tottoli livio- Moderatori
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Località : omegna (vb) piemonte
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Io non so come comportarmi, abbiamo una piccola "produzione di ramaglie " kiwi viti e altro, se le porto al centro raccolta comunale son circa due viaggi, (sperando che i cassoni son vuoti ) totale 3 ore compreso il lavoro di carico e scarico (manuale perche hanno dei cassoni enormi, devi accostare il rimorchio e scaricare a mano) o lasciare tutto fermo, trovare un angolo dove depositare il tutto in attesa.. o prendere una trincia usata
(1000/1500€) io anche potrei farlo ho il trattore, ma chi non può, è un paradosso l' altro sabato bruciavano oltre confine le ramaglie e il verde di un gruppo di case, eppure l'aria e la stessa...
Paolo67
(1000/1500€) io anche potrei farlo ho il trattore, ma chi non può, è un paradosso l' altro sabato bruciavano oltre confine le ramaglie e il verde di un gruppo di case, eppure l'aria e la stessa...
Paolo67
paolo67- utente registrato
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Località : Friuli
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
yanez ha scritto:
abbiamo avuto in diverse zone dei pignarul in formato ridotto
Ciao yanez, le informazioni che fornisci denotano una notevole competenza in materia, ma per quelli che come non sono delle tue parti dovresti fare la cortesia di spiegare che cosa sono i "pignarul" e che cosa hanno a che fare con le polveri sottili... Purtroppo non tutti parliamo lo stesso dialetto, e a questo scopo invito tutti a cercare di limitare per quanto possibile le espressioni dialettali e gergali: ci leggono parecchio anche dall'estero, e tali modi di dire potrebbero essere di ostacolo sia alle interpretazioni personali che ai traduttori automatici.
Grazie!
Dan
Dan56k- Moderatori
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Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Penso siano falò tradizionali.
ferrari-tractor- Moderatori
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Re: Abbruciamento ramaglie e norme
paolo67 ha scritto:... per la befana si accendono i fuochi propiziatori (pignarul) ...
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
esatto li accendono anche nella zona di valdobbiadene solo che anticamente gli stralci di vite erano sani (davano solo il verderame) adesso con tutto quello che spruzzano sulle viti gli stralci son diventati rifiuto speciale e vanno smaltiti di conseguenza con costi credo anche alti. e allora si vede una settimana prima una montagna (e non per modo di dire) di stralci ammucchiata con un escavatore e bruciata anche se non sarebbe possibile farlo causa i fumi velenosi perche' impregnati di veleno spruzzato in precedenza
lupo- utente registrato
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Località : provincia di belluno
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Scusate ragazzi...
Riprendo la segnalazione di Dan e confermo il quote di Straker.
Si tratta di falò tradizionali di inizio anno, tipici del nordest ma mi pare siano presenti anche nel bolognese.
Ogni zona ha conservato il suo nome, quindi c'è il pignarul per il medio e alto Friuli, la foghera (o fogherada) nel Veneto orientale e Friuli occidentale. In molte zone del Veneto è il panevin, ma a Verona mi pare di ricordare abbia un nome diverso.
Le origini si perdono nei tempi, di sicuro si deve risalire al pre-cristianesimo. Ci sono echi di tradizioni celtiche molto simili.
Con l'avvento del Cristianesimo si è fatto coincidere l'accensione di questi fuochi con l'Epifania, visto il suo significato legato al "rendersi manifesto".
Accanto al forte simbolismo legato alla volontà di disfarsi del "vecchio" anno solare, bruciandolo (ed infatti in alcune zone il falò prende proprio il nome di "vecia" o vecchia), vi è l'umano atavico bisogno di ottenere un auspicio riguardo l'anno appena iniziato. E tradizione vuole che gli auspici appunto vengano tratti dalla direzione del fumo del rogo.
Chi se non i vecchi, custodi dell'esperienza e delle tradizioni, potevano leggere tali indicazioni? Ed ecco che fino ad oggi si è tramandata la figura dell'anziano interprete delle volute dei fumi.
Ricordo che tantissimi anni fa ero di passaggio a Quinto di Treviso e là il "vecchio" arrivava dopo l'accensione del falò, controllava la direzione del fumo, dava il suo responso, e poi se ne andava.
Le indicazioni dei fumi, anno dopo anno, hanno creato delle solide basi raccolte in numerosi detti popolari, tipici di ogni zona. E molte di esse sono decisamente contraddittorie. Resta comunque la fondamentale distinzione tra fumi che piegano ad ovest, o ad est, ci sono pochissimi riferimenti ad eventuali direzioni verso sud o verso nord.
La commistione tra sacro e profano ha nel corso dei secoli portato al rinsaldarsi dei vari simboli di questa tradizione, per cui troviamo raccolti assieme benedizioni dei falò con acqua santa, fantocci di Befane mandati al rogo e così via.
Concludo la piccola divagazione, approfondendo quanto avevo scritto nell'altro post: già da un paio di anni queste iniziative sono messe sotto osservazione da sindaci ed autorità causa il loro possibile impatto sulla qualità dell'aria. Mentre due anni fa almeno qui in zona, tutti i falò vennero accesi, l'anno scorso molti di essi vennero sospesi in attesa di una più appropriata regolamentazione.
Se si sale, dal tardo pomeriggio del 5 gennaio, verso le colline, o i primi avanposti della pedemontana, e si volge lo sguardo verso sud, verso il mare, se si ha la fortuna di avere una notte con una buona visibilità, si possono osservare la miriade di falò grandi e piccoli che fanno capolino dall'oscurità. Vi è però una discreta quantità di falò che vengono invece accesi nella serata del 6 gennaio.
Tradizione legata quindi alla vita quotidiana contadina, ecco quindi indirettamente spiegato quali siano i materiali impiegati per erigere questi falò (ci vogliono giorni e giorni di preparazione): i resti delle lavorazioni invernali nelle vigne, i residui delle potature, stoppie e altri residui delle lavorazioni agricole.
Spero di aver fatto cosa gradita. E che venga perdonata la lunghezza del post...
Ciao da Yanez
Riprendo la segnalazione di Dan e confermo il quote di Straker.
Si tratta di falò tradizionali di inizio anno, tipici del nordest ma mi pare siano presenti anche nel bolognese.
Ogni zona ha conservato il suo nome, quindi c'è il pignarul per il medio e alto Friuli, la foghera (o fogherada) nel Veneto orientale e Friuli occidentale. In molte zone del Veneto è il panevin, ma a Verona mi pare di ricordare abbia un nome diverso.
Le origini si perdono nei tempi, di sicuro si deve risalire al pre-cristianesimo. Ci sono echi di tradizioni celtiche molto simili.
Con l'avvento del Cristianesimo si è fatto coincidere l'accensione di questi fuochi con l'Epifania, visto il suo significato legato al "rendersi manifesto".
Accanto al forte simbolismo legato alla volontà di disfarsi del "vecchio" anno solare, bruciandolo (ed infatti in alcune zone il falò prende proprio il nome di "vecia" o vecchia), vi è l'umano atavico bisogno di ottenere un auspicio riguardo l'anno appena iniziato. E tradizione vuole che gli auspici appunto vengano tratti dalla direzione del fumo del rogo.
Chi se non i vecchi, custodi dell'esperienza e delle tradizioni, potevano leggere tali indicazioni? Ed ecco che fino ad oggi si è tramandata la figura dell'anziano interprete delle volute dei fumi.
Ricordo che tantissimi anni fa ero di passaggio a Quinto di Treviso e là il "vecchio" arrivava dopo l'accensione del falò, controllava la direzione del fumo, dava il suo responso, e poi se ne andava.
Le indicazioni dei fumi, anno dopo anno, hanno creato delle solide basi raccolte in numerosi detti popolari, tipici di ogni zona. E molte di esse sono decisamente contraddittorie. Resta comunque la fondamentale distinzione tra fumi che piegano ad ovest, o ad est, ci sono pochissimi riferimenti ad eventuali direzioni verso sud o verso nord.
La commistione tra sacro e profano ha nel corso dei secoli portato al rinsaldarsi dei vari simboli di questa tradizione, per cui troviamo raccolti assieme benedizioni dei falò con acqua santa, fantocci di Befane mandati al rogo e così via.
Concludo la piccola divagazione, approfondendo quanto avevo scritto nell'altro post: già da un paio di anni queste iniziative sono messe sotto osservazione da sindaci ed autorità causa il loro possibile impatto sulla qualità dell'aria. Mentre due anni fa almeno qui in zona, tutti i falò vennero accesi, l'anno scorso molti di essi vennero sospesi in attesa di una più appropriata regolamentazione.
Se si sale, dal tardo pomeriggio del 5 gennaio, verso le colline, o i primi avanposti della pedemontana, e si volge lo sguardo verso sud, verso il mare, se si ha la fortuna di avere una notte con una buona visibilità, si possono osservare la miriade di falò grandi e piccoli che fanno capolino dall'oscurità. Vi è però una discreta quantità di falò che vengono invece accesi nella serata del 6 gennaio.
Tradizione legata quindi alla vita quotidiana contadina, ecco quindi indirettamente spiegato quali siano i materiali impiegati per erigere questi falò (ci vogliono giorni e giorni di preparazione): i resti delle lavorazioni invernali nelle vigne, i residui delle potature, stoppie e altri residui delle lavorazioni agricole.
Spero di aver fatto cosa gradita. E che venga perdonata la lunghezza del post...
Ciao da Yanez
yanez- utente registrato
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Re: Abbruciamento ramaglie e norme
paolo67 ha scritto:Io non so come comportarmi, abbiamo una piccola "produzione di ramaglie " kiwi viti e altro, se le porto al centro raccolta comunale son circa due viaggi, (sperando che i cassoni son vuoti ) totale 3 ore compreso il lavoro di carico e scarico (manuale perche hanno dei cassoni enormi, devi accostare il rimorchio e scaricare a mano) o lasciare tutto fermo, trovare un angolo dove depositare il tutto in attesa.. o prendere una trincia usata
(1000/1500€) io anche potrei farlo ho il trattore, ma chi non può, è un paradosso l' altro sabato bruciavano oltre confine le ramaglie e il verde di un gruppo di case, eppure l'aria e la stessa...
Paolo67
Ciao. Di quanti ettari stiamo parlando?
Aleomac240- utente registrato
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Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Complimenti a Yanez per la descrizione, , per Oleomac son circa 15Mc di "prodotto" non pressato.
Paolo67
Paolo67
paolo67- utente registrato
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Località : Friuli
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Intendo i terreni: i frutteti e i vigneti, totale ettari?
Aleomac240- utente registrato
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Località : Sardegna
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Molto interessante, grazie.
Dan
Dan
Dan56k- Moderatori
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Località : Perugia
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Di vigna son 8 filari da 90 mt e kiwi e una "pergola" di 6 piante, dimenticavo 2 olivi, non e molto ma è lavoro, per cui se si pensa
l' occasione della befana era buona !!
Paolo67
l' occasione della befana era buona !!
Paolo67
paolo67- utente registrato
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Località : Friuli
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
In Brianza è il classico "falò di Sant'Antonio" il 17 di gennaio. Salutiyanez ha scritto:..Si tratta di falò tradizionali di inizio anno, tipici del nordest ma mi pare siano presenti anche nel bolognese.
Ogni zona ha conservato il suo nome...
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Non far del bene se non sai sopportare l'ingratitudine.
falcetto- Moderatori
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Re: Abbruciamento ramaglie e norme
paolo67 ha scritto:Di vigna son 8 filari da 90 mt e kiwi e una "pergola" di 6 piante, dimenticavo 2 olivi, non e molto ma è lavoro, per cui se si pensa
l' occasione della befana era buona !!
Paolo67
Poco. Pensavo all'investimento di un trincia.
Un trincia che possa entrare tra i filari della vigna, un usato da spendere poco.
In quanto all'alternativa di bruciare: la potatura della vite non la recuperate in fascine per il camino?
Aleomac240- utente registrato
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Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Pare che i tempi della burocrazia stiano diventando decisamente brevi.
Ci si auspicava qualche emendamento o regolamento attuativo, ma ci si interrogava riguardo i tempi.
Ebbene è notizia di oggi che qui nella regione Friuli Venezia Giulia verrà introdotto un emendamento.
Copio ed incollo dall'area notizie dalla giunta, dal sito della regione:
- - -
25.03.2014 16:14
AGRICOLTURA: NUOVE NORME PER LO SMALTIMENTO DEI RESIDUI
Trieste, 25 mar - In Friuli Venezia Giulia sarà nuovamente possibile la combustione controllata dei residui delle lavorazioni agricole e forestali. Lo prevede un emendamento al disegno di legge in materia di OGM che sarà discusso domani dal Consiglio regionale. A vietare l'abbruciamento dei residui di tagli, diradamenti, potature era stata la recentissima legge nazionale varata per fronteggiare in particolare l'emergenza ambientale della cosiddetta Terra dei Fuochi. Con quella norma era diventato sanzionabile penalmente l'illecito smaltimento dei rifiuti, ma nel reato penale era stata inclusa anche la combustione dei residui vegetali derivanti appunto da lavorazioni agricole e forestali.
Si era così venuta a creare una situazione paradossale, perché da sempre il materiale in eccesso costituito da paglie, sfalci e potature veniva eliminato bruciandolo. Per superare questo problema e venire così incontro alle richieste di amministrazioni locali, imprenditori e privati, per iniziativa del vicepresidente e assessore alle Risorse agricole Sergio Bolzonello, la Giunta regionale ha proposto un emendamento aggiuntivo all'articolo 1 della norma sugli OGM, con il quale, ferme restando le disposizioni in materia di antincendio boschivo, sarà di fatto consentito bruciare i residui lignocellulosici derivanti dalle lavorazioni agricole, purché le ceneri siano reimpiegate nel ciclo culturale come sostanze concimanti o ammendanti ai terreni. Una proposta di emendamento con la quale, nel pieno rispetto della normativa comunitaria, si vuole dare chiarezza e regole certe rispetto ad un problema che aveva destato non poche preoccupazioni. In ogni caso, nelle zone più a rischio d'incendi, le operazioni di bruciatura vanno sempre preventivamente comunicate al Corpo Forestale, che potrà impartire specifiche prescrizioni.
- - -
Per completezza aggiungo che nel lancio della notizia nei notiziari regionali si faceva inoltre cenno al fatto che il rogo dovrebbe tenersi entro i 250 metri dal luogo di produzione del materiale di scarto.
Ricordo inoltre che si tratta - per ora - di una proposta di emendamento, e che, come riportato, rientra in un più ampio contesto riguardante la materia degli OGM, argomento piuttosto delicato.
Domani, giornata in cui inizierà la discussione in Consiglio Regionale, se ne dovrebbe sapere di più.
Mi impegno a condividere con voi come si evolverà la situazione, ma credo sia importante conoscere anche come le altre realtà regionali si stiano ponendo di fronte al problema.
Yanez
Ci si auspicava qualche emendamento o regolamento attuativo, ma ci si interrogava riguardo i tempi.
Ebbene è notizia di oggi che qui nella regione Friuli Venezia Giulia verrà introdotto un emendamento.
Copio ed incollo dall'area notizie dalla giunta, dal sito della regione:
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25.03.2014 16:14
AGRICOLTURA: NUOVE NORME PER LO SMALTIMENTO DEI RESIDUI
Trieste, 25 mar - In Friuli Venezia Giulia sarà nuovamente possibile la combustione controllata dei residui delle lavorazioni agricole e forestali. Lo prevede un emendamento al disegno di legge in materia di OGM che sarà discusso domani dal Consiglio regionale. A vietare l'abbruciamento dei residui di tagli, diradamenti, potature era stata la recentissima legge nazionale varata per fronteggiare in particolare l'emergenza ambientale della cosiddetta Terra dei Fuochi. Con quella norma era diventato sanzionabile penalmente l'illecito smaltimento dei rifiuti, ma nel reato penale era stata inclusa anche la combustione dei residui vegetali derivanti appunto da lavorazioni agricole e forestali.
Si era così venuta a creare una situazione paradossale, perché da sempre il materiale in eccesso costituito da paglie, sfalci e potature veniva eliminato bruciandolo. Per superare questo problema e venire così incontro alle richieste di amministrazioni locali, imprenditori e privati, per iniziativa del vicepresidente e assessore alle Risorse agricole Sergio Bolzonello, la Giunta regionale ha proposto un emendamento aggiuntivo all'articolo 1 della norma sugli OGM, con il quale, ferme restando le disposizioni in materia di antincendio boschivo, sarà di fatto consentito bruciare i residui lignocellulosici derivanti dalle lavorazioni agricole, purché le ceneri siano reimpiegate nel ciclo culturale come sostanze concimanti o ammendanti ai terreni. Una proposta di emendamento con la quale, nel pieno rispetto della normativa comunitaria, si vuole dare chiarezza e regole certe rispetto ad un problema che aveva destato non poche preoccupazioni. In ogni caso, nelle zone più a rischio d'incendi, le operazioni di bruciatura vanno sempre preventivamente comunicate al Corpo Forestale, che potrà impartire specifiche prescrizioni.
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Per completezza aggiungo che nel lancio della notizia nei notiziari regionali si faceva inoltre cenno al fatto che il rogo dovrebbe tenersi entro i 250 metri dal luogo di produzione del materiale di scarto.
Ricordo inoltre che si tratta - per ora - di una proposta di emendamento, e che, come riportato, rientra in un più ampio contesto riguardante la materia degli OGM, argomento piuttosto delicato.
Domani, giornata in cui inizierà la discussione in Consiglio Regionale, se ne dovrebbe sapere di più.
Mi impegno a condividere con voi come si evolverà la situazione, ma credo sia importante conoscere anche come le altre realtà regionali si stiano ponendo di fronte al problema.
Yanez
yanez- utente registrato
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Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Il bosco è come il maiale, non si butta via niente.
Quando taglio il bosco, porto via tutto, anche le ramaglie più piccole per farne fascine e fascinette, sono una mano santa per le accensioni. Quest'anno ho fatto una decina di fascine anche col sambuco, col fico, col ligustro e con la potatura di kivi e di vite.
L'unica cosa che non riesco a sfruttare è lo sfalcio dei rovi, ma prima o poi troverò il modo di utilizzarli, ma la vedo molto dura.
Aggiungo che taglio la legna per mio utilizzo personale e i quantitativa sono molto limitati.
Quando taglio il bosco, porto via tutto, anche le ramaglie più piccole per farne fascine e fascinette, sono una mano santa per le accensioni. Quest'anno ho fatto una decina di fascine anche col sambuco, col fico, col ligustro e con la potatura di kivi e di vite.
L'unica cosa che non riesco a sfruttare è lo sfalcio dei rovi, ma prima o poi troverò il modo di utilizzarli, ma la vedo molto dura.
Aggiungo che taglio la legna per mio utilizzo personale e i quantitativa sono molto limitati.
Carletto- utente registrato
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Re: Abbruciamento ramaglie e norme
yanez ha scritto:Pare che i tempi della burocrazia stiano diventando decisamente brevi.
Ci si auspicava qualche emendamento o regolamento attuativo, ma ci si interrogava riguardo i tempi.........
Qualcosa di simile è stato pubblicato domenica su un quotidiano regionale,
e che non mi fido troppo di quello che scrivono, sé è così ben venga!!
paolo67
paolo67- utente registrato
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Località : Friuli
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
io ho chiamato la forestale della mia zona e mi hanno detto che per bruciare le ramaglie bisogna chiedere un permesso da integrare al permesso di taglio e poi l organo provinciale decide se darti l ok per bruciare e come devi farlo
tiziano corrieri- utente registrato
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Data d'iscrizione : 14.01.14
Età : 56
Località : prato
Re: Abbruciamento ramaglie e norme
Buongiorno.
E' notizia ufficiale: ieri il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato il cosiddetto "disegno di legge sugli OGM e in materia di risorse forestali".
Oggi non ci sono notizie ufficiali o articoli riguardanti i particolari dell'ambito di nostro interesse, posso solo segnalare che l'unico comunicato stampa che vi fa cenno spiega che la norma consta di soli 4 articoli, il secondo dei quali è denominato "reimpiego nel ciclo colturale dei residui da interventi agricoli e forestali". Il primo articolo verte sugli OGM, il terzo sugli aspetti finanziari, ed il quarto sull'entrata in vigore.
L'intervento legislativo sul transgenico ha di fatto oscurato quello sulle ramaglie, e quindi oggi sulla stampa si dà largo spazio solo ai risultati dei lavori del consiglio, e ai relativi commenti, riguardanti gli OGM.
Per approfondire la questione è necessario attendere pertanto la pubblicazione della norma sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Saluti da yanez
E' notizia ufficiale: ieri il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato il cosiddetto "disegno di legge sugli OGM e in materia di risorse forestali".
Oggi non ci sono notizie ufficiali o articoli riguardanti i particolari dell'ambito di nostro interesse, posso solo segnalare che l'unico comunicato stampa che vi fa cenno spiega che la norma consta di soli 4 articoli, il secondo dei quali è denominato "reimpiego nel ciclo colturale dei residui da interventi agricoli e forestali". Il primo articolo verte sugli OGM, il terzo sugli aspetti finanziari, ed il quarto sull'entrata in vigore.
L'intervento legislativo sul transgenico ha di fatto oscurato quello sulle ramaglie, e quindi oggi sulla stampa si dà largo spazio solo ai risultati dei lavori del consiglio, e ai relativi commenti, riguardanti gli OGM.
Per approfondire la questione è necessario attendere pertanto la pubblicazione della norma sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Saluti da yanez
yanez- utente registrato
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