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Castagne e castanicoltura
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Re: Castagne e castanicoltura
Il raccolto e andato bene, minore dell'anno scorso, prezzo a mio parere buono ,noi abbiamo iniziato a raccogliere deciso dalla metà della seconda settimana di ottobre, verso fine ottobre erano già tutte per terra, ma poi purtroppo e iniziata questa pioggia, e come dici tu, dopo i Santi, e iniziato il marciume, boschi molto bagnati, con molta foglia bagnata, quindi impossibile da soffiare via.
alby4everR- utente registrato
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Località : Boves
Re: Castagne e castanicoltura
annata strana, quantità poca ma hanno fatto gli alberi che gli altri anni non facevano granchè, abbiamo raccolto tutto ottobre.
in compenso buona pezzatura.
non ho notato molto marciume, si le ultime erano peggio ma un po' capita sempre.
sabato scorso sono riuscito a soffiare due pezzi ed ho anche messo un po' di inoculo di micorrize (micosat F uno) alle piante.
ma le foglie non sono ancora tutte a terra e mi rimangono due altri grossi pezzi da soffiare.
vedremo... la prossima settimana prevedono neve
in compenso buona pezzatura.
non ho notato molto marciume, si le ultime erano peggio ma un po' capita sempre.
sabato scorso sono riuscito a soffiare due pezzi ed ho anche messo un po' di inoculo di micorrize (micosat F uno) alle piante.
ma le foglie non sono ancora tutte a terra e mi rimangono due altri grossi pezzi da soffiare.
vedremo... la prossima settimana prevedono neve
Ultima modifica di ferrari-tractor il Lun Nov 11, 2019 1:27 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : correzioni)
ferrari-tractor- Moderatori
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Località : Prov. Cuneo
Re: Castagne e castanicoltura
da me sul versante retico delle alpi(esposto a sud) ho fatto un giro ma raccolto molto poco, tante piante con ricci piccolissimi, mentre sul versante orobico (esposizione nord) produzione abbondante di ottima qualita' con buona pezzatura
zio jimmy- utente registrato
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Località : valtellina
Re: Castagne e castanicoltura
sicuramente ... la siccità a favorito i versanti nord, in genere più umidi.
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«Non perdere tempo a discutere con gli sciocchi e i chiaccheroni: la parola ce l'hanno tutti, il buon senso solo pochi.»
gian66- Moderatori
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Re: Castagne e castanicoltura
Una domanda per Ferrari, le micorrize come le somministri alla pianta? È sufficiente fare un buchetto e interrare vicino alle radici? Grazie
Rondine- utente registrato
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Località : Pordenone
Re: Castagne e castanicoltura
basta un buchetto vicino alle radici con una piccola vanga o una zappa, in ogni buco ci metti un pizzico di granuli, per ogni pianta fai almeno 3-4 buchi.
se mi capita di aver danneggiato qualche radice, abbondo un po' in quel buco.
se mi capita di aver danneggiato qualche radice, abbondo un po' in quel buco.
ferrari-tractor- Moderatori
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Data d'iscrizione : 19.04.10
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ferrari-tractor- Moderatori
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Data d'iscrizione : 19.04.10
Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: Castagne e castanicoltura
bel lavoro ferrari, probabile che in primavera molte foglie saranno gia state divorate dalla natura, quindi meno movimentazione e meno lavoro ciao
zio jimmy- utente registrato
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Data d'iscrizione : 14.01.17
Località : valtellina
Re: Castagne e castanicoltura
oggi, 16 febbraio, ho soffiato le foglie.
pulito tutto in meno di due ore, ho fatto andare meno di due pieni di miscela
di solito ci mettevo mezza giornata e 5 litri...
ero in tuta e camicia, c'è una siccità da paura ed un caldo anomalo... alcuni peri e peschi, i mirabolani, stanno aprendo le gemme
spero solo in un po' di acqua dal cielo, neve o pioggia va bene tutto, basta non grandine.
pulito tutto in meno di due ore, ho fatto andare meno di due pieni di miscela
di solito ci mettevo mezza giornata e 5 litri...
ero in tuta e camicia, c'è una siccità da paura ed un caldo anomalo... alcuni peri e peschi, i mirabolani, stanno aprendo le gemme
spero solo in un po' di acqua dal cielo, neve o pioggia va bene tutto, basta non grandine.
ferrari-tractor- Moderatori
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Età : 43
Località : Prov. Cuneo
moria castagni
i miei castagni da qualche anno si seccano uno dietro l'altro.
di solito cominciano a seccare i rami sulle cime e nel giro di un anno massimo due seccano completamente.
tutte le piante sono secolari con diametri che in alcuni casi superano anche il metro e con altezze di oltre 20.
ne ho già tagliate a decine e mi dispiacerebbe continuare,
se c'è qualche rimedio non troppo impegnativo,vorrei provare a salvarli.
di solito cominciano a seccare i rami sulle cime e nel giro di un anno massimo due seccano completamente.
tutte le piante sono secolari con diametri che in alcuni casi superano anche il metro e con altezze di oltre 20.
ne ho già tagliate a decine e mi dispiacerebbe continuare,
se c'è qualche rimedio non troppo impegnativo,vorrei provare a salvarli.
mikhele- utente registrato
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Età : 62
Località : Varese provincia
Re: Castagne e castanicoltura
Cinipede ?
Danni indiretti
(probabili e/o possibili)
Recrudescenza del cancro corticale
Nelle aree infestate dal cinipide si è registrato un forte incremento dei danni da cancro corticale (Cryphonectria parasitica) con comparsa di disseccamenti estesi di rami e branche. I castagni debilitati dagli attacchi del cinipide sono più sensibili al fungo la cui virulenza risulta molto accentuata su alberi stressati da fattori biotici ed abiotici. Ricerche svizzere hanno evidenziato come i fori di sfarfallamento delle femmine dalle galle possano costituire una via di penetrazione del cancro all’interno dei rami. Gli estesi disseccamenti riscontrati in alcune aree del Piemonte (es. tra Boves e Peveragno) sono dovuti a un complesso di fattori tra cui quelli scatenanti risultano essere violente grandinate primaverili, ripetutesi per 2-3 anni, con stress idrico da traspirazione eccessiva a causa delle lesioni fogliari e forte diffusione del cancro attraverso le ferite sui giovani rami, su alberi già indeboliti da ripetute infestazioni di D. kuriphilus. Anche il deperimento dei cedui di castagno, trattato nel numero precedente di questa rivista e dovuto principalmente a fattori antropici, è stato agevolato dalla diffusione del cinipide galligeno.
Danni indiretti
(probabili e/o possibili)
Recrudescenza del cancro corticale
Nelle aree infestate dal cinipide si è registrato un forte incremento dei danni da cancro corticale (Cryphonectria parasitica) con comparsa di disseccamenti estesi di rami e branche. I castagni debilitati dagli attacchi del cinipide sono più sensibili al fungo la cui virulenza risulta molto accentuata su alberi stressati da fattori biotici ed abiotici. Ricerche svizzere hanno evidenziato come i fori di sfarfallamento delle femmine dalle galle possano costituire una via di penetrazione del cancro all’interno dei rami. Gli estesi disseccamenti riscontrati in alcune aree del Piemonte (es. tra Boves e Peveragno) sono dovuti a un complesso di fattori tra cui quelli scatenanti risultano essere violente grandinate primaverili, ripetutesi per 2-3 anni, con stress idrico da traspirazione eccessiva a causa delle lesioni fogliari e forte diffusione del cancro attraverso le ferite sui giovani rami, su alberi già indeboliti da ripetute infestazioni di D. kuriphilus. Anche il deperimento dei cedui di castagno, trattato nel numero precedente di questa rivista e dovuto principalmente a fattori antropici, è stato agevolato dalla diffusione del cinipide galligeno.
Roberto Volpi- utente registrato
- Messaggi : 729
Data d'iscrizione : 24.06.17
Età : 63
Località : Sestri Levante
Re: Castagne e castanicoltura
ad oggi non ho ancora visto nessuna cinipide o galle che contengano le loro uova,
e come si può vedere dalle foto dei tronchi,
sembrano sanissimi senza nessun segno del cancro corticale.
per questo non so spiegarmi la ragione di questa continua moria che tocca soltanto queste enormi piante.
mentre altre di dimensioni minori anche se attaccate dal cancro corticale non sebrano soffrire a livello vegetativo e non anno rinsecchimento.
e come si può vedere dalle foto dei tronchi,
sembrano sanissimi senza nessun segno del cancro corticale.
per questo non so spiegarmi la ragione di questa continua moria che tocca soltanto queste enormi piante.
mentre altre di dimensioni minori anche se attaccate dal cancro corticale non sebrano soffrire a livello vegetativo e non anno rinsecchimento.
mikhele- utente registrato
- Messaggi : 349
Data d'iscrizione : 31.10.12
Età : 62
Località : Varese provincia
Re: Castagne e castanicoltura
Vista la foto della pianta doppia,direi mal dell'inchiostro.
A volte è poco vistosa all'esterno e prende le radici con rapido deperimento della pianta.
Ecco una buona descrizione:
http://agricoltura.regione.campania.it/difesa/phytophthora_2009.html
A volte è poco vistosa all'esterno e prende le radici con rapido deperimento della pianta.
Ecco una buona descrizione:
http://agricoltura.regione.campania.it/difesa/phytophthora_2009.html
belcanto- utente registrato.
- Messaggi : 3538
Data d'iscrizione : 12.11.10
Età : 78
Re: Castagne e castanicoltura
il cancro corticale non si sviluppa su un tronco maturo e senza lesioni, ma sui rami giovani, dovresti guardare con un binocolo...
E' un fungo del suolo che viene trasportato dal ruscellamento dell'acqua.
se te lo prende un castagno a monte, poi quelli a valle interessati dal ruscellamento lo prenderanno.
Il ristagno idrico favorisce molto.
Cure al 100% non ce ne sono, ti elenco quello che so
- sembra che iniezioni sotto corteccia di fosfito di potassio aiutino ed a volte risolvano per piante non compromesse, personalmente pai provato
- Un metodo antico usato alle prime manifestazioni di mal dell'inchiostro consiste nello scavare attorno alla pianta e mettere a nudo le radici principali; poi si lascia scoperto per un inverno ed a primavera si richiude. Molta fatica e risultato non garantito.
- Buoni risultati si hanno anche con un'abbondante concimazione con concime organico (letame o pollina), la pollina sembra andare meglio.
- Altri buoni risultati sembrano essere possibili con inoculi di micorrize nei pressi delle radici. personalmente ho provato il micosat F-uno ed in un paio di casi mi sono stupito. Secondo quanto dettomi, meglio darlo da solo senza letame, periodo appena finita la raccolta, interrato a buche vicino al colletto e radici principali.
- Una potatura adeguata stimola il ricaccio delle radici.
Personalmente, prevengo cercando di drenare, faccio potare ed al contempo concimo.
In pratica, faccio quello che si è sempre fatto prima dell'abbandono dei castagneti...
In quelli in via di recupero, prima ripulisco il sottobosco, i polloni e le piante in competizione.
poi a fine autunno vado di micosat e faccio potare.
Quindi sistemo le ramaglie creando camminamenti quando il caso e ripulisco dalle risulte.
Una volta pulito l'autunno seguente vado di letame (2q per pianta ben sparso sotto la chioma)
PS: ho accorpato all'argomento opportuno
concordo. i sintomi sono quelli, vedi le punte che un anno hanno poche foglie e scolorite, l'anno dopo hai estesi disseccamenti.belcanto ha scritto:Vista la foto della pianta doppia,direi mal dell'inchiostro.
E' un fungo del suolo che viene trasportato dal ruscellamento dell'acqua.
se te lo prende un castagno a monte, poi quelli a valle interessati dal ruscellamento lo prenderanno.
Il ristagno idrico favorisce molto.
Cure al 100% non ce ne sono, ti elenco quello che so
- sembra che iniezioni sotto corteccia di fosfito di potassio aiutino ed a volte risolvano per piante non compromesse, personalmente pai provato
- Un metodo antico usato alle prime manifestazioni di mal dell'inchiostro consiste nello scavare attorno alla pianta e mettere a nudo le radici principali; poi si lascia scoperto per un inverno ed a primavera si richiude. Molta fatica e risultato non garantito.
- Buoni risultati si hanno anche con un'abbondante concimazione con concime organico (letame o pollina), la pollina sembra andare meglio.
- Altri buoni risultati sembrano essere possibili con inoculi di micorrize nei pressi delle radici. personalmente ho provato il micosat F-uno ed in un paio di casi mi sono stupito. Secondo quanto dettomi, meglio darlo da solo senza letame, periodo appena finita la raccolta, interrato a buche vicino al colletto e radici principali.
- Una potatura adeguata stimola il ricaccio delle radici.
Personalmente, prevengo cercando di drenare, faccio potare ed al contempo concimo.
In pratica, faccio quello che si è sempre fatto prima dell'abbandono dei castagneti...
In quelli in via di recupero, prima ripulisco il sottobosco, i polloni e le piante in competizione.
poi a fine autunno vado di micosat e faccio potare.
Quindi sistemo le ramaglie creando camminamenti quando il caso e ripulisco dalle risulte.
Una volta pulito l'autunno seguente vado di letame (2q per pianta ben sparso sotto la chioma)
PS: ho accorpato all'argomento opportuno
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Re: Castagne e castanicoltura
dispiace molto.
purtroppo, dato lo stato che si vede dalle foto, la caduta non era evitabile.
il pollone sulla ceppaia è innestato?
purtroppo, dato lo stato che si vede dalle foto, la caduta non era evitabile.
il pollone sulla ceppaia è innestato?
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Re: Castagne e castanicoltura
Si,spacco inglese semplice,stessa varietà pregiata da farina che chiamiamo pastnese,senza mercato ma non importa nulla.Previsto
Uno dei pochissimi innesti sopravvissuti a cervi,daini,caprioli,malattie parassiti,vento neve....Anche le cornacchie e le ghiandaie si mangiano i germogli
Uno dei pochissimi innesti sopravvissuti a cervi,daini,caprioli,malattie parassiti,vento neve....Anche le cornacchie e le ghiandaie si mangiano i germogli
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Re: Castagne e castanicoltura
Si, dispiace molto vedere questi monumenti a terra, il tempo passa anche per loro.....
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Re: Castagne e castanicoltura
Peccato davvero. C'è la consolazione di aver almeno salvato la qualità col pollone...anche se vedere un gigante come quello a terra fa sempre male.
Alessio510- Moderatori
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Re: Castagne e castanicoltura
purtroppo con la tromba d'aria che ha colpito alcune zone del varesotto cinque dei miei castagni sono stati sdradicati dal vento.
quello nella foto è uno di quelli da me mostrati nel mio post precedente dove chiedevo informazioni sul perche cominciavano a seccare dall'alto.
ora guardando la radice qualcuno di voi può dirmi di più?
questa pergiunta, anche doppia e misurata a terra aveva raggiunto la rigguardabile misura di 27 metri
mikhele- utente registrato
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Età : 62
Località : Varese provincia
Re: Castagne e castanicoltura
dalle foto non si può capire nulla.
dovresti andare tu a scavare dalle radici e vedere se trovi macchie di colore nero inchiostro vicino al colletto.
non è detto che non ci siano più di una causa, per esempio il castagno soffre le grandinate che fanno seccare parti estese della chioma, inoltre patisce anche la competizione con le altre piante
dovresti andare tu a scavare dalle radici e vedere se trovi macchie di colore nero inchiostro vicino al colletto.
non è detto che non ci siano più di una causa, per esempio il castagno soffre le grandinate che fanno seccare parti estese della chioma, inoltre patisce anche la competizione con le altre piante
ferrari-tractor- Moderatori
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Località : Prov. Cuneo
Re: Castagne e castanicoltura
Non so se si vede qualcosa nelle radici:mai sradicato una ceppaia malata e non se ne sente parlare.
Ormai m'è bastato vedere quella "slinguata"scura sul tronco per capire.
Basta un piccolo ristagno attorno alla base per innescare la malattia,sia in piano che in costa.
Qualcuno usa il verderame sul tronco e sul terreno alla base ma non non so se vi sono risultati verificabili.Se è un fungo dovrebbe essere efficace.
Paradossalmente,i cinghiali sono utilissimi quando rimuovono il terreno.
Che un vecchio albero cada è nell'ordine delle cose,come che gli eventi naturali sradichino una le piante.Ci se ne fa una ragione.
Non è tollerabile che non possa esserci più ricambio naturale per l'impossibilità di che "venga su" spontaneamente una giovane pianta a causa della gestione dei troppi animali che mangiano i germogli.(qui ci sarebbe da dire)
Ormai m'è bastato vedere quella "slinguata"scura sul tronco per capire.
Basta un piccolo ristagno attorno alla base per innescare la malattia,sia in piano che in costa.
Qualcuno usa il verderame sul tronco e sul terreno alla base ma non non so se vi sono risultati verificabili.Se è un fungo dovrebbe essere efficace.
Paradossalmente,i cinghiali sono utilissimi quando rimuovono il terreno.
Che un vecchio albero cada è nell'ordine delle cose,come che gli eventi naturali sradichino una le piante.Ci se ne fa una ragione.
Non è tollerabile che non possa esserci più ricambio naturale per l'impossibilità di che "venga su" spontaneamente una giovane pianta a causa della gestione dei troppi animali che mangiano i germogli.(qui ci sarebbe da dire)
belcanto- utente registrato.
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Età : 78
Re: Castagne e castanicoltura
ti invidio, quelli eran bei tempi...belcanto ha scritto:...almeno novecento anni,siamo cresciuti insieme..
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"L'uomo non è un vaso da riempire, ma un fuoco da suscitare"
Plutarco
luca31- Moderatori
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Località : parma
Re: Castagne e castanicoltura
quello che mi pare strano è la mancanza di radici nella zona centrale.
dipende dalla conformazione normale di questo tipo di pianta o e dovuta ad una malattia, qualsiasi essa sia?
dipende dalla conformazione normale di questo tipo di pianta o e dovuta ad una malattia, qualsiasi essa sia?
mikhele- utente registrato
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Età : 62
Località : Varese provincia
belcanto- utente registrato.
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