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NOVITA' DI FINE 2016 dalla Fiera EIMA di Bologna.
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NOVITA' DI FINE 2016 dalla Fiera EIMA di Bologna.
Buongiorno a tutti. Quest’anno dal 9 al 13 novembre si e’ svolta la consueta biennale internazionale di agricoltura a Bologna meglio conosciuta come EIMA.
Quasi 30 padiglioni ed un’area esterna per esposizione e prova dei nuovi trattori. Grande, con tanti espositori italiani e stranieri, il made in China con padiglioni dedicati, gli indiani, i gruppi mondiali piu’ noti e le aziende italiane piu’ piccole, ma che segnano sempre la strada nelle esportazioni. Anche perche’ sul suolo nazionale non ci sono grossi capitali spendibili da parte delle aziende agricole. I costi di gestione sono aumentati cosi’ come la burocrazie, e tutto incide.
La fiera potrebbe essere meglio organizzata, nella logistica, nelle indicazioni ed in alcuni dettagli, questo il pensiero comune di alcuni espositori, ma resta sempre la seconda per importanza in Europa, raccogliendo visitatori da ogni angolo di mondo.
Sulle motoseghe anche qualche incontro dedicato, a numero chiuso e ristrettissimo, messo a disposizione da associazioni e scuole agrarie. Ovviamente il tema oggetto degli incontri e’ la sicurezza.
All’EIMA non erano presenti alcuni dei marchi noti, che per strategia aziendale hanno scelto altri tipi di fiere come quella di Verona, per esempio.
Tra i presenti, tutti hanno portato qualche novita’, come e’ giusto che sia. Ma vediamo il tutto piu’ da vicino:
Nel mondo motoagricole.
CARON: la gamma della casa di Vicenza sta puntando in alto, con modelli e motorizzazioni di tutto rispetto. Si intuisce, dai dettagli e dalle applicazioni, che si guarda soprattutto a mercati alpini e oltrefrontiera, dove fino ad oggi la fanno da padroni marchi austriaci e tedeschi. Caron non ha nulla da invidiare e propone motoagricole multiutility con una gamma amplissima di accessori. La vocazione resta prevalentemente agreste/forestale piu’ che stradale.
COMACA, FORT: propongono una ampia gamma di motoagricole, ovviamente con diverse possibilita’ di immatricolazioni, a vocazione principalmente stradale con possibilita’ di gestire anche quella agricola o boschiva . Per intenderci veicoli che viaggiano bene in strada e fuoristrada con il vantaggio di avere eventualmente larghezze ridotte per operare in aree poco agevoli.
DURSO:altra casa storica italiana, ha raffinato un prodotto semplice e funzionale, rendendo la motoagricola (ma anche qui diverse possibilita’ di immatricolazioni come macchina operatrice, ecc…) graziosa, confortevole e piu’ vicina ad un autovettura rispetto a qualche anno fa’.
Vocazione anche qui stradale, quindi con sospensioni , e agilita’ in fuoristrada-campagna-bosco, grazie al 4x4, alle marce ridotte ed ai pneumatici dedicati di primo equipaggiamento. Cassoni ribaltabili trilaterali e presa di forza completano il panorama. Una gamma di 15 colori disponibili, da far invidia alle piu’ blasonate case automobilistiche e cabine a due o tre posti omologati.
Le motorizzazioni si ampliano, offrendo oltre ai bicilindrici raffreddati ad aria, quelli a liquido da 3 e 4 cilindri, con una scelta di cavalleria che va dai 24 fino ai 50 per i modelli strettamente da lavoro.
Ufo e Country, che si rinnovano nel design, restano i due nomi conosciuti per le “compatte” con portate interessanti, mentre il Multimobil copre la gamma superiore (anche come motorizzazioni) e si propone come veicolo “tuttofare” da usarsi soprattutto in ambito comunale e provinciale.
Anche qui molteplici accessori per eseguire i piu’ disparati lavori, dalle lame neve, agli spargisale, ai bracci trincia, ecc…
Oltre ad una gamma piu’ piccola per agricoltura-bosco con cabina monoposto, Durso propone, per diversificare la produzione, anche una macchina per raccolta in serra totalmente elettrica.
Che dire, puntiamo sul made in Italy.
Entriamo ora nello specifico delle motoseghe:
ACTIVE-IBEA: stesse macchine e due colorazioni, verde per Active e rossa per Ibea. il marchio made in Italy, storico costruttore di motori da go-kart , si e’ avvicinato anni fa’ al mondo forestale-agricolo. Oggi presenta una gamma composta da alcune motoseghe che posseggono una buona ergonomia, al fronte degli ultimi miglioramenti come i motori sospesi a molle e non piu’ a silent-block ed i tensionatori catena laterali. Il design e’ per le cilindrate medie e’ classico e ricorda i modelli Opem. L’azienda e’ un continuo fermento e costantemente aggiorna e migliora qualche dettaglio oppure si inventa qualcosa di nuovo. Il punto forte restano i motori, di gran potenza, a detta dei tecnici e soprattutto ben costruiti con l’esperienza delle corse alle spalle. Ad oggi manca ancora nella gamma intermedia una motosega di classe 45cc. In quanto si passa da un 38 cc ad un 51 cc, mentre quella da potatura, ricorda la Maruyama e resta una buona conosciuta macchina.
I decespugliatori offrono invece una gamma vastissima, detenendo il record di cilindrata e potenza della casa con il Brutale da 62 cc e 4,5 HP.
I rasaerba, promettono ottime aspirazioni anche in caso di erba bagnata, come erano gli Harry, forti di una coclea molto progressiva, poi ancora motocariole, trivelle e l’ultima nata, la levazolle, costruita per raccogliere i prati a rotoli. Anche la gamma dei fili per decespugliatori sembrerebbe vantare differenti profili, oltre che validissime caratteristiche. Che dire, come sempre il made in Italy, fa’ scuola di ingegno.C’e’ della strada da fare e ci sono tutti i presupposti per percorrerla nel migliore dei modi.
EFCO: si colora di nuovo la fascia 25 cc, affiancando all’intramontabile 2600, la nuova MTT 2500 e, sempre da potatura, ma salendo di cilindrata, la MMT 3600. Sono due codici parlanti che identificano le cilindrate arrotondate per eccesso. Entrambe disegnate da Giugiaro, e forse questa e’ la cosa che meno interessa. La sensazione e’ di grande bilanciamento in entrambi i modelli, con pesi a secco e senza barra di 2,7 kg per la 25,4 cc da 1,3 HP e 3,8 kg per la 35,1 cc da 2,0 HP.
Una bella ergonomia a motore spento. I test per questi modelli sono stati effettuati negli oliveti dove non c’e’ riposo ne’ per l’operatore ne’ per la macchina. Ad oggi sembrano avere dato ottimi risultati. Queste le due novita’, ma ovviamente c’e’ poi tutta la gamma prodotti che soddisfa ogni esigenza.
OREGON: marchio distribuito da Sabart (che per chi si ricorda, costrui’ anche una motosega con motore Garelli) storico marchio che propone un catalogo con praticamente tutti i ricambi possibili ed immaginabili, che occupano circa 1000 pagine…
Oregon, presenta due novita’, o meglio una accoppiata barra-catena che promette risultati mai visti. Parliamo del sistema SpeedCut studiato in .325 per motoseghe fino a 55 cc. La catena da 1,3 mm di canale ha un’angolazione di affilatura di 35° e una tagliente di nuovo design davvero molto scaricato. Il tutto si traduce in velocita’ di taglio, basso attrito, piu’ redditivita’ e minor consumo di carburante. Si parla anche di un ‘affilatura piu’ durevole nel tempo. Anche la lubrificazione e’ stata migliorata con speciali scanalature sulle maglie motrici. La barra ha il cuore in alluminio e quindi risulta essere piu’ leggera. Ha una nuova colorazione e nei prossimi mesi anche il packaging verra’ rinnovato con una nuova livrea.
STIGA: la casa svedese, che oggi fa’ parte di GGP, presenta l’intera gamma. Famosissima per i trattorini rasaerba snodati a piatto frontale, ancora oggi fiore all’occhiello del nome. Gamma costantemente aggiornata, per tutte le esigenze, votata al mulching, che esegue egregiamente, offrendo confort di lavoro incredibile e potendo, con la struttura 50:50 “calpestare” con le ruote posteriori esattamente il terreno di quelle anteriori durante il passaggio. Cio’ si traduce in una manovrabilita’ eccellente e nella possibilita’ di manovrare in spazi ristrettissimi. Sono praticamente quasi a raggio zero, e per i piu’ esigenti esiste anche la gamma appunto denominata “raggio zero”.
Per quanto riguarda le motoseghe osserviamo invece una gamma destinata ad un utilizzatore non professionista. Non e’ l’abbattitore il cliente tipo di Stiga, piuttosto il privato che utilizza saltuariamente la motosega ma che ricerca ergonomia e design. Sul design Stiga detiene davvero i primi posti, sia come disegno fine a se stesso, che come accostamento di materiali. Le nuove “gomme” ad effetto touch per colore e per tatto si sposano benissimo con le “plastiche” gialla della macchina. L’impatto visivo e’ davvero notevole e fa’ pensare ad un immagine nuova e quasi avveneristica..
Le informazioni raccolte sono il risultato della disponibilita’ di tecnici e commerciali che hanno saputo dedicare il loro tempo alle tante domande fatte. Ringraziamo tutte le case che hanno contribuito a condividere le novita’ ed i dettagli, cosicche’ noi ne potessimo usufruire per la nostra passione e/o per il nostro lavoro.
Saluti
Il Celtico.
Quasi 30 padiglioni ed un’area esterna per esposizione e prova dei nuovi trattori. Grande, con tanti espositori italiani e stranieri, il made in China con padiglioni dedicati, gli indiani, i gruppi mondiali piu’ noti e le aziende italiane piu’ piccole, ma che segnano sempre la strada nelle esportazioni. Anche perche’ sul suolo nazionale non ci sono grossi capitali spendibili da parte delle aziende agricole. I costi di gestione sono aumentati cosi’ come la burocrazie, e tutto incide.
La fiera potrebbe essere meglio organizzata, nella logistica, nelle indicazioni ed in alcuni dettagli, questo il pensiero comune di alcuni espositori, ma resta sempre la seconda per importanza in Europa, raccogliendo visitatori da ogni angolo di mondo.
Sulle motoseghe anche qualche incontro dedicato, a numero chiuso e ristrettissimo, messo a disposizione da associazioni e scuole agrarie. Ovviamente il tema oggetto degli incontri e’ la sicurezza.
All’EIMA non erano presenti alcuni dei marchi noti, che per strategia aziendale hanno scelto altri tipi di fiere come quella di Verona, per esempio.
Tra i presenti, tutti hanno portato qualche novita’, come e’ giusto che sia. Ma vediamo il tutto piu’ da vicino:
Nel mondo motoagricole.
CARON: la gamma della casa di Vicenza sta puntando in alto, con modelli e motorizzazioni di tutto rispetto. Si intuisce, dai dettagli e dalle applicazioni, che si guarda soprattutto a mercati alpini e oltrefrontiera, dove fino ad oggi la fanno da padroni marchi austriaci e tedeschi. Caron non ha nulla da invidiare e propone motoagricole multiutility con una gamma amplissima di accessori. La vocazione resta prevalentemente agreste/forestale piu’ che stradale.
COMACA, FORT: propongono una ampia gamma di motoagricole, ovviamente con diverse possibilita’ di immatricolazioni, a vocazione principalmente stradale con possibilita’ di gestire anche quella agricola o boschiva . Per intenderci veicoli che viaggiano bene in strada e fuoristrada con il vantaggio di avere eventualmente larghezze ridotte per operare in aree poco agevoli.
DURSO:altra casa storica italiana, ha raffinato un prodotto semplice e funzionale, rendendo la motoagricola (ma anche qui diverse possibilita’ di immatricolazioni come macchina operatrice, ecc…) graziosa, confortevole e piu’ vicina ad un autovettura rispetto a qualche anno fa’.
Vocazione anche qui stradale, quindi con sospensioni , e agilita’ in fuoristrada-campagna-bosco, grazie al 4x4, alle marce ridotte ed ai pneumatici dedicati di primo equipaggiamento. Cassoni ribaltabili trilaterali e presa di forza completano il panorama. Una gamma di 15 colori disponibili, da far invidia alle piu’ blasonate case automobilistiche e cabine a due o tre posti omologati.
Le motorizzazioni si ampliano, offrendo oltre ai bicilindrici raffreddati ad aria, quelli a liquido da 3 e 4 cilindri, con una scelta di cavalleria che va dai 24 fino ai 50 per i modelli strettamente da lavoro.
Ufo e Country, che si rinnovano nel design, restano i due nomi conosciuti per le “compatte” con portate interessanti, mentre il Multimobil copre la gamma superiore (anche come motorizzazioni) e si propone come veicolo “tuttofare” da usarsi soprattutto in ambito comunale e provinciale.
Anche qui molteplici accessori per eseguire i piu’ disparati lavori, dalle lame neve, agli spargisale, ai bracci trincia, ecc…
Oltre ad una gamma piu’ piccola per agricoltura-bosco con cabina monoposto, Durso propone, per diversificare la produzione, anche una macchina per raccolta in serra totalmente elettrica.
Che dire, puntiamo sul made in Italy.
Entriamo ora nello specifico delle motoseghe:
ACTIVE-IBEA: stesse macchine e due colorazioni, verde per Active e rossa per Ibea. il marchio made in Italy, storico costruttore di motori da go-kart , si e’ avvicinato anni fa’ al mondo forestale-agricolo. Oggi presenta una gamma composta da alcune motoseghe che posseggono una buona ergonomia, al fronte degli ultimi miglioramenti come i motori sospesi a molle e non piu’ a silent-block ed i tensionatori catena laterali. Il design e’ per le cilindrate medie e’ classico e ricorda i modelli Opem. L’azienda e’ un continuo fermento e costantemente aggiorna e migliora qualche dettaglio oppure si inventa qualcosa di nuovo. Il punto forte restano i motori, di gran potenza, a detta dei tecnici e soprattutto ben costruiti con l’esperienza delle corse alle spalle. Ad oggi manca ancora nella gamma intermedia una motosega di classe 45cc. In quanto si passa da un 38 cc ad un 51 cc, mentre quella da potatura, ricorda la Maruyama e resta una buona conosciuta macchina.
I decespugliatori offrono invece una gamma vastissima, detenendo il record di cilindrata e potenza della casa con il Brutale da 62 cc e 4,5 HP.
I rasaerba, promettono ottime aspirazioni anche in caso di erba bagnata, come erano gli Harry, forti di una coclea molto progressiva, poi ancora motocariole, trivelle e l’ultima nata, la levazolle, costruita per raccogliere i prati a rotoli. Anche la gamma dei fili per decespugliatori sembrerebbe vantare differenti profili, oltre che validissime caratteristiche. Che dire, come sempre il made in Italy, fa’ scuola di ingegno.C’e’ della strada da fare e ci sono tutti i presupposti per percorrerla nel migliore dei modi.
EFCO: si colora di nuovo la fascia 25 cc, affiancando all’intramontabile 2600, la nuova MTT 2500 e, sempre da potatura, ma salendo di cilindrata, la MMT 3600. Sono due codici parlanti che identificano le cilindrate arrotondate per eccesso. Entrambe disegnate da Giugiaro, e forse questa e’ la cosa che meno interessa. La sensazione e’ di grande bilanciamento in entrambi i modelli, con pesi a secco e senza barra di 2,7 kg per la 25,4 cc da 1,3 HP e 3,8 kg per la 35,1 cc da 2,0 HP.
Una bella ergonomia a motore spento. I test per questi modelli sono stati effettuati negli oliveti dove non c’e’ riposo ne’ per l’operatore ne’ per la macchina. Ad oggi sembrano avere dato ottimi risultati. Queste le due novita’, ma ovviamente c’e’ poi tutta la gamma prodotti che soddisfa ogni esigenza.
OREGON: marchio distribuito da Sabart (che per chi si ricorda, costrui’ anche una motosega con motore Garelli) storico marchio che propone un catalogo con praticamente tutti i ricambi possibili ed immaginabili, che occupano circa 1000 pagine…
Oregon, presenta due novita’, o meglio una accoppiata barra-catena che promette risultati mai visti. Parliamo del sistema SpeedCut studiato in .325 per motoseghe fino a 55 cc. La catena da 1,3 mm di canale ha un’angolazione di affilatura di 35° e una tagliente di nuovo design davvero molto scaricato. Il tutto si traduce in velocita’ di taglio, basso attrito, piu’ redditivita’ e minor consumo di carburante. Si parla anche di un ‘affilatura piu’ durevole nel tempo. Anche la lubrificazione e’ stata migliorata con speciali scanalature sulle maglie motrici. La barra ha il cuore in alluminio e quindi risulta essere piu’ leggera. Ha una nuova colorazione e nei prossimi mesi anche il packaging verra’ rinnovato con una nuova livrea.
STIGA: la casa svedese, che oggi fa’ parte di GGP, presenta l’intera gamma. Famosissima per i trattorini rasaerba snodati a piatto frontale, ancora oggi fiore all’occhiello del nome. Gamma costantemente aggiornata, per tutte le esigenze, votata al mulching, che esegue egregiamente, offrendo confort di lavoro incredibile e potendo, con la struttura 50:50 “calpestare” con le ruote posteriori esattamente il terreno di quelle anteriori durante il passaggio. Cio’ si traduce in una manovrabilita’ eccellente e nella possibilita’ di manovrare in spazi ristrettissimi. Sono praticamente quasi a raggio zero, e per i piu’ esigenti esiste anche la gamma appunto denominata “raggio zero”.
Per quanto riguarda le motoseghe osserviamo invece una gamma destinata ad un utilizzatore non professionista. Non e’ l’abbattitore il cliente tipo di Stiga, piuttosto il privato che utilizza saltuariamente la motosega ma che ricerca ergonomia e design. Sul design Stiga detiene davvero i primi posti, sia come disegno fine a se stesso, che come accostamento di materiali. Le nuove “gomme” ad effetto touch per colore e per tatto si sposano benissimo con le “plastiche” gialla della macchina. L’impatto visivo e’ davvero notevole e fa’ pensare ad un immagine nuova e quasi avveneristica..
Le informazioni raccolte sono il risultato della disponibilita’ di tecnici e commerciali che hanno saputo dedicare il loro tempo alle tante domande fatte. Ringraziamo tutte le case che hanno contribuito a condividere le novita’ ed i dettagli, cosicche’ noi ne potessimo usufruire per la nostra passione e/o per il nostro lavoro.
Saluti
Il Celtico.
Il Celtico- Admin
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Località : Ca' mea.
Re: NOVITA' DI FINE 2016 dalla Fiera EIMA di Bologna.
Molto interessante il sistema Speedcut della Oregon, per la mia piccolina da 40cc (quella in foto)
Ci farò un pensierino....
Ci farò un pensierino....
damiano78- utente registrato
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