scadenza fitofarmaci

Buongiorno a tutti e scusate l'ingenuità.
Come comportarsi c on i fitofarmaci non più freschissimi? Non ho mai trovato alcuna data di scadenza, solo quella di produzione. A naso direi che alcune molecole non hanno scadenza, ad esempio il solfato di rame resterà sempre quello anche dopo decine di anni (sempre che sia conservato decentemente) così anche altri prodotti comunemente usati, ma come ci si deve comportare quando non si hanno informazioni? Ad esempio, se ho una bottiglietta di clorpirifos-metile che ha qualche anno, fino a quando sarà efficace? Devo fare come con i farmaci e smaltire tutto (come?) periodicamente?
Grazie per l'attenzione.

bella domanda... ma l'unico che ti può rispondere con certezza è il produttore.
non ho mai visto indicare date di scadenza, solo data e lotto di produzione.
se però la confezione è stata aperta ci sono troppe variabili.

con l'aggiornamento della normativa sui fitofarmaci, vi sono state molte restrizioni...
- senza patentino puoi usare solo i prodotti per usi non professionali
- molti prodotti sono stati revocati (mi pare che il clorpirifos-metile sia tra questi)
- molti altri hanno avuto la registrazione scaduta e sono stati ri-registrati, quindi di fatto tu non puoi usarli (sebbene a volte lo stesso formulato sia in vendita con qualche dizione cambiata sulla confezione)
in pratica, 99 su 100 l'insetticida in tuo possesso non lo potresti impiegare, indipendentemente che sia ancora efficace o meno.

lo smaltimento varia da zona a zona a seconda della normativa regionale e da quello che ti permette di smaltire l'area ecologica.
in piemonte le confezioni vuote e sciacquate sono rifiuti speciali non pericolosi, e qualche area ecologica te li ritira.
se invece sono mezze piene di prodotto sono rifiuti speciali pericolosi e devi pagare una ditta per smaltirli.

Questo è quello che so e che mi è stato spiegato durante il corso per il patentino... ma potrei sbagliare e/o qualcosa potrebbe essere cambiato nel frattempo

Piu' che preoccuparci della durata del prodotto (come ha ben detto Ferrari, contattare il produttore) periodicamente bisognera' controllare che il prodotto in questione sia ancora utilizzabile piuttosto che sia stato messo al bando.
Se sulla confezione compaiono i pittogrammi di rischio neri con fondo arancio (vecchia dicitura) molto probabilmente saranno prodotti non utilizzabili. Da diversi anni esiste una nuova classificazione di pericolosita' con pittogrammi a losanga con bordo rosso su sfondo bianco. Da solo questo dettaglio non certifica comunque la possibilita' di utilizzare il prodotto che nel frattempo potrebbe essere stato inserito nella lista dei prodotti vietati.
I contenitori vuoti dei fitofarmaci devono essere sciacquati (con le opportune precauzioni) utilizzandone l'acqua di risulta per fare una nuova miscela.
Il contenitore vuoto va conservato in apposita scatola identificata all'interno dell'armadio dei fitofarmaci.
E' compito dell'impresa specializzata ritirare e smaltire i contenitori vuoti e i prodotti messi al bando.
Il trasporto a nostro carico, in alternativa all'impresa che passa a ritirare, puo' essere effettuato pero' con tanti vincoli che sarebbe meglio lasciar perdere.
Il conferimento in discarica di barattoli vuoti e lavati, anche se puo' essere in taluni casi una consuetudine, non e' previsto dalla normativa, che nel corso del tempo e' variata.
Per utilizzare fitofarmaci a livello professionale e' OBBLIGATORIO essere in possesso dell'abilitazione conseguita dopo aver frequentato un corso della durata di poco piu' di 20 ore ( la durata esatta dipende se si e' utilizzatore, consulente o rivenditore) ed aver superato positivamente l'esame.
Le domande in questione di solito vengono sviscerate all'interno dei corsi, ma e' sempre utile ribadire questi concetti, in quanto abbiamo a che fare con una normativa complessa ed in continua evoluzione, ma soprattutto con prodotti chimici veramente dannosi, ancor piu' se mal utilizzati.
Il Celtico.