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ASCE - ACCETTE parte 1
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Benvenuto. Io uso volentieri i manici ricurvi, ma ognuno ha le proprie preferenze. Se per caso tu fossi a digiuno di scure, ti consiglio di provare un po' prima di acquistare qualcosa che magari poi risulta scomodo, oltre che costare parecchio. Basta una vecchia scure con un buon manico, ovviamente con un bel filo. Anche manici troppo lunghi in un bosco spesso, non sono molto comodi. Quando hai capito cosa ti va e cosa no, allora potrai scegliere la scure migliore per te. Se poi e' la prima scure che compri, lo so... non vedi l'ora.
La mia prima scure e' stata una Rinaldi.
Saluti. Il Celtico.
La mia prima scure e' stata una Rinaldi.
Saluti. Il Celtico.
Il Celtico- Admin
- Messaggi : 1727
Data d'iscrizione : 13.10.09
Località : Ca' mea.
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
peppone ha scritto:il mio consiglio è di evitare di acquistare asce già forgiate o di lavorazione industriale.
io me le faccio realizzare su misura per le mie necessità da una ditta di fabbro forgiatore (la stessa che mi realizza le lame da falce). spendi la stessa cifra e hai un prodotto unico, commisurato alle tue esigenze e molto probabilmente migliore.
La soluzione da te trovata era la stessa utilizzata da mio nonno e mio babbo quando tagliavano bosco con l'accetta per vivere,accette leggere e sottili,reallizzate con la massima cura e per quanto possibile su misura,oggi sarebbe difficile ma non impossibile (a primavera dovrei rimettere su forgia,mantice e incudine da fabbro e mio babbo se la cava niente male anche con la tempra...)
Il Celtico ha scritto:Benvenuto. Io uso volentieri i manici ricurvi, ma ognuno ha le proprie preferenze. Se per caso tu fossi a digiuno di scure, ti consiglio di provare un po' prima di acquistare qualcosa che magari poi risulta scomodo, oltre che costare parecchio. Basta una vecchia scure con un buon manico, ovviamente con un bel filo. Anche manici troppo lunghi in un bosco spesso, non sono molto comodi. Quando hai capito cosa ti va e cosa no, allora potrai scegliere la scure migliore per te. Se poi e' la prima scure che compri, lo so... non vedi l'ora.
La mia prima scure e' stata una Rinaldi.
Saluti. Il Celtico.
Io anche per le gare uso Rinaldi,poca spesa di partenza,ottimo materiale e soprattutto la possibilità di affilare l'accetta a rasoio.
Le altre blasonatissime e costose concorrenti teutoniche (Muller e Biber) non hanno un taglio altrettanto "vivo",sono più dure di materiale ma evidentemente la grana cristallina dell'acciaio è più grossa,dopo la pietratura e la rifinitura a cuoio (o vetro) la parte finale del taglio non è così aggressiva come quella della marca italiana.
Inoltre la Rinaldi è relaizzata in acciaio con solo carbonio,o comunque debolmente legato,infatti si ossida mentre si affila con l'acqua,cosa che generalmente è sinonimo di tagli più vivaci,l'acciaio più legato infatti non si riesce a far tagliare altrettanto bene.
Vi ricordo che mio babbo affila con la mola di pietra a pedale vecchia scuola le accette di tutti noi atleti ed ormai è diventato una specie di guru in ogni parte d'Italia e l'affilatura la prova sempre sul pelo dei suoi stinchi...
In conclusione la soluzione migliore e più economica è a mio avviso una Rinaldi con il manico commerciale in frassino sagomato,si affila anche con una lima vecchia e non si scheggia in taglio.
Orsoarcubo- utente registrato
- Messaggi : 274
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Età : 51
Località : Montagna pistoiese
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Orsoarcubo ha scritto:peppone ha scritto:il mio consiglio è di evitare di acquistare asce già forgiate o di lavorazione industriale.
io me le faccio realizzare su misura per le mie necessità da una ditta di fabbro forgiatore (la stessa che mi realizza le lame da falce). spendi la stessa cifra e hai un prodotto unico, commisurato alle tue esigenze e molto probabilmente migliore.
La soluzione da te trovata era la stessa utilizzata da mio nonno e mio babbo quando tagliavano bosco con l'accetta per vivere,accette leggere e sottili,reallizzate con la massima cura e per quanto possibile su misura,oggi sarebbe difficile ma non impossibile (a primavera dovrei rimettere su forgia,mantice e incudine da fabbro e mio babbo se la cava niente male anche con la tempra...)Il Celtico ha scritto:Benvenuto. Io uso volentieri i manici ricurvi, ma ognuno ha le proprie preferenze. Se per caso tu fossi a digiuno di scure, ti consiglio di provare un po' prima di acquistare qualcosa che magari poi risulta scomodo, oltre che costare parecchio. Basta una vecchia scure con un buon manico, ovviamente con un bel filo. Anche manici troppo lunghi in un bosco spesso, non sono molto comodi. Quando hai capito cosa ti va e cosa no, allora potrai scegliere la scure migliore per te. Se poi e' la prima scure che compri, lo so... non vedi l'ora.
La mia prima scure e' stata una Rinaldi.
Saluti. Il Celtico.
Io anche per le gare uso Rinaldi,poca spesa di partenza,ottimo materiale e soprattutto la possibilità di affilare l'accetta a rasoio.
Le altre blasonatissime e costose concorrenti teutoniche (Muller e Biber) non hanno un taglio altrettanto "vivo",sono più dure di materiale ma evidentemente la grana cristallina dell'acciaio è più grossa,dopo la pietratura e la rifinitura a cuoio (o vetro) la parte finale del taglio non è così aggressiva come quella della marca italiana.
Inoltre la Rinaldi è relaizzata in acciaio con solo carbonio,o comunque debolmente legato,infatti si ossida mentre si affila con l'acqua,cosa che generalmente è sinonimo di tagli più vivaci,l'acciaio più legato infatti non si riesce a far tagliare altrettanto bene.
Vi ricordo che mio babbo affila con la mola di pietra a pedale vecchia scuola le accette di tutti noi atleti ed ormai è diventato una specie di guru in ogni parte d'Italia e l'affilatura la prova sempre sul pelo dei suoi stinchi...
In conclusione la soluzione migliore e più economica è a mio avviso una Rinaldi con il manico commerciale in frassino sagomato,si affila anche con una lima vecchia e non si scheggia in taglio.
Grazie del suggerimento prezioso.
Non sono mai riuscito a far una filatura a rasoio e nemmeno saprei a chi rivolgermi per imaparare.Avresti qualche consiglio, magari in altro topic...!
Sei il primo che sento parlar, non male, ma discretamente delle teutoniche
Il problema è che non trovo rinaldi con manico curvo e in negozio dicono solo che è disponibile su richiesta in ditta per le gare...
niz4th- utente registrato
- Messaggi : 16
Data d'iscrizione : 05.09.10
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Ne avevamo gia' parlato qui
https://lamotosega.forumattivo.com/foto-f107/foto-attrezzature-da-gara-dalle-accette-a-t1934.htm
E' descritta la tecnica di affilatura e ci sono anche delle belle foto delle accette di orsoarcubo .
Per esperienza , magari rinaldi non fa parte di questa categoria , gli acciai facili da affilare e con cui puoi ottenere un filo da rasoio , atrettanto facilmente perdono l'affilatura .
Buona lettura
https://lamotosega.forumattivo.com/foto-f107/foto-attrezzature-da-gara-dalle-accette-a-t1934.htm
E' descritta la tecnica di affilatura e ci sono anche delle belle foto delle accette di orsoarcubo .
Per esperienza , magari rinaldi non fa parte di questa categoria , gli acciai facili da affilare e con cui puoi ottenere un filo da rasoio , atrettanto facilmente perdono l'affilatura .
Buona lettura
mastiff- ex moderatori
- Messaggi : 1419
Data d'iscrizione : 17.01.10
Età : 48
Località : vicenza
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
In effetti anche io la sapevo così.
Fare il filo con acciai debolmente legati è si più agevole, ma perdono altrettanto velocemente il filo.
Da una parte infatti gli acciai da taglio preciso (bisturi, rasoio) sono tutti acciai altolegati (in primis di Cromo negli inossidabili...).
Fare il filo con acciai debolmente legati è si più agevole, ma perdono altrettanto velocemente il filo.
Da una parte infatti gli acciai da taglio preciso (bisturi, rasoio) sono tutti acciai altolegati (in primis di Cromo negli inossidabili...).
niz4th- utente registrato
- Messaggi : 16
Data d'iscrizione : 05.09.10
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
E' anche un fatto di igiene credo , farsi la barba con un rasoio arrugginito non e' molto invitanteDa una parte infatti gli acciai da taglio preciso (bisturi, rasoio) sono tutti acciai altolegati (in primis di Cromo negli inossidabili...).
mastiff- ex moderatori
- Messaggi : 1419
Data d'iscrizione : 17.01.10
Età : 48
Località : vicenza
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Allora,dalle mie parti i manici curvi tipo canadese per le Rinaldi,Angelo B.,Muller e Biber si trovano abbastanza facilmente,solo che sono nati per essere infilati da sotto l'accetta e poi bloccati con una zeppa o in materiale plastico o in legno duro.
Il problema è che tendono a muoversi nell'inocchiatura,perchè ad ogni colpo l'accetta tende ad uscire dal manico (non che lo faccia fisicamente,ma ad ogni colpo tende ad allentarsi),quindi non è facilissimo farle stare fermi.
La soluzione definitiva è fare il manico come si dice dalle mie parti "alla macchiaiola",cioè infilato non da sotto l'occhio ma da sopra,sfruttando la conicità dell'occhio dell'accetta.
Infatti il manico se viene lasciato conico ed infilato battendo con un piede di porco o un palanchino pesante sul bordo dell'accetta tende sempre di più ad inconarsi,e ad ogni colpo dell'accetta tenderà sempre di più a stringersi anzichè ad allentarsi.
In gara pichiando sempre a tutta forza è la sola soluzione funzionale per non avere sempre l'accetta che scossa sul manico.
Inoltre battendo un solo colpo secco sul piede del manico a rovescio l'accetta come per magia si smanica completamente...per questo è "alla macchiaiola",perchè i macchiaioli (i boscaioli in italiano corretto) quando andavano nelle zone di lavoro,magari in treno o in autobus,smanicavano i ferri e li riponevano nelle bisacce per portarseli in giro senza fare nè male nè paura a nessuno,poi sul posto le rimettevano nel manico per lavorare.
Il grosso problema nei manici curvi inseriti così è che si deve sagomare il manico in modo che passi completamente dall'occhio dell'accetta,quindi bisogna stare attenti a non togliere troppo legno e a sagomarlo mano a mano mentre si cerca di far passare tutte le curve dall'occhio,altrimenti nell'occhio se si è tolto troppo non serra,ci vuole pazienza ed una bella mano,ve lo assicuro.
Come legno a prova di mossa e molto resistente agli urti io uso l'ornello (varietà di frassino con la buccia grigio chiaro),c'è chi usa anche il sambuco.
L'importante è che il legno sia tagliato a luna calante (più resistenza meccanica e si torce meno) e sia del pezzo vicino alle radici spaccato e fatto essiccare prima in tondo,poi sezionato lungo le crepe e poi da spianato.
Dopo almeno 3-4 anni ci facciamo i manici.
Alcune foto di accette da gara manicate come appena descritto.
Discorso lame.
Per la nostra esperienza relativa alle gare posso solo riportare quello che abbiamo rilevato provando.
Mio babbo vecchio boscaiolo da accetta è l'affilatore ufficiale di tutta la compagnia dei toscani e spesso anche dei nostri avversari,quindi sotto le sue mani sono passate più o meno tutte le lame.
A conti fatti dopo aver affilato almeno qualche centinaio di accette da gara abbiamo visto chiaramente che i ferri più "dolci" (come si dice dalle mie parti per identificare un ferro da taglio più morbido alla molatura ed alla limatura) delle Rinaldi sono quelli che alla fine tagliano di più e tutto sommato reggono di più in ogni tipo di legno,infatti anche in casi estremi (nodi o legni duri) non si scheggiano mai e solo se affilate estremamente sottili talvolta,ma raramente,fanno delle piccole piegature facilmente rimediabili.
Le blasonate e costose (anzi costosissime...) accette tedesche non hanno nè il taglio così aggressivo nè l'affidabilità in gara delle all'apparenza povere sorelle italiane,infatti l'acciaio legato oltre ad avere il filo meno tagliente a causa della maggior grossezza del grano molecolare del materiale è soggetto in caso di urti violenti con i nodi di abete a scheggiarsi di brutto,alcuni amici hanno buttato via alcune Biber dopo un taglio perchè gli è saltata via una placca intera di tagliente.
Ovviamente stò parlando di affilature molto sottili e di colpi al massimo della forza possibile,non certo situazioni di tutti i giorni.
Comunque prima di spendere 150 euro in una Muller con il manico standard preferisco spenderne 25 in una banalissima Rinaldi 6 ed il manico lo faccio come voglio io pur perdendoci una giornata,alla fine taglia di più,costa molto meno e non si rompe.
Il problema è che tendono a muoversi nell'inocchiatura,perchè ad ogni colpo l'accetta tende ad uscire dal manico (non che lo faccia fisicamente,ma ad ogni colpo tende ad allentarsi),quindi non è facilissimo farle stare fermi.
La soluzione definitiva è fare il manico come si dice dalle mie parti "alla macchiaiola",cioè infilato non da sotto l'occhio ma da sopra,sfruttando la conicità dell'occhio dell'accetta.
Infatti il manico se viene lasciato conico ed infilato battendo con un piede di porco o un palanchino pesante sul bordo dell'accetta tende sempre di più ad inconarsi,e ad ogni colpo dell'accetta tenderà sempre di più a stringersi anzichè ad allentarsi.
In gara pichiando sempre a tutta forza è la sola soluzione funzionale per non avere sempre l'accetta che scossa sul manico.
Inoltre battendo un solo colpo secco sul piede del manico a rovescio l'accetta come per magia si smanica completamente...per questo è "alla macchiaiola",perchè i macchiaioli (i boscaioli in italiano corretto) quando andavano nelle zone di lavoro,magari in treno o in autobus,smanicavano i ferri e li riponevano nelle bisacce per portarseli in giro senza fare nè male nè paura a nessuno,poi sul posto le rimettevano nel manico per lavorare.
Il grosso problema nei manici curvi inseriti così è che si deve sagomare il manico in modo che passi completamente dall'occhio dell'accetta,quindi bisogna stare attenti a non togliere troppo legno e a sagomarlo mano a mano mentre si cerca di far passare tutte le curve dall'occhio,altrimenti nell'occhio se si è tolto troppo non serra,ci vuole pazienza ed una bella mano,ve lo assicuro.
Come legno a prova di mossa e molto resistente agli urti io uso l'ornello (varietà di frassino con la buccia grigio chiaro),c'è chi usa anche il sambuco.
L'importante è che il legno sia tagliato a luna calante (più resistenza meccanica e si torce meno) e sia del pezzo vicino alle radici spaccato e fatto essiccare prima in tondo,poi sezionato lungo le crepe e poi da spianato.
Dopo almeno 3-4 anni ci facciamo i manici.
Alcune foto di accette da gara manicate come appena descritto.
Discorso lame.
Per la nostra esperienza relativa alle gare posso solo riportare quello che abbiamo rilevato provando.
Mio babbo vecchio boscaiolo da accetta è l'affilatore ufficiale di tutta la compagnia dei toscani e spesso anche dei nostri avversari,quindi sotto le sue mani sono passate più o meno tutte le lame.
A conti fatti dopo aver affilato almeno qualche centinaio di accette da gara abbiamo visto chiaramente che i ferri più "dolci" (come si dice dalle mie parti per identificare un ferro da taglio più morbido alla molatura ed alla limatura) delle Rinaldi sono quelli che alla fine tagliano di più e tutto sommato reggono di più in ogni tipo di legno,infatti anche in casi estremi (nodi o legni duri) non si scheggiano mai e solo se affilate estremamente sottili talvolta,ma raramente,fanno delle piccole piegature facilmente rimediabili.
Le blasonate e costose (anzi costosissime...) accette tedesche non hanno nè il taglio così aggressivo nè l'affidabilità in gara delle all'apparenza povere sorelle italiane,infatti l'acciaio legato oltre ad avere il filo meno tagliente a causa della maggior grossezza del grano molecolare del materiale è soggetto in caso di urti violenti con i nodi di abete a scheggiarsi di brutto,alcuni amici hanno buttato via alcune Biber dopo un taglio perchè gli è saltata via una placca intera di tagliente.
Ovviamente stò parlando di affilature molto sottili e di colpi al massimo della forza possibile,non certo situazioni di tutti i giorni.
Comunque prima di spendere 150 euro in una Muller con il manico standard preferisco spenderne 25 in una banalissima Rinaldi 6 ed il manico lo faccio come voglio io pur perdendoci una giornata,alla fine taglia di più,costa molto meno e non si rompe.
Orsoarcubo- utente registrato
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Data d'iscrizione : 27.12.09
Età : 51
Località : Montagna pistoiese
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Caro Orso, la tua preziosa collaborazione ed esperienza sul campo diventano in certi casi provvidenziali. Il nostro forum puo' vantare anche questo: un grado di tecnicita' ed alta specializzazione che probabilmente nessun rivenditore puo' offrire.
Curiosita': la pinna presumo sia stata applicata da te per appesantire il tutto. Saldatura a filo continuo/elettrodo? Non si innescano tensioni? Hai fatto rinvenire poi il materiale? Comunque e' semplicemente splendida. Grazie. Saluti. Il Celtico.
Curiosita': la pinna presumo sia stata applicata da te per appesantire il tutto. Saldatura a filo continuo/elettrodo? Non si innescano tensioni? Hai fatto rinvenire poi il materiale? Comunque e' semplicemente splendida. Grazie. Saluti. Il Celtico.
Il Celtico- Admin
- Messaggi : 1727
Data d'iscrizione : 13.10.09
Località : Ca' mea.
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Il Celtico ha scritto:Caro Orso, la tua preziosa collaborazione ed esperienza sul campo diventano in certi casi provvidenziali. Il nostro forum puo' vantare anche questo: un grado di tecnicita' ed alta specializzazione che probabilmente nessun rivenditore puo' offrire.
Curiosita': la pinna presumo sia stata applicata da te per appesantire il tutto. Saldatura a filo continuo/elettrodo? Non si innescano tensioni? Hai fatto rinvenire poi il materiale? Comunque e' semplicemente splendida. Grazie. Saluti. Il Celtico.
Che occhio :pirat: ...comunque nella mia accetta personale ho riportato sia sopra che sotto l'occhio due pezzi di acciaio trafilati di (mi sembra) 10-12 mm di spessore,con fresata la forma dell'occhio e sagomati come il profilo dell'accetta.
La saldatura anche se a vedere dalla totale assenza di imperfezioni non si direbbe,l'ho fatta io ad elettrodo con la mia ottima saldatrice ad inverter Lincoln Electric e l'ho poi smerigliata,sagomata e raccordata.
Per non fare perdere la tempra al taglio ho usato il vecchio sistema dei fabbri,cioè patate infilate sul taglio per evitare il surriscaldamento,dopodichè ho tenuto raffreddato il tutto passando il ferro sotto l'acqua del rubinetto mano a mano che saldavo un pò alla volta.
Non ho mai fatto rinvenimenti e non si è mai nè crepata ne stemprata un'accetta,ne ho fatte almeno 6 o 7 con questa tecnica.
Mi servono per avere maggio peso e quindi maggior forza di entrata sul colpo senza dover avere un'accetta più ingombrante e meno maneggevole e precisa,inoltre i pesi posti sopra e sotto all'immanicatura la tengono bilanciata e quindi maggiormente precisa.
Nell'ultima che ho fatto dopo il passaggio con il lamellare,la tela fina e la pasta abrasiva ho usato una pasta lucidante da metalli (roba da orafi più che da fabbri) da passare con un tampone di peltro ed è venuta come uno specchio,appena riesco posto qualche foto.
Orsoarcubo- utente registrato
- Messaggi : 274
Data d'iscrizione : 27.12.09
Età : 51
Località : Montagna pistoiese
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Salve!
Rngrazio per le risposte!
chiedo scusa ma sono stato assente per...ehm...vacanza e non avevo la connessione.
Sono ad una svolta. Ho trovato a prezzi concorrenziali -tali da dispiacermi quasi a non approfittarne- una Muller da 65cm e 1000 grammi e una GransForsBruks Scandinavian da 63cm e 980 grammi (le grandezze sfasate di quest'ultima stanno dalla conversione inches-cm e libbra-grammo...). Sono grandissime scure entrambe, temprate e lavorate a mano, storiche e riconosciute e ciò mi piace anche solo per sfizio personale.
La mia curiosità finale (aimhè si, sono propenso a questi due modelli) è la differenza tra le lame, in parte da additare a motivi storici-tradizioni. Cioè, la muller ha un tagliente di 14 cm, la GFB da 10 cm. Ovvero la muller appare a mò di mezzaluna, la seconda più dritta. Seguono foto. Che differenze principali troverò?Cosa suggerite? a mio parere un tagliente più ampio aumenta l'efficacia del colpo a scapito della maneggevolezza. Un tagliente più corto diminuisce l'efficacia del singolo colpo a favore di una maggiore maneggevolezza.Di fatto si tratta di due signor attrezzi, molti fini, e ciò è indice di qualità per l'acciaio...infatti quelle troppo massicce sono appunto così massicce perché l'acciaio non è sufficientemente buono/lavorato bene e quindi non reggerebbero lo sforzo e i traumi. Insomma, in definitiva, vi chiedo, differenze, pregi e difetti tra un tagliente più lungo e un tagliente più corto e cosa eventualmente proponete.
ciao!!!
(intanto in questi giorni la pulizia del bosco è andata avanti, non per mano mia, ma per quanto riguarda i rovi e le scartoffie burocratiche, peggio dei carpini secolari quest'ultime...)
ciao!
Rngrazio per le risposte!
chiedo scusa ma sono stato assente per...ehm...vacanza e non avevo la connessione.
Sono ad una svolta. Ho trovato a prezzi concorrenziali -tali da dispiacermi quasi a non approfittarne- una Muller da 65cm e 1000 grammi e una GransForsBruks Scandinavian da 63cm e 980 grammi (le grandezze sfasate di quest'ultima stanno dalla conversione inches-cm e libbra-grammo...). Sono grandissime scure entrambe, temprate e lavorate a mano, storiche e riconosciute e ciò mi piace anche solo per sfizio personale.
La mia curiosità finale (aimhè si, sono propenso a questi due modelli) è la differenza tra le lame, in parte da additare a motivi storici-tradizioni. Cioè, la muller ha un tagliente di 14 cm, la GFB da 10 cm. Ovvero la muller appare a mò di mezzaluna, la seconda più dritta. Seguono foto. Che differenze principali troverò?Cosa suggerite? a mio parere un tagliente più ampio aumenta l'efficacia del colpo a scapito della maneggevolezza. Un tagliente più corto diminuisce l'efficacia del singolo colpo a favore di una maggiore maneggevolezza.Di fatto si tratta di due signor attrezzi, molti fini, e ciò è indice di qualità per l'acciaio...infatti quelle troppo massicce sono appunto così massicce perché l'acciaio non è sufficientemente buono/lavorato bene e quindi non reggerebbero lo sforzo e i traumi. Insomma, in definitiva, vi chiedo, differenze, pregi e difetti tra un tagliente più lungo e un tagliente più corto e cosa eventualmente proponete.
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(intanto in questi giorni la pulizia del bosco è andata avanti, non per mano mia, ma per quanto riguarda i rovi e le scartoffie burocratiche, peggio dei carpini secolari quest'ultime...)
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niz4th- utente registrato
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Per lavoro boschivo inteso come abbattimento,diramatura e depezzatura è da preferire l'accetta a bocca stretta e con un taglio abbastanza sottile,il taglio largo è troppo impegnativo per lavorare perchè necessita di troppa forza x tagliare in quanto prende più legno a causa proprio del tagliente più lungo.
A lavorare a giornata la differenza si sente,le scuri a mezzaluna sono più indicate per la spianatura ed lo scortecciamento dei tronchi.
Sempre che veramente tu voglia tagliare il bosco ad accetta,altrimenti per uso saltuario e per passione ti consiglio di prendere l'accetta che ti piace di più.
A lavorare a giornata la differenza si sente,le scuri a mezzaluna sono più indicate per la spianatura ed lo scortecciamento dei tronchi.
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Orsoarcubo- utente registrato
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Orsoarcubo ha scritto:Per lavoro boschivo inteso come abbattimento,diramatura e depezzatura è da preferire l'accetta a bocca stretta e con un taglio abbastanza sottile,il taglio largo è troppo impegnativo per lavorare perchè necessita di troppa forza x tagliare in quanto prende più legno a causa proprio del tagliente più lungo.
A lavorare a giornata la differenza si sente,le scuri a mezzaluna sono più indicate per la spianatura ed lo scortecciamento dei tronchi.
Sempre che veramente tu voglia tagliare il bosco ad accetta,altrimenti per uso saltuario e per passione ti consiglio di prendere l'accetta che ti piace di più.
no il bosco va tagliato eccome
le carte sono pronte, devo portarle su.
Mi chiedevo, vero che il tagliete più corto necessita meno forza a colpi, ma col tagliente più largo, non necessito di meno colpi?
(comuqnue la muller nasce da abbattimento ed è larga!quindi credo sia più a gusti...)
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Io credo sia veramente questione di gusti e per dire con quale ti trovi meglio dovresti provarle entrambe .
Le asce sono molto simili come peso ed e' quello che da forza al colpo .
A parita' di forza la lama piu' larga taglia una fetta piu' grande , ma la lama piu' stretta entra piu' in profondita' .
Si parla di inezie , anche perche' credo che difficilmente riuscirai ad usare tutta la lama nel taglio .
Le asce sono molto simili come peso ed e' quello che da forza al colpo .
A parita' di forza la lama piu' larga taglia una fetta piu' grande , ma la lama piu' stretta entra piu' in profondita' .
Si parla di inezie , anche perche' credo che difficilmente riuscirai ad usare tutta la lama nel taglio .
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
mastiff ha scritto:Io credo sia veramente questione di gusti e per dire con quale ti trovi meglio dovresti provarle entrambe .
Le asce sono molto simili come peso ed e' quello che da forza al colpo .
A parita' di forza la lama piu' larga taglia una fetta piu' grande , ma la lama piu' stretta entra piu' in profondita' .
Si parla di inezie , anche perche' credo che difficilmente riuscirai ad usare tutta la lama nel taglio .
Punto centrato in pieno,le vere asce da abbattimento infatti sono quelle strette perchè entrano più in profondità con lo stesso colpo,cosa fondamentale soprattutto in presenza di legni duri.
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Orsoarcubo ha scritto:mastiff ha scritto:Io credo sia veramente questione di gusti e per dire con quale ti trovi meglio dovresti provarle entrambe .
Le asce sono molto simili come peso ed e' quello che da forza al colpo .
A parita' di forza la lama piu' larga taglia una fetta piu' grande , ma la lama piu' stretta entra piu' in profondita' .
Si parla di inezie , anche perche' credo che difficilmente riuscirai ad usare tutta la lama nel taglio .
Punto centrato in pieno,le vere asce da abbattimento infatti sono quelle strette perchè entrano più in profondità con lo stesso colpo,cosa fondamentale soprattutto in presenza di legni duri.
Andrò allora ancor più convinto sulla svedese. Siete proprio gentili ed esaustivi.
In fondo anche io immaginavo così, come scritto quando ve l'ho chiesto, ma una conferma è sempre cosa buona per curiosità, eccole:
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
delle due la prima.
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"La caccia è una forma secondaria di malattia mentale umana"
(Theodor Heuss, Presidente della Repubblica Federale di Germania dal 1949 al 1959).
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
peppone ha scritto:delle due la prima.
Le conosci? Perchè la prima? Anche io direi così ma solo perchè, non avendo esperienze dirette su entrambe e solamente ottimi pareri da terzi, la prima, così, semplicemente, mi piace di più
La prima appunto è la Gransfors Bruks Scandinavian axe da 63cm per 980g, la seconda una Muller, da 65cm e 1000g, manici esclusi.
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
volevo chiedere una cosa: sulla foto che ha' postato orsocubo vedo che sulla lama della scure (parte verso il manico) c'e' una specie di "dente" e' solamente estetico o ha una funzione specifica?? grazie mille...
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Se non ricordo male l'ha saldata lui per appesantire e bilanciare megliotottolilivio ha scritto:volevo chiedere una cosa: sulla foto che ha' postato orsocubo vedo che sulla lama della scure (parte verso il manico) c'e' una specie di "dente" e' solamente estetico o ha una funzione specifica?? grazie mille...
Spero di ricordare bene
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
tottolilivio ha scritto:volevo chiedere una cosa: sulla foto che ha' postato orsocubo vedo che sulla lama della scure (parte verso il manico) c'e' una specie di "dente" e' solamente estetico o ha una funzione specifica?? grazie mille...
La "pinna" fa parte di un'appesantitura saldata all'accetta che metto in quelle da gara.
Mi serve per avere nell'ingombro di una Rinaldi 6 un peso maggiore per avere più impatto.
La 6 è corta come distanza del tagliente dal manico,quindi molto compatta e precisa nell'uso potente e veloce della gara,ed avere più peso messo in modo bilanciato sulla parte frontale della lama mi consente una maggior penetrazione nei primissimi e negli ultimi colpi,i più potenti.
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
grazie mille della spiegazione... :mio signore: :mio signore:
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
niz4th ha scritto:Orsoarcubo ha scritto:mastiff ha scritto:Io credo sia veramente questione di gusti e per dire con quale ti trovi meglio dovresti provarle entrambe .
Le asce sono molto simili come peso ed e' quello che da forza al colpo .
A parita' di forza la lama piu' larga taglia una fetta piu' grande , ma la lama piu' stretta entra piu' in profondita' .
Si parla di inezie , anche perche' credo che difficilmente riuscirai ad usare tutta la lama nel taglio .
Punto centrato in pieno,le vere asce da abbattimento infatti sono quelle strette perchè entrano più in profondità con lo stesso colpo,cosa fondamentale soprattutto in presenza di legni duri.
Andrò allora ancor più convinto sulla svedese. Siete proprio gentili ed esaustivi.
In fondo anche io immaginavo così, come scritto quando ve l'ho chiesto, ma una conferma è sempre cosa buona per curiosità, eccole:
Tra le due per un uso boschivo io prenderei la prima senza ombra di dubbio,ha la bocca più stretta e penetrante e la forma allungata della lama la rende molto più adatta dell'altra nell'abbattimento di alberi di medio diametro (il manico interferisce col legno tagliato più tardi e permette tacche più profonde prima di cambiare posizione).
La seconda è la classica scure tipo "canadese" a bocca larga,non specifica da abbattimento ma multiuso.
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
niz4th ha scritto:peppone ha scritto:delle due la prima.
Le conosci? Perchè la prima?
non conosco il marchio ma so riconoscere una buona scure da abbattimento. e come ti ha già correttamente spiegato orsoarcubo la prima ha la conformazione classica da abbattimento, la seconda è più da spacco medio leggero o sramatura.
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(Theodor Heuss, Presidente della Repubblica Federale di Germania dal 1949 al 1959).
Re: ASCE - ACCETTE parte 1
peppone ha scritto:niz4th ha scritto:peppone ha scritto:delle due la prima.
Le conosci? Perchè la prima?
non conosco il marchio ma so riconoscere una buona scure da abbattimento. e come ti ha già correttamente spiegato orsoarcubo la prima ha la conformazione classica da abbattimento, la seconda è più da spacco medio leggero o sramatura.
Giustissimo Peppone,quoto in pieno sull'utilizzo diverso dei due "ferri" in questione.
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Re: ASCE - ACCETTE parte 1
Orsoarcubo ha scritto:peppone ha scritto:niz4th ha scritto:peppone ha scritto:delle due la prima.
Le conosci? Perchè la prima?
non conosco il marchio ma so riconoscere una buona scure da abbattimento. e come ti ha già correttamente spiegato orsoarcubo la prima ha la conformazione classica da abbattimento, la seconda è più da spacco medio leggero o sramatura.
Giustissimo Peppone,quoto in pieno sull'utilizzo diverso dei due "ferri" in questione.
Comunque, per onor della cronaca, la gransfors nasce specifica per sramatura alberi abbattuti, la muller invece non specifica nel dettaglio la destinazione.
Di fatto tutti però sono comunemente d'accordo nel dire la gransfors validissima anche pr abbattimento di piccole taglie (40-35cm max). Tale casa propone per abbattimento una sola scure, da 2kg erotti, da 90 cm di manico; improponibile a meno che uno veramente lavori come nei primi del 1900.Tuttavia anche questa scure da 2kg ha un tagliente più corto della muller da 65cme 1000g.
Tutto questo per cronaca. Se poi mi dite che piu stretta è anche più maneggevole...andrò su questa.
niz4th- utente registrato
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