Acquisizione di aziende agroforestali

Salve e da tempo che mi gira sta domanda in capo, ma vi sembra giusto che le grandi marchi (Husquarna, Makita etc) comprino i diritti di marchi storici per poi farli scomparire (tipo Dolmar, Jonsered e vari).

Lo trovo alquanto irritante, riesco a capire il business che si crea e l'affermazione del marchio principale, ma così si esclude molti utenti dal riparare le motoseghe vecchie ma che funzionano ancora a scapito di spese per alcuni troppo elevate nel comprare una motosega nuova.

Non voglio essere ne fazioso ne tanto meno aprire un argomento solo per far polemica ma giusto per capire.

p.s.: vedo in forum che molti hanno motoseghe vecchie ed ancora funzionanti ma non riescono a trovare i ricambi necessari. Certo è plausibile ma comprare una nuova macchina costa non poco, soprattutto se si usa in modo iontensivo e si ha pochi euri.

Quando accade che un marchio viene acquistato e poi viene a mancare la fornitura di ricambi si può solo cercare questi per adattamento anche da altri fornitori. Quando vedo questi modi il marchio che non rispetta quelli acquisiti lo evito.

Legge di mercato,acquisire aziende per poi affossarle eliminando un concorrente.

acquisire aziende vuol dire acquisire la clientela, acquisire i processi produttivi, i progetti, i problemi, gli sprechi, ecc ...

In certi casi queste aziende acquistate sarebbero fallite o stavano per fallire... per cui c'è poco da affossare

Vero, Luca, ma non è una verità assoluta, mi spiego: vero per le realtà sull'orlo del baratro finaziario, meno vero per quelle realtà acquisite e poi messe alla stregua delle categorie hobby oppure appunto acquisite per eliminare concorrenza (accade tranquillamente anche fuori dall'ambito mts)

Volevo solo dire che non c'è solo una spiegazione

No no certo Luca, quello era chiarissimo

ho messo un titolo comprensibile

Ok ci sta la legge di mercato, il voler escludere un concorrente dal mercato globale, ma infondo certi marchi possono attirare sempre un certo numero di clienti. Tipo la Dolmar (azienda penso in fallimento prima dell'acquisizione della Makita) ma perchè la Makita non ha pensato ad un prodotto Dolmar a batteria? Oppure la Husquarna che compra marchi un po' ovunque? Si vuole finire come certe marche di automobili che tirano fuori un prodotto (tipo TVR?) che vende solo per il nome?

Le scelte che fanno sono molto ponderate e con precisi dati e calcoli alla mano, non è che un giorno uno si alza e chiude la dolmar    .
Evidentemente non valeva la pena di mettere in commercio prodotti a batteria (che dolmar non ha mai avuto quindi senza appeal) con due livree diverse, la butto lì.

Se i prodotti forestali e da giardino avessero mantenuto i motori a scoppio le scelte forse sarebbero state diverse. Magari avrebbero investito su motori a iniezione e con emissioni inferiori, col marchio dolmar. Forse.

È solo una opinione ovviamente

Però una Dolmar a batteria sarebbe una novità che magari aiuterebbe a rivitalizzare il marchio. Poi il problema è generico, sempre più grandi aziende comprano i diritti e poi chiudono le fabbriche.

Di certo se si guarda all'ecologia passare alla batteria è remunerativo e ecosostenibile. Ma far morire marchi gloriosi mi sembra sempre una cosa alquanto controproducente.. Quanti di voi, noi ha una Dolmar una McCulloch, una Komatsu in casa?

Certo ce l'alternativa cinese, che nel mio caso e 50% positiva per il resto negativa, ma fino a quando i cinesi non riescono a fare un prodotto di qualità che si fa chi come me ha solo motoseghe vecchie? Come sempre la discussione può rivelarsi sterile ma penso che chiunque iscritto al forum una volta nella sua vita si sia posto la domanda... perchè? Aggiungo che non tutti hanno le possibilità economiche a comprarsi una motosega nuova.... il costo per una professionale parte (correggetemi se sbaglio) da 700 Euri.

puzzino ha scritto:...che si fa chi come me ha solo motoseghe vecchie? Come sempre la discussione può rivelarsi sterile ....

se l'argomento è l'acquisizione occorre portare temi, non solo lamentele (ripetute in più messaggi). Altrimenti è sterile si ...
Soprattutto perché il tuo argomento non sono le acquisizioni ma i ricambi dismessi. Che sono due cose diverse.
I ricambi di 30 o 40 anni fa possono essere dismessi anche se l'azienda non viene acquistata.
Dai, per favore mettiamo contenuti, altrimenti dobbiamo chiudere l'argomento  

puzzino ha scritto:Di certo se si guarda all'ecologia passare alla batteria è remunerativo e ecosostenibile.

Affermazione a mio parere molto discutibile, soprattutto se si considera l'intero ciclo di produzione, smaltimento e quello parallelo di generazione dell'energia con cui caricarle. Un po' come nel campo delle auto.

Senza contare che autonomia, prestazioni finali e molto spesso pesi e costo di acquisto restano lontani anni luce dal corrispettivo termico. Su altri fattori invece il confronto risulta vincente...ma sono pochi e questo molto probabilmente non è il topic giusto in cui argomentarli.

puzzino ha scritto: comprare una nuova macchina costa non poco, soprattutto se si usa in modo iontensivo e si ha pochi euri.

La riparazione è sacrosanta e assieme ad una corretta manutenzione permette di allungare parecchio la vita di un'attrezzatura...ma bisogna anche quantificare "intensivo". Chi il boscaiolo lo fa di lavoro davvero (e che io considero veramente un uso "intensivo"), la macchina se la ripaga ampiamente in pochi giorni di produzione poi naturalmente più dura meglio è. Sono altri costi più importanti che preoccupano e che necessitano di qualche bel camion di legname per ripagarsi...
Chi le macchine le usa in modo meno "intensivo" dopo una quindicina/ventina di anni ritengo che abbiano comunque avuto modo di ripagarsi in maniera onesta e adeguata. Altrimenti c'è qualcosa che non va...direi che si inizia ad entrare in una sorta di "accanimento terapeutico" (cosa in cui mi riconosco perfettamente per quello che riguarda tutte le mie...e qualche bel centinaio di quintali annui me li faccio).

Che ci sia stato un notevole rincaro sul nuovo invece concordo, cinque anni fa ho acquistato senza nemmeno tanto sconto un modello ancora attuale e che oggi quel prezzo lo paga in acquisto il rivenditore dall'importatore. Sul prezzo finale di vendita quasi 150€ di differenza dalla tasca del cliente di oggi rispetto a cinque anni fa. Ma in mezzo c'è stato il covid, la scarsità di produzione alla fonte (ricambi OEM compresi), la crescente domanda lato clienti ed altre mille variabili...

Purtroppo anche tenere in produzione per anni ricambistica ha un costo e non indifferente...Husqvarna sta ancora fornendo tutti i ricambi dell'Husqvarna 51/55 che è un modello risalente ad oltre trent'anni fa e non più in vendita in Italia da almeno una decina. Lo può fare perchè è un modello diffusissimo, gran parte di questi ricambi vengono ancora prodotti dallo stabilimento brasiliano in cui la 55 è stata costruita nell'ultimo periodo e i restanti sono "cinesi". E perchè dal mercato brasiliano è uscita di produzione veramente da pochissimo tempo, basti considerare che è ancora a catalogo la 61, altra evergreen notevolmente aggiornata. Sicuramente i cilindri non sono più i Mahle di vent'anni fa, nè le bobine SEM, nè i carburatori Walbro.