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PESCO
Ciao a tutti,
Si sa, il pesco è una pianta delicata ed anche infida , ha bisogno di molte cure ed è preda prediletta di funghi e parassiti... ma per il suo dolce frutto potreia nche uccidere ! Quindi accetto di buon grado e aspetto con ansia il momento della raccolta :lol!:
Il mio terreno non è molto esteso, siamo sugli 8000 metri, un tempo era adibito a frutteto, poi con l'abbandono s'è trasformato in un bosco/roveto.
da un po' di anni ho preso in mano io la "gestione" e l'ho (e lo sto tutt'ora) riportato ad una condizione accettabile.
Nell'abbattere i vari alberi che vi si trovavano ne ho rimessi di nuovi e tra questi una decina di peschi.
purtroppo però di questi 4 sono morti.
La zona è collinare, costantemente riscaldata dal sole ma purtroppo vi è anche parecchia umidità e ciò aiuta i funghi a dilagare tant'è che sono costantemente assediato dalla "bolla del pesco" , persino due esemplari di platicarpa, conosciuta tra l'altro per la resistenza a questa malattia sono seccate.
non essendo ancora riuscito a mangiare un solo frutto in quattro anni questa volta ho voluto giocare d'anticipo e provare a piantare esemplari precoci, in particolare spring crest e my crest. Qualcuno ha esperienza con queste varietà?
Per i trattamenti uso dodina e coformulati, c'è poi chi usa ziram ed altro.
Voi come vi comportate?
Si sa, il pesco è una pianta delicata ed anche infida , ha bisogno di molte cure ed è preda prediletta di funghi e parassiti... ma per il suo dolce frutto potreia nche uccidere ! Quindi accetto di buon grado e aspetto con ansia il momento della raccolta :lol!:
Il mio terreno non è molto esteso, siamo sugli 8000 metri, un tempo era adibito a frutteto, poi con l'abbandono s'è trasformato in un bosco/roveto.
da un po' di anni ho preso in mano io la "gestione" e l'ho (e lo sto tutt'ora) riportato ad una condizione accettabile.
Nell'abbattere i vari alberi che vi si trovavano ne ho rimessi di nuovi e tra questi una decina di peschi.
purtroppo però di questi 4 sono morti.
La zona è collinare, costantemente riscaldata dal sole ma purtroppo vi è anche parecchia umidità e ciò aiuta i funghi a dilagare tant'è che sono costantemente assediato dalla "bolla del pesco" , persino due esemplari di platicarpa, conosciuta tra l'altro per la resistenza a questa malattia sono seccate.
non essendo ancora riuscito a mangiare un solo frutto in quattro anni questa volta ho voluto giocare d'anticipo e provare a piantare esemplari precoci, in particolare spring crest e my crest. Qualcuno ha esperienza con queste varietà?
Per i trattamenti uso dodina e coformulati, c'è poi chi usa ziram ed altro.
Voi come vi comportate?
miscela- utente registrato
- Messaggi : 518
Data d'iscrizione : 21.04.10
Località : Prov. Genova
Re: PESCO
Ciao e bentrovato Miscela.
Trent'anni fà feci uno studio di fattibilità di pescheto nei miei terreni ma con esito negativo ma mio cugino si. Infatti ha piantumato cinque ettari di pesche su porta innesto "GF" con maturazione a scalare,in modo da raccogliere dalla prima decade di giugno fino a settembre con varietà: sprean creast, baby golden 1- 2-3-4-5, ma mi è rimasta qualche reminiscenza della bolla.
Una domanda terra terra: ma quel terreno è adatto per le pesche? Nel circondario ci sono pescheti?
Pongo questa domanda in quanto nella mia zona, Gargano, il pesco non và proprio. Mentre a pochi chilometri si. Molte volte la gente si intestardisce a piantare, cresce benino la pianta ma non fruttifica e secca. Veniamo a noi. La bolla del pesco è diffusa ovunque è coltivata la drupacea, con una pericolosità potenziale che si manifesta nel momento in cui i parametri climatici sono adatti. L'infezione della bolla si manifesta fin dalle prime fasi vegetative del pesco, a temperature di 7-8°C e risulta fovorita da primavere fredde, umide e piovose. Le foglie colpite perdono la capacità fotosintetica e sono destinate in tempi più o meno brevi a cadere e nei casi più gravi possono portare alla completa defogliazione. La difesa da questa patologia è basata essenzialmente su trattamenti preventivi, in quanto al momento della manifestazione della sintomatologia è già tardi per intervenire non essendo disponibili prodotti ad attività curativa.
Per prevenire lo sviluppo della malattia prevede due tipi di interventi: - autunnali a completa defogliazione delle piante; - alla ripresa dell'attività vegetativa a fine inverno
Gli interventi autunnali hanno l'obiettivo di "coprire" le piante durante l'inverno con
prodotti ad elevato potere sterilizzante come ad esempio i sali di rame o la poltiglia
bordolese che in questa fase svolgono una notevole azione preventiva anche in funzione
antibatterica. Il periodo più critico per la malattia è individuato dalla ripresa vegetativa vera e propria. Con la fase di rottura gemme inizia il periodo di maggior suscettibilità del pesco, per cui
qui è necessario intervenire per proteggere la giovane vegetazione in fase di sviluppo,
completando la profilassi con un intervento a bottone rosa nel caso in cui si prolunghino le
condizioni climatiche di massima pericolosità della malattia.
I prodotti più indicati: ziram (es. Triscabol DG), dodina (es. Dodene L); dithianon (es.
Delan WG), e difenoconazole (Score).
In caso di forte attacco ripetere il trattamento con Dodene.
Trent'anni fà feci uno studio di fattibilità di pescheto nei miei terreni ma con esito negativo ma mio cugino si. Infatti ha piantumato cinque ettari di pesche su porta innesto "GF" con maturazione a scalare,in modo da raccogliere dalla prima decade di giugno fino a settembre con varietà: sprean creast, baby golden 1- 2-3-4-5, ma mi è rimasta qualche reminiscenza della bolla.
Una domanda terra terra: ma quel terreno è adatto per le pesche? Nel circondario ci sono pescheti?
Pongo questa domanda in quanto nella mia zona, Gargano, il pesco non và proprio. Mentre a pochi chilometri si. Molte volte la gente si intestardisce a piantare, cresce benino la pianta ma non fruttifica e secca. Veniamo a noi. La bolla del pesco è diffusa ovunque è coltivata la drupacea, con una pericolosità potenziale che si manifesta nel momento in cui i parametri climatici sono adatti. L'infezione della bolla si manifesta fin dalle prime fasi vegetative del pesco, a temperature di 7-8°C e risulta fovorita da primavere fredde, umide e piovose. Le foglie colpite perdono la capacità fotosintetica e sono destinate in tempi più o meno brevi a cadere e nei casi più gravi possono portare alla completa defogliazione. La difesa da questa patologia è basata essenzialmente su trattamenti preventivi, in quanto al momento della manifestazione della sintomatologia è già tardi per intervenire non essendo disponibili prodotti ad attività curativa.
Per prevenire lo sviluppo della malattia prevede due tipi di interventi: - autunnali a completa defogliazione delle piante; - alla ripresa dell'attività vegetativa a fine inverno
Gli interventi autunnali hanno l'obiettivo di "coprire" le piante durante l'inverno con
prodotti ad elevato potere sterilizzante come ad esempio i sali di rame o la poltiglia
bordolese che in questa fase svolgono una notevole azione preventiva anche in funzione
antibatterica. Il periodo più critico per la malattia è individuato dalla ripresa vegetativa vera e propria. Con la fase di rottura gemme inizia il periodo di maggior suscettibilità del pesco, per cui
qui è necessario intervenire per proteggere la giovane vegetazione in fase di sviluppo,
completando la profilassi con un intervento a bottone rosa nel caso in cui si prolunghino le
condizioni climatiche di massima pericolosità della malattia.
I prodotti più indicati: ziram (es. Triscabol DG), dodina (es. Dodene L); dithianon (es.
Delan WG), e difenoconazole (Score).
In caso di forte attacco ripetere il trattamento con Dodene.
Ultima modifica di Nonno_sprint il Ven Apr 23, 2010 6:00 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : Ortografia)
Nonno_sprint- ex moderatori
- Messaggi : 4163
Data d'iscrizione : 03.01.10
Re: PESCO
Ciao,
Ti ringrazio per la pronta e dettagliata risposta e mi scuso per il tanto tempo che ho lasciato intercorrere prima di farti sapere ma ho avuto un po' da fare e la tua risposta m'era sfuggita.
Allora , andiamo per gradi:
- Il terreno presentava già da prima alcune piante di pesco che erano pressochè lasciate senza cure da almeno vent'anni (alcune piantate, altre autoctone) non vi ho mia prestato particolare attenzione ma non parevano colpite dalla bolla o per lo meno non in maniera appariscente e nell'anno delle prime pulizie del terreno hanno fruttificato discretamente.
Dopodichè è stata la tragedia. Sarò mica io che porto sfortuna?
-i terreni nelle immediate vicinanze non sono specificamente adibiti a frutteto ma qua e la spuntano comunque alberi di albicocche e pesche che sembrano tutti più o meno in buona salute.
-Fino ad ora ho sempre eseguito trattamenti preventivi e "curativi" (quantomeno per arginare l'avanzata della malattia) con Dodina (confezione marchiata Index, con 40% di dodina e 60% di coformulati) nelle dosi di 1,5 / 2 grammi per litro.
quest'anno ho eseguito un trattamento a caduta foglie, uno a fine febbraio con temperature di circa 5/6 C°, uno fine marzo/inizio aprile al momento dei "bottoni rosa" e uno ieri.
-Il prodotto che utilizzo è valido? mi è stato parlato bene del proclaim comby della bayer ma mi è stato detto che non è più in produzione (o che deve uscire di produzione a breve) , tu quale prodotto reputi migliore?
Ti ringrazio per l'aiuto;) .
Ti ringrazio per la pronta e dettagliata risposta e mi scuso per il tanto tempo che ho lasciato intercorrere prima di farti sapere ma ho avuto un po' da fare e la tua risposta m'era sfuggita.
Allora , andiamo per gradi:
- Il terreno presentava già da prima alcune piante di pesco che erano pressochè lasciate senza cure da almeno vent'anni (alcune piantate, altre autoctone) non vi ho mia prestato particolare attenzione ma non parevano colpite dalla bolla o per lo meno non in maniera appariscente e nell'anno delle prime pulizie del terreno hanno fruttificato discretamente.
Dopodichè è stata la tragedia. Sarò mica io che porto sfortuna?
-i terreni nelle immediate vicinanze non sono specificamente adibiti a frutteto ma qua e la spuntano comunque alberi di albicocche e pesche che sembrano tutti più o meno in buona salute.
-Fino ad ora ho sempre eseguito trattamenti preventivi e "curativi" (quantomeno per arginare l'avanzata della malattia) con Dodina (confezione marchiata Index, con 40% di dodina e 60% di coformulati) nelle dosi di 1,5 / 2 grammi per litro.
quest'anno ho eseguito un trattamento a caduta foglie, uno a fine febbraio con temperature di circa 5/6 C°, uno fine marzo/inizio aprile al momento dei "bottoni rosa" e uno ieri.
-Il prodotto che utilizzo è valido? mi è stato parlato bene del proclaim comby della bayer ma mi è stato detto che non è più in produzione (o che deve uscire di produzione a breve) , tu quale prodotto reputi migliore?
Ti ringrazio per l'aiuto;) .
miscela- utente registrato
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Data d'iscrizione : 21.04.10
Località : Prov. Genova
Re: PESCO
Ciao Miscela, io abito in trentino Valle di Non (600 m) ed ho piantato un paio di peschi (nettarine, se ricordo bene) nella primavera 2006, in mezzo a colture di meli, meli e meli (qui le coltivazionii sono molto varie).
Il primo anno (2006) niente trattamenti. Risultato : Bolla.
Nel secondo e terzo anno (2007-2008) ho fatto, su consiglio dell'azienda agraria, i trattamenti con Ziram, ma il risultato è stato modesto, per non dire quasi nullo (sempre bolla, pochi frutti).
Tutti gli inverni in questione sono stati perticolarmente nevosi e freddi, ed un amico agrario mi ha consigliato il buon vecchio rame. Un trattamento ad inizio primavera, prima della gemmazione, un paio di trattamenti nel corso dell'anno (ogni 6-8 settimane) rispettando i tempi della raccolta ed un trattamento abbondante ad inizio inverno.
Le cose sono estremamente migliorate, nonostante l'inverno 2008-2009 sia stato il più nevoso ed umido degli ultimi decenni, tanto che la bolla sembra essere stata debellate e lo scorso anno ho raccolto e mangiato pesche a sazietà.
Non conosco il tipo di terreno sul quale ti trovi, l'orientazione, etc. ma forse trattamenti più semplici e più "biologici" possono dare dei buoni frutti (in tutti i sensi).
In bocca al lupo
Il primo anno (2006) niente trattamenti. Risultato : Bolla.
Nel secondo e terzo anno (2007-2008) ho fatto, su consiglio dell'azienda agraria, i trattamenti con Ziram, ma il risultato è stato modesto, per non dire quasi nullo (sempre bolla, pochi frutti).
Tutti gli inverni in questione sono stati perticolarmente nevosi e freddi, ed un amico agrario mi ha consigliato il buon vecchio rame. Un trattamento ad inizio primavera, prima della gemmazione, un paio di trattamenti nel corso dell'anno (ogni 6-8 settimane) rispettando i tempi della raccolta ed un trattamento abbondante ad inizio inverno.
Le cose sono estremamente migliorate, nonostante l'inverno 2008-2009 sia stato il più nevoso ed umido degli ultimi decenni, tanto che la bolla sembra essere stata debellate e lo scorso anno ho raccolto e mangiato pesche a sazietà.
Non conosco il tipo di terreno sul quale ti trovi, l'orientazione, etc. ma forse trattamenti più semplici e più "biologici" possono dare dei buoni frutti (in tutti i sensi).
In bocca al lupo
Giacomo- utente registrato
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Data d'iscrizione : 27.04.09
Località : Anaunia
Re: PESCO
Ciao Giacomo,
Ti ringrazio per i consigli,
Ieri sera parlando con un amico giardiniere anche lui mi ha consigliato il rame.
Sopratutto questo tipo di trattamento (ogni 5 litri d'acqua) : 1kg di calce e 2Kg di solfato di ferro e (se uno vuole, se no anche senza) un 200grammi di solfato di rame.
I trattamenti vanno fatti spennellando il tronco fino a dove è impalcato , di tanto in tanto e sopratutto in autunno e dopo la potatura (in estate è meglio fare il trattamento con dosi dimezzate).
Poi se uno vuole può anche fare a caduta foglie trattamenti tramite irroratore (sia pompa o polverizzatore) con acqua, rame e ferro (ovviamente in dosi minori perchè deve rimanere molto liquido per poter essere spruzzato) però ben distante dal periodo di gemmazione.
ed in ogni caso MAI su foglie e frutti.
Questo tipo di trattamento è indicato anche per i ciliegi, albicocchi, meli e susini (anche se questi ultimi patiscono ben poco).
Credo mi procurerò il materiale e mi metterò all'opera... non avendo avuto risultato con prodotti di sintesi si sa mai che riesca a risolvere con metodi più "naturali".
ah.. e mi è stata consigliata fortemente su peschi e albicocchi la potatura a luglio/agosto dopo la raccolta in modo da doverne fare un'altra meno pesante a febbraio.
questa m'è piaciuta da morireGiacomo ha scritto:Ciao Miscela, io abito in trentino Valle di Non (600 m) ed ho piantato un paio di peschi (nettarine, se ricordo bene) nella primavera 2006, in mezzo a colture di meli, meli e meli (qui le coltivazionii sono molto varie).
Il primo anno (2006) niente trattamenti. Risultato : Bolla.
Nel secondo e terzo anno (2007-2008) ho fatto, su consiglio dell'azienda agraria, i trattamenti con Ziram, ma il risultato è stato modesto, per non dire quasi nullo (sempre bolla, pochi frutti).
Tutti gli inverni in questione sono stati perticolarmente nevosi e freddi, ed un amico agrario mi ha consigliato il buon vecchio rame. Un trattamento ad inizio primavera, prima della gemmazione, un paio di trattamenti nel corso dell'anno (ogni 6-8 settimane) rispettando i tempi della raccolta ed un trattamento abbondante ad inizio inverno.
Le cose sono estremamente migliorate, nonostante l'inverno 2008-2009 sia stato il più nevoso ed umido degli ultimi decenni, tanto che la bolla sembra essere stata debellate e lo scorso anno ho raccolto e mangiato pesche a sazietà.
Non conosco il tipo di terreno sul quale ti trovi, l'orientazione, etc. ma forse trattamenti più semplici e più "biologici" possono dare dei buoni frutti (in tutti i sensi).
In bocca al lupo
Ti ringrazio per i consigli,
Ieri sera parlando con un amico giardiniere anche lui mi ha consigliato il rame.
Sopratutto questo tipo di trattamento (ogni 5 litri d'acqua) : 1kg di calce e 2Kg di solfato di ferro e (se uno vuole, se no anche senza) un 200grammi di solfato di rame.
I trattamenti vanno fatti spennellando il tronco fino a dove è impalcato , di tanto in tanto e sopratutto in autunno e dopo la potatura (in estate è meglio fare il trattamento con dosi dimezzate).
Poi se uno vuole può anche fare a caduta foglie trattamenti tramite irroratore (sia pompa o polverizzatore) con acqua, rame e ferro (ovviamente in dosi minori perchè deve rimanere molto liquido per poter essere spruzzato) però ben distante dal periodo di gemmazione.
ed in ogni caso MAI su foglie e frutti.
Questo tipo di trattamento è indicato anche per i ciliegi, albicocchi, meli e susini (anche se questi ultimi patiscono ben poco).
Credo mi procurerò il materiale e mi metterò all'opera... non avendo avuto risultato con prodotti di sintesi si sa mai che riesca a risolvere con metodi più "naturali".
ah.. e mi è stata consigliata fortemente su peschi e albicocchi la potatura a luglio/agosto dopo la raccolta in modo da doverne fare un'altra meno pesante a febbraio.
miscela- utente registrato
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Re: PESCO
se ci butti dentro anche un pò di zolfo bagnabile (attenzione che sia quello compatibile con la calce) aumenti la capacità antifungina del trattamento.
******************************************************************************************************
"La caccia è una forma secondaria di malattia mentale umana"
(Theodor Heuss, Presidente della Repubblica Federale di Germania dal 1949 al 1959).
Re: PESCO
Grazie mille per la dritta, vedrò cosa trovo
miscela- utente registrato
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Località : Prov. Genova
Re: PESCO
Per la profilassi ognuno ha contribuito, senza discostarsi molto da quanto hai già fatto tu e tutto è basato sulla prevenzione. Mi permetto di aggiungere qualche cosina: inizia gia tra qualche settimana a togliere succhioni superflui non aspettare a luglio/agosto e quando le pesche diventano un pò più piccole di una noce diradale, lasciando una ogni 8/10 cm. E per finire, appena terminato il raccolto una bella irrigazione.Equivale ad una cura ricostituente.
Nonno_sprint- ex moderatori
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Data d'iscrizione : 03.01.10
Re: PESCO
Ciao Nonno (detto così fa un po' ridere ),
Ti ringrazio per le preziose dritte che vedrò di mettere in pratica, vi farò sapere come andrà a finire
Ti ringrazio per le preziose dritte che vedrò di mettere in pratica, vi farò sapere come andrà a finire
miscela- utente registrato
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Località : Prov. Genova
Re: PESCO
Io ho piantato tre peschi prima di conoscere la zona
E purtroppo ho scoperto che lì i peschi non ce la fano proprio!!!!
Ovviamente mi sono dimenticata di fare i trattamenti preventivi e adesso hanno tutti la bolla....
La terra è argillosa, alcalina ed ovviamente avendo piovuto tutto inverno e tutta la primavera adesso è zuppa d'acqua.....
Poverini, avevano fatto dei così bei fiorellini.....
E purtroppo ho scoperto che lì i peschi non ce la fano proprio!!!!
Ovviamente mi sono dimenticata di fare i trattamenti preventivi e adesso hanno tutti la bolla....
La terra è argillosa, alcalina ed ovviamente avendo piovuto tutto inverno e tutta la primavera adesso è zuppa d'acqua.....
Poverini, avevano fatto dei così bei fiorellini.....
paolaas- utente registrato
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Re: PESCO
anche nella mia zona(450 m)di peschi non nè ho mai visti.......evidentemente sono molto delicati
maxi- utente registrato
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Località : umbria
Re: PESCO
io prima abitavo in sabina precisamente a castelchiodato li era pieno di piantaggioni di pesche e i contadini della zona mi dicevano che avevano bisogno di tante cure come trattamenti ed altro, dopo circa dieci anni forse anche meno li toglivano perchè non rendevano più ciao carlo
curva- UTENTE BANNATO
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piantumazione pesco
ho piantato da quasi una settimana un pesco noce ma non vedo ancora l'ingrossamento delle gemme , la ho comprata ed era con le radici in un sacchetto di plastica e con segatura umida al suo interno poi la ho ho tolta dalla confezione e piantata nel terreno la tengo sempre annaffiata
rhove- utente registrato
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Età : 58
Località : suzzara (mn)
Re: PESCO
Se la pianta è viva prima o poi dovrà pur ingrossare le gemme. Per quest'anno non farà le pesche per lo stess del trapianto e perchè è presumibilmente piccola, ma le foglie le deve fare per forza. Aspetta un po' e spera. L'unico consiglio che ti posso dare è di non tenere sempre il terreno fradicio d'acqua, perchè porterebbe marciumi radicali alla pianta. Innaffiala solo quando ne ha bisogno.
garfield- utente registrato
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Località : Capri (NA)
Re: PESCO
di che varieta è? e il portinnesto?
motomix- utente registrato
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Data d'iscrizione : 05.01.12
Re: PESCO
ha un anno, ci vorranno penso un paio di anni per vedere frutti la varietà è di pesca noce che matura nelle prime settimane di agosto non ricordo il nome preciso
rhove- utente registrato
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Data d'iscrizione : 08.02.10
Età : 58
Località : suzzara (mn)
potatura del pesco
buon giorna a tutti: chi mi sa' consigliare quando potare il pesco e in che luna? grazie
Mario123- utente registrato
- Messaggi : 19
Data d'iscrizione : 23.06.12
Re: PESCO
luna calante, ormai dal 28 in poi
emilio79- utente registrato
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Età : 45
Località : NASO, un piccolo paesino della prov. di messina
Re: PESCO
Ciao Mario
Riporto quello che c' è scritto nel mio libro di potatura (poi se t interessa ti dico dove l ho acquistato, via MP)
"In ambienti a inverno mite la potatura può avvenire in autunno con piante quasi a riposo e rami ben lignificati(prima e durante la caduta delle foglie;in seguito è possibile l emissione di gomma dai tagli).
In zone a inverno rigido, o con piante eccessivamente vigorose o con insufficiente freddo invernale è preferibile aspettare la schiusura delle gemme per regolare la potatura in rapporto ad eventuali danni, senza però arrivare alla fioritura, per evitare che la ripresa vegetativa venga frenata.
Il pesco si presta bene alla potatura verde(in maggio in genere insieme al diradamento dei frutti, luglio e settembre dopo la raccolta), utili per controllare gli squilibri vegetativi e asportare i ramimolto vigorosi, garantendo una buona distribuzione di luce, ma è preferibile non eseguire tagli durante lo sviluppo dei frutti o in prossimità della raccolta.
Su piante molto rigogliose è possibile sfrondare la chioma in prossimità della raccolta per favorire la colorazione dei frutti. Risulta a volte conveniente eseguire in verde anche tagli più grossi(raccorciamento di branche) ottenendo così germogliamenti primaverili più equilibrati. Nel caso di tagli grossi(branche di due o più anni) è utile lasciare un moncone della lunghezza pari al diametro del taglio per ridurre la tendenza ad emettere gomma e la penetrazione di patogeni."
Riguardo alla fase lunare non so, non credo che abbia molta importanza, è fondamentale invece il periodo dell anno e il clima
Riporto quello che c' è scritto nel mio libro di potatura (poi se t interessa ti dico dove l ho acquistato, via MP)
"In ambienti a inverno mite la potatura può avvenire in autunno con piante quasi a riposo e rami ben lignificati(prima e durante la caduta delle foglie;in seguito è possibile l emissione di gomma dai tagli).
In zone a inverno rigido, o con piante eccessivamente vigorose o con insufficiente freddo invernale è preferibile aspettare la schiusura delle gemme per regolare la potatura in rapporto ad eventuali danni, senza però arrivare alla fioritura, per evitare che la ripresa vegetativa venga frenata.
Il pesco si presta bene alla potatura verde(in maggio in genere insieme al diradamento dei frutti, luglio e settembre dopo la raccolta), utili per controllare gli squilibri vegetativi e asportare i ramimolto vigorosi, garantendo una buona distribuzione di luce, ma è preferibile non eseguire tagli durante lo sviluppo dei frutti o in prossimità della raccolta.
Su piante molto rigogliose è possibile sfrondare la chioma in prossimità della raccolta per favorire la colorazione dei frutti. Risulta a volte conveniente eseguire in verde anche tagli più grossi(raccorciamento di branche) ottenendo così germogliamenti primaverili più equilibrati. Nel caso di tagli grossi(branche di due o più anni) è utile lasciare un moncone della lunghezza pari al diametro del taglio per ridurre la tendenza ad emettere gomma e la penetrazione di patogeni."
Riguardo alla fase lunare non so, non credo che abbia molta importanza, è fondamentale invece il periodo dell anno e il clima
CanBastardo- utente registrato
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Età : 36
Località : Sardegna
Re: PESCO
per prevenire la fuoriuscita di gomma dai tagli (soprattutto quelli più grossi) si opta per una potatura in fase di luna calante.
per il resto concordo in toto con quello detto da canBastardo, anche se io li poto sempre nel mese di febbraio.
per il resto concordo in toto con quello detto da canBastardo, anche se io li poto sempre nel mese di febbraio.
emilio79- utente registrato
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Età : 45
Località : NASO, un piccolo paesino della prov. di messina
Re: PESCO
ringrazio entrambi per i consigli
Mario123- utente registrato
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Data d'iscrizione : 23.06.12
Re: PESCO
Il motto nel potare il pesco è: fammi povero che ti faccio ricco.
Non farti scrupoli a tagliare, soprattutto rami vecchi.
Il pesco è più fruttifero sui rami dell'anno.
Non farti scrupoli a tagliare, soprattutto rami vecchi.
Il pesco è più fruttifero sui rami dell'anno.
Nonno_sprint- ex moderatori
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Data d'iscrizione : 03.01.10
Re: PESCO
questo piccolo pesco , poveretto , è martoriato . Ha la corteccia piena di buchetti e di resina secca o 'gommosa' . Lo si potrà salvare ? Che malattia è ? Dalla foto non si capisce ma avrà 2 anni .
Grazie
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"L'uomo non è un vaso da riempire, ma un fuoco da suscitare"
Plutarco
luca31- Moderatori
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Data d'iscrizione : 05.06.12
Età : 47
Località : parma
Re: PESCO
potresti dargli una bella imbiancata con poltiglia bordolese fatta in casa non ricordo la percentuale delle dosi.
sgaragnone- utente registrato
- Messaggi : 1396
Data d'iscrizione : 27.12.11
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