pioppo e castagno

si si ovviamente stavo scherzando, apprezzo ogni suggerimento!!
Ho un'ascia da spacco della Connex da due Kg, posso provare anche con quella eventualmente.

Con l'ascia da spacco tutta un'altra cosa!

Vedi che poi non è così ostico 

Pioppo , Husqvarna 365 barra 70 cm

Questo si che è un pioppo!!! Sai mica quanti anni aveva?

60-65 anni

Miseria che bestia!!!!

Buongiorno a tutti,

vorrei spendere alcune parole per riportare un parere personale che va in controtendenza rispetto ai pareri generali espressi qui riguardo al pioppo come legna da ardere.

L’inverno scorso, un amico che di mestiere fa il giardiniere è stato contattato per l’abbattimento di un pioppo di notevoli dimensioni (circa un metro di diametro alla base) e mi aveva proposto di dargli una mano a pulire e sgombrare l’area dopo l’abbattimento (che lui aveva già operato) in cambio della legna.
Io, dopo aver letto qui che il legno di pioppo nella stufa non è tanto buono perché brucia come il cartone, fa tanta fiamma e dura poco, ero un po’ titubante, ma per l’amicizia che ci lega ho comunque accettato di aiutarlo e mi sono portato a casa una quarantina di quintali circa (solo coi rami!!!!). Spaccati in giornata (a 60cm), ed accatastati (nello stesso giorno), coperti da lamiera, in campo aperto in una zona piuttosto ventosa.
Quando in settembre li ho portati a casa, segati in due, ed accatastati in legnaia erano ben asciutti ed avevano quel bel suono di legna secca.

Ora è da circa un mese che li sto bruciando in stufa e devo ammettere che sono piacevolmente sorpreso: mi aspettavo una resa bassa e avevo pensato di bruciarli misti col castagno del mio bosco, ma in realtà mi sto accorgendo che poi tanto male non sono. Scaldano bene e trovo che durino abbastanza a lungo, ho dovuto soltanto imparare a regolarmi diversamente con i registri dell’aria e dei fumi della stufa.
Certo, non sarebbe la mia prima scelta se dovessi comprare legna da ardere, ma sono decisamente soddisfatto e non rilevo problemi di alcun tipo.

Luca.

di quale pioppo parliamo? pioppo tremulo, bianco, nero, i vari cloni per carta o compensato...
Trovo che il pioppo tremulo sia un buon legno, mentre alcuni cloni per carta sembrano appunto carta (e sono anche decisamente fibrosi da spaccare)

luca. ha scritto:Buongiorno a tutti,

vorrei spendere alcune parole per riportare un parere personale che va in controtendenza rispetto ai pareri generali espressi qui riguardo al pioppo come legna da ardere.

L’inverno scorso, un amico che di mestiere fa il giardiniere è stato contattato per l’abbattimento di un pioppo di notevoli dimensioni (circa un metro di diametro alla base) e mi aveva proposto di dargli una mano a pulire e sgombrare l’area dopo l’abbattimento (che lui aveva già operato) in cambio della legna.
Io, dopo aver letto qui che il legno di pioppo nella stufa non è tanto buono perché brucia come il cartone, fa tanta fiamma e dura poco, ero un po’ titubante, ma per l’amicizia che ci lega ho comunque accettato di aiutarlo e mi sono portato a casa una quarantina di quintali circa (solo coi rami!!!!). Spaccati in giornata (a 60cm), ed accatastati (nello stesso giorno), coperti da lamiera, in campo aperto in una zona piuttosto ventosa.
Quando in settembre li ho portati a casa, segati in due, ed accatastati in legnaia erano ben asciutti ed avevano quel bel suono di legna secca.

Ora è da circa un mese che li sto bruciando in stufa e devo ammettere che sono piacevolmente sorpreso: mi aspettavo una resa bassa e avevo pensato di bruciarli misti col castagno del mio bosco, ma in realtà mi sto accorgendo che poi tanto male non sono. Scaldano bene e trovo che durino abbastanza a lungo, ho dovuto soltanto imparare a regolarmi diversamente con i registri dell’aria e dei fumi della stufa.
Certo, non sarebbe la mia prima scelta se dovessi comprare legna da ardere, ma sono decisamente soddisfatto e non rilevo problemi di alcun tipo.

Luca.

Hai fatto un ottimo lavoro con l'accatastamento. Escludendo le piante contenenti tannini, che hanno bisogno di un po' di dilavamento, sono del medesimo parere riguardo alla velocità di lavorazione. Personalmente ritengo che prima si possa spaccare e mettere al coperto ben ventilato, meglio sia. In questo modo anche essenze facilmente deperibili arrivano ad asciugare molto bene in tempi ridotti e si comportano molto bene al fuoco. Certo, la densità del legno non può cambiare rispetto ad essenze più "nobili" ma almeno con piante che assorbono facilmente l'acqua eviti fenomeni di marcescenza (da noi "i se seboìss") e puoi fare dei bei pezzi grandi, compatibilmente con le dimensioni della bocca di fuoco, e ti trovi pezzi relativamente leggeri ma che bruceranno un po' più a lungo. Spaccando finemente invece sono legni ottimi per le accensioni, in particolare se si usa il metodo di combustione dall'alto verso il basso e mischi più varietà.

ferrari-tractor ha scritto:di quale pioppo parliamo? pioppo tremulo, bianco, nero, i vari cloni per carta o compensato...
Trovo che il pioppo tremulo sia un buon legno, mentre alcuni cloni per carta sembrano appunto carta (e sono anche decisamente fibrosi da spaccare)

Ecco, questo purtroppo non saprei dirlo, perchè quando sono arrivato era inverno (quindi niente foglie) ed era già stato sramato con cestello. Questa una delle poche foto che ho fatto quella giornata:



A questo punto sarà stato tremulo ...

Luca

concordo: pioppo tremulo

che sia poi cosi' gramo da bruciare e' un po' una nomea...e comunque vale sempre la regola che meno kilometri fai fare a una essenza e meglio e'...quindi non mi stupisco se in nord europa brucino betulla, sulle alpi brucino abete e in pianura padana brucino il pioppo.
io comunque stamattina me ne son portato a casa  qualche quintaletto che spacchero' per tenermi in allenamento e che finira' tra un po' nella stufa...

lo scorso inverno ho portato a casa almeno 60-70 quintali di castagno gia completamente seccato in piedi, quello a cui si stacca la corteccia e lo puoi bruciare immediatamente.
legna eccellente da ardere che non teme confronto con altre essenze

Ho abbattuto questo inverno 5 piante di castagno secco in piedi di circa 70 cm di diametro alla base. I rami in cima sono bianchi già privi di corteccia. Il tronco principale l'ho tagliato a misura, spaccato pronto per il camino, accatastato all'esterno dove rimarrà fino a quando il tannino sarà dilavato in quanto all' interno il legno è ancora verde.
Ho provato a bruciare immediatamente dei ceppi di ramk di diametro da 10 cm intero. Già bianco con la corteccia che si stacca. Sinceramente pensavo bruciasse meglio. Nel senso che, con solo i due ceppi nel camino e vetro abbassato, non facevano un gran fiamma. E si che sembra bello secco.
Lo stesso per un tronco di circa 40 cm di diametro, spaccato per il camino, sembra bello secco dal suono e dal colore ma non sembra bruciare bene anche lui.

Voi cosa consigliate? Sarà per la presenza di tannino o va fatto essiccare ancora?
Grazie a tutti

Si taglia,si pacca a misura e si aspetta che asciughi.
Lasciarlo all'aperto serve a niente.

Nel link sotto è descritto come si fa a togliere 'sta "favola" di tannino.
https://www.tannins.org/it/come-si-estrae-il-tannino/

Non sono in chimico ma nel forum è stato scritto più e più volte che bisogna far spurgare il legno prima di farlo essicare. In effetti, dopo una bella piovuta, sì vedono sempre delle belle pozze di color marrone sotto alle cataste.
Tu dici che è tempo perso?
Per quanto riguarda i tronchi di castagno già secchi di color grigio che non bruciano cosa consigli? Magari sono ancora umidi anche se al tatto e all'udito sembrano secchi strinati?

per la mia modesta esperienza, lasciare spurgare alla pioggia per 1 o 2 anni il castagno spaccato ha indubbi vantaggi.
in ogni caso poi il legno deve stare in legnaia per 6 mesi almeno, anche il secco in piedi.

strigo ha scritto:
Tu dici che è tempo perso?

Non è che lo dico io.
Nei piazzali degli stabilimenti per l'estrazione dell'acido tannico ci sono immense cataste di legname esposte alle intemperie e nessuno si cura di quello che se ne può andare con un irrisorio dilavamento.
Il dilavamento interessa principalmente la corteccia e quando il legno assume il colore grigio argento si riduce estremamente,poi è degrado.

strigo ha scritto:Per quanto riguarda i tronchi di castagno già secchi di color grigio che non bruciano cosa consigli? Magari sono ancora umidi anche se al tatto e all'udito sembrano secchi strinati?

Quei "cornetti" apparentemente secchi assorbono per capillarità l'umidità presente nel tronco ed un tronco di mezzo metro ci  mette decenni ad asciugarsi.
Si provi a tagliare a misura di utilizzo e mettere al coperto ventilato ricordando che l'umidità va via soprattutto dalle teste,lungo i canali.

Si è sparsa ....la voce!!

Non è questione di tossicità o meno del tannino, quello è l'ultimo dei miei problemi. Il fatto è he, come mi sembra di aver capito, crea una sorta di resistenza del legname alla combustione. C'è che dice no, che chi dice sì. Io credo farò così, metterò qualche ceppo da parte in legnaia, mente tutto il resto all'esterno. Tanto non ho fretta. E vedrò quale brucerà meglio

strigo ha scritto:metterò qualche ceppo da parte in legnaia, mente tutto il resto all'esterno.

lo si poteva fare prima di chiedere,se quello che viene detto non corrisponde a quanto ci si voleva sentir dire.
Aspettiamo l'esito fra un paio di anni almeno.
In legnaia ci si mette la legna depezzata per l'uso.

Per indurre al ragionamento:
nei paesi nordici il tannino viene estratto dalla corteccia di betulla,la quercia ne contiene quanto il castagno e non è la sola.

guardate... io quest inverno complice lockdown zone rosse e quant altro ho passato quasi tutti i week end nel bosco e portato a casa una notevole quantità di castagno secco in piedi da anni. ne ho venduti diversi motocarri a diverse persone di quello appena portato a casa anche il giorno prima e nessuno si è lamentato che non bruciasse, anzi mi hanno fatto i complimenti per quanto era secca e che legna cosi secca in commercio non si trova.

Camaro71 ha scritto:legna cosi secca in commercio non si trova.

medesima considerazione anche qui da me.
penso che oramai ti vendano a gennaio la legna tagliata a dicembre dicendo "è secca, l'ho tagliata l'anno scorso".

@ferrari tractor lo penso anch'io.
Ormai nessuno si tiene la legna a seccare oltre un anno per accontentare i clienti.
So bene che è un costo e sono soldi li fermi ma la legna in commercio è solo parzialmente secca come giustamente hai osservato