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Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Tannino o non tannino quando il legname nella stufa brucia solo l’esterno per poi diventare nero e si arresta la combustione mi fa pensare che non è stato tagliato nel periodo e soprattutto nella luna corretta... Se è così, la stagionatura non è così influente.
fim- utente registrato
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Località : Nordest
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Potrebbe essere. In effetti una buona parte della legna che brucio proviene dalla pulizia di un bosco che ha un sacco di legna morta (sia a terra che in piedi)... in quel caso non mi è possibile avere il controllo sulla luna.
A questo riguardo però ho sempre avuto la sensazione di essere a cavallo tra scienza e superstizione.
Ho più volte provato ad informarmi circa la spiegazione scientifica che sta dietro al calcolo sulla luna e tutto ciò che ho trovato è che in luna crescente il diametro degli alberi aumenta mentre in luna calante diminuisce). L'autore (che se non ricordo male è Stefano Mancuso) sostiene che in luna crescente la linfa scorre dal basso verso l'alto e tende a concentrarsi nelle parti aeree della pianta, in luna calante nell'apparato radicale...
Ora (anche per ritornare ON TOPIC), se questo è vero, una buona (e lunga) stagionatura, magari in pezzi piccoli, dovrebbe almeno in linea teorica poter ovviare alla maggior quantità di linfa. Ma non so se sto dicendo una castronata o no (qui dalle mie parti i vecchi si rivolterebbero bella tomba).
luca.
A questo riguardo però ho sempre avuto la sensazione di essere a cavallo tra scienza e superstizione.
Ho più volte provato ad informarmi circa la spiegazione scientifica che sta dietro al calcolo sulla luna e tutto ciò che ho trovato è che in luna crescente il diametro degli alberi aumenta mentre in luna calante diminuisce). L'autore (che se non ricordo male è Stefano Mancuso) sostiene che in luna crescente la linfa scorre dal basso verso l'alto e tende a concentrarsi nelle parti aeree della pianta, in luna calante nell'apparato radicale...
Ora (anche per ritornare ON TOPIC), se questo è vero, una buona (e lunga) stagionatura, magari in pezzi piccoli, dovrebbe almeno in linea teorica poter ovviare alla maggior quantità di linfa. Ma non so se sto dicendo una castronata o no (qui dalle mie parti i vecchi si rivolterebbero bella tomba).
luca.
luca.- utente registrato
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Età : 46
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Siamo un pochi OT...
Comunque una spiegazione scientifica dell’influenza della luna non la so. Un po’ di esperienza invece si e ti assicuro che conta parecchio sul taglio di piante vive. Io personalmente ci faccio molta attenzione. Piante morte anche in piedi, onestamente mi sono capitate raramente... non sono in grado di valutare.
Qui sul forum trovi discussioni interessanti e varie teorie.
Castagno sono anni che non ne taglio, acacia che come tipologia di stagionatura è simile, invece si. La faccio dilavare spaccata è una volta ben asciutta la metto al coperto e brucio il secondo inverno successivo.
Taglio più che altro faggio soprattutto perché ne ho in abbondanza. In genere abbatto in gennaio/febbraio o anche marzo, lascio le piante a terra qualche mese (due, tre) alle intemperie. Poi con calma sramo, spezzetto e porto a casa. Spacco, accatasto all’aria e al sole ma al coperto. Stagionatura inferiore alla acacia e brucio “a rotazione” ovviamente partendo dal legname più vecchio.
Per quanto mi riguarda, il sistema funziona.
Comunque una spiegazione scientifica dell’influenza della luna non la so. Un po’ di esperienza invece si e ti assicuro che conta parecchio sul taglio di piante vive. Io personalmente ci faccio molta attenzione. Piante morte anche in piedi, onestamente mi sono capitate raramente... non sono in grado di valutare.
Qui sul forum trovi discussioni interessanti e varie teorie.
Castagno sono anni che non ne taglio, acacia che come tipologia di stagionatura è simile, invece si. La faccio dilavare spaccata è una volta ben asciutta la metto al coperto e brucio il secondo inverno successivo.
Taglio più che altro faggio soprattutto perché ne ho in abbondanza. In genere abbatto in gennaio/febbraio o anche marzo, lascio le piante a terra qualche mese (due, tre) alle intemperie. Poi con calma sramo, spezzetto e porto a casa. Spacco, accatasto all’aria e al sole ma al coperto. Stagionatura inferiore alla acacia e brucio “a rotazione” ovviamente partendo dal legname più vecchio.
Per quanto mi riguarda, il sistema funziona.
fim- utente registrato
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Località : Nordest
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Col tra vento e neve quest'anno mi sono cadute parecchie piante di robinia. Come fai a seguire la luna in questi casi? La stagionatura che utilizzo è la stessa che ho riportato nei post precedenti. Taglio spacco e accatasto al coperto.
Alcune bruciano bene altre sono un po più ostiche.
Fausto
Alcune bruciano bene altre sono un po più ostiche.
Fausto
BFausto- utente registrato
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Data d'iscrizione : 07.08.13
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Con piante cadute da sole o spezzate è chiaro che non guardo le lune...e me ne capita anche a me. Quest’anno specialmente, visti i noti disastri del primo novembre.
Su faggio in piedi invece si, per me è più della metà di quello che brucio.
Su faggio in piedi invece si, per me è più della metà di quello che brucio.
fim- utente registrato
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Data d'iscrizione : 25.01.17
Località : Nordest
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
L'unica luna che guardo è la mia.
Un paio di inverni fa ho dovuto tagliare alcune piante di quercia e di mirabolano; tagliate ad un paio di settimane una dall'altra e accatastate in due cataste differenti. Pochi giorni fa approfittando del ritorno del freddo ho prelevato un po' di ciocchi da una catasta e un po' dall'altra, visivamente e "strumentalmente" erano simili ( ho usato l'igrometro per la legna) e anche mettendole nella stufa non ho notato nessuna differenza.
Mi sono fatto potare da un vicino di casa una pesca nella luna giusta (lui non va neanche in bagno senza conoscere la luna) io ho poi potato nella luna sbagliata quella vicina...alla fine della fiera ho avuto quantità simili di frutta.
Un paio di inverni fa ho dovuto tagliare alcune piante di quercia e di mirabolano; tagliate ad un paio di settimane una dall'altra e accatastate in due cataste differenti. Pochi giorni fa approfittando del ritorno del freddo ho prelevato un po' di ciocchi da una catasta e un po' dall'altra, visivamente e "strumentalmente" erano simili ( ho usato l'igrometro per la legna) e anche mettendole nella stufa non ho notato nessuna differenza.
Mi sono fatto potare da un vicino di casa una pesca nella luna giusta (lui non va neanche in bagno senza conoscere la luna) io ho poi potato nella luna sbagliata quella vicina...alla fine della fiera ho avuto quantità simili di frutta.
sanremese- utente registrato
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Rondine- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Ottimo! Bel lavoro
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"L'uomo non è un vaso da riempire, ma un fuoco da suscitare"
Plutarco
luca31- Moderatori
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Stupendo! E sembra anche molto solido
Alessio510- Moderatori
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Grazie. È tutta di quadro,40 o50mm spessore 3 saldato. I quattro piedi hanno lo zoccolo in cemento,due carriole per piede. Poi l'ho ancorata anche al muro del vicino con due staffe tassellate. Le misure sono 6m x 1,5m altezza 2
Rondine- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Bel lavoro! Una tettoia così merita legna di primordine. Se l'avessi costruita dove abito io avrei previsto un puntello centrale, anche da posizionare quando serve, per cautelarmi da qualche copiosa nevicata (dalle tue parti è più improbabile). Comunque un paio di ritti... pronti alla bisogna...non si sa mai.
marzot- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Brucio quasi esclusivamente acacia. Circa 70 / 80 quintali all'anno. Qui non nevica quasi mai. L'ultima volta è stato quattro anni fa, dieci centimetri. Comunque al termine dell'assemblaggio della struttura mi sono appeso al trave lungo 6metri, ho visto una flessione di tre/quattro cm...penso che per romperla serva davvero un evento meteo terribile
Rondine- utente registrato
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Località : Pordenone
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Era aprile 2017 quando scrivevo qui per la prima volta dicendo che mi sarei dovuto fare una legnaia...oggi due anni dopo l'ho finita!
A parte l'onduline sul tetto, e' tutto materiale di recupero...un paio di epal, vari pallet che mi giravano qui per casa, anche le viti provengono dallo smontaggio di box in legno.
Ci doverebbero stare 2,2 metri cubi di legna, che in base a quello che ho consumato da febbraio mi permetterebbero circa tre mesi di autonomia.
A parte l'onduline sul tetto, e' tutto materiale di recupero...un paio di epal, vari pallet che mi giravano qui per casa, anche le viti provengono dallo smontaggio di box in legno.
Ci doverebbero stare 2,2 metri cubi di legna, che in base a quello che ho consumato da febbraio mi permetterebbero circa tre mesi di autonomia.
sanremese- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Tre mesi? In due metri cubi ci stanno 10 quintali o poco più... Inverno invidiabile
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luca31- Moderatori
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
L'inverno nell'entroterra della provincia di Imperia non è di certo dei più rigidi e poi ho la casa molto ben coibentata.
Stima comunque un po per difetto...
Stima comunque un po per difetto...
sanremese- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Si..ho approssimato per difetto..
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Essicazione legna da ardere in inverno
Ciao mi chiamo Soli e sono nuovo. Volevo sapere se era possibile seccare la legna da ardere in inverno , ho provato a costruire una serra con una stufa però ho ottenuto scarsi risultati.
soli- utente registrato
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Data d'iscrizione : 24.06.19
Località : treviso
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Penso che i principali fattori in gioco possano essere:
- tempo: anche i legni più teneri richiedono qualche mese di stagionatura naturale. Il tuo esperimento quanto è durato?
- temperatura: immagino che più alta è, più veloce sarà il processo. Quanti gradi riuscivi ad ottenere in serra?
- umidità/ventilazione: penso che l'umidità che abbandona il legno debba in qualche modo venire rimossa dalla serra, magari con una sorta di camino o con ventilazione artificiale.
Con questo sistema resterebbe però disatteso uno dei fattori caratterizzanti la stagionatura naturale, ovvero il dilavamento del legname ad opera delle acque meteoriche. Esse asportano una parte del contenuto di tannini, i quali paiono rendere difficoltosa la combustione dei legnami che ne sono ricchi.
- tempo: anche i legni più teneri richiedono qualche mese di stagionatura naturale. Il tuo esperimento quanto è durato?
- temperatura: immagino che più alta è, più veloce sarà il processo. Quanti gradi riuscivi ad ottenere in serra?
- umidità/ventilazione: penso che l'umidità che abbandona il legno debba in qualche modo venire rimossa dalla serra, magari con una sorta di camino o con ventilazione artificiale.
Con questo sistema resterebbe però disatteso uno dei fattori caratterizzanti la stagionatura naturale, ovvero il dilavamento del legname ad opera delle acque meteoriche. Esse asportano una parte del contenuto di tannini, i quali paiono rendere difficoltosa la combustione dei legnami che ne sono ricchi.
Mark Ingegno- utente registrato
- Messaggi : 745
Data d'iscrizione : 12.10.18
Località : Bologna
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
soli, benvenuto .soli ha scritto:Ciao mi chiamo Soli e sono nuovo. Volevo sapere se era possibile seccare la legna da ardere in inverno , ho provato a costruire una serra con una stufa però ho ottenuto scarsi risultati.
Ho spostato la tua domanda all'interno di una bella e sostanziosa discussione sulla stagionatura del legname da ardere, ti consiglio di leggerla tutta
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Plutarco
luca31- Moderatori
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Data d'iscrizione : 05.06.12
Età : 46
Località : parma
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Benvenuto Soli
Quercia, olivo e mirabolano, spaccati in 4 o più a seconda delle dimensioni, messi in legnaia a maggio, erano a novembre, misuratore di umidità per legna alla mano già pronti all'uso.
Legnaia coperta, molto ben esposta al sole e ventilata.
E' mancata la prova "stufa" perchè non mi era stata ancora consegnata.
Stagionare la legna in inverno se non si hanno idonee attrezzature non la vedo semplice e sopratutto poco economico.
Quercia, olivo e mirabolano, spaccati in 4 o più a seconda delle dimensioni, messi in legnaia a maggio, erano a novembre, misuratore di umidità per legna alla mano già pronti all'uso.
Legnaia coperta, molto ben esposta al sole e ventilata.
E' mancata la prova "stufa" perchè non mi era stata ancora consegnata.
Stagionare la legna in inverno se non si hanno idonee attrezzature non la vedo semplice e sopratutto poco economico.
sanremese- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Il calore conta relativamente, a meno di costruire un vero e proprio forno di essicatura ma è impensabile per un privato. Conta molto di più una adeguata ventilazione e un clima non umido. Quindi se abiti in zone con clima invernale umido, frequenti nebbie e piogge, la vedo dura asciugare la legna. Se invece l'inverno è con aria relativamente secca allora una catasta ben arieggiata potrebbe dare risultati accettabili, se la pezzatura non è troppo grossa.soli ha scritto:Volevo sapere se era possibile seccare la legna da ardere in inverno , ho provato a costruire una serra con una stufa però ho ottenuto scarsi risultati.
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E' dovere di tutti noi piantare degli alberi all'ombra dei quali non potremo mai sederci.
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Esposizione legna ardere alle intemperie
Da prove da me effettuate ho notato che accatastando a croce e lasciando legna come quercia e carpino esposta alla pioggia, l'essiccazione avviene molto più velocemente, rispetto a legna messa subito al coperto. Ora però che la legna è secca a fine estate vorrei coprirla con un telo impermeabile. Secondo voi essendo il telo impermeabile può la parte superiore essere direttamente a contatto con la legna? oppure metto degli spessori?
Grazie a chi mi risponderà...
Grazie a chi mi risponderà...
demetrio0- utente registrato
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Data d'iscrizione : 15.03.19
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
verissimo quello che dici, le intemperie aiutano molto (se il legno è adatto)
il telo o lo tieni alto oppure usa delle lamiere, è importante che l'aria possa circolare sotto la copertura per prevenire condensa e marciumi
il telo o lo tieni alto oppure usa delle lamiere, è importante che l'aria possa circolare sotto la copertura per prevenire condensa e marciumi
ferrari-tractor- Moderatori
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Data d'iscrizione : 19.04.10
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
In legnaia metto solo legna spaccata,secca e pronta all'uso.
L'altra legna la lascio accatastata su dei pallet all'esterno senza coperture, tagliata o da tagliare; le essenze che uso sono olivo, quercia,mirabolano, olmo. Se mi capita del ciliegio selvatico invece cerco di lasciarlo fuori il meno possibile.
Per legnaia intendo il deposito di circa tre metri cubi subito fuori casa di legna di immediato uso.
L'altra legna la lascio accatastata su dei pallet all'esterno senza coperture, tagliata o da tagliare; le essenze che uso sono olivo, quercia,mirabolano, olmo. Se mi capita del ciliegio selvatico invece cerco di lasciarlo fuori il meno possibile.
Per legnaia intendo il deposito di circa tre metri cubi subito fuori casa di legna di immediato uso.
sanremese- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Per esperienza personale (esperimenti, osservazioni nel tempo) quoto in pieno chi mi ha preceduto.
Sia riguardo al preferire decisamente le lamiere ai teli (per far correre l'aria tra copertura e legname), sia riguardo alle diverse essenze: il discorso intemperie non è una regola aurea che vale allo stesso modo per tutti i tipi di legname. Ci sono essenze che ne hanno assoluto bisogno -es. castagno, rovere, farnia, ecc.- (e se non li lasci almeno un paio di stagioni a prendere sole e pioggia non li puoi proprio bruciare), essenze che ne traggono giovamento, ma ci sono anche essenze con le quali devi fare una certa attenzione -tipo la betulla o il ciliegio- perchè aumenta il rischio di attacchi di funghi, batteri, parassiti, ecc. e sui quali, per sicurezza, sconsiglierei di esporli direttamente alla pioggia (a meno che non li tieni molto controllati).
Altro fattore che secondo me incide parecchio è lo spacco: personalmente apro sempre la legna (almeno a metà, ma meglio in quarti, o anche di più a seconda dei diametri) prima di metterla ad asciugare, perchè ho notato che, a parità di tempo e condizioni, asciuga di più e poi brucia meglio in stufa. La ragione è logica: la corteccia è impermeabile, impedisce il passaggio d'acqua in entrambe le direzioni, quindi se non li apri l'azione della pioggia (acqua da fuori a dentro) e del sole (acqua da dentro a fuori) è molto più limitata.
ciao,
luca.
Sia riguardo al preferire decisamente le lamiere ai teli (per far correre l'aria tra copertura e legname), sia riguardo alle diverse essenze: il discorso intemperie non è una regola aurea che vale allo stesso modo per tutti i tipi di legname. Ci sono essenze che ne hanno assoluto bisogno -es. castagno, rovere, farnia, ecc.- (e se non li lasci almeno un paio di stagioni a prendere sole e pioggia non li puoi proprio bruciare), essenze che ne traggono giovamento, ma ci sono anche essenze con le quali devi fare una certa attenzione -tipo la betulla o il ciliegio- perchè aumenta il rischio di attacchi di funghi, batteri, parassiti, ecc. e sui quali, per sicurezza, sconsiglierei di esporli direttamente alla pioggia (a meno che non li tieni molto controllati).
Altro fattore che secondo me incide parecchio è lo spacco: personalmente apro sempre la legna (almeno a metà, ma meglio in quarti, o anche di più a seconda dei diametri) prima di metterla ad asciugare, perchè ho notato che, a parità di tempo e condizioni, asciuga di più e poi brucia meglio in stufa. La ragione è logica: la corteccia è impermeabile, impedisce il passaggio d'acqua in entrambe le direzioni, quindi se non li apri l'azione della pioggia (acqua da fuori a dentro) e del sole (acqua da dentro a fuori) è molto più limitata.
ciao,
luca.
luca.- utente registrato
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Data d'iscrizione : 14.02.18
Età : 46
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