Infestato dall'Ailanto

cpstihl ha scritto:Se può servire:
http://www.parcobarro.it/barro/pdf/ailanto.pdf
Saluti.

e certo che può servire !!! Ad esempio dice di NON fare quello che ho fatto io e che dicono di aver fatto tutti i post che ho letto, ovvero tagliarlo !
cito dal testo del pdf:

---

ATTENZIONE!!!
Non effettuare TAGLI A RASO con
decespugliatore, si causerebbe L’ESPLOSIONE
vegetativa della pianta infestante

---

Prodotti chimici:
L’utilizzo di diserbanti chimici è
ammesso solo per prodotti registrati per tale
scopo: il principio attivo consigliato è il
GLYPHOSATE (Glifosate). Tale molecola viene
assorbita da foglie e tessuto legnoso quando la
pianta è in attività vegetativa quindi
NON IN INVERNO!

---

Eliminare completamente il materiale e la ramaglia di risulta.

e adesso mi spetta un duro lavoro ... spero di riuscirci

beh, l'alianto è una pianta con fortissima capacità pollonifera, quindi di che ti stupisci?
E' come tagliare la robinia: rimette dal ceppo e dalle radici.
Però in alcuni casi non c'è proprio altra soluzione al taglio del grosso.

Quanto al glifosate, essendo una porcheria chimica, andrebbe usato con tutte le cautele se la si spruzza.
Ho avuto buoni risultati iniettando con una siringa sotto corteccia (foro di trapano o coltellino per "aprire") del glifosate puro nel periodo di massima vegetazione (fine maggio-giugno da me), questo non su alianto ma su altri infestanti.
Se si deve tagliare, sul ceppo puoi traforare l'anello esterno col trapano e in ogni foro mettere qualche goccia.

ferrari-tractor ha scritto:...
Ho avuto buoni risultati iniettando con una siringa sotto corteccia ...

era proprio quello che pensavo di fare, resta da vedere se mi vendono la sostanza , io non sono un coltivatore, forse ci sono restrizioni, proverò a chiedere.

I prodotti commerciali contenenti gliphosate che sappia io solitamente son di libera vendita,
se qualche normativa non è cambiata dovrebbero vendertelo senza problemi.

Confermo quanto detto sopra, il gliphosate è di libera vendita sotto diversi nomi del prodotto che lo contengono....massima attenzione nell'uso!!! 

Vivo nell'entroterra ligure, a 350 metri d'altezza, in una zona dove fino a 50 anni fa veniva coltivato il castagno. Nel bosco ci sono anche lecci, roverelle, cerri, corbezzoli, frassini, carpini, ontani, allori e tanti (troppi) pinus pinaster, aggrediti (per fortuna, dico io) dal matsucoccus. L'equilibrio della flora autoctona è minacciato dalla diffusione dell'acacia (da cui ricavo però ottimi pali, legna da ardere e pascolo per le api) e soprattutto dall'ailanto. Su consiglio di un tecnico, l'estate scorsa, andando contro il mio istinto anti-erbicidi chimici, ho provato ad iniettare in un fusto di acacia il TORDON 22k. La pianta è seccata subito, ma tutto intorno ha rigettato una miriade di polloni. Quanto all'ailanto ho provato sperimentalmente a tagliare alla base tutti i polloni per un raggio di qualche metro intorno a una pianta che ho scortecciato fino ad 1 mt di altezza in luglio. Anche in questo caso il fiasco è stato totale. In giro per ll mondo ho visto l'ailanto diffondersi e mandare in rovina strade e muri di contenimento e di edifici ed ho avuto una mezza crisi isterica quando, al castello aragonese di Ischia, sono entrato in un giardino dedicato (giuro!) all'ailanto. L'unico ailanto in crisi l'ho visto sulle alture di Genova, penso perché soffocato dall'ampelopsis veitchii che evidentemente gli toglieva la luce. Vedo che da tempo non ci sono interventi su questo forum: perché il problema l'avete risolto o perché vi siete rassegnati al mostro? C'è qualcuno che può darmi una speranza?

il tordon è un seccante, mentre il glifosate agisce a livello delle radici soffocandole.
Col primo ricaccia, col secondo non dico che muore subito se è una grossa pianta ma insistendo vedrai che i ricacci sono sempre meno.

E' probabile che ti richiedano il patentino per acquistarli, in teoria ora dovrebbe essere necessario, in pratica è un gran casino

Per come la vedo io, l'unico modo per tenere sotto controllo le infestanti è fare almeno due tagli, uno a inizio stagione di taglio e uno verso la fine, praticamente in autunno. Volendo far di meglio se ne può aggiungere uno verso marzo-aprile. Oppure l'ideale sarebbe fare un giro ogni 15 giorni massimo un mese e tagliare tutti i ricacci. L'importante è intervenire prima che i ricacci lignifichino potendo agire con il filo.

Kuppura ha scritto:.... e pascolo per le api....

guarda il lato positivo, anche l'ailanto può essere utile

Sono scioccato anche io da come stia proliferando anche in Valtellina, dove ho una casa e salgo nel week end.
Addirittura ho notato che in un posto in cui crescevano robinie, dopo il taglio stanno addirittura proliferando anche molte piante di alianto in competizione,al che ho pensato che l ignaro boscaiolo involontariamente tramite la segatura, probabilmente dopo l abbattimento di un alianto abbia trasportato i semi.
Assurdo io 15 anni fa non ne avevo mai viste in Valtellina.

jukurlason ha scritto:Sono scioccato anche io da come stia proliferando anche in Valtellina, dove ho una casa e salgo nel week end.
Addirittura ho notato che in un posto in cui crescevano  robinie, dopo il taglio stanno addirittura proliferando anche molte piante di alianto in competizione,al che ho pensato che l ignaro boscaiolo involontariamente tramite la segatura, probabilmente dopo l abbattimento di un alianto abbia trasportato i semi.
Assurdo io 15 anni fa non ne avevo mai viste in Valtellina.

In effetti bisognerebbe almeno non facilitarne la diffusione per ignoranza o per mancanza di legislazione. Tempo fa lessi su internet un appello alla mobilitazione per una giornata di sterminio dell'ailanto, che consisteva nel tagliarlo e ridurlo in pezzi. Immagino che, lasciando sul posto i pezzetti di rami, alla prima acqua siano stati trasportati e si siano riprodotti, oltre che in loco dalle radici, anche a valle. Molti poi - privati e comuni - sono sedotti dalla facilità di coltivazione e dalla rapidità della crescita e piantano l'ailanto in mezzo al giardino o sul lungomare (vedi Sestri Levante). Del resto, pur essendo un assurdo dal punto di vista dell'ecosistema e anche come spesa - visto che per riprodurlo basta farne una talea e dimenticarsene, anche in piena estate - la cosa più incredibile è che ne sia permessa la vendita nei vivai. Aggiungo che, nella mia zona, uno dei danni imputabili alla diffusione dell'ailanto (e dell'acacia) è la regressione del castagno e delle latifoglie autoctone, per cui è sempre più difficile trovare funghi di qualità.

Alcuni suggerimenti da parte della protezione dell'ambiente della Svizzera CCA.
http://extranet.kvu.ch/files/documentdownload/150218093100_03_R_Ailanto.pdf

Buonasera a tutti, ultimamente sto vedendo un aumento vertiginoso di ailanto a riva strade e vicino a alberi già esistenti, essendo una bestia da debellare e pericolosa per le nostre varietà autoctone, non è possibile allertare una qualche autorità competente per evidenziare il problema??

Ho scritto alla comunità montana, la quale mi ha detto di scrivere ad Ersaf: in buona sostanza nessuna azione univoca nè tantomeno concreta, ognuno deve fare da sè. Disarmante!
E pensare che se, a mio avviso, non faremo ritorno verso la natura e l'ambiente non avremo vita lunga... Ma non si incentiva per nulla, anzi!

Hai perfettamente ragione, ultimamente ho fermato due agenti dei carabinieri forestali e domandando se ci siano dei piani per il contenimento dell' ailanto, mi hanno risposto che non ci sono soldi, è solo proibita la vendita!( ormai è tardi)
Io mi chiedo cosa costerebbe fare una campagna informativa a costo zero magari sui social dove viene ben descritta la pericolosità di questa specie per i nostri boschi, il problema è che non c'è la volontà, gli importa solo fare delle multe a gente che lavora duramente..
In Italia ci sono centinaia di vincoli che fanno danni a non finire ( vedasi la mancata pulizia dei greti di fiumi e ruscelli che hanno di nuovo provocato un alluvione nel novese) e poi le minacce serie non sono prese in considerazione.

Nonostante sia chiaramente un'emergenza... Inaudito!
Ma purtroppo, fino a che "non ci scappa il morto" in Italia non ci si muove; avremo boschi composti solo da Ailanto e Robinia fra non molto tempo?
Tornando all'argomento principale, ho trovato qualcosa in Internet a riguardo, lo proverò nella mia porzione di bosco.
Tu hai avuto esperienza a riguardo?

Si può solo estirpare fin che la pianta è piccola e bruciare senza lasciare nulla a contatto col suolo..

Il problema è quando si rimuovono grosse ceppaie perchè la specie riparte con numerosi polloni e quindi servirebbero escavatori, è per quello chje bisognerebbe correre ai ripari al più presto.

anche io ho bonificato il terreno ,spietrato, ho cavato pietre estirpato il canneto il ricino, ho cacciato l'ailanto, mi sono accorto che sta rigettando. si è formata nuovamente una piccola giungla,santa pazienza come fare x eliminare gli infestanti, ho formato 2 giganteschi covoni che ora con la canicola estiva rischiano di incendiarsi pericolosamente.

Mi intrometto in questo discorso perché qualche anno fa c'era il ricerca il corso a proposito dell'ailanto e dalla sperimentazione è venuto fuori che anche un minuscolo pezzettino dà vita ad una pianta vitale. L'unico antivegetativo che funzionava era il Rogur (a quanto ricordo) poi bandito perché cancerogeno ma a quanto ne so non è stato trovato un sostituto. Fatto sta che sono sciafile in età giovanile per poi diventare eliofile e questa caratteristica fa si che sormontino sempre le nostre autoctone facendole perire. Questo come quello della robiania è un problema enorme della selvicoltura attuale nel nostro paese. Speriamo che la sperimentazione faccia passi in avanti altrimenti la vedo molto scura.

io mi sono spaccato la schiena con piccone e zappa, ora sventolerò bandiera bianca , dopo questo o trattore ben attrezzato o escavatore o ruspa cingolata con ripper, a mali estremi estremi rimedi.

non ho capito se il tuo è un problema di ricaccio da radie e ceppaie o è un problema di nascita di nuove piantine da seme.
nel primo caso... escavatore.

Parlo da perfetto ignorante in materia, anni fa il terreno intorno alla mia baita era ricoperto da montagne di rovi, mi misi ad esterpirli ad uno ad uno con il piccone lavoro perfetto ma dopo poco ricominciano a crescere, allora li spuzzai con del diserbante fogliare il quale migra dalle foglie alle radici diseccando completamente le piante, ora non ce più un rovo ma un bellissimo prato.
Non si potrebbe fare la stessa cosa per i ricacci, mentre per le piante adulte un foro inclinato nel tronco e poi riempito di diserbante totale?.
Comprendo che non è un metodo legale ma se con questo risolvo perché no.
Roberto

Se non e' un metodo legale, non possiamo consigliarlo, anzi, non sosteniamo nulla di tutto cio' che non rientra nella legalita'.
Detto questo e' da verificare se lo sia o meno. Dosi di fitofarmaci per la lotta alle invasive, sono state prese in considerazione anche da parchi regionali. A mio avviso, meglio comunque stare alla larga da prodotti chimici e fitofarmaci.
In Svizzera hanno istituito un vedemecum per limitare il diffondersi dell'ailanto. Da noi ancora non si vede nulla e la situazione sta diventando problematica.
Evita assolutamente di tagliarlo e cipparlo in loco. Anche l'accumulo dovrebbe essere sottoposto a temperature elevate e non a semplice accatastamento.
Tagliarlo favorirebbe solo il ricaccio piu' florido di prima.
La cercinatura potrebbe essere un sistema noioso ma efficace per l'eliminazione.
Da sperimentare anche il pirodiserbo, facendo appassire le foglie e non bruciandole.
Buona fortuna.
Il Celtico.

Anche nell'isola di Montecristo han fatto parecchi test su come eliminare l'ailanto, ecco un report:
Test eradicazione ailanto - isola di Montecristo

Bel documento hai trovato ghepardo!
L'ho leggicchiato tutto e si evincono pareri diversi, soprattutto la stessa sperimentazione ha evidenziato che non vale a nulla il taglio ma bisogna applicare un disseccante (spiegato bene nel documento e non riassumo) per far si che secchino le radici. Tuttavia l'eradicazione non ha avuto successo perché alcune piante erano sfuggite al controllo.