Problema del contraccolpo (kick back) ed altri,neofita.

Ho appena acquistato una Huvsquarna,serie economica, 38.5 cc,35 di barra,nuova,da un venditore affidabile in tutti i sensi.
Ma dopo aver preso coscienza dei tanti rischi,visti i tanti incidenti di chi ho trovato traccia su internet,l’ho lasciata nella plastica e sono quasi intenzionato a renderla,anche se mi scoccia.
Mi rendo conto inoltre che l’abbigliamento di sicurezza rischia di superare il costo della motosega.
Domando intanto voi se il problema del contraccolpo e della perdita di controllo della motosega è davvero così pesante come sembra,nonostante i dispositivi di sicurezza delle nuove motoseghe.
E ad esempio se posso adattare una visiera al mio casco da edilizia oppure devo acquistare il tutto apposito,fermo restando che sentirò il mio fornitore di antinfortunistica.

Che uso faccio della motosega?Legna per “stufa della domenica”.

1) Taglio su cavalletto di 10-20 quintali di legna anno,diametro max 30 cm :
mi preoccupa appunto il fatto che la barra sia “corta” e non vorrei rischiare di toccare “di punta”.

2)Sezione e sramatura di alberi già caduti,diametro simile al precedente :
qui il problema si complica visto che spesso i tronchi e rami appoggiano in più punti,
in modo che la zona tesa finisce sotto,e la zona dove sarebbe facile lavorare è compressa,temo quindi l’effetto pinza.

Ho una singolare conoscenza di questi problemi:
fin da ragazzo, taglio a mano,con sega ad arco.
Gli stessi tronchi che ora devo ridurre a ciocchi sono stati tagliati a mano fino ad un mese fa,quando mi ha preso una tendinite alla mano sinistra che non se ne vuole andare,tanto che mi da fastidio anche il solo reggere e maneggiare la motosega a vuoto.
Ad esempio problema della zona compressa,a mano lo risolvo inserendo un cuneo che mantiene aperta la fessura,lo stesso cuneo con cui apro i tronchi.
Ma a parte quel lavoro,per ora mi preoccupano già i rischi del lavoro su cavalletto.

Preciso che,quando ho acquistato la motosega (ieri) ero “gasato” dai tanti compari che mi davano del “pistola” perché tagliavo a mano,mentre io davo a loro dell’ “incosciente” perché lavoravano in “scarp de tennis”,maglietta e cappellino con motoseghe ed alberi ben più grossi.
Quindi ero convinto che i rischi fossero assai minori,ora vedo invece che il livello di sicurezza della motosega non è così elevato come io pensavo.
Voi cosa potete dirmi in proposito?

Mi auguro di non passare per fake per la storia del “taglio a mano”.
A scanso di equivoci ecco una mia foto di questa primavera,l’albero secco era sicuramente essenza forte,ma non so identificare quale,l’ho tagliato a mano e aperto coi cunei per alleggerire il lavoro successivo.

Cordiali Saluti  Buone Feste

(foto rimossa)

Innanzitutto benvenuto nel Forum.
La motosega è uno degli attrezzi più pericolosi in assoluto che si possano usare, quindi il rischio non va MAI sottovalutato. L'uso sul cavalletto, come intendi fare tu in prevalenza, è d'altra parte molto agevole, e dal momento che in genere in questo uso si opera dall'alto verso il basso il rischio di contraccolpo è minimizzato così come quello di pinzatura.
Da quanto dici hai anche una buona esperienza di lavoro nel bosco e sai riconoscere quali sono le zone tese e quali in compressione, e di conseguenza lavorare con la motosega dovrebbe solo renderti le cose più facili.
La cosa più importante, oltre ai DPI che sono in ogni caso necessari, è operare sempre con la massima attenzione.
Dan

bisogna usare la testa, possibilmente sempre, avendo la conoscenza del mezzo che abbiamo per le mani.
a tagliar legna si va con l'abbigliamento adeguato, anche se abbiamo caldo, e se ne abbiamo la possibilità anche con abbigliamento antitaglio almeno per i piedi e le gambe. il casco con visiera e cuffie ci mette al sicuro da la stragrande maggioranza di eventi che come minimo ci manderebbero dall'oculista o in ospedale con un buco nel cranio, ma questo prescinde dalla motosega.
per me usare la motosega o grossi segacci, scuri, mazze e cunei non fa tanta differenza se il cervello non è attivo, e lo dico per aver usato entrambi. l'incuria porta al contraccolpo della motosega, come anche al farci volar di mano la scure o la mazza o a farla impigliare in ramaglie e farcela rimbalzare addosso. i cunei possono diventare proiettili e il legname può generare schegge o altro che ci possono colpire da distanza ravvicinata.
da quando uso la motosega ho subito decine di contraccolpi e non mi è successo nulla per il semplice motivo che tenevo la macchina ben salda oltre che efficiente a livello di carrozzeria. ancora ad oggi comunque non sottovaluto mai la macchina ne la condizione di lavoro in cui mi posso ritrovare.

il problema della motosega non è solo il contraccolpo, che con un modello piccolo di cilindrata come la tua non è mai enorme se si impugna la motosega correttamente, c'è anche il rischio di darsela sulle gambe o sui piedi nei tagli in situazioni un po' intricate.
Essendo un attrezzo con una catena in movimento, farsi male è un attimo, per questo servono protezioni agli arti inferiori, e poi per la testa ti serve un caschetto con cuffie, la visiera è molto utile per non prendersi trucioli negli occhi ma sebbene obbligatoria poco può fare contro una catena in movimento che ti viene in faccia.

Anche io ho iniziato a mano, accetta e seghetto ad arco, dando una mano al nonno ed ai vari boscaioli incaricati dal nonno per fare un po' di legna.
E' un'ottima scuola... i principi sono gli stessi ma il rischio di farsi male in certe situazioni è minore, parlo di sramatura e sezionamento, non abbattimento dove i rischi più o meno sono gli stessi.

Discorso tendinite... lascia in pace la motosega perchè le vibrazioni che essa genera non fanno che aggravare il tuo problema (ci sono passato).

Per 10-20q di legna quasi ogni motosega hobby va bene, non ti preoccupare della barra che con 35cm tagli anche roba da 70... basta saperlo fare

Lavorare con paura, non è un bel lavorare...  (se rasenta la fobia.. meglio lasciar perdere.) certo la sana consapevolezza, i giusti timori e la doverosa prudenza devono essere bagaglio di chi utilizza certi strumenti.

Se temi il contraccolpo magari può aiutarti sapere che esistono delle barre che montano un puntale anticontraccolpo.

solo per esempio, questa:


(da:http://www.solhem9.se)

Certo non si possono effettuare abbattimenti penetrando di punta... ma visto il diametro delle piante che intendi abbattere non è assolutamente un problema.

Poi hai detto che conosci per bene le zone di trazione-compressione che si creano con piante a terra.. questa è già buona cosa.

Onestamente...Lascia stare...Se la tua fobia è tale probabilmente non è un lavoro adatto a te. Se anche con tutte le dotazioni di sicurezza del caso non ti senti sicuro è meglio che continui con la vecchia tecnica, perché durante l'uso sarai sempre distratto pensando a come ti puoi far male tralasciando la concentrazione sul taglio. Non c'entra che motosega usi un 30 o un 70 son pericolosi uguali,dove arrivano segnano.
Il mio consiglio è prima di guarire dalla tendinite,che è una brutta bestia. In secondo momento per le prime esperienze fatti seguire da un esperto che ti accompagni per mano e ti renda sicuro. Oppure partecipa ad un corso.
Non prendermi per duro o spocchioso tutti abbiamo avuto un maestro. Partire da zero da soli non è semplicissimo per nessuno

Vi ringrazio,
avevo letto anche io di catene antirimbalzo (ammesso che servano).
Ora apprendo della barra con protezione e mi fa piacere.
Avevo letto di un sistema di arresto veloce appena lasci l’interruttore (Quick Stop) ma apprendo che è riservato ad una “Elite”.
Pensavo però che nel prodotto nuovo e di marca certe misure di sicurezza fossero “di serie” oppure per lo meno venissero proposte come optional:
io mi occupo di macchinari,e la sicurezza di solito è intrinseca ossia già in se la macchina deve essere sicura.
Sono cosciente della presenza del freno automatico in caso di rimbalzo.
Ho citato in particolare il problema del rimbalzo e della perdita di controllo perchè conosco il problema analogo (grave) sulle smerigliatrici portatili,il classico “flessibile”.
Sono pienamente cosciente della differenza fra un lavoro a mano dove tempi ed energie sono gestiti dall’operatore,rispetto alla macchina che invece impone i suoi tempi di reazione,tanto comodi in condizioni nominali quanto difficili in condizioni anomale.
Proprio per questo mi sono posto il problema dell’urto accidentale della punta o pinzatura accidentale con conseguente rischio di perdita di controllo.

Fermo restando che sono comunque interessato a leggere i vostri consigli,mi rendo conto che il problema ora mi diventa economico :
se devo spendere in sicurezza cifre che superano il valore della motosega,il gioco cambia e mi sono comunque attivato nella direzione della restituzione.
Pensavo di integrare senza spesa eccessiva il materiale antinfortunistico che già uso.
Invece ad esempio solo per le ghette da aggiungere ai miei stivali S3,va via una cifra.

Mi riservo di sentire il mio fornitore di antinfortunistica da cui spesso spunto ottimi prezzi,
ma se più di tanto non si può fare cerco di restituire ed al più,quando a mano non ci arrivo,
la legna la compro semilavorata a buon prezzo : ripeto è un conto economico.
Mi spiace che il venditore non mi abbia informato anche sul costo della sicurezza.

Ringrazio comunque chi ha consigli o suggerimenti da darmi.
Ho anche persone esperte cui rivolgermi nella realtà,ma,a parte il meccanico del concessionario,gli altri non hanno nessuna sensibilità verso la sicurezza:
sono sicuramente molto capaci…lavorano da anni senza nessuna e dico nessuna protezione e non si sono mai fatti nemmeno un graffio.

pavese30 ha scritto:
sono sicuramente molto capaci…lavorano da anni senza nessuna e dico nessuna protezione e non si sono mai fatti nemmeno un graffio.

Saranno sicuramente capaci, ma hanno anche avuto un gran culo.
Dan

verissimo anche perche' e' un attimo farsi male
ciao nitro

pavese30 ha scritto:    avevo letto anche io di catene antirimbalzo (ammesso che servano).

Esempio di catene 3/8" piccolo con maglia sporgente antirimbalzo. Ovviamente impossibile tagliare in punta. Saluti

Se è una husqvarna 236 è presente l' anti contraccolpo

se devi imparare da qualcuno è bene farlo da chi lavora in sicurezza, sia come dpi che come comportamenti (soprattutto).
L'elmetto costa sui 35 € circa, i pantaloni sui 70 € e gli stivali credo sui 40 € (gli scarponi costano di più degli stivali, 80 € o giù di lì).
Husqvarna invia in omaggio un manuale sull'uso della motosega in sicurezza, puoi scrivere una email e richiederlo, è ben fatto e può essere utile

scusa Luca , hai per caso l'indirizzo di Husqvarna , interesserebbe anche a me quel manuale
ciao nitro

Io l'avevo preso chiedendo qui:
husqvarna@fercad.it
Dan

grazie Dan , scrivo subito

ciao nitro

Anche io li avevo chiesti a quel indirizzo sia la parte 1 che la 2. Circa il nostro utente mi permetto di dire che l'utilizzo della motosega come tante altre pratiche possono far paura ma conoscendolo meglio possiamo trasformare la paura in rispetto, quindi utilizzarla in maniera consona e costruttiva senza dive tare ne eroi ne martiri. Consiglio un corso di utilizzo in sicurezza e qualche giornata in bosco con una persona preparata. Se dopo questo l'opinione non dovesse cambiare, allora meglio restituirla

Io, per ora, l'unica volta che mi sono fatto male, è successo con l'ascia! ho ancora la cicatrice sopra l'occhio!
Questo per dire che la testa va accesa sempre, qualunque attrezzo si vada ad utilizzare

Di nuovo vi ringrazio.
Volevo postare la foto di uno degli alberi che vengono tagliati senza protezione alcuna da un 50 enne,ma in questo momento non mi carica la foto.
Per altro è un tipo assai poco “istruttivo”,è insofferente alla sola mia presenza come spettatore,nonostante io sia l’unico essere umano nel raggio di alcuni chilometri,in caso di bisogno.

Poi ci sarebbe un ragazzo ucraino,molto socievole soprattutto se gli offro una birretta alla fine del lavoro,ma in tema di sicurezza è proprio “una roulette russa”….
E' vero che ho anche altri riferimenti.

Qualcuno di voi conosce il marchio Novotex ?
Inserisco ora un nuovo quesito specifico,visto che il tema dal contraccolpo si è spostato sulle protezioni.

la domanda dei Prodotti Novotex l'hai gia' fatta nell'altro link
ciao nitro

Abbiamo un argomento apposito sui dpi per cui non ha senso parlarne qui.
Proseguiamo in attinenza ai dubbi che hai manifestato, tenendo presente che ci sono argomenti specifici come i dpi, le tecniche di abbattimento e di taglio, ecc... Per cui se si necessita di approfondimenti ci si sposta nelle sezioni dedicate

Osservato che NON ho la possibilità di eliminare la copia qui presente (già eliminata da me dall'archivio del vostro circuito infatti non sia apre,ma è ancora memorizzata e visibile nella vostra pagina),
eliminatela VOI.

Avevo pubblicato la foto come atto di fiducia,per provare mia abitudine al taglio manuale,ma ora non ha più senso.

Uso questo messaggio perchè:
NON ho ricevuto risposta alle mail da me inviate.
NON ho i permessi per inviare messaggi privati.

Ho rimosso la foto che penso fosse quella del primo messaggio.
Innanzitutto ti devo delle scuse perchè una foto del genere con indirizzo email in bella vista NON doveva essere pubblicata già dall'inizio (vedi regolamento), ed è stata una brutta svista dello staff non essersene accorti (me compreso visto che ti ho pure risposto)
Dopodichè, a chi hai mandato la mail? all'indirizzo dello staff o dell'amministrazione?

Mi accodo a questo topic perché il titolo mi sembra adatto: sto riscontrando un dolore all'articolazione del pollice della mano destra che compare nei giorni successivi all'utilizzo prolungato della motosega Stihl ms 290, forse stringo troppo l'impugnatura? Ho notato che tagliando tronchi va benissimo ma tagliando rami sottili da spesso degli strattoni all'inizio del taglio, forse per via di barra e catena con canale da 1,6, è inadatta a diametri sottili? Altre possibili cause che sollecitano troppo il pollice?

quando tagli rami sottili e flessibili occorre tenerla su di giri altrimenti si impigliano.
Sul dito ti sei già risposto

Ok, grazie Luca!
Gentilissimo come sempre... Ciao