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Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Io ne ho preso uno (quello stihl) tempo fa per provare, ma -forse sono io imbranato- l'ho trovato molto poco attendibile ... a seconda di dove conficchi le punte ti dà letture completamente diverse. Poi, per testarlo un po', ho provato sia ad aprire il ciocco per lungo (spaccandolo), sia a segarlo a metà e le misurazioni sono tutte diverse, in un range dal molto secco al molto umido. Da allora mi affido al metodo empirico.mikhele ha scritto:effettivamente è quasi regalato.
ma l'attendibilità ?
questo tipo di tester poggiandolo su un ciocco misura l'umidità solo per pochi millimetri, non arriva a 10mm.
mentre i professionali, con un costo superiore ai 100 £. arrivano a misurare fino a 100mm. di profondità.
Ripeto però, forse sono io che non lo so usare.
luca.
luca.- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Proprio perché è stato usato correttamente ti sei accorto che non c'è da fidarsi.luca. ha scritto: Ripeto però, forse sono io che non lo so usare.luca.
In tutte le discipline una misura non ripetibile e non riproducibile non ha alcun valore,neppure indicativo.
(Un metro deve essere sempre un metro)
Se Wikipedia è affidabile: https://it.wikipedia.org/wiki/Ripetibilit%C3%A0
https://it.wikipedia.org/wiki/Riproducibilit%C3%A0
belcanto- utente registrato.
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Età : 78
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Oggi ero in bosco a spaccare legna (la scorsa estate una brutta tempesta ha abbattuto una dozzina di piante nel mio bosco -quasi tutti castagni, un grosso ciliegio e un paio di roveri-, di diametri anche importanti, e da allora, un po' alla volta, con calma sto rimettendo un po' in ordine il disastro) e, siccome avevo il telefono con me, ho pensato di fare alcune foto per condividere con voi il mio metodo di lavoro.
Trattandosi un bosco quasi tutto in pendenza -quasi mai dolce- io seziono i tronchi a terra -direttamente dove si trovano- in pezzi di 60 cm. Dopodichè, sempre in loco, li apro (in quarti o anche più, se si tratta di grossi diametri) a mano. Sempre in loco li accatasto a torre incrociata, formando torrette di un paio di metri (a volte anche di più, a seconda della stabilità) lasciandoli esposti alle intemperie (castagno e rovere) per uno o due anni. Dopodichè, con la motocarriola, li avvallo nell'unica striscia pianeggiante del bosco e lì li accatasto coperti da dei lamieroni grecati di 5 metri (i rari frassino, ciliegio, carpine bianco e betulla li porto direttamente qui, senza il passaggio all'aperto). Dopo un ulteriore anno, in tarda estate, porto a casa quel che mi serve e, per mezzo di un apposito cavalletto che mi sono costruito, divido a metà, spacco a misura stufa e ripongo in legnaia (ovviamente chiusa e coperta).
Qui un paio di foto delle torrette sparse in giro per il bosco (a seconda di dove sono caduti gli alberi)
Qui invece le cataste coperte nel piazzaletto a valle:
luca.
Trattandosi un bosco quasi tutto in pendenza -quasi mai dolce- io seziono i tronchi a terra -direttamente dove si trovano- in pezzi di 60 cm. Dopodichè, sempre in loco, li apro (in quarti o anche più, se si tratta di grossi diametri) a mano. Sempre in loco li accatasto a torre incrociata, formando torrette di un paio di metri (a volte anche di più, a seconda della stabilità) lasciandoli esposti alle intemperie (castagno e rovere) per uno o due anni. Dopodichè, con la motocarriola, li avvallo nell'unica striscia pianeggiante del bosco e lì li accatasto coperti da dei lamieroni grecati di 5 metri (i rari frassino, ciliegio, carpine bianco e betulla li porto direttamente qui, senza il passaggio all'aperto). Dopo un ulteriore anno, in tarda estate, porto a casa quel che mi serve e, per mezzo di un apposito cavalletto che mi sono costruito, divido a metà, spacco a misura stufa e ripongo in legnaia (ovviamente chiusa e coperta).
Qui un paio di foto delle torrette sparse in giro per il bosco (a seconda di dove sono caduti gli alberi)
Qui invece le cataste coperte nel piazzaletto a valle:
luca.
luca.- utente registrato
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Età : 47
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Bel lavoro complimenti
Ma non è troppo faticoso fare delle pile così alte?
Io le farei più basse per evitare di sollevare così in alto i pezzi spaccati
Ma non è troppo faticoso fare delle pile così alte?
Io le farei più basse per evitare di sollevare così in alto i pezzi spaccati
Camaro71- utente registrato
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Età : 55
Località : sondrio
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Ma della legna che lasci nel bosco non c'è il pericolo dei boscaioli furbetti
Ciao nitro
Ciao nitro
nitro52- utente registrato
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Località : o qui o li
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
E' rappresentativo di quanto scaldi la legna! Forse piu' nella movimentazione, esbosco, fenditura ed accatastamento che nella stufa. Bel lavoro e belle foto Luca.
Il Celtico.
Il Celtico.
Il Celtico- Admin
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Data d'iscrizione : 13.10.09
Località : Ca' mea.
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Ma non ti conviene esboscare i tronchi sanie oi spaccarli vicino casa? Io in genere faccio così hai meno materiale da spostare e poi fai meno fatica a spaccare un ciocchetti da 30 cm che uno da 60.... A mio avviso... Il castagno ok due anni ma per la rovere è tanto specie se spaccata non si tarla? ... Tutto ciò è solo basato sulla mia esperienza personale però....
baloo- utente registrato
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Data d'iscrizione : 29.01.12
Età : 42
Località : sono tornato alla mia città della pieve
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Complimenti per il risultato di tanto lavoro manuale. Saluti
******************************************************************************************************
Non far del bene se non sai sopportare l'ingratitudine.
falcetto- Moderatori
- Messaggi : 9252
Data d'iscrizione : 18.12.11
Località : Bassa Brianza
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
bel lavoro!
non ho mai visto nessuno procedere così. però se per te funziona....
la neve non ti ribalta le pile di legna?
non ho mai visto nessuno procedere così. però se per te funziona....
la neve non ti ribalta le pile di legna?
ferrari-tractor- Moderatori
- Messaggi : 13780
Data d'iscrizione : 19.04.10
Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Se a casa non si ha molto spazio a disposizione per la legna e siamo abbastanza sicuri che nessuno ci sgraffigna la legna nel bosco (lavoro faticoso, nessuno vuole più fare fatica fisica) può essere una ottima soluzione
Camaro71- utente registrato
- Messaggi : 357
Data d'iscrizione : 07.11.19
Età : 55
Località : sondrio
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
luca. ha scritto:Io ne ho preso uno (quello stihl) tempo fa per provare, ma -forse sono io imbranato- l'ho trovato molto poco attendibile ... a seconda di dove conficchi le punte ti dà letture completamente diverse. Poi, per testarlo un po', ho provato sia ad aprire il ciocco per lungo (spaccandolo), sia a segarlo a metà e le misurazioni sono tutte diverse, in un range dal molto secco al molto umido. Da allora mi affido al metodo empirico.mikhele ha scritto:effettivamente è quasi regalato.
ma l'attendibilità ?
questo tipo di tester poggiandolo su un ciocco misura l'umidità solo per pochi millimetri, non arriva a 10mm.
mentre i professionali, con un costo superiore ai 100 £. arrivano a misurare fino a 100mm. di profondità.
Ripeto però, forse sono io che non lo so usare.
luca.
Infatti..al di là della curiosità non serve a un gran che...è un giocattolo...la legna quando è secca lo vedi. Se sta all’acqua non secca...se sta al vento e al coperto invece secca...sono andati avanti così per migliaia d’anni..
Ultima modifica di Alessio510 il Ven Mar 06, 2020 10:11 am - modificato 1 volta. (Motivazione : Sistemazione quote)
Roberto Volpi- utente registrato
- Messaggi : 729
Data d'iscrizione : 24.06.17
Età : 63
Località : Sestri Levante
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Grazie a tutti per le vostre considerazioni
cerco di rispondervi di seguito per illustrare come sono arrivato a questo metodo:
una quindicina d'anni fa vivevo in un'altra casa, con un grande cortile dove poter lavorare il legname in comodità e un campo adiacente dove poterlo fare asciugare con calma; inoltre il bosco che curavo a quel tempo era un ceduo misto quasi pianeggiante.
In questa nuova situazione ho spazi molto più risicati: a casa ho a disposizione un fazzolettino minuscolo per lavorare la legna (tutto il resto l'ho convertito a orto) e non ho dove far asciugare la legna, quindi ho dovuto trasferire gran parte delle lavorazioni direttamente in bosco.
Devo dire che finora -causa forse la difficile accessibilità- non mi hanno mai rubato nemmeno un ciocco ... del resto per portare via quella legna devono farsi una certa scarpinata con la gerla sulle spalle (a meno che non vengano con una motocarriola anche i ladri )
Fin da principio ho scartato l'idea di trascinare i tronchi interi, un po' perchè non dispongo di un verricello -che comunque potevo noleggiare o pensare di comprare- ma soprattutto perchè la terra sotto il sottobosco è molto argillosa, trattiene l'acqua e per trascinare un tronco fino a valle avrei finito con lo scavare delle trincee nel terreno. La motocarriola ha un impatto decisamente minore sul suolo e si muove molto più agilmente tra gli alberi.
Riguardo alle torrette, sono un po' altine è vero, ma fino ad oggi non mi hanno dato problemi di stabilità (ricordo di una sola che mi è caduta una volta perchè la base è sprofondata nel terreno dopo un periodo di lunga pioggia), neve dalle nostre parti purtroppo sono anni che non se ne vede (a parte qualche innocua spolveratina di tanto in tanto). Riguardo alla fatica per alzare la legna, è comunque minore di quella che farei per spostarla (le torrette sono tutte elevate in punti particolari -ceppaie, massi, ecc.- che contrastano la naturale pendenza del terreno e che cerco il più vicino possibile a dove si trovano i toppi appena sezionati).
La pezzatura da 60cm serve a dare stabilità alle torrette e, soprattutto alle cataste. E' vero che spaccare ciocchetti da 30 è meno faticoso, ma io a 60 soltanto le apro; lo spacco a misura stufa lo faccio dopo averle dimezzate sul cavalletto.
A questo punto il nodo cruciale di tutto il processo è la spaccalegna: dovrei dotarmi di una spaccalegna seria -a scoppio- da poter portare in qualche modo a fondo bosco. Allora potrei avvallare subito il legname con la motocarriola e spaccare tutto in un unico punto. Facendo ancora tutto a mano, mi è più semplice così (devo anche dire che, a piccole dosi, spaccare con ascia è una cosa che mi rilassa molto e mi fa godere il bosco).
luca.
cerco di rispondervi di seguito per illustrare come sono arrivato a questo metodo:
una quindicina d'anni fa vivevo in un'altra casa, con un grande cortile dove poter lavorare il legname in comodità e un campo adiacente dove poterlo fare asciugare con calma; inoltre il bosco che curavo a quel tempo era un ceduo misto quasi pianeggiante.
In questa nuova situazione ho spazi molto più risicati: a casa ho a disposizione un fazzolettino minuscolo per lavorare la legna (tutto il resto l'ho convertito a orto) e non ho dove far asciugare la legna, quindi ho dovuto trasferire gran parte delle lavorazioni direttamente in bosco.
Devo dire che finora -causa forse la difficile accessibilità- non mi hanno mai rubato nemmeno un ciocco ... del resto per portare via quella legna devono farsi una certa scarpinata con la gerla sulle spalle (a meno che non vengano con una motocarriola anche i ladri )
Fin da principio ho scartato l'idea di trascinare i tronchi interi, un po' perchè non dispongo di un verricello -che comunque potevo noleggiare o pensare di comprare- ma soprattutto perchè la terra sotto il sottobosco è molto argillosa, trattiene l'acqua e per trascinare un tronco fino a valle avrei finito con lo scavare delle trincee nel terreno. La motocarriola ha un impatto decisamente minore sul suolo e si muove molto più agilmente tra gli alberi.
Riguardo alle torrette, sono un po' altine è vero, ma fino ad oggi non mi hanno dato problemi di stabilità (ricordo di una sola che mi è caduta una volta perchè la base è sprofondata nel terreno dopo un periodo di lunga pioggia), neve dalle nostre parti purtroppo sono anni che non se ne vede (a parte qualche innocua spolveratina di tanto in tanto). Riguardo alla fatica per alzare la legna, è comunque minore di quella che farei per spostarla (le torrette sono tutte elevate in punti particolari -ceppaie, massi, ecc.- che contrastano la naturale pendenza del terreno e che cerco il più vicino possibile a dove si trovano i toppi appena sezionati).
La pezzatura da 60cm serve a dare stabilità alle torrette e, soprattutto alle cataste. E' vero che spaccare ciocchetti da 30 è meno faticoso, ma io a 60 soltanto le apro; lo spacco a misura stufa lo faccio dopo averle dimezzate sul cavalletto.
A questo punto il nodo cruciale di tutto il processo è la spaccalegna: dovrei dotarmi di una spaccalegna seria -a scoppio- da poter portare in qualche modo a fondo bosco. Allora potrei avvallare subito il legname con la motocarriola e spaccare tutto in un unico punto. Facendo ancora tutto a mano, mi è più semplice così (devo anche dire che, a piccole dosi, spaccare con ascia è una cosa che mi rilassa molto e mi fa godere il bosco).
luca.
luca.- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
avevo visto giusto che non avevi molto spazio disponibile a casa
Camaro71- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Accatastata a torri così asciuga a meraviglia..a parte i due pezzi a contatto col terreno...
Se spacchi a mano..benvenuto nel club..quando non avrò più la forza comprerò la legna pronta...e poi prima che ammortizzi il costo dello spaccalegna, che non è più veloce ma fai “solo“ meno fatica...
Una volta, quando il mondo andava a piedi e a mano, era normale spaccare i tronchi , lunghi un metro-un metro e venti, nel bosco per farli asciugare e poi caricarli in spalla o sui muli già secchi e “leggeri”...
Se spacchi a mano..benvenuto nel club..quando non avrò più la forza comprerò la legna pronta...e poi prima che ammortizzi il costo dello spaccalegna, che non è più veloce ma fai “solo“ meno fatica...
Una volta, quando il mondo andava a piedi e a mano, era normale spaccare i tronchi , lunghi un metro-un metro e venti, nel bosco per farli asciugare e poi caricarli in spalla o sui muli già secchi e “leggeri”...
Roberto Volpi- utente registrato
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Lucas91- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Complimenti per la catasta fatta veramente bene.
Roberto
Roberto
Roberto1962- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Che precisione, complimenti
Camaro71- utente registrato
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Camaro71- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Buona sera a tutti, ho una domanda da farvi. Ho tagliato un castagno che si è sradicato circa 5 anni fa ed è rimasto nel bosco fino a settimana scorsa quando ho deciso di recuperarlo e farne legna ardere. Diametro circa 80 cm.
L'ho spaccato e ho pensato di metterlo in queste ceste e poi metterle all'esterno per il dilavamento del tannino.
Secondo voi è un lavoro giusto, oppure la legna è troppo attaccata e l'acqua farà fatica a penetrare?
Grazie mille
L'ho spaccato e ho pensato di metterlo in queste ceste e poi metterle all'esterno per il dilavamento del tannino.
Secondo voi è un lavoro giusto, oppure la legna è troppo attaccata e l'acqua farà fatica a penetrare?
Grazie mille
strigo- utente registrato
- Messaggi : 67
Data d'iscrizione : 22.03.14
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Per la parte bassa del tronco può darsi che abbia bisogno di spurgare ancora, la parte alta ed i rami scommetto cypuoi bruciarli subito, dovrebbero essere belle secche
Camaro71- utente registrato
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Età : 55
Località : sondrio
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
la roba piccola la puoi bruciare subito come ti è stato detto.
i ciocchi spaccati lasciali all'acqua per un annetto... male non fa... occhio che se li lasci nel cassone poi ti prenderà la ruggine (il tannino è acido)
i ciocchi spaccati lasciali all'acqua per un annetto... male non fa... occhio che se li lasci nel cassone poi ti prenderà la ruggine (il tannino è acido)
ferrari-tractor- Moderatori
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Località : Prov. Cuneo
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Ecco un simpatico link che descrive come viene estratto il tannino:
https://www.tannins.org/it/come-si-estrae-il-tannino/#:~:text=I%20chips%20di%20legno%20vengono,aggiunta%20di%20nessun%20additivo%20chimico.
La legna si deve asciugare poi si brucia.
https://www.tannins.org/it/come-si-estrae-il-tannino/#:~:text=I%20chips%20di%20legno%20vengono,aggiunta%20di%20nessun%20additivo%20chimico.
La legna si deve asciugare poi si brucia.
belcanto- utente registrato.
- Messaggi : 3538
Data d'iscrizione : 12.11.10
Età : 78
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Sì, questo è il tronco di tre metri alla base della pianta. Per il cassone ne sono consapevole, ho già messo in preventivo che diventerà nero. Piuttosto spero che anche la parte sotto di legna si bagnerà con l'acqua piovana. Voi cosa dite?
strigo- utente registrato
- Messaggi : 67
Data d'iscrizione : 22.03.14
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Dalle mie parti il 90% dei boschi sono di castagno io brucio castagno da una vita. Sarà che la materia prima è quella o per il retaggio culturale nel quale si è vissuti ma io non vedo su ogni ciocco di castagno il teschio con i due femori incrociati simbolo del veleno. Le finestre e le porte della mia casa sono di castagno e faccio colazione con il miele scuro di castagno. Nessun veleno da spurgare va trattato come le altre essenze richiede solo più tempo per la stagionatura ed il vantaggio è che costa, rispetto alla quercia o altre essenze più pregiate, circa un 30-40 % in meno ma bisogna avere un camino o una stufa con vetro termico perchè tende a scoppiettare. Questo accade perche la legna del castagno al suoi interno contiene cave con aria che combinata con l'umidità del legno sprigiona gas in espansione che alla fine rompe le pareti cellulari e consente al gas di sfuggire in una mini esplosione. La struttura della cellulosa così con cave d'aria da origine al fenomeno tipico dello scoppiettio il tannino non c'entra nulla!! Oltre alla vista il castagno stimola anche l'udito. Io per l'essiccatura procedo così: la stocco al sole, acqua e vento incrociata in questo modo si asciuga subito e soprattutto non marcisce, non serve nessun esorcismo da dilavamento tanninico. Dopo una stagionatura minimo 16 mesi meglio ancora 18 mesi, lo faccio di solito in Agosto-Settembre quando è ben asciutta si seziona e via in legnaia Questa è la mia esperienza sul legno di castagno.
A proposito provate a piantare un chiodo su di una trave di castagno invecchiata di 20 anni!!
A proposito provate a piantare un chiodo su di una trave di castagno invecchiata di 20 anni!!
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