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9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
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Araba Fenice
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9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Stamattina sono stata su' nel Vajont, per ripercorrere e rendere un doveroso omaggio alle vittime ....vittime innocenti provocate dalla mano dell'uomo!!!
Non ci sono tante parole da spendere.....tutto lassu' fà ricordare quella tragedia.
Oggi ho incontrato persone che quella notte si sono salvate...nei loro occhi c'è ancora il terrore.... la loro voce trema ancora.....
Il disastro
Stiamo parlando di un vento che raggiunse una forza pari a 2 volte la bomba atomica di Hiroshima , molto più potente dei famosi tornado E-F5 , una forza tale da far scomparire pure gli abitanti di un paese disintegrandoli, dove solo la metà dei corpi venne recuperata e riconosciuta mentre l’altra metà è rimasta ignota o mai ritrovata.
Il temporale che non c’era !
Gli abitanti del paese di cui stiamo parlando, quella sera quando successe il fatto erano convinti che si trattasse di un temporale, c’erano tanto di tuoni e lampi, poi si alzo il vento e poi le gocce di pioggia, ma in realtà non c’era nessun temporale!! , anzi non c’erano nemmeno le nuvole ! e allora che cosa è successo ?!
A produrre uno spostamento d’aria del genere fu un mega Tsunami, tra i più grandi mai registrati al mondo, un’onda da 250 – 300 metri di altezza la quale scavalcò pure le montagne sommergendo altri paesi, poi precipitando nella gola di queste montagne produsse una pressione spaventosa spingendo in avanti l’aria, provocando un vento che andò a soffiare su quel paese che abbiamo citato all’inizio con una forza pari a 2 bombe atomiche di Hiroshima.
Lo Tsunami
Lo Tsunami di cui stiamo parlando fu provocato da una frana (una delle più grandi mai avvenute nella storia) dove le montagne si spostarono sia verticalmente che orizzontalmente ad una velocità di 100 km/h ; per poi fare risalire le montagne dalla parte opposta di 150 metri, insomma uno scenario apocalittico !!
Ma in quale parte del mondo si è verificato tutto questo ?
A questo punto viene da chiedersi in quale angolo del mondo si sia potuto verificare un evento simile !
beh ! è accaduto molto più vicino di quanto vi pensiate, praticamente è successo in Italia !! , si tratta di una storia che tutti sanno, ma non tutti conoscono la dinamica degli eventi e la loro portata; ed è per questo che abbiamo iniziato a raccontare la storia partendo da questo scenario prima ancora di citare i luoghi.
Praticamente stiamo parlando del disastro del Vajont verificatosi il 9 ottobre 1963, si tratta di una catastrofe causata dall’ uomo e non dalla natura
la frana in questione è la più grande mai registrata in Europa in tutta la storia, la quale precipitò nel bacino artificiale dalla diga più alta del mondo (all’epoca) 267 metri di altezza, provocando onda mostruosa che si divise poi in 3 onde una di queste si sollevo in verticale per poi ricadde su se stessa - un ‘altra andò verso nord sommergendo dei paesi e sfiorandone altri ed un’altra ancora scavalcò la diga provocando quello spostamento d’aria che andò ad investire il paese di Longarone in provincia di Belluno che a sua volta poi fu raggiunto pure dall’onda stessa.
Non ci sono tante parole da spendere.....tutto lassu' fà ricordare quella tragedia.
Oggi ho incontrato persone che quella notte si sono salvate...nei loro occhi c'è ancora il terrore.... la loro voce trema ancora.....
Il disastro
Stiamo parlando di un vento che raggiunse una forza pari a 2 volte la bomba atomica di Hiroshima , molto più potente dei famosi tornado E-F5 , una forza tale da far scomparire pure gli abitanti di un paese disintegrandoli, dove solo la metà dei corpi venne recuperata e riconosciuta mentre l’altra metà è rimasta ignota o mai ritrovata.
Il temporale che non c’era !
Gli abitanti del paese di cui stiamo parlando, quella sera quando successe il fatto erano convinti che si trattasse di un temporale, c’erano tanto di tuoni e lampi, poi si alzo il vento e poi le gocce di pioggia, ma in realtà non c’era nessun temporale!! , anzi non c’erano nemmeno le nuvole ! e allora che cosa è successo ?!
A produrre uno spostamento d’aria del genere fu un mega Tsunami, tra i più grandi mai registrati al mondo, un’onda da 250 – 300 metri di altezza la quale scavalcò pure le montagne sommergendo altri paesi, poi precipitando nella gola di queste montagne produsse una pressione spaventosa spingendo in avanti l’aria, provocando un vento che andò a soffiare su quel paese che abbiamo citato all’inizio con una forza pari a 2 bombe atomiche di Hiroshima.
Lo Tsunami
Lo Tsunami di cui stiamo parlando fu provocato da una frana (una delle più grandi mai avvenute nella storia) dove le montagne si spostarono sia verticalmente che orizzontalmente ad una velocità di 100 km/h ; per poi fare risalire le montagne dalla parte opposta di 150 metri, insomma uno scenario apocalittico !!
Ma in quale parte del mondo si è verificato tutto questo ?
A questo punto viene da chiedersi in quale angolo del mondo si sia potuto verificare un evento simile !
beh ! è accaduto molto più vicino di quanto vi pensiate, praticamente è successo in Italia !! , si tratta di una storia che tutti sanno, ma non tutti conoscono la dinamica degli eventi e la loro portata; ed è per questo che abbiamo iniziato a raccontare la storia partendo da questo scenario prima ancora di citare i luoghi.
Praticamente stiamo parlando del disastro del Vajont verificatosi il 9 ottobre 1963, si tratta di una catastrofe causata dall’ uomo e non dalla natura
la frana in questione è la più grande mai registrata in Europa in tutta la storia, la quale precipitò nel bacino artificiale dalla diga più alta del mondo (all’epoca) 267 metri di altezza, provocando onda mostruosa che si divise poi in 3 onde una di queste si sollevo in verticale per poi ricadde su se stessa - un ‘altra andò verso nord sommergendo dei paesi e sfiorandone altri ed un’altra ancora scavalcò la diga provocando quello spostamento d’aria che andò ad investire il paese di Longarone in provincia di Belluno che a sua volta poi fu raggiunto pure dall’onda stessa.
Araba Fenice- esperto meteo
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Data d'iscrizione : 17.06.10
Età : 56
Località : Pedemontana Veneta. Lat: 45.77° Lon: 11.74° Alt: 129m s.l.m.
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
per chi sapesse poco sulla tragedia del vajont consiglio la visione (c'è in dvd) del monologo teatrale di Marco Paolini "il racconto del vajont".
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"La caccia è una forma secondaria di malattia mentale umana"
(Theodor Heuss, Presidente della Repubblica Federale di Germania dal 1949 al 1959).
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Ogni regione di Italia e forse dell'Europa e del mondo ha il suo Vajont, e la colpa è solo una: la cupidigia dell'uomo (o solo di alcuni uomini)
Checus- utente registrato
- Messaggi : 368
Data d'iscrizione : 17.01.10
Età : 56
Località : Petrizzi (CZ)
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
In questo tragico caso, più che la cupidigia umana, fu la stoltezza, l'ignoranza e la cecità scientifica di alcuni preposti alle verifiche a causare una tra le più grosse tragedie italiane del dopoguerra.
Ancora oggi, a distanza di quasi mezzo secolo, visitare quei luoghi incute timore e rispetto per la natura, oltre che chi non c'è più.
Ancora oggi, a distanza di quasi mezzo secolo, visitare quei luoghi incute timore e rispetto per la natura, oltre che chi non c'è più.
Giacomo- utente registrato
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Località : Anaunia
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Giacomo ha scritto:In questo tragico caso, più che la cupidigia umana, fu la stoltezza, l'ignoranza e la cecità scientifica di alcuni preposti alle verifiche a causare una tra le più grosse tragedie italiane del dopoguerra.
Ancora oggi, a distanza di quasi mezzo secolo, visitare quei luoghi incute timore e rispetto per la natura, oltre che chi non c'è più.
Sicuramente era una strage che poteva essere evitata.......
Hai descritto perfettamente ciò che si prova in quei luoghi,grazie per la tua testimonianza,ciao.
Araba Fenice- esperto meteo
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Età : 56
Località : Pedemontana Veneta. Lat: 45.77° Lon: 11.74° Alt: 129m s.l.m.
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Sono passato per Longarone oggi pomeriggio, tornando a casa. Nonostante la bellissima giornata di sole, guardando la diga ed il fondo valle, un brivido mi ha percorso la schiena...fu una tragedia immane. Oltre a vedere il bellissimo dvd di Paolini, consiglio a chi passa per quelle parti di andare a vedere direttamente la diga e, soprattutto, ciò che ci è finito dentro...è un triste esempio di quali danni può fare l'uomo.
Buona serata a tutti.
Buona serata a tutti.
beppe65- ex moderatori
- Messaggi : 6113
Data d'iscrizione : 02.10.10
Età : 58
Località : bergamo
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
la genialità umana ,è ancora li da testimone.l'avidità ,invece fu causa di vittime innocenti
fernando62- ex moderatori
- Messaggi : 3824
Data d'iscrizione : 11.12.09
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Oltre il danno anche la beffa, ormai resisi conto che se la montagna fosse franata avrebbe creato lo tsunami che poi ha generato(c'erano piante che sul crinale erano ORRIZZONTALI), i tecnici della Save ebbero la geniale idea di svuotare la diga ottenendo di accelerare la discesa della montagna che era letteralmente sostenuta dall'acqua dell'invaso stesso.
Una disgrazia immane che tocco indirettamente anche il mio paese 60 km a valle, dove un ponte di pietra fu spazzato via dalla piena che la frana aveva creato.
Anche mio nonno, assieme ad altre decine di persone, si mise lungo le rive del Piave con una stanga in mano a creare una sorta di pettine per fermare i corpi e per anni si continuò a trovare resti di corpi e detriti scesi con la corrente.
Mi ricordo, qualche anno più tardi, quando tornando a casa era commosso, perchè avevano trovato una bambola ancora inspiegabilmente intatta portata alla luce da una successiva piena.
Consiglio, a tutti quelli che ne hanno l'occasione, di fare una capatina in quel di Longarone e nello specifico su alla diga per sentire ancora l'odore della tragedia che si respira ovunque.
Solo la fibra forte da montanari degli abitanti ha permesso di superare la tragedia ed affrontare la ricostruzione.
Una disgrazia immane che tocco indirettamente anche il mio paese 60 km a valle, dove un ponte di pietra fu spazzato via dalla piena che la frana aveva creato.
Anche mio nonno, assieme ad altre decine di persone, si mise lungo le rive del Piave con una stanga in mano a creare una sorta di pettine per fermare i corpi e per anni si continuò a trovare resti di corpi e detriti scesi con la corrente.
Mi ricordo, qualche anno più tardi, quando tornando a casa era commosso, perchè avevano trovato una bambola ancora inspiegabilmente intatta portata alla luce da una successiva piena.
Consiglio, a tutti quelli che ne hanno l'occasione, di fare una capatina in quel di Longarone e nello specifico su alla diga per sentire ancora l'odore della tragedia che si respira ovunque.
Solo la fibra forte da montanari degli abitanti ha permesso di superare la tragedia ed affrontare la ricostruzione.
menenic- utente registrato
- Messaggi : 209
Data d'iscrizione : 23.08.10
Età : 49
Località : treviso
9 ottobre 1963 per non dimenticare mai
Mio padre lavorava alla diga e fortunatamente quella sera non era in servizio. Il mio paese che si trova a circa 15 hm da Longarone essendo in alto è stato risparmiato, purtroppo quello nativo di mia nonna " Codissago" che si trova proprio sotto alla diga è stato distrutto con la perdita di suoi numerosi parenti ed amici.
tiziano59- utente registrato
- Messaggi : 16
Data d'iscrizione : 02.04.11
Età : 64
Località : Belluno /Pordenone
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
pochissimi giorni fa è ricorso il 50esimo anniversario della tragedia del vajont.
per chi conoscesse poco di quel fatto e ne volesse raccogliere informazioni attingendo ad una delle più alte, coinvolgenti, lucide e commoventi opere di uno dei massimi interpreti del teatro italiano contemporaneo consiglio la visione di questo splendido e documentatissimo monologo.
marco paolini, il racconto del vajont, in versione integrale.
autori: marco paolini e gabriele vacis.
interprete: marco paolini.
parte prima:
parte seconda:
buona visione.
e non dimentichiamo.
per chi conoscesse poco di quel fatto e ne volesse raccogliere informazioni attingendo ad una delle più alte, coinvolgenti, lucide e commoventi opere di uno dei massimi interpreti del teatro italiano contemporaneo consiglio la visione di questo splendido e documentatissimo monologo.
marco paolini, il racconto del vajont, in versione integrale.
autori: marco paolini e gabriele vacis.
interprete: marco paolini.
parte prima:
parte seconda:
buona visione.
e non dimentichiamo.
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"La caccia è una forma secondaria di malattia mentale umana"
(Theodor Heuss, Presidente della Repubblica Federale di Germania dal 1949 al 1959).
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Ci sono stato l'anno scorso alla diga, e ad Erto... non si può descrivere la sensazione di disagio, di tetro che regna su quella diga... il paese di Erto, bellissimo e desolato...non bastano le parole, bisogna essere la per capire....
Alessio510- Moderatori
- Messaggi : 9479
Data d'iscrizione : 03.03.11
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Hai proprio ragione,ci sono stato nel lontano 1989 passando durante un giro in moto,ho provato pure io le medesime sensazioni.Son passati diversi anni da quel giro ma i ricordi sono ancora vivissimi.Alessio510 ha scritto:Ci sono stato l'anno scorso alla diga, e ad Erto... non si può descrivere la sensazione di disagio, di tetro che regna su quella diga... il paese di Erto, bellissimo e desolato...non bastano le parole, bisogna essere la per capire....
Buon pomeriggio.
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Diffida delle imitazioni
Don Camillo- Moderatori
- Messaggi : 1913
Data d'iscrizione : 17.03.12
Età : 59
Località : Svizzera Italiana
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
La rivista Focus ha dedicato due reportage all'anniversario della tragedia.
http://dentroilvajont.focus.it/index.html
Il secondo è incentrato sul bosco che si è formato dopo la frana http://www.focus.it/ambiente/natura/vajont-quattro-passi-nel-bosco-alieno_C9.aspx
http://dentroilvajont.focus.it/index.html
Il secondo è incentrato sul bosco che si è formato dopo la frana http://www.focus.it/ambiente/natura/vajont-quattro-passi-nel-bosco-alieno_C9.aspx
Poseidon X6- ex moderatori
- Messaggi : 2870
Data d'iscrizione : 26.07.11
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
consiglio di salire anche al paese di Casso, prendere il sentiero che esce dal cimitero del paese e camminare per 3-4 minuti: da qui orrido sulla diga (dall'alto da si capisce meglio cosa e' successo quella notte);
confermo poi le parole di Alessio: in tutta la vallata, fino a Longarone, tutte le sere spira un'aria funebre e profondamente tenebrosa.....
confermo poi le parole di Alessio: in tutta la vallata, fino a Longarone, tutte le sere spira un'aria funebre e profondamente tenebrosa.....
raimbow151- utente registrato
- Messaggi : 147
Data d'iscrizione : 03.05.13
Località : bellunese
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Anche io sono passato lo scorso anno, ed era la prima volta, dopo aver visto le immagini del telegiornale del 1963(avevo allora 10 anni).Alessio510 ha scritto:Ci sono stato l'anno scorso alla diga, e ad Erto... non si può descrivere la sensazione di disagio, di tetro che regna su quella diga... il paese di Erto, bellissimo e desolato...non bastano le parole, bisogna essere la per capire....
Ma dopo 50 anni è ancora vivo il ricordo e la rabbia per una tragedia che si doveva evitare.
Hai ragione Alessio bisogna andare là per capire.
Vignola- utente registrato
- Messaggi : 190
Data d'iscrizione : 02.04.13
Età : 70
Località : Vignola MO
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Al momento della tragedia del Vajont avevo 11 anni, l'ho seguita per radio passo-passo. Allora la televisione era limitata ai soli programmi : RAI 1 e Secondo Canale (attuale Rai2) e le trasmissioni erano limitate nell'arco orario della giornata e i telegiornali erano pochi e scarni di notizie. Ascoltando i notiziari radio si lavorava di fantasia, ognuno si creava una sua immagine della drammaticità del momento.
Mi sono fatto certi pianti
Anni dopo quando ho visitato i luoghi della tragedia mi è venuto un magone e rabbia che non mangiai per due giorni, soprattutto pensando che il tutto era scaturito da fattore umano e non da un evento naturale
Mi sono fatto certi pianti
Anni dopo quando ho visitato i luoghi della tragedia mi è venuto un magone e rabbia che non mangiai per due giorni, soprattutto pensando che il tutto era scaturito da fattore umano e non da un evento naturale
Nonno_sprint- ex moderatori
- Messaggi : 4163
Data d'iscrizione : 03.01.10
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Speriamo che sia un monito per le generazioni future, (altre frane minori simili si sono avute in Italia ) ma sembra che la mente umana non ha ancora capito il messaggio della natura.
Ci sono alcuni libri molto interessanti: Vajont di Paolini e Vacis, e sulla pelle viva Di Tina Merlin oltre a quelli di Marco Corona che danno un idea di quel mondo a sè che doveva essere lassù.
Non tutti si ricordano di questo:
http://www.progettodighe.it/gallery/displayimage.php?album=573&pid=18479#top_display_media
Costruito dopo la frana sulla strada per Cimolais e presidiato dall' esercito con la scusa che non ci siano altre ondate.
Abbattuto alla fine anni 90.
Paolo67
Ci sono alcuni libri molto interessanti: Vajont di Paolini e Vacis, e sulla pelle viva Di Tina Merlin oltre a quelli di Marco Corona che danno un idea di quel mondo a sè che doveva essere lassù.
Non tutti si ricordano di questo:
http://www.progettodighe.it/gallery/displayimage.php?album=573&pid=18479#top_display_media
Costruito dopo la frana sulla strada per Cimolais e presidiato dall' esercito con la scusa che non ci siano altre ondate.
Abbattuto alla fine anni 90.
Paolo67
paolo67- utente registrato
- Messaggi : 493
Data d'iscrizione : 20.10.11
Località : Friuli
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
Purtroppo l'idiozia del genere umano unito al denaro fa questo ed altro. Inoltre difficilmente impariamo dagli errori passati, anzi se ne fanno sempre di peggiori: solitamente chi ci rimette in tutto ciò son famiglie comuni, che si ritrovano i propri cari sepolti di fango e nessun colpevole...
Anto86- UTENTE BANNATO
- Messaggi : 4017
Data d'iscrizione : 02.03.13
Età : 38
Re: 9 Ottobre 1963 per non dimenticare mai ...........
questo è un tasto molto dolente per me...
non riesco davvero a capire perchè una persona deve puntare ad avere sempre di più...
la diga era progettata per contenere 58 mln di m3 d'acqua...
grazie a quelle persone è arrivata a contenerne più di 150 milioni...
il resto della storia la conoscete...
tutta colpa dell'ambizione...
ma alla fine chi ci rimette (in questa triste vicenda con la vita) e sempre il pover uomo...
proprio come succede anche adesso... i piccoli muoiono e i grandi si arricchiscono alle loro spese...
dicono che tutto il mondo è paese, ma penso che in Italia questa "pratica menefreghista" sia la causa dolente di tutti i nostri mali...
a quelle persone che persero la vita prima e dopo il disastro, vanno i miei pensieri...
non riesco davvero a capire perchè una persona deve puntare ad avere sempre di più...
la diga era progettata per contenere 58 mln di m3 d'acqua...
grazie a quelle persone è arrivata a contenerne più di 150 milioni...
il resto della storia la conoscete...
tutta colpa dell'ambizione...
ma alla fine chi ci rimette (in questa triste vicenda con la vita) e sempre il pover uomo...
proprio come succede anche adesso... i piccoli muoiono e i grandi si arricchiscono alle loro spese...
dicono che tutto il mondo è paese, ma penso che in Italia questa "pratica menefreghista" sia la causa dolente di tutti i nostri mali...
a quelle persone che persero la vita prima e dopo il disastro, vanno i miei pensieri...
NIBBIO- utente registrato
- Messaggi : 273
Data d'iscrizione : 07.02.12
Età : 37
Località : SANFRONT VALLE PO
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