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prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
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fabry_mhr
iury1977
gian66
ferrari-tractor
Nonno_sprint
lucio alciati
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prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Sono un perito agrario e sono molto legato all’agricoltura sostenibile e alla tutela, conservazione e valorizzazione dei nostri boschi. Specialmente nei confronti dei secolari castagneti che caratterizzano il mio territorio.
La mia famiglia possiede dei castagneti di cui sono molto affezionato.
Purtroppo stanno regredendo per le note malattie fitopatologiche come il cancro corticale del castagno, il mal dell’inchiostro ecc.
Maestosi castagni che sono sopravvissuti per centinaia di anni ogni anno soccombono rendendo il paesaggio, prima quasi fiabesco, ora malinconico e triste.
Nel mentre che procedevo alla potatura autunnale dei castagni , sbrancando i rami seccati a causa delle sopradette patologie, e notando la meccanica di taglio della motosega mi è sorto in mente lo spunto per un progetto di prevenzione per le malattie del castagno e, in particolar modo del terribile cancro corticale.
Il progetto prevede l’uso di un principio attivo naturale disinfettante e/o cicatrizzante da inserire nell’olio di lubrificazione della catena di taglio della motosega il quale verrebbe sparso contemporaneamente all’atto del taglio sulla ferita provocata e sui seguenti tagli di lavorazione, evitando ulteriore, difficile e dispendioso lavoro per la successiva sanificazione (quasi sempre omessa proprio per i notevoli costi di manodopera)
Un’additivazione che dovrebbe incidere poco sul costo dell’olio lubrificante ma che sarebbe di notevole aiuto nella prevenzione delle fitopatologie delle piante (in questo caso del cancro del castagno).
Ho chiesto il parere a agronomi, fitopatologi e docenti universitari di meccanica agraria i quali, pur elencandomi alcune difficoltà di ordine tecnico , economico e sperimentale, hanno espresso la possibilità che questo mio progetto sia, anche se originale, effettivamente possibile e benefico.
Purtroppo io non ho le competenze scientifiche, tecniche ed economiche per attuare una sperimentazione completa al fine di provare l’effettivo beneficio di questa tecnica .
Nelle mie possibilità proverò a portare avanti il progetto.
Mi piacerebbe molto contribuire alla salvaguardia del nostro bel patrimonio castanicolo, rivalorizzandolo economicamente sia per i frutti, per il legno e per il paesaggio affinché non venga più abbandonato all’incuria dello sconforto
Voi che ne pensate?
Trovate interessante e fattibile l’idea?
La mia famiglia possiede dei castagneti di cui sono molto affezionato.
Purtroppo stanno regredendo per le note malattie fitopatologiche come il cancro corticale del castagno, il mal dell’inchiostro ecc.
Maestosi castagni che sono sopravvissuti per centinaia di anni ogni anno soccombono rendendo il paesaggio, prima quasi fiabesco, ora malinconico e triste.
Nel mentre che procedevo alla potatura autunnale dei castagni , sbrancando i rami seccati a causa delle sopradette patologie, e notando la meccanica di taglio della motosega mi è sorto in mente lo spunto per un progetto di prevenzione per le malattie del castagno e, in particolar modo del terribile cancro corticale.
Il progetto prevede l’uso di un principio attivo naturale disinfettante e/o cicatrizzante da inserire nell’olio di lubrificazione della catena di taglio della motosega il quale verrebbe sparso contemporaneamente all’atto del taglio sulla ferita provocata e sui seguenti tagli di lavorazione, evitando ulteriore, difficile e dispendioso lavoro per la successiva sanificazione (quasi sempre omessa proprio per i notevoli costi di manodopera)
Un’additivazione che dovrebbe incidere poco sul costo dell’olio lubrificante ma che sarebbe di notevole aiuto nella prevenzione delle fitopatologie delle piante (in questo caso del cancro del castagno).
Ho chiesto il parere a agronomi, fitopatologi e docenti universitari di meccanica agraria i quali, pur elencandomi alcune difficoltà di ordine tecnico , economico e sperimentale, hanno espresso la possibilità che questo mio progetto sia, anche se originale, effettivamente possibile e benefico.
Purtroppo io non ho le competenze scientifiche, tecniche ed economiche per attuare una sperimentazione completa al fine di provare l’effettivo beneficio di questa tecnica .
Nelle mie possibilità proverò a portare avanti il progetto.
Mi piacerebbe molto contribuire alla salvaguardia del nostro bel patrimonio castanicolo, rivalorizzandolo economicamente sia per i frutti, per il legno e per il paesaggio affinché non venga più abbandonato all’incuria dello sconforto
Voi che ne pensate?
Trovate interessante e fattibile l’idea?
Ultima modifica di Nonno_sprint il Gio Feb 19, 2015 10:14 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : Spostato in sezione giusta)
lucio alciati- utente registrato
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Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Benvenuto Lucio Alciati-
Da olivicoltore non posso che complimentarmi per la tua lodevole iniziativa.
Potrebbe anche interessare l'olivicoltura, nello specifico combattere anche la rogna dell'olivo. Abbi fede e credi fortemente nel tuo progetto.
Da olivicoltore non posso che complimentarmi per la tua lodevole iniziativa.
Potrebbe anche interessare l'olivicoltura, nello specifico combattere anche la rogna dell'olivo. Abbi fede e credi fortemente nel tuo progetto.
Nonno_sprint- ex moderatori
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Data d'iscrizione : 03.01.10
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
complimenti per l'iniziativa, l'idea è semplice ed efficace.
Il cancro corticale si insinua in qualunque ferita, non è detto che la motosega sia la causa, basta un po' di grandine.
E' importante disinfettare tagli grossi, ma più importante ancora è lasciare alberi colpiti da ceppi ipovirulenti, perchè
questi ceppi tendono a sopraffare i cancri virulenti che provocano il disseccamento dei rami.
Tieni presente che il mal dell'inchiostro è causato da un fungo nel suolo, e si propaga per dilavamento con l'acqua piovana.
Quindi bisogna evitare ristagni d'acqua e cercare di deviare le acque di ruscellamento lontano da eventuali piante a valle (molto difficile in pratica) in quanto se la pianta a monte ha il male dell'inchiostro, prima o poi lo passa anche a quelle a valle.
Il cancro corticale si insinua in qualunque ferita, non è detto che la motosega sia la causa, basta un po' di grandine.
E' importante disinfettare tagli grossi, ma più importante ancora è lasciare alberi colpiti da ceppi ipovirulenti, perchè
questi ceppi tendono a sopraffare i cancri virulenti che provocano il disseccamento dei rami.
Tieni presente che il mal dell'inchiostro è causato da un fungo nel suolo, e si propaga per dilavamento con l'acqua piovana.
Quindi bisogna evitare ristagni d'acqua e cercare di deviare le acque di ruscellamento lontano da eventuali piante a valle (molto difficile in pratica) in quanto se la pianta a monte ha il male dell'inchiostro, prima o poi lo passa anche a quelle a valle.
ferrari-tractor- Moderatori
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Data d'iscrizione : 19.04.10
Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Grazie.
Hai perfettamente ragione tuttavia, credo che questa tecnica, se avvalorata, potrebbe dare un buon contributo al contenimento di quella terribile malattia. Il danno da grandine, purtroppo, quando capita è inevitabile, specialmente nei boschi dove per l'altezza delle piante è impossibile ripararsi.
sarebbe interessante addittivare l'olio con ceppi ipovirulenti che indichi ma sembra che, per i costi, siano anc ora improponibili..
Visto che sei olivicoltore mi puoi dire quando si innesta l'olivo e se si può (e come) si può propagare per talea.
Grazie ancora
Hai perfettamente ragione tuttavia, credo che questa tecnica, se avvalorata, potrebbe dare un buon contributo al contenimento di quella terribile malattia. Il danno da grandine, purtroppo, quando capita è inevitabile, specialmente nei boschi dove per l'altezza delle piante è impossibile ripararsi.
sarebbe interessante addittivare l'olio con ceppi ipovirulenti che indichi ma sembra che, per i costi, siano anc ora improponibili..
Grazie per l'incoraggiamento, seguirò il tuo consiglio.Nonno_sprint ha scritto:Benvenuto Lucio Alciati-
Da olivicoltore non posso che complimentarmi per la tua lodevole iniziativa.
Potrebbe anche interessare l'olivicoltura, nello specifico combattere anche la rogna dell'olivo. Abbi fede e credi fortemente nel tuo progetto.
Visto che sei olivicoltore mi puoi dire quando si innesta l'olivo e se si può (e come) si può propagare per talea.
Grazie ancora
Ultima modifica di falcetto il Ven Feb 20, 2015 8:46 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : Rimozione quote superfluo e unione messaggi consecutivi)
lucio alciati- utente registrato
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Data d'iscrizione : 19.02.15
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Per l'olivo ti ho risposto nella sezione idonea Questa
Nonno_sprint- ex moderatori
- Messaggi : 4163
Data d'iscrizione : 03.01.10
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Innanzi tutto Lucio ti do il mio benvenuto sulle pagine di questo forum
Mi complimento per la tua idea e spero che tu posa metterla in pratica.
Condivido il pieno il tuo pensiero sulla salvaguardia del nostro bel patrimonio castanicolo e la neccessità rivalorizzandolo . Speriamo in un futuro migliore anche in questo senso.
Ora ... ho alcune domende:
Se ho capito bene ... vorresti mettere un' additivo disinfettante nell’olio lubrificante delle motoseghe. Di che additivo si tratta?? è possibile mischiarlo all' olio biologico e non vi è il rischio che crei danni? hai già un' idea dei costi??
Quali sono le difficoltà di ordine tecnico che ci hai preannunciato??
Mi complimento per la tua idea e spero che tu posa metterla in pratica.
Condivido il pieno il tuo pensiero sulla salvaguardia del nostro bel patrimonio castanicolo e la neccessità rivalorizzandolo . Speriamo in un futuro migliore anche in questo senso.
Ora ... ho alcune domende:
Se ho capito bene ... vorresti mettere un' additivo disinfettante nell’olio lubrificante delle motoseghe. Di che additivo si tratta?? è possibile mischiarlo all' olio biologico e non vi è il rischio che crei danni? hai già un' idea dei costi??
Quali sono le difficoltà di ordine tecnico che ci hai preannunciato??
gian66- Moderatori
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Data d'iscrizione : 28.03.11
Età : 58
Località : Prov. di Cuneo
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Ti ringrazio e sono contento che condividi il mio pensiero sulla salvaguardia del patrimonio castanicolo.
hai capito bene la mia intenzione sarebbe quella di aggiungere un additivo disinfettante nell'olio della catena per prevenire la diffusione del cancro corticale del castagno.
Le difficolta tecniche sono quelle di trovare un additivo che sopporti le alte temperature di sfregamento della catena e che sia miscibile con l'olio vegetale.
Per questo sono necessarie prove di studio con chi si occupa di patologia vegetale per individuare la molecola disinfettante che rispetti i parametri suddetti.
Da parte mia ho effettuato alcune ricerche documentali e quest'anno additiverò l'olio della catena con una soluzione di microrganismi efficaci (E.M.) che pare resistano ad alte temperature, abbiano azione positiva contro le fitopatologie da spore (per antagonismo naturale),abbiano una ricaduta favorevole per l'ambiente e sono reperibili a basso costo.
Questa è una prova che posso attuare con le mie scarse risorse.
Sicuramente sarebbe forse molto più efficace l'inserimento nell'olio di soluzioni di ceppi ipovirulenti. Tuttavia sono ancora cari e da stabilire la sua possibilità d'impiego proprio per le alte temperature che verrebbero sottoposti a causa dell'attrito.
hai capito bene la mia intenzione sarebbe quella di aggiungere un additivo disinfettante nell'olio della catena per prevenire la diffusione del cancro corticale del castagno.
Le difficolta tecniche sono quelle di trovare un additivo che sopporti le alte temperature di sfregamento della catena e che sia miscibile con l'olio vegetale.
Per questo sono necessarie prove di studio con chi si occupa di patologia vegetale per individuare la molecola disinfettante che rispetti i parametri suddetti.
Da parte mia ho effettuato alcune ricerche documentali e quest'anno additiverò l'olio della catena con una soluzione di microrganismi efficaci (E.M.) che pare resistano ad alte temperature, abbiano azione positiva contro le fitopatologie da spore (per antagonismo naturale),abbiano una ricaduta favorevole per l'ambiente e sono reperibili a basso costo.
Questa è una prova che posso attuare con le mie scarse risorse.
Sicuramente sarebbe forse molto più efficace l'inserimento nell'olio di soluzioni di ceppi ipovirulenti. Tuttavia sono ancora cari e da stabilire la sua possibilità d'impiego proprio per le alte temperature che verrebbero sottoposti a causa dell'attrito.
lucio alciati- utente registrato
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Data d'iscrizione : 19.02.15
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Ok! Lucio ... auguri per le tue ricerche e spero che le prove che farai abbiano successo.
Tienici aggiornati.
Grazie!!
Tienici aggiornati.
Grazie!!
gian66- Moderatori
- Messaggi : 4181
Data d'iscrizione : 28.03.11
Età : 58
Località : Prov. di Cuneo
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Purtroppo per queste cose non ci sono mai fondi e/o persone interessate finchè non ne viene fuori qualcosa. In italia siamo talmente abituato a buttare i soldi che per le cose importante non ne restano mai. Il suggerimento che ti posso dire è quello di (se ti è possibile) fare delle prove sulle tue piante, puoi con risultati alla mano potrai picchiare i pugni.
La costanza è un'arma molto efficace. Continua in ciò che credi e se hai bisogno di supporto tecnico sulle macchine siamo qui anche per quello. Complimenti per la dedizione alla tutela del nostro patrimonio boschivo, sempre più accantonato nelle problematiche quotidiane.
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pretendiamo dalla natura ma prima prendiamocene cura e rispettiamola! solo così saremo realmente in simbiosi
iury1977- Moderatori
- Messaggi : 5205
Data d'iscrizione : 29.04.10
Età : 47
Località : Chiavenna (SO)
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Grazie infinte, Yuri.
Ci proverò.
Ci proverò.
lucio alciati- utente registrato
- Messaggi : 13
Data d'iscrizione : 19.02.15
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Ciao, complimenti per l'idea molto originale.
Condivido forse l'unico problema è sperimentarla... sia in termini di tempo per vedere i risultati sia in termini di trovare una soluzione chimica da riuscir mescolare olio della motosega e disinfettante, ma credo che nel 2015 si possa anche trovare questa soluzione.
Il mio dubbio più che altro lo vedo sull'eficacia del metodo..
Cioè quando si pota la pianta, nella parte di ramo tagliato non abbiamo grossi residui d'olio perchè la motosega tende a spruzzare in avanti e non di lato. Per cui anche se usi olio con disifettante presumo che la grossa quantità d'olio esca sempre davanti e non si appoggi nel ramo.
Forse il metodo più efficace resta sempre quello di passare sulla ferita del "mastice" o "'olio speciale" per potature.
Tiene conto che io quando innesto il castagno disinfetto sempre il coltello con alcool, per cui la tua idea del disinfettante non può solo che far bene!!
Condivido forse l'unico problema è sperimentarla... sia in termini di tempo per vedere i risultati sia in termini di trovare una soluzione chimica da riuscir mescolare olio della motosega e disinfettante, ma credo che nel 2015 si possa anche trovare questa soluzione.
Il mio dubbio più che altro lo vedo sull'eficacia del metodo..
Cioè quando si pota la pianta, nella parte di ramo tagliato non abbiamo grossi residui d'olio perchè la motosega tende a spruzzare in avanti e non di lato. Per cui anche se usi olio con disifettante presumo che la grossa quantità d'olio esca sempre davanti e non si appoggi nel ramo.
Forse il metodo più efficace resta sempre quello di passare sulla ferita del "mastice" o "'olio speciale" per potature.
Tiene conto che io quando innesto il castagno disinfetto sempre il coltello con alcool, per cui la tua idea del disinfettante non può solo che far bene!!
fabry_mhr- utente registrato
- Messaggi : 122
Data d'iscrizione : 04.02.13
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Ciao Fabry,
le tue sono ottime osservazioni.
E’ vero che l’olio della catena all’atto del taglio si comporta in tal modo.
Ed è per questo che invece di prodotti chimici (oltretutto inquinanti) che agiscono solo sulla superficie che riescono a contattare direttamente, si potrebbe fare in questo modo:
l’idea sarebbe quella di usare dei ceppi biologici ipovirulenti (una specie di vaccino), di cui si conosce la provata efficacia e sarebbe la più auspicabile. Questi sarebbero in grado di agire anche se il contatto è parziale e minimo (praticamente si innestano e si sviluppa l’immunità). Però sono cari e da vedere se superano il punto critico delle alte temperature causate dallo sfregamento della catena. Inoltre è da verificare la solubilità nell’olio che, credo, sia fattibile se vegetale.
Anche la soluzione dell’uso dei Microrganismi Efficaci (E.M.)potrebbe ottenere lo stesso risultato in quanto si dovrebbero sviluppare sul taglio e stimolare la formazione del callo rimarginante. In più pare siano resistenti alle alte temperature sopradette e miscibili con l’olio (vegetale). Tuttavia bisogna capire se basta quel solo trattamento.
Per gli altri principi chimici di sintesi che agiscono, come detto, per contatto quindi la condizione è che la ferita ne sia totalmente coperta bisognerebbe agire sul meccanismo di lubrificazione magari con piccole e semplici modifiche che aumentino la bagnatura della catena la quale, di conseguenza, nel taglio, per trascinamento, coprirebbe l’intera superficie ferita. Oppure usare principi attivi chimici endoterapici che entrano in circolo nella pianta anche attraverso minimi contatti.
( però anche questo metodo impatterebbe negativamente nell’ambiente con riflessi non proprio auspicabili ).
le tue sono ottime osservazioni.
E’ vero che l’olio della catena all’atto del taglio si comporta in tal modo.
Ed è per questo che invece di prodotti chimici (oltretutto inquinanti) che agiscono solo sulla superficie che riescono a contattare direttamente, si potrebbe fare in questo modo:
l’idea sarebbe quella di usare dei ceppi biologici ipovirulenti (una specie di vaccino), di cui si conosce la provata efficacia e sarebbe la più auspicabile. Questi sarebbero in grado di agire anche se il contatto è parziale e minimo (praticamente si innestano e si sviluppa l’immunità). Però sono cari e da vedere se superano il punto critico delle alte temperature causate dallo sfregamento della catena. Inoltre è da verificare la solubilità nell’olio che, credo, sia fattibile se vegetale.
Anche la soluzione dell’uso dei Microrganismi Efficaci (E.M.)potrebbe ottenere lo stesso risultato in quanto si dovrebbero sviluppare sul taglio e stimolare la formazione del callo rimarginante. In più pare siano resistenti alle alte temperature sopradette e miscibili con l’olio (vegetale). Tuttavia bisogna capire se basta quel solo trattamento.
Per gli altri principi chimici di sintesi che agiscono, come detto, per contatto quindi la condizione è che la ferita ne sia totalmente coperta bisognerebbe agire sul meccanismo di lubrificazione magari con piccole e semplici modifiche che aumentino la bagnatura della catena la quale, di conseguenza, nel taglio, per trascinamento, coprirebbe l’intera superficie ferita. Oppure usare principi attivi chimici endoterapici che entrano in circolo nella pianta anche attraverso minimi contatti.
( però anche questo metodo impatterebbe negativamente nell’ambiente con riflessi non proprio auspicabili ).
lucio alciati- utente registrato
- Messaggi : 13
Data d'iscrizione : 19.02.15
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Beh, non è del tutto esatto che nell'azione di taglio l'olio venga proiettato solo in avanti, ma viene trascinato dalla catena lungo tutto il perimetro della barra bagnando anche la stessa catena (basta far girare un secondo la catena per verificare che si è bagnata). Mettendo delle sostanze disinfettanti all'interno della miscela si avrebbe un taglio più "pulito" e quindi "meno infettabile" rispetto al normale taglio. In più se la cosa funzionasse si potrebbero realizzare dei piccoli buchini all'altezza del canale lungo la barra e potenziando la portata della pompa avere anche una migliore distribuzione della sostanza sulle pareti della barra.... sempre fermo restando le verifiche di miscelabilità e resistenza al calore delle sostanze.
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iury1977- Moderatori
- Messaggi : 5205
Data d'iscrizione : 29.04.10
Età : 47
Località : Chiavenna (SO)
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Ciao Yuri,
mi dai coraggio e notizie utilissime che cercherò di mettere in pratica.
Effettivamente è così e credo che quanto dici sia fattibile (secondo me i buchini possono contribuire in modo determinate a che la disinfezione copra tutto il taglio).
Anche lo spruzzo di olio ante taglio sulla parte che verrà sezionata può funzionare come pre-disinfezione (tipo le disinfezioni che vengono effettuate sulla cute prima del taglio chirurgico di un intervento medico).
E' molto utile scambiare pareri perché in questo modo si possono trovare soluzioni utili.
Devo senz'altro ringraziare questo Forum, molto agile ed interattivo.
mi dai coraggio e notizie utilissime che cercherò di mettere in pratica.
Effettivamente è così e credo che quanto dici sia fattibile (secondo me i buchini possono contribuire in modo determinate a che la disinfezione copra tutto il taglio).
Anche lo spruzzo di olio ante taglio sulla parte che verrà sezionata può funzionare come pre-disinfezione (tipo le disinfezioni che vengono effettuate sulla cute prima del taglio chirurgico di un intervento medico).
E' molto utile scambiare pareri perché in questo modo si possono trovare soluzioni utili.
Devo senz'altro ringraziare questo Forum, molto agile ed interattivo.
lucio alciati- utente registrato
- Messaggi : 13
Data d'iscrizione : 19.02.15
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Scusate se dico una possibile castroneria ma..... montare un serbatoietto supplementare con un tubetto capillare che distribuisca il prodotto sopra la catena?
BFausto- utente registrato
- Messaggi : 615
Data d'iscrizione : 07.08.13
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Anche questo di potrebbe fare. Sarebbe un po' difficile da collegare alla macchina per farlo spruzzare un automatico, ma in maniera manuale sarebbe fattibile. Il problema sta nel dare al composto la giusta viscosità altrimenti viene schizzato via e non resta attaccato alla catena.
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pretendiamo dalla natura ma prima prendiamocene cura e rispettiamola! solo così saremo realmente in simbiosi
iury1977- Moderatori
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Data d'iscrizione : 29.04.10
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Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Non, non è assolutamente una castroneria.
Come dice Yuri è una cosa fattibile.
Tuttavia bisogna pensare che montare un serbatoietto supplementare può rendere la motosega poco maneggevole il che comporterebbe difficoltà nelle operazioni di potatura le quali, si sa, specialmente su alberi di certe dimensioni quali i castagni, quasi sempre secolari ed ubicati in territori difficili, non è il massimo. Inoltre si deve creare un meccanismo integrato che azioni la distribuzione contemporanea del disinfettante. Una zavorra in più difficilmente accettabile da chi opera in questo settore già di per se faticoso.
Il montare un meccanismo manuale poi accentuerebbe una difficoltà manuale in più.
Credo che, per ottenere risultati positivi sulla prevenzione del cancro del castagno, bisogna fare in modo che ciò non aggravi il lavoro del boscaiolo.
Un olio già addittivato senza interventi aggiuntivi dell'operatore finale può renderlo efficacemente universale.
Usare un olio addittivato dovrebbe facilmente diventare una consuetudine ed essere preferito ad un olio normale.
Come dice Yuri è una cosa fattibile.
Tuttavia bisogna pensare che montare un serbatoietto supplementare può rendere la motosega poco maneggevole il che comporterebbe difficoltà nelle operazioni di potatura le quali, si sa, specialmente su alberi di certe dimensioni quali i castagni, quasi sempre secolari ed ubicati in territori difficili, non è il massimo. Inoltre si deve creare un meccanismo integrato che azioni la distribuzione contemporanea del disinfettante. Una zavorra in più difficilmente accettabile da chi opera in questo settore già di per se faticoso.
Il montare un meccanismo manuale poi accentuerebbe una difficoltà manuale in più.
Credo che, per ottenere risultati positivi sulla prevenzione del cancro del castagno, bisogna fare in modo che ciò non aggravi il lavoro del boscaiolo.
Un olio già addittivato senza interventi aggiuntivi dell'operatore finale può renderlo efficacemente universale.
Usare un olio addittivato dovrebbe facilmente diventare una consuetudine ed essere preferito ad un olio normale.
lucio alciati- utente registrato
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Data d'iscrizione : 19.02.15
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
lucio alciati ha scritto:
Un olio già addittivato senza interventi aggiuntivi dell'operatore finale può renderlo efficacemente universale.
Usare un olio addittivato dovrebbe facilmente diventare una consuetudine ed essere preferito ad un olio normale.
mi pare la soluzione migliore
sarebbe una gran bella novità.
però come sempre ... cè il fattore costo.
gian66- Moderatori
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Età : 58
Località : Prov. di Cuneo
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Avrei trovato un anticrittogamico, a basso impatto ambientale (biologico), in supporto oleoso contenente zolfo e rame che dovrebbe essere miscibile. ma temo per la temperatura sprigionata dal'attrito catena di taglio e barra di supporto che potrebbe vanificare l'efficacia del trattamento e/o creare danni.
Il costo inciderebbe sui 25 centesimi (circa) litro olio.
Comunque deve essere provato.
Voi avete idea del grado di riscaldamento della catena che si sviluppa all'atto del taglio?
Il costo inciderebbe sui 25 centesimi (circa) litro olio.
Comunque deve essere provato.
Voi avete idea del grado di riscaldamento della catena che si sviluppa all'atto del taglio?
lucio alciati- utente registrato
- Messaggi : 13
Data d'iscrizione : 19.02.15
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
se la barra raggiunge i 70 gradi già è calda
Più che altro, un anticrittogamico a base di zolfo e soprattutto rame non lo metterei MAI dentro al serbatoio della motosega, perchè il rame si mangia in breve tempo i particolari in ferro/acciaio (pompe) e non vorrei che non facesse tanto bene ai carter in alluminio.
In altre parole, tu mi stai dicendo che vuoi mettere del verdarame dentro il serbatoio olio.
Considerando il residuo di olio dopo il taglio, direi che quello che resta è praticamente zero e non può avere alcuna efficacia.
Sul castagno le ferite si possono disinfettare con una soluzione molto densa di poltiglia bordolese, meglio se addizionata con colla vinilica, e tipicamente la si da a pennello.
Al limite vedrei molto meglio usare un piccolo spruzzino o bomboletta dopo aver fatto il taglio.
Più che altro, un anticrittogamico a base di zolfo e soprattutto rame non lo metterei MAI dentro al serbatoio della motosega, perchè il rame si mangia in breve tempo i particolari in ferro/acciaio (pompe) e non vorrei che non facesse tanto bene ai carter in alluminio.
In altre parole, tu mi stai dicendo che vuoi mettere del verdarame dentro il serbatoio olio.
Considerando il residuo di olio dopo il taglio, direi che quello che resta è praticamente zero e non può avere alcuna efficacia.
Sul castagno le ferite si possono disinfettare con una soluzione molto densa di poltiglia bordolese, meglio se addizionata con colla vinilica, e tipicamente la si da a pennello.
Al limite vedrei molto meglio usare un piccolo spruzzino o bomboletta dopo aver fatto il taglio.
ferrari-tractor- Moderatori
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Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
70 gradi è una buona notizia.
Il formulato è a base oleosa quindi il rame dovrebbe essere di tipo organico e non con lo stesso titolo del verderame (che è cosa diversa).
Poi il formulato è studiato apposta per combattere le malattie fungine e il dosaggio è minimo perché è concentrato.
Comunque si devono fare delle prove.
Il formulato è a base oleosa quindi il rame dovrebbe essere di tipo organico e non con lo stesso titolo del verderame (che è cosa diversa).
Poi il formulato è studiato apposta per combattere le malattie fungine e il dosaggio è minimo perché è concentrato.
Comunque si devono fare delle prove.
lucio alciati- utente registrato
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Data d'iscrizione : 19.02.15
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
A proposito di temperatura d'esercizio di barra e catene, riporto il link di un post di qualche tempo fà del bravo chainsawcarver
https://lamotosega.forumattivo.com/t17p120-catene-normali
https://lamotosega.forumattivo.com/t17p120-catene-normali
Nonno_sprint- ex moderatori
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Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Allora prima ho detto una boiata colossalechainsawcarver ha scritto:Da prove comparative fatte tra i vari lubrificanti si è consatato che la maggior parte degli economici hanno la tendenza a liquefarsi a temperature vicino ai 160-170 gradi , mentre una catena lubrificata e affilata raggiunge temperature d'esercizio di 220-230 gradi ,una poco affilata raggiunge anche i 300 gradi...
Col mio termometro "a sfiorata di dito" avrei detto molto meno.
ferrari-tractor- Moderatori
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Data d'iscrizione : 19.04.10
Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Non credo sia proprio una boiata, come la definisci te.
Infatti c'è differenze da taglio su secco (maggior attrito- tessuto ) e taglio su verde (tenero e umido rinfrescante).
Per cui le temperature nel secondo caso (che è quello che interessa) scendono a livelli accettabili.
Infatti c'è differenze da taglio su secco (maggior attrito- tessuto ) e taglio su verde (tenero e umido rinfrescante).
Per cui le temperature nel secondo caso (che è quello che interessa) scendono a livelli accettabili.
lucio alciati- utente registrato
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Data d'iscrizione : 19.02.15
Re: prevenzione meccanico biologica della diffusione del cancro corticale del castagno tramite motosega
Salve a tutti, vi allego qui la foto del castagno che useremo io e Lucio Alciati per fare questo esperimento contro il tumore del castagno, l'esperimento verrà effettuato così:
-il "rimanente" del ramo a destra verrà tagliato con una motosega non modificata per verificare la differenza
-il "rimanente" del ramo a sinistra verrà tagliato con la motosega modificata (buchi sulla barra per fare scivolare ai lati l'olio mischiato all'additivo EM ciccatrizzante)
proveremo anche con un altro tipo di additivo su un altro castagno, vi faremo comunque sapere
P.S. la foto si vede?
-il "rimanente" del ramo a destra verrà tagliato con una motosega non modificata per verificare la differenza
-il "rimanente" del ramo a sinistra verrà tagliato con la motosega modificata (buchi sulla barra per fare scivolare ai lati l'olio mischiato all'additivo EM ciccatrizzante)
proveremo anche con un altro tipo di additivo su un altro castagno, vi faremo comunque sapere
P.S. la foto si vede?
Francesco Alciati- utente registrato
- Messaggi : 40
Data d'iscrizione : 12.03.15
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