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Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
+7
falcetto
Lello78
speedsonic
Alessio510
iury1977
Anto86
ferrari-tractor
11 partecipanti
Pagina 1 di 1
Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Ieri sera mentre cercavo di addormentarmi ho cercato di capire quanto legno potessi estrarre ogni anno dai miei boschi per consentirmi di riscaldare case e di dare tempo al bosco di rigenerarsi.
L'essenza prevalente da me (600-700 m s.l.m.) è il castagno, e in percentuali minori e decrescenti ciliegio selvatico, ontano, robinia, pioppo tremulo.
Il terreno è prevalentemente argilloso e pesante, in alcuni versanti c'è presenza di pietrame fine.
Ho considerato turni di ceduazione di 20 anni e ho stimato che dovrei riuscire a produrre con sicurezza circa 100q/anno con una superficie di 10 giornate piemontesi (3810 mq x 10 = 38100 mq, circa 4 ettari).
Ho sbagliato qualcosa?
Nella vostre zone come vi regolate?
L'essenza prevalente da me (600-700 m s.l.m.) è il castagno, e in percentuali minori e decrescenti ciliegio selvatico, ontano, robinia, pioppo tremulo.
Il terreno è prevalentemente argilloso e pesante, in alcuni versanti c'è presenza di pietrame fine.
Ho considerato turni di ceduazione di 20 anni e ho stimato che dovrei riuscire a produrre con sicurezza circa 100q/anno con una superficie di 10 giornate piemontesi (3810 mq x 10 = 38100 mq, circa 4 ettari).
Ho sbagliato qualcosa?
Nella vostre zone come vi regolate?
ferrari-tractor- Moderatori
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Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Innanzitutto, ma quanto bosco hai?? Cioè tu ogni anno puoi tagliare 100 q.li in una superficie di 4 ettari???
Più che altro credo che 20 anni per il castagno siano pochini per venir su una pianta degna di essere chiamata pianta. Per l'ontano e per il pioppo 20 anni dovrebbero essere sufficienti a far venir su una bella pianta. La robinia non la conosco e il ciliegio selvatico nemmeno..
Più che altro credo che 20 anni per il castagno siano pochini per venir su una pianta degna di essere chiamata pianta. Per l'ontano e per il pioppo 20 anni dovrebbero essere sufficienti a far venir su una bella pianta. La robinia non la conosco e il ciliegio selvatico nemmeno..
Anto86- UTENTE BANNATO
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Età : 38
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
beh, estrarre 100 q.li di legna da 4 ettari corrisponde a poco più che una pulitura!Anto86 ha scritto:Innanzitutto, ma quanto bosco hai?? Cioè tu ogni anno puoi tagliare 100 q.li in una superficie di 4 ettari???
20 anni di crescita a mio avviso sono sufficienti, nel senso che non è necessario che una pianta diventi del diametro di 50 cm. se l'utilizzo è per legname da ardere. Meglio a mio avviso avere più piante con diametri da 20-30 cm. Meno lavorazione impiego di minor personale e mezzi per la lavorazione sicuramente più piccoli e alla portata
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pretendiamo dalla natura ma prima prendiamocene cura e rispettiamola! solo così saremo realmente in simbiosi
iury1977- Moderatori
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Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Il mio problema di fondo è che sono abituato a stimare il quantitativo di legna prodotto da boschi vecchi di 40 o più anni.
Per quelli, mi basta abbattere tre ceppaie di castagni e ho quasi fatto 100q.
La parte a ceduo è poca, e per questo non riesco bene a stimare la produzione.
Come dice giustamente Iury, penso sia più conveniente avere molti alberi di diametro ridotto che pochi grossi, non dall'ottica del quantitativo e della resa economica, ma in un ottica di facilità di lavorazione con mezzi "sostenibili" ed a bassa manutenzione (ovvero, prevalentemente a mano).
Con le recenti malattie del castagno, preferisco avere alberi giovani (e sani) che mantengano la ceppaia sana.
Per quelli, mi basta abbattere tre ceppaie di castagni e ho quasi fatto 100q.
La parte a ceduo è poca, e per questo non riesco bene a stimare la produzione.
Come dice giustamente Iury, penso sia più conveniente avere molti alberi di diametro ridotto che pochi grossi, non dall'ottica del quantitativo e della resa economica, ma in un ottica di facilità di lavorazione con mezzi "sostenibili" ed a bassa manutenzione (ovvero, prevalentemente a mano).
Con le recenti malattie del castagno, preferisco avere alberi giovani (e sani) che mantengano la ceppaia sana.
ferrari-tractor- Moderatori
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Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
assolutamente d'accordo...iury1977 ha scritto:...
20 anni di crescita a mio avviso sono sufficienti, nel senso che non è necessario che una pianta diventi del diametro di 50 cm. se l'utilizzo è per legname da ardere. Meglio a mio avviso avere più piante con diametri da 20-30 cm. Meno lavorazione impiego di minor personale e mezzi per la lavorazione sicuramente più piccoli e alla portata
Alessio510- Moderatori
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Data d'iscrizione : 03.03.11
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Concordo con Ferrari e aggiungo la mia esperienza.
Ho un bosco in piano di ml.20 per ml.250, sui due lati lunghi confina con dei campi di grano turco, quindi nel periodo di taglio sempre accessibili e calpestabili con i mezzi.
Ogni 2/3 anni taglio una fetta di circa 30 ml. per i 25 ml. della larghezza, quindi circa 750 mq. Taglio piante di robinia, ontano, castagno e qualche frassino del diametro di circa 25-30 cm. per una lunghezza di circa 12-15 ml. Per fare in fretta queste piante le stimo sui 6-8 q.li pulite dalle fronde. Un anno in questa superficie ho tagliato circa 25 piante per un totale stimato di circa 170-180 q.li equivalente a circa 10 viaggi della mia motoagricola.
Ho calcolato di arrivare a fine del fondo in circa 10 anni. A quel tempo la prima fetta che ho lavorato 3-4 anni fa avrà quasi 15 anni di età, pronta per un nuovo taglio.
E' un'analisi un pò spannometrica ma credo abbastanza vicina alla realtà.
Ho un bosco in piano di ml.20 per ml.250, sui due lati lunghi confina con dei campi di grano turco, quindi nel periodo di taglio sempre accessibili e calpestabili con i mezzi.
Ogni 2/3 anni taglio una fetta di circa 30 ml. per i 25 ml. della larghezza, quindi circa 750 mq. Taglio piante di robinia, ontano, castagno e qualche frassino del diametro di circa 25-30 cm. per una lunghezza di circa 12-15 ml. Per fare in fretta queste piante le stimo sui 6-8 q.li pulite dalle fronde. Un anno in questa superficie ho tagliato circa 25 piante per un totale stimato di circa 170-180 q.li equivalente a circa 10 viaggi della mia motoagricola.
Ho calcolato di arrivare a fine del fondo in circa 10 anni. A quel tempo la prima fetta che ho lavorato 3-4 anni fa avrà quasi 15 anni di età, pronta per un nuovo taglio.
E' un'analisi un pò spannometrica ma credo abbastanza vicina alla realtà.
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iury1977- Moderatori
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Località : Chiavenna (SO)
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Non so dirti se per il castagno vale lo stesso, ma so per certo che la robinia in 10 anni arriva ai 30 cm comodamente, per cui direi che la tua stima è ok....
Alessio510- Moderatori
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Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Un fattore che ha portato a ribassare molto il quantitativo che avevo in mente è che ho alcuni posti (qualcosa in meno della metà della superficie) molto in pendenza e con terra povera, i boschi confinanti tagliati circa 20 anni fa hanno ad oggi polloni di castagno di diametro ridotto (10-15 cm).
In alcune parti in piano e con suolo migliore, castagni tagliati 15 anni fa hanno fatto ceppaie di piante con diametro di 20cm alla base.
Probabilmente ho sottostimato troppo.
In alcune parti in piano e con suolo migliore, castagni tagliati 15 anni fa hanno fatto ceppaie di piante con diametro di 20cm alla base.
Probabilmente ho sottostimato troppo.
ferrari-tractor- Moderatori
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Data d'iscrizione : 19.04.10
Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
non è detto, in considerazione di quello che hai precisato sopra, dalle mie parti ho potuto appurare come anche la diversa esposizione modifichi di molto la crescita, soprattutto l'esposizione al vento ed alle correnti d'ariaferrari-tractor ha scritto:
Probabilmente ho sottostimato troppo.
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iury1977- Moderatori
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Data d'iscrizione : 29.04.10
Età : 47
Località : Chiavenna (SO)
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
dalle mie parti per una pianta di castano di 20/30 cm di diametro il minimo sono 20 anni, però se la zona è abbastanza ricca di acqua/ umidità, se la pianta è in zona assolata, (al domestico) ci mette di piu a crescere, pero la legna è migliore, brucia meglio arlando doie scalda di piu.
Parlando di legna migliore per ardere, vedi quercia, carpino e frassino, in una zona al domestico, ci vogliono pure 50 anni
Parlando di legna migliore per ardere, vedi quercia, carpino e frassino, in una zona al domestico, ci vogliono pure 50 anni
speedsonic- utente registrato
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Data d'iscrizione : 06.11.13
Località : provincia imperia
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Dalle mie parti non ho mai visto nessuno che gli anni seguenti al taglio del bosco ceduo si prende cura dei polloni emessi dalle ceppaie; crescono subito in primavera un groviglio di polloni la maggior parte dei quali disseccano naturalmente nel corso degli anni, restano circa dopo 20 anni 2-4 piante adatte al taglio e qualche pianta di piccolo diametro essiccata (nel caso dei castagni).
Due anni fa ho tagliato circa 20 robinie dietro casa, ho lasciato sin da subito un pollone per ceppaia, questa estate ho tagliato dai polloni lasciati l' anno precedente già diventate pianticelle tutti i rami bassi lasciando solo il cimale.
Così facendo oltre ad alimentare i conigli, le piante del diametro basale di circa 10 cm hanno preso slancio sviluppandosi in altezza ed ordinatamente.
Unico problema che due o tre ricacci già belli, durante un temporale si sono sradicati.
Così facendo credo che l' intervallo temporale di taglio può essere ridotto rispetto a ceppaie lasciate abbandonate a se stesse ove vi sono ricacci che vanno a dx e a sx, che si intrecciano l' uno con l' altro ecc...
Non so come comportarmi sulle ceppaie di castagno disposte a cerchio, se va lasciato un pollone per pianta abbattuta o no.
Due anni fa ho tagliato circa 20 robinie dietro casa, ho lasciato sin da subito un pollone per ceppaia, questa estate ho tagliato dai polloni lasciati l' anno precedente già diventate pianticelle tutti i rami bassi lasciando solo il cimale.
Così facendo oltre ad alimentare i conigli, le piante del diametro basale di circa 10 cm hanno preso slancio sviluppandosi in altezza ed ordinatamente.
Unico problema che due o tre ricacci già belli, durante un temporale si sono sradicati.
Così facendo credo che l' intervallo temporale di taglio può essere ridotto rispetto a ceppaie lasciate abbandonate a se stesse ove vi sono ricacci che vanno a dx e a sx, che si intrecciano l' uno con l' altro ecc...
Non so come comportarmi sulle ceppaie di castagno disposte a cerchio, se va lasciato un pollone per pianta abbattuta o no.
Lello78- utente registrato
- Messaggi : 175
Data d'iscrizione : 16.10.12
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
La mia esperienza personale e limitata:Alessio510 ha scritto:..Non so dirti se per il castagno vale lo stesso, ma so per certo che la robinia in 10 anni arriva ai 30 cm comodamente, per cui direi che la tua stima è ok....
3 anni fa ho tagliato un boschetto di sola robinia di circa 50x20 metri lasciato crescere senza cura esattamente da 20 anni. Ne abbiamo ricavato circa 200 qli con diametro prevalente fra i 15 e 20 cm. Rarissimo il 30 cm, solo qualche pianta in pieno sole a sud. Saluti
******************************************************************************************************
Non far del bene se non sai sopportare l'ingratitudine.
falcetto- Moderatori
- Messaggi : 9252
Data d'iscrizione : 18.12.11
Località : Bassa Brianza
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Anche qui nella mia zona, dopo qualche anno dal taglio del bosco ceduo, quasi nessuno dirada i polloni emessi dalle ceppaie . Ho detto quasi, perchè un paio di anni fa ero in montagna in cerca di funghi e trovai un boscaiolo, mio amico, che stava praticando il diradamento dei polloni in un bosco ceduo. Egli eliminava tutti i polloni storti, affetti da qualche malattia e rovinati dagli animali, lasciandone 2-3 a ceppaia. Mi disse anche che facendo così non ci perdevano, perchè quando il bosco sarà pronto per il taglio i fusti lasciati saranno di dimensioni maggiori e con il diradamento dei polloni riuscivano a ricavare paleria che poi la rivendevano e la si usava nell'orto per sostenere pomodori, fagioli, ecc.Lello78 ha scritto:Dalle mie parti non ho mai visto nessuno che gli anni seguenti al taglio del bosco ceduo si prende cura dei polloni emessi dalle ceppaie; crescono subito in primavera un groviglio di polloni la maggior parte dei quali disseccano naturalmente nel corso degli anni, restano circa dopo 20 anni 2-4 piante adatte al taglio e qualche pianta di piccolo diametro essiccata (nel caso dei castagni).
Due anni fa ho tagliato circa 20 robinie dietro casa, ho lasciato sin da subito un pollone per ceppaia, questa estate ho tagliato dai polloni lasciati l' anno precedente già diventate pianticelle tutti i rami bassi lasciando solo il cimale.
Così facendo oltre ad alimentare i conigli, le piante del diametro basale di circa 10 cm hanno preso slancio sviluppandosi in altezza ed ordinatamente.
Unico problema che due o tre ricacci già belli, durante un temporale si sono sradicati.
Così facendo credo che l' intervallo temporale di taglio può essere ridotto rispetto a ceppaie lasciate abbandonate a se stesse ove vi sono ricacci che vanno a dx e a sx, che si intrecciano l' uno con l' altro ecc...
Non so come comportarmi sulle ceppaie di castagno disposte a cerchio, se va lasciato un pollone per pianta abbattuta o no.
Saluti da Francesco
Stihl 026- utente registrato
- Messaggi : 303
Data d'iscrizione : 07.11.12
Località : Cosenza
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Non so se sono nella sezione giusta, se ho sbagliato chiedo scusa.
Da completo inesperto finora ho tagliato solo piante già segnate per il taglio e numerosi gruppi di vecchi alberi per parenti. Ora, siccome probabilmente per l'autunno comincerò ad entrare nel bosco da solo volevo capire da voi:
-con che criterio generalmente scegliete gli alberi da tagliare (es. prima i più grossi, ecc)
-come va fatto il taglio di piante per favorire la continua produttività, cioè si taglia qualche pianta qua e la o si disbosca tutto per zone?
Grazie
Da completo inesperto finora ho tagliato solo piante già segnate per il taglio e numerosi gruppi di vecchi alberi per parenti. Ora, siccome probabilmente per l'autunno comincerò ad entrare nel bosco da solo volevo capire da voi:
-con che criterio generalmente scegliete gli alberi da tagliare (es. prima i più grossi, ecc)
-come va fatto il taglio di piante per favorire la continua produttività, cioè si taglia qualche pianta qua e la o si disbosca tutto per zone?
Grazie
herminetor- utente registrato
- Messaggi : 72
Data d'iscrizione : 28.02.16
Località : Veneto
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
la risposta non è banale, dipende molto dalle essenze presenti e dalla tipologia del bosco e del terreno.
in linea generale si tagliano per prima le piante a terra, rotte o deperienti, compresi gli arbusti da sottobosco (noccioli, sambuco...) che non hanno molto valore forestale ma comunque scaldano come legna.
La scelta di abbattimento delle piante sane va fatta in base alla necessità di legna ed estensione, rilasciando matricine e piante di valore.
Poi dipende molto dal tipo di pianta, per esempio castagno è meglio tagliare a raso la ceppaia per favorire il ricaccio di polloni, e per pensiero personale (anche se contrasta con alcuni regolamenti di taglio) conviene tagliare tutte le ceppaie e lasciare come matricine solo le piante nate da seme. Se si lascia una pianta per ceppaia, presto i polloni la faranno seccare.
Stessa cosa per la robinia, che rimette dal ceppo e dalle radici.
Discorso opposto per quercia e faggio, che rimettono con difficoltà e conviene non tagliarli perfettamente a raso (specie il faggio) per stimolare il ricaccio.
Per questi, data la difficoltà di ricaccio, è necessario lasciare più matricine.
Se il bosco è un ceduo giovane con piante più o meno coetanee, conviene lasciarlo fitto e procedere con decimazioni periodiche per lasciare sviluppare le piante migliori e di maggior valore.
Se il bosco è vecchio è probabile che venga classificato ad alto fusto e quindi bisogna attenersi bene alle indicazioni di taglio che ti daranno.
Comunque prima di iniziare, consulta sempre il regolamento forestale del tuo comune-provincia-regione e chiedi alla forestale.
in linea generale si tagliano per prima le piante a terra, rotte o deperienti, compresi gli arbusti da sottobosco (noccioli, sambuco...) che non hanno molto valore forestale ma comunque scaldano come legna.
La scelta di abbattimento delle piante sane va fatta in base alla necessità di legna ed estensione, rilasciando matricine e piante di valore.
Poi dipende molto dal tipo di pianta, per esempio castagno è meglio tagliare a raso la ceppaia per favorire il ricaccio di polloni, e per pensiero personale (anche se contrasta con alcuni regolamenti di taglio) conviene tagliare tutte le ceppaie e lasciare come matricine solo le piante nate da seme. Se si lascia una pianta per ceppaia, presto i polloni la faranno seccare.
Stessa cosa per la robinia, che rimette dal ceppo e dalle radici.
Discorso opposto per quercia e faggio, che rimettono con difficoltà e conviene non tagliarli perfettamente a raso (specie il faggio) per stimolare il ricaccio.
Per questi, data la difficoltà di ricaccio, è necessario lasciare più matricine.
Se il bosco è un ceduo giovane con piante più o meno coetanee, conviene lasciarlo fitto e procedere con decimazioni periodiche per lasciare sviluppare le piante migliori e di maggior valore.
Se il bosco è vecchio è probabile che venga classificato ad alto fusto e quindi bisogna attenersi bene alle indicazioni di taglio che ti daranno.
Comunque prima di iniziare, consulta sempre il regolamento forestale del tuo comune-provincia-regione e chiedi alla forestale.
ferrari-tractor- Moderatori
- Messaggi : 13780
Data d'iscrizione : 19.04.10
Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
il tema è decisamente molto vasto, le regole in gioco oltre ai discorsi sulle domande da fare sono parecchie.
In linea di massima però le diverse modalità di intervento da effettuare in un bosco possono essere riassunte:
-taglio completo per trasformazione del bosco in coltivo, oppure per cause infestanti; dove si abbattono tutte le piante piccole e grandi
-taglio manutentivo; dove si abbattono le piante gemelle, quelle piccole e storte, quelle sofferenti
-taglio per soffocamento del bosco; dove piante eccessivamente grosse impediscono al resto del bosco di crescere e vanno abbattute, altrimenti quel bosco non potrà rendere a dovere.
-taglio per richiesta; dove in base alle essenze, alle dimensioni del lotto, ecc, viene data la possibilità di tagliare un determinato quantitativo di legname per ardere o per opera.
Queste sono attività molto diverse, regolate da norme Comunali, Provinciali, Regionali ecc. quindi prima di muoversi sempre meglio mettersi in regola con la burocrazia.
L'importante è non improvvisarsi il padre eterno e cercare di tutelare al meglio la vegetazione esistente e le piante da conservare, quindi fare degli abbattimenti mirati senza rovinare ciò che si vuole lasciare.
Ricordarsi anche che non è sufficiente tagliare le piante grosse per dare la possibilità al bosco di diventare bello ed ordinato perché "dandogli aria" nel giro di un anno si riempirà di sottobosco infestante, quindi andrà periodicamente manutentato prendendosi cura delle matricine e delle piccole piante. Cioè la natura fa il suo corso ma visto che noi ci mettiamo in mezzo, poi dobbiamo dargli una mano. Questa mia vuole essere solo una piccola introduzione
In linea di massima però le diverse modalità di intervento da effettuare in un bosco possono essere riassunte:
-taglio completo per trasformazione del bosco in coltivo, oppure per cause infestanti; dove si abbattono tutte le piante piccole e grandi
-taglio manutentivo; dove si abbattono le piante gemelle, quelle piccole e storte, quelle sofferenti
-taglio per soffocamento del bosco; dove piante eccessivamente grosse impediscono al resto del bosco di crescere e vanno abbattute, altrimenti quel bosco non potrà rendere a dovere.
-taglio per richiesta; dove in base alle essenze, alle dimensioni del lotto, ecc, viene data la possibilità di tagliare un determinato quantitativo di legname per ardere o per opera.
Queste sono attività molto diverse, regolate da norme Comunali, Provinciali, Regionali ecc. quindi prima di muoversi sempre meglio mettersi in regola con la burocrazia.
L'importante è non improvvisarsi il padre eterno e cercare di tutelare al meglio la vegetazione esistente e le piante da conservare, quindi fare degli abbattimenti mirati senza rovinare ciò che si vuole lasciare.
Ricordarsi anche che non è sufficiente tagliare le piante grosse per dare la possibilità al bosco di diventare bello ed ordinato perché "dandogli aria" nel giro di un anno si riempirà di sottobosco infestante, quindi andrà periodicamente manutentato prendendosi cura delle matricine e delle piccole piante. Cioè la natura fa il suo corso ma visto che noi ci mettiamo in mezzo, poi dobbiamo dargli una mano. Questa mia vuole essere solo una piccola introduzione
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pretendiamo dalla natura ma prima prendiamocene cura e rispettiamola! solo così saremo realmente in simbiosi
iury1977- Moderatori
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Data d'iscrizione : 29.04.10
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Località : Chiavenna (SO)
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Se si lascia una pianta per ceppaia, presto i polloni la faranno seccare. Stessa cosa per la robinia, che rimette dal ceppo e dalle radici. ha scritto:
Per la robinia posso dire per certo che quando si taglia tutto, è vero che crescono subito numerosi polloni, ma con il tempo solo uno crescera fino a diventare un albero, eliminando gli altri concorrenti.
damiano78- utente registrato
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Età : 46
Località : Val di Vara SP
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Molto interessante, grazie. Mi devo informare per il discorso burocrazia, comunque non farò grossi quantità, solo 80/90qli.
Appunto, quello che interessa a me è che il bosco si mantenga bello e pulito e che ci sia una regolare riproduzione degli alberi. In genere come scegliete le matricine? È difficile riconoscere le piante nate da seme appena crescono? È importante che gli alberi non crescano troppo vicini?
Nel mio caso ho visto che un bosco ha principalmente robinia, l'altro lo devo ancora vedere e non mi sanno riferire.
Appunto, quello che interessa a me è che il bosco si mantenga bello e pulito e che ci sia una regolare riproduzione degli alberi. In genere come scegliete le matricine? È difficile riconoscere le piante nate da seme appena crescono? È importante che gli alberi non crescano troppo vicini?
Nel mio caso ho visto che un bosco ha principalmente robinia, l'altro lo devo ancora vedere e non mi sanno riferire.
herminetor- utente registrato
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Data d'iscrizione : 28.02.16
Località : Veneto
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Se hai robinia taglia pure al piede le piante più grosse (la ceppaia rigetterà) e tutte quelle intorno alle piante pregiate in modo di favorire lo sviluppo di queste ultime.
BFausto- utente registrato
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Data d'iscrizione : 07.08.13
Re: Far legna in maniera sostenibile: quantità, superfici, intervalli di taglio
Nel bosco di robinia puoi tagliare anche per settori, è talmente infestante che l'anno dopo il taglio ti troverai centinaia di polloni alti 2 metri.
Come diceva BFausto taglia raso terra, in questo caso i polloni nasceranno direttamente dal suolo (tanti, sia dalla ceppaia, sia dalle radici lontane dal fusto principale)
Se invece si lascia una parte di tronco i polloni nasceranno "quasi" esclusivamente dal bordo del taglio o comunque dal fusto stesso.
Il bosco di robinia non penso venga considerato bosco pregiato.......
Come diceva BFausto taglia raso terra, in questo caso i polloni nasceranno direttamente dal suolo (tanti, sia dalla ceppaia, sia dalle radici lontane dal fusto principale)
Se invece si lascia una parte di tronco i polloni nasceranno "quasi" esclusivamente dal bordo del taglio o comunque dal fusto stesso.
Il bosco di robinia non penso venga considerato bosco pregiato.......
damiano78- utente registrato
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