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ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
i pallet non vanno bene.
io uso due tronchi appunto da sacrificare.
io uso due tronchi appunto da sacrificare.
******************************************************************************************************
"La caccia è una forma secondaria di malattia mentale umana"
(Theodor Heuss, Presidente della Repubblica Federale di Germania dal 1949 al 1959).
Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Se vuoi un consiglio, anche io accatasto tutto su una battuta di cemento, però non appoggio il legname direttamente a terra, ho dei bancali di ferro che mi permettono di tenere i tronchi sollevati una decina di centimetri da terra. Stessa cosa faccio con la legna già tagliata e spaccata, non ho una legnaia, ma dispongo i bancali lungo il muro di cinta, faccio cataste alte circa 1.80 m, e li copro con delle lamiere fissandole con dei pesi (blocchi di cemento ecc...). Così facendo la legna prende aria da tre lati e anche da sotto, non ho mai trovato muffa sui pezzi che brucio. Ciao Niccolò
nich88- utente registrato
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Perfetto abbandoni i bancali allora
Per la legnaio sono a posto già fatta a suo tempo, mi interessava il modo migliore per stagionare la futura legna che andrò a tagliare!
Grazie delle dritte!!
Per la legnaio sono a posto già fatta a suo tempo, mi interessava il modo migliore per stagionare la futura legna che andrò a tagliare!
Grazie delle dritte!!
Boglians- utente registrato
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Località : Asti
Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Ciao a tutti. Io uso per isolare la catasta da terra le traversine della ferrovia. :joker:
xp- utente registrato
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Località : aosta
Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
solitamente lascio 3-4 mesi i tronchi accatastati all'aperto senza coprirli, per staccarli dal terreno metto delle traversine di castagno o acacia, questo legno resiste bene all'umido e quindi sono recuperabili.Quando li taglio e spacco a misura li accatasto su dei bancali (circa 1 mc) che copro con delle onduline o lamiere, a questo punto diciamo che sono circa verso Maggio, rimangono in questa sistemazione fin quando non li brucio, cioè a cominciare da Ottobre, in questo periodo prendo i bancali con il trattore e riempio la legnaia dove riesco a farci stare circa 6mc. La legnaia l'ho costruita dietro al garage, fondo in cemento con dei bancali in legno per la ventilazione, due finestrelle chiuse solo con della rete sottile, le pareti di legno e delle aperture fra il tetto e le pareti.
.
.
arnaldo- ex moderatori
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Località : trasaghis udine
Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
complimenti ottimo ripostiglio per la legna ciao carlo
curva- UTENTE BANNATO
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Personalmente taglio in pezzi da un metro (spreco un pò di spazio sul trattore ma è la misura giusta per lo spaccalegna), arrivato nel prato vicino a casa li sfendo in sezioni da non più toccare e impilo i pezzi su due piloni in calcestruzzo recuperati elevati da terra con dei blocchi di calcestruzzo. Faccio le file sfalzate longitudinali e trasversali come spiegato da peppone per un'altezza di circa due metri che non riesco mai a rispettare e sorpasso spesso e volentieri. Per qualche mese lascio scoperto, poi copra le file (gineralmente intorno ai 10-12 metri) con teli di camion larghi 1.50 ml. Lacio così per circa uno o due anni a seconda della necessità, poi porto a bordo catasta la bindella collegata al cardano del trattore, taglio le stanghe a pezzi di cm. 30 o cm. 50 a seconda che servano a me per la stufa o a mio fratello per la caldaia, carico direttamente sul carro, porto a casa dove ho fatto delle tettoie (5) da circa 5.00ml. staccate da terra con degli euro palet e faccio le file ordinate fino a circa 1.80ml. Le tettoie anno le pareti anchesse in palet ben assemblate con telai e squadre di ferro e sono coperte con onduline di vetroresina tonde. Li il legname riposa ventilato ed asciutto fino al suo utilizzo nell'arco dell'anno o al massimo l'anno dopo. Quando arrivo con autonomia di circa una legnaia il procedimento si ripete e via..... se mi ricordo prossimamente posto una foto. a presto il problema e sempre solo uno ....lo spazio che non è mai abbastanza e cercare almeno vicino a casa di fare qualcosa di carino e nello stesso tempo utile..
iury1977- Moderatori
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Ciao a tutti stavo cercando un argomento in cui si parlasse per bene di come stagionare la legna per far fuoco ma non ho trovato niente sul tasto cerca...
Avevo letto quà e la qualche buona dritta su come farla stagionare, tempi ecc ma ho visto che non esiste un vero e proprio argomento che raccoglie tutte queste informazioni...
Quindi vi chiedo a voi se potete fare un bell' argomento su tutto cosa c'è da sapere e come fare per avere della buona legna al termine della stagionatura...
In realtà stavo cercando il perchè (se ho letto bene in giro) si fa stagionare in tronchi belli lunghi o meglio comunque non spaccati e non tagliati...
E' solo una questione di spezio tempo o c'èun motivo per il quele la legna si spacca e taglia dopo la stagionatura?
Per esempio avendo posto, a cosa vado in contro se taglio legna a dicembre - marzo, la spacco e taglio subito e la lascio a stagionare in legnaia (con una buona ventilazione comunque) fino ad almeno l' inverno prossimo??
Ps se ho sbagliato luogo dove postarlo modificate come meglio credete... nel caso anche la mia domanda finale posso presentarlo dopo i vostri "manuali" d' uso sulla stagionatura
Ciao
Avevo letto quà e la qualche buona dritta su come farla stagionare, tempi ecc ma ho visto che non esiste un vero e proprio argomento che raccoglie tutte queste informazioni...
Quindi vi chiedo a voi se potete fare un bell' argomento su tutto cosa c'è da sapere e come fare per avere della buona legna al termine della stagionatura...
In realtà stavo cercando il perchè (se ho letto bene in giro) si fa stagionare in tronchi belli lunghi o meglio comunque non spaccati e non tagliati...
E' solo una questione di spezio tempo o c'èun motivo per il quele la legna si spacca e taglia dopo la stagionatura?
Per esempio avendo posto, a cosa vado in contro se taglio legna a dicembre - marzo, la spacco e taglio subito e la lascio a stagionare in legnaia (con una buona ventilazione comunque) fino ad almeno l' inverno prossimo??
Ps se ho sbagliato luogo dove postarlo modificate come meglio credete... nel caso anche la mia domanda finale posso presentarlo dopo i vostri "manuali" d' uso sulla stagionatura
Ciao
Boglians- utente registrato
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Io e mio padre abbiamo sempre fatto così:
il taglio lo facciamo tra novembre e marzo, poi la sezioniamo e la spacchiamo a misura camino o stufa e la lasciamo all'aperto, a fine agosto inizi di settembre (comunque prima delle pioggie) la accatastiamo all'interno di una legniaia e la adoperiamo durante l'inverno.
Non la lasciamo in tronchi grandi perchè una volta secca e molto difficile da spaccare (con l'ascia ed i cunei).
Se invece si tratta di castagno facciamo sempre la stessa operazione ma la lasciamo in legniaia un inverno in più.
Saluti Pino
il taglio lo facciamo tra novembre e marzo, poi la sezioniamo e la spacchiamo a misura camino o stufa e la lasciamo all'aperto, a fine agosto inizi di settembre (comunque prima delle pioggie) la accatastiamo all'interno di una legniaia e la adoperiamo durante l'inverno.
Non la lasciamo in tronchi grandi perchè una volta secca e molto difficile da spaccare (con l'ascia ed i cunei).
Se invece si tratta di castagno facciamo sempre la stessa operazione ma la lasciamo in legniaia un inverno in più.
Saluti Pino
Pino71- utente registrato
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Boglians ha scritto:Ciao a tutti stavo cercando un argomento in cui si parlasse per bene di come stagionare la legna per far fuoco ma non ho trovato niente sul tasto cerca...
Avevo letto quà e la qualche buona dritta su come farla stagionare, tempi ecc ma ho visto che non esiste un vero e proprio argomento che raccoglie tutte queste informazioni...
Quindi vi chiedo a voi se potete fare un bell' argomento su tutto cosa c'è da sapere e come fare per avere della buona legna al termine della stagionatura...
In realtà stavo cercando il perchè (se ho letto bene in giro) si fa stagionare in tronchi belli lunghi o meglio comunque non spaccati e non tagliati...
E' solo una questione di spezio tempo o c'èun motivo per il quele la legna si spacca e taglia dopo la stagionatura?
Per esempio avendo posto, a cosa vado in contro se taglio legna a dicembre - marzo, la spacco e taglio subito e la lascio a stagionare in legnaia (con una buona ventilazione comunque) fino ad almeno l' inverno prossimo??
Ps se ho sbagliato luogo dove postarlo modificate come meglio credete... nel caso anche la mia domanda finale posso presentarlo dopo i vostri "manuali" d' uso sulla stagionatura
Ciao
Ciao se ti sei letto tutto questo argomento dovresti avere delle buone nozioni, comunque quello che tu chiedi può variare a seconda delle essenze che tratti. In linea di massima è meglio taglia le piante e sfendere subito i tronchi, se non c'è tempo di tagliarli anche a misura di stufa o camino (30-50 cm. ecc) puoi anche lasciarli in stanghe anche di un mtro o più e poi accatastarli. Essenze come la betulla è bene metterle subito al coperto e ben ventilate (marciscono in men che non si dica sotto l'acqua ed a contatto con il terreno). Essenze come faggio e rubinia quando sono verdi possono anche prendere acqua ma nel giro di un paio di mesi meglio metterle a l coperto. Per le essenze molto taniniche o tanniche, meglio sfenderle e lasciarle sotto l'acqua anche per alcuni anni.
Io personalmente preferisco tagliare ad un metro, sfendere ed impilare belli ordinati in un prato di mio suocero a circa 10 minuti da casa. Lascio prendere un mesetto di acqua al tutto (non essendoci betulle o altri legni molli), poi copro bene la parte superiore della pila con teli di camion. Dopo almeno un anno a seconda dell'esigenza, attacco la bindella al trattore, smonto pian piano la fila tagliando le stanghe sfese a misura (a seconda se per camino o stufa). Porto a casa e li stivo impilati in legnaie più piccole che mi bastano per fare tutto l'inverno. Si maneggia qualche volta in più ma lo trovo comodo e non mi porto a casa troppo "sporco".
iury1977- Moderatori
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Si avevo già letto tutto, ma visto che si parlava di costruirsi una legnaia e poi si è saltatati con qualche nozione di stagianotatura la vedevo un po' incasinata e pensavo fosse meglio aprire un nuovo argomento...
Comunque quello che cercavo di capire era se conviene far stagionare la legna in stanghe (scrivo bene?) di 1 o 2 metri a seconda della comodità oppure mi conviene tagliare e spaccare già la legna a misura e lasciarla che prende sole, aria ma coprirla dall' acqua?? L' essenze che ho sono quesrcia, robinia e faggio...
Altra domanda facendola a pezzi già pronti la stagionatura è "accelerata" visto che diamo più superfici all' aria ??
Insomma stavo cercando di capire quali sono i pro e i contro di un tipo o dell' altro visto che sicuramente voi avete molta più esperienza di me... e magari avrete provato sia in un modo che nell' altro...
Grazie per la pazienza...
Ps avevo aperto questa nuova discussione anche perchè se metto su CERCA "stagionatura o "stagionare" non mi trova discussioni...
Comunque quello che cercavo di capire era se conviene far stagionare la legna in stanghe (scrivo bene?) di 1 o 2 metri a seconda della comodità oppure mi conviene tagliare e spaccare già la legna a misura e lasciarla che prende sole, aria ma coprirla dall' acqua?? L' essenze che ho sono quesrcia, robinia e faggio...
Altra domanda facendola a pezzi già pronti la stagionatura è "accelerata" visto che diamo più superfici all' aria ??
Insomma stavo cercando di capire quali sono i pro e i contro di un tipo o dell' altro visto che sicuramente voi avete molta più esperienza di me... e magari avrete provato sia in un modo che nell' altro...
Grazie per la pazienza...
Ps avevo aperto questa nuova discussione anche perchè se metto su CERCA "stagionatura o "stagionare" non mi trova discussioni...
Boglians- utente registrato
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
beh direi che più superficie contatto dai all'aria e più sono piccoli i pezzi, meno l'umidità ci impiega ad uscire. Poi si fà meno fatica a tagliare quando è un pò verde, meglio perl e lame della bindella e per le catene della motosega.
iury1977- Moderatori
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Perfetto era quello che immaginavo ma non sapevo se conveniva per motivi che sinceramente mi sfuggono sfagionarla in lunghe stanghe che so io c'è più legno assieme e si sente meno solo o che cosa...
Quindi se uno avesse il posto potrebbe benissimo tagliarla tutta e spaccarla pronto fuoco da verde e poi farla asciugare e usarla l'anno dopo (rispettando i tempi di asciugatura per tipo di legno)
Altra domanda se del legno è eccessivamente secco diciamo più del doppio triplo o quadruplo del tempo di stagionatura consigliata, ma comunque senza camole o marcio la sua resa sarà comunque inferiore?? Avrà perso troppo "liquidi" per rendere bene e fare dell' energia??
Quindi se uno avesse il posto potrebbe benissimo tagliarla tutta e spaccarla pronto fuoco da verde e poi farla asciugare e usarla l'anno dopo (rispettando i tempi di asciugatura per tipo di legno)
Altra domanda se del legno è eccessivamente secco diciamo più del doppio triplo o quadruplo del tempo di stagionatura consigliata, ma comunque senza camole o marcio la sua resa sarà comunque inferiore?? Avrà perso troppo "liquidi" per rendere bene e fare dell' energia??
Boglians- utente registrato
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Boglians ha scritto:Perfetto era quello che immaginavo ma non sapevo se conveniva per motivi che sinceramente mi sfuggono sfagionarla in lunghe stanghe che so io c'è più legno assieme e si sente meno solo o che cosa...
Quindi se uno avesse il posto potrebbe benissimo tagliarla tutta e spaccarla pronto fuoco da verde e poi farla asciugare e usarla l'anno dopo (rispettando i tempi di asciugatura per tipo di legno)
Personalmente, taglio tutto a misura di stufa non appena porto giù il legno dal bosco (maggio/giugno).
La roba piccola la impilo subito in legnaia, quella grossa la taglio con la motosega e poi la spacco.
Lascio quella spaccata all'aria tutta l'estate, poi la metto in legnaia.
Se è castagno (anche rovere) la lascio all'aperto anche l'inverno e la primavera successiva a dilavarsi.
Ho la fortuna che le mie legnaie sono in un posto ventilato, quindi la legna spaccata in primavera brucia decentemente già in inverno.
Ovviamente, se posso uso la legna stagionata almeno un anno che rende di più.
Boglians ha scritto:
Altra domanda se del legno è eccessivamente secco diciamo più del doppio triplo o quadruplo del tempo di stagionatura consigliata, ma comunque senza camole o marcio la sua resa sarà comunque inferiore?? Avrà perso troppo "liquidi" per rendere bene e fare dell' energia??
Più è secco meglio è.
Se è stato impilato in un posto sano e ventilato brucerà benissimo.
Se invece stava in un posto umidiccio... tanto fumo.
Non dipende da "quanto" sta ma "dove" sta.
Per i legni "pesanti" (rovere, robinia, castagno...) una stagionatura lunga non fa male, anzi; per quelli leggeri e deperibili (tipo pioppo...) non la consiglio (così come non consiglio il pioppo... ma a volte capita! )
ferrari-tractor- Moderatori
- Messaggi : 13780
Data d'iscrizione : 19.04.10
Età : 43
Località : Prov. Cuneo
ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA DELLA LEGNA DA ARDERE
ciao
Concordo con non quanto sta ma dove sta.
Per le mie conoscenze per ottenere una buona stagionatura da ardere occorre:
Posto coperto ma con possibilità di ventilazione (no baracche ermetiche o teloni avvolgenti)
La copertura superiore non deve essere attaccata alla legna ma sollevata per evitare condense.
Tenerla sollevata da terra per evitare risalita umido.
Se possibile già spaccata o comunque in tagli piccoli (è più facile far evaporare i liquidi)
Il tempo ideale di asciugatura è 18-24 mesi per arrivare ad una umidità UR del 12-15%. In genere si ottengono buoni risultati anche dopo un anno. Umiditò inferiori sono possibili solo con essiccatori.
Il minimo ma proprio minimo da far asciugare è 4 mesi per arrivare almeno al 30/40% di UR e comunque fumo e perdite di calore potrebbero essere ancora parecchie (dipende dal tipo di legna, quando e dove è stata tagliata, etc).
Con legni leggeri diventa tutto più complicato perché oltre ad avere tanta acqua, tendono anche a riassorbirla con molta facilità quindi massima attenzione allo stoccaggio.
Un limite massimo di stagionatura non esiste perché un legnaia può produrre marciume o tarli anche dopo solo alcuni mesi oppure mantenere la legna in buone condizioni anche per 5-6anni. Tutto dipende dalle condizioni di stoccaggio.
Per chi poi ne ha voglia esistono degli strumenti economici ma funzionali che misurano l'umidità della legna consentendoci di verificare passo passo lefficacia dello stoccaggio. circa 50eur.
P.S. Tenere in mente inoltre che legna vecchia non vuol dire legna secca.
Concordo con non quanto sta ma dove sta.
Per le mie conoscenze per ottenere una buona stagionatura da ardere occorre:
Posto coperto ma con possibilità di ventilazione (no baracche ermetiche o teloni avvolgenti)
La copertura superiore non deve essere attaccata alla legna ma sollevata per evitare condense.
Tenerla sollevata da terra per evitare risalita umido.
Se possibile già spaccata o comunque in tagli piccoli (è più facile far evaporare i liquidi)
Il tempo ideale di asciugatura è 18-24 mesi per arrivare ad una umidità UR del 12-15%. In genere si ottengono buoni risultati anche dopo un anno. Umiditò inferiori sono possibili solo con essiccatori.
Il minimo ma proprio minimo da far asciugare è 4 mesi per arrivare almeno al 30/40% di UR e comunque fumo e perdite di calore potrebbero essere ancora parecchie (dipende dal tipo di legna, quando e dove è stata tagliata, etc).
Con legni leggeri diventa tutto più complicato perché oltre ad avere tanta acqua, tendono anche a riassorbirla con molta facilità quindi massima attenzione allo stoccaggio.
Un limite massimo di stagionatura non esiste perché un legnaia può produrre marciume o tarli anche dopo solo alcuni mesi oppure mantenere la legna in buone condizioni anche per 5-6anni. Tutto dipende dalle condizioni di stoccaggio.
Per chi poi ne ha voglia esistono degli strumenti economici ma funzionali che misurano l'umidità della legna consentendoci di verificare passo passo lefficacia dello stoccaggio. circa 50eur.
P.S. Tenere in mente inoltre che legna vecchia non vuol dire legna secca.
maxmiole- utente registrato
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
ferrari-tractor ha scritto:
Più è secco meglio è...
Non ho prove certe ma secondo me un pò di umidità fà si che la combustione della legna duri un pò più a lungo e la brace si mantenga per più tempo. Forse mi inganna il ragionamento sulla massa ed il peso specifico ma secondo me è così. la legna secchissima quindi molto leggera rispetto al suo peso originario mi da l'impressione di dare una forte caloria ma per breve tempo. Quello che invece si chiede alle stufe (questo spiega il perchè delle ventilazioni modulari) è invece il fatto di avere si picchi alti di caloria ma cercare di allongarli in durata.
Vediamo se qualcun altro dice la sua, può essere interessante
iury1977- Moderatori
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
maxmiole ha scritto:
Il tempo ideale di asciugatura è 18-24 mesi per arrivare ad una umidità UR del 12-15%. In genere si ottengono buoni risultati anche dopo un anno. Umiditò inferiori sono possibili solo con essiccatori.
Si, un po' di umidità rimane sempre anche dopo anni, non che dia fastidio, per carità
iury1977 ha scritto:
Non ho prove certe ma secondo me un pò di umidità fà si che la combustione della legna duri un pò più a lungo e la brace si mantenga per più tempo.
Si, condivido con te che l'umidità rallenta la combustione, ma sottrae anche energia alla combustione in quanto l'umidità deve evaporare.
Quindi dura di più ma ti fornisce meno energia nel complesso.
Poi, il fatto che scaldi di più o di meno secondo me dipende molto dalle caratteristiche della tua stufa/caldaia.
Data l'inerzia termica di molti tipi di riscaldamento, preferirei avere una durata di combustione un po' più lunga per avere un maggiore assorbimento di calore nella caldaia.
Ma questo lo puoi realizzare usando pezzi di legno più grossi che quindi bruciano più lentamente e più a lungo, un po' di grosso e un po' di piccolo ad ogni infornata ed ottieni una resa omogenea.
Inoltre, alcune caldaie/stufe sono "catalitiche" e bruciano i fumi di combustione, se hai legna un po' umida i fumi contengono vapor acqueo e sono più freddi, e quindi il catalizzatore fatica ad andare a regime.
Ciao Iury, scusami se sono andato OT
ferrari-tractor- Moderatori
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
La tua spiegazione è precisa e convincente, non sei per nulla O.T., direi che è questo lo scopo di questo post e della stagionatura stessa che è fatta per far rendere meglio la legna....peroooo sono sempre convinto che ogni cosa nel tempo segua una parabola con un punto minimo, un picco e poi la ridiscesa. Forse in questo caso è fuori luogo ma....boh forse hai ragione tu!!ferrari-tractor ha scritto:
Si, condivido con te che l'umidità rallenta la combustione, ma sottrae anche energia alla combustione in quanto l'umidità deve evaporare.
Quindi dura di più ma ti fornisce meno energia nel complesso.
Poi, il fatto che scaldi di più o di meno secondo me dipende molto dalle caratteristiche della tua stufa/caldaia.
Data l'inerzia termica di molti tipi di riscaldamento, preferirei avere una durata di combustione un po' più lunga per avere un maggiore assorbimento di calore nella caldaia.
Ma questo lo puoi realizzare usando pezzi di legno più grossi che quindi bruciano più lentamente e più a lungo, un po' di grosso e un po' di piccolo ad ogni infornata ed ottieni una resa omogenea.
Inoltre, alcune caldaie/stufe sono "catalitiche" e bruciano i fumi di combustione, se hai legna un po' umida i fumi contengono vapor acqueo e sono più freddi, e quindi il catalizzatore fatica ad andare a regime.
Ciao Iury, scusami se sono andato OT
iury1977- Moderatori
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
perfetto ho capito che sbaglio tutto... io fino ad ora la legna che non mi stava acatastata nella legnania la lasciavo fuori sopra ad un bancale tutti i pezzi per lo stesso verso e coperti da un telo... vabbè da domani mi metterò tutto a posto senza telo e con i pezzi a croce...
cri393- utente registrato
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
concordo su' una piccola percentuali di umidita' nel legname,ma' sicuramente difficile da stabilire,dimensioni,qualita'tempi di stagionatura,ecc...quando e' estremamente secca brucia bene,scalda molto e non sporca la canna fumaria,forse sono due teologie diverse dipese anche tanto da' dove viene bruciata la legna,stufa,camino,caldaia ecc...personalmente la preferisco non ultrasecca...
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
[quote="ferrari-tractor"]
Credo sia solo una questione di praticità logistica.
Qui c'è gente che fa centinaia di quintali di legna all'anno e sarebbe impensabile tagliarla tutta subito, quindi impilano i tronchi e la tagliano alla bisogna. Dovessero tagliarla tutta, ammesso che ne avessero il tempo, sarebbe poi più difficoltoso spostare la legna già pronta per la legnaia oppure dovrebbero avere una legnaia grande per niente.
Se uno lo fa di professione non ha senso che accatasti ordinatamente la legna in attesa di venderla.
Impila i tronchi, la taglia a mano a mano che gliela chiedono e poi sarà il cliente ad accatastarsela a casa.
Boglians ha scritto:Perfetto era quello che immaginavo ma non sapevo se conveniva per motivi che sinceramente mi sfuggono sfagionarla in lunghe stanghe che so io c'è più legno assieme e si sente meno solo o che cosa...
Quindi se uno avesse il posto potrebbe benissimo tagliarla tutta e spaccarla pronto fuoco da verde e poi farla asciugare e usarla l'anno dopo (rispettando i tempi di asciugatura per tipo di legno)
Credo sia solo una questione di praticità logistica.
Qui c'è gente che fa centinaia di quintali di legna all'anno e sarebbe impensabile tagliarla tutta subito, quindi impilano i tronchi e la tagliano alla bisogna. Dovessero tagliarla tutta, ammesso che ne avessero il tempo, sarebbe poi più difficoltoso spostare la legna già pronta per la legnaia oppure dovrebbero avere una legnaia grande per niente.
Se uno lo fa di professione non ha senso che accatasti ordinatamente la legna in attesa di venderla.
Impila i tronchi, la taglia a mano a mano che gliela chiedono e poi sarà il cliente ad accatastarsela a casa.
menenic- utente registrato
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Anche perchè ci sono clienti che hanno la stufa, altri che hanno la caldaia, oppure il caminetto, quindi variano le lunghezze di cui hanno bisogno.menenic ha scritto:...Impila i tronchi, la taglia a mano a mano che gliela chiedono e poi sarà il cliente ad accatastarsela a casa.
Drago 100- ex moderatori
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
Ragazzi..dove ho sbagliato?
Lo scorso anno a febbraio in un paese vicino al mio, per un cantiere edilie, hanno abbattuto alberi (ciliegio, quercia, platano) nel mese di febbraio..li hanno strappati con la ruspa. Il mese successivo sono andato per fare un favore ai responsabili portando via la legna, che avrei usato da ardere
Quindi caricato la legna tagliata a lunghezza 1.80 circa (larghezza del carro), l'ho accatastata a casa a "fiammifero", non incrociata come avete spiegato voi.
Nel mese di maggio ho iniziato a tagliarla e spaccarla, accatastandola all aperto e alle intemperie salendo piano piano con la catasta (3X4 circa) ma senza coprirla. Il mese di agosto l'ho coperta, da usare il prossimo anno da ardere. Solo che ora la legna esterna presenta muffa verde e azzurrina
La legna brucerà comunque bene il prossimo anno dato che dovrà passare ancora un anno? Dove ho sbagliato? Ho letto tutti i post precedenti ma volevo un vostro parere
Lo scorso anno a febbraio in un paese vicino al mio, per un cantiere edilie, hanno abbattuto alberi (ciliegio, quercia, platano) nel mese di febbraio..li hanno strappati con la ruspa. Il mese successivo sono andato per fare un favore ai responsabili portando via la legna, che avrei usato da ardere
Quindi caricato la legna tagliata a lunghezza 1.80 circa (larghezza del carro), l'ho accatastata a casa a "fiammifero", non incrociata come avete spiegato voi.
Nel mese di maggio ho iniziato a tagliarla e spaccarla, accatastandola all aperto e alle intemperie salendo piano piano con la catasta (3X4 circa) ma senza coprirla. Il mese di agosto l'ho coperta, da usare il prossimo anno da ardere. Solo che ora la legna esterna presenta muffa verde e azzurrina
La legna brucerà comunque bene il prossimo anno dato che dovrà passare ancora un anno? Dove ho sbagliato? Ho letto tutti i post precedenti ma volevo un vostro parere
flaviofender- utente registrato
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Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
La legna in stanga, meglio incrociarla e sollevarla da terra. Lasciale pure scoperta. Quando la spacchi, invece coprila se piove, ma con una tettoia, non un telo a contatto. Deve respirare e prendere sole e vento.
Almeno un anno di stagionatura in generale (per alcune essenze anche meno o molto di piu').
Buona fortuna. Il Celtico.
Almeno un anno di stagionatura in generale (per alcune essenze anche meno o molto di piu').
Buona fortuna. Il Celtico.
Il Celtico- Admin
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Località : Ca' mea.
Re: ACCATASTAMENTO E STAGIONATURA LEGNA DA ARDERE parte 1
OK, il celtico mi ha tolto le parole di bocca...
aggiungo solo che il ciliegio e la quercia sono legni molto diversi, il ciliegio è meglio non lasciarlo fuori alle intemperie se spaccato, ed anche in stanghe dura poco sotto l'acqua. La quercia è molto più resistente, e gradisce molto essere lavata da un po' di pioggia dopo essere stata spaccata
aggiungo solo che il ciliegio e la quercia sono legni molto diversi, il ciliegio è meglio non lasciarlo fuori alle intemperie se spaccato, ed anche in stanghe dura poco sotto l'acqua. La quercia è molto più resistente, e gradisce molto essere lavata da un po' di pioggia dopo essere stata spaccata
Ultima modifica di ferrari-tractor il Mer Nov 17, 2010 11:18 am - modificato 1 volta. (Motivazione : errore ortografia)
ferrari-tractor- Moderatori
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