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Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
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Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Ciao amici del forum, sono nuovo, il mio nome è Stefano, sono un hobbista novizio, mi sto avvicinando ora nel mondo del legname, sono appassionato di lavori artigianali, uso qualche volta la motosega e il decespugliatore, ma non mi ritengo un professionista, lo faccio a livello amatoriale....sono molto cauto nel usare questi 2 strumenti.
Siccome devo costruire un banco lavoro tramite assemblaggio delle tavole, vorrei capire prima di tutto il procedimento che fanno le Segherie dal taglio degli Alberi fino al ricavare tavole, travi e travetti; vorrei capirlo per farmi una cultura a livello teorico, perché partendo da zero voglio documentarmi su nuove "materie". Vorrei far prima una cosa didattica e collettiva e poi parlarvi del mio problema.....
Se voi mi dite che siete esperti di ciò che voglio trattare, se ve ne intendete di stagionatura ecc., inizio nel farvi le domande per scoprire cose che mi interessano molto sapere.
Grazie spero di aver azzeccato la sezione giusta e adeguate, se non è cosi chiedo scusa a priori....spero di ambientarmi nel breve tempo possibile.
Siccome devo costruire un banco lavoro tramite assemblaggio delle tavole, vorrei capire prima di tutto il procedimento che fanno le Segherie dal taglio degli Alberi fino al ricavare tavole, travi e travetti; vorrei capirlo per farmi una cultura a livello teorico, perché partendo da zero voglio documentarmi su nuove "materie". Vorrei far prima una cosa didattica e collettiva e poi parlarvi del mio problema.....
Se voi mi dite che siete esperti di ciò che voglio trattare, se ve ne intendete di stagionatura ecc., inizio nel farvi le domande per scoprire cose che mi interessano molto sapere.
Grazie spero di aver azzeccato la sezione giusta e adeguate, se non è cosi chiedo scusa a priori....spero di ambientarmi nel breve tempo possibile.
Ultima modifica di beppe65 il Sab Ago 24, 2013 2:34 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : modifica titolo...)
Stefano89- utente registrato
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Località : Roma
Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
BEH io comincio dicendoti che se vuoi sapere per curiosità come funziona il ciclo del legno industriale ok, ma se vuoi sapere come trasformare il legname da hobbista la cosa è diversa, prima cosa per i mezzi industriali che permettono ad esempio di stabilizzare il legno velocemente seconda cosa perchè da hobbista potesti permetterti di seguire i cicli della natura e quindi della luna personalmente molto importanti per scegliere il periodo di abbattimento.
faldi- utente registrato
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Località : tra il Piave e il Livenza
Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
se vuoi costruire un banco da falegname partendo da legno tagliato da te stesso, devi aspettare un bel po'.
a causa della stagionatura,ci sono due linee di pensiero una dice un anno x cm.di spessore,quindi un tavolone di 6 cm.=6 anni.
un'altra dice sempre un anno x cm. però siccome il tavolone essicca contemporaneamente da tutte e due le facce occorre la metà del tempo quindi 3 anni.
poi da tener conto sono le misure finali della tavola che si vuole ottenere non puoi sfettare il tronco in tavole da 5 cm. e pensare di utilizzare tutti i 5 cm.
comunque è un discorso lungo ci sono tanti fattori che incidono sui risultati finali.
a causa della stagionatura,ci sono due linee di pensiero una dice un anno x cm.di spessore,quindi un tavolone di 6 cm.=6 anni.
un'altra dice sempre un anno x cm. però siccome il tavolone essicca contemporaneamente da tutte e due le facce occorre la metà del tempo quindi 3 anni.
poi da tener conto sono le misure finali della tavola che si vuole ottenere non puoi sfettare il tronco in tavole da 5 cm. e pensare di utilizzare tutti i 5 cm.
comunque è un discorso lungo ci sono tanti fattori che incidono sui risultati finali.
amelanchier- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Ok ok, grazie per i tempestivi inteventi, vedo che ne sepete qualcosa più di me ma vorrei partire dal taglio degli Alberi prima di andare alle tavole, vi prego seguite le mie domande, perché poi faccio confusione....
Stefano89- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Ciao, Stefano89, e benvenuto tra noi.Stefano89 ha scritto:Ok ok, grazie per i tempestivi inteventi, vedo che ne sepete qualcosa più di me ma vorrei partire dal taglio degli Alberi prima di andare alle tavole, vi prego seguite le mie domande, perché poi faccio confusione....
Per il taglio degli alberi qui trovi un pò di materiale:
https://lamotosega.forumattivo.com/f6-tecniche-e-scelte-per-il-taglio
Buona continuazione.
Beppe65
beppe65- ex moderatori
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Età : 59
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Grazie do un occhiata, semmai ci fosse qualcosa che non mi è chiaro, riprendo da qui.....anche perché intendo domandare se l'albero abbattuto resta al suolo per un tempo X, oppure se viene portato il giorno stesso in Segheria......su questo dubbio si incentra la questione...beppe65 ha scritto:Ciao, Stefano89, e benvenuto tra noi.Stefano89 ha scritto:Ok ok, grazie per i tempestivi inteventi, vedo che ne sepete qualcosa più di me ma vorrei partire dal taglio degli Alberi prima di andare alle tavole, vi prego seguite le mie domande, perché poi faccio confusione....
Per il taglio degli alberi qui trovi un pò di materiale:
https://lamotosega.forumattivo.com/f6-tecniche-e-scelte-per-il-taglio
Buona continuazione.
Beppe65
Stefano89- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Eh si ho dato un occhiata, ma più che altro li si discute sul legname da ardere, invece intendo il legname destinato alle Segherie per la produzione di seghati.....e non ho trovato ciò he a me interessa....
provo a rinnovare la richiesta:
Se si abbatte un albero il cui tronco o più tronchi che sono destinati alla Segheria, per ricavarci dei prodotti utili, questo tronco/i abbattuti si lasciano a terra per un determinato lungo tempo, oppure vanno portati subito in Segheria il giorno stesso o giorni successivi ?
Grazie
Ultima modifica di Stefano89 il Dom Ago 25, 2013 1:48 pm - modificato 1 volta.
Stefano89- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Ciao Stefano 89, noi i tronchi di castagno con diametri superiori ai 50 cm li utilizziamo per fare tavolame (tavole grezze aventi lo spessore di 6-7cm) e li portiamo in segheria non di certo dopo che li abbiamo abbattuti ma li lasciamo stagionare per circa 3-4 anni dopodiche via verso la segheria .
Saluti da Stihl 026
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Stihl 026- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Ok, tu parli del Castagno, ma il fatto di lasciare gli Alberi abbattuti al suolo per 3-4 anni, è valido per tutte le assenze (dure, semi-dure e tenere, latifoglie e conifere) oppure solo per alcune ?Stihl 026 ha scritto:Ciao Stefano 89, noi i tronchi di castagno con diametri superiori ai 50 cm li utilizziamo per fare tavolame (tavole grezze aventi lo spessore di 6-7cm) e li portiamo in segheria non di certo dopo che li abbiamo abbattuti ma li lasciamo stagionare per circa 3-4 anni dopodiche via verso la segheria .
Saluti da Stihl 026
E sempre il fatto di lasciare al suolo l'albero per 3-4 anni, è valido per legni sia di grosse dimensioni sia di piccole dimensioni ?
Cioè voglio dire è sempre una regola fissa ?
E soprattutto la corteccia, poi sarà tolta in Segheria. Giusto ? (sempre parlando in generale eh)
Grazie
Stefano89- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Io personalmente ho esperienza solo con il castagno; dopo averlo abbattuto porto i tronchi sezionati a circa 3-4 m a casa e poi da qui li porto in segheria. Più i tronchi sono di piccole dimensioni (ma questi li faccio a legna da ardere) meno tempo impiegano a stagionarsi. Al castagno noi la corteccia la togliamo prima di portarla in segheria anche perchè ben secca è ottima ad accendere il fuoco . Questo è come faccio io, ma ti saprà spiegare meglio chi ne lavora quantità superiori alle mie.
ps Noi non tutti gli anni lavoriamo tronchi per tavolame ma solo quando capitano tronchi ben dritti e di diametro superiore ai 40cm.
Saluti da Stihl 026
ps Noi non tutti gli anni lavoriamo tronchi per tavolame ma solo quando capitano tronchi ben dritti e di diametro superiore ai 40cm.
Saluti da Stihl 026
Stihl 026- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Grazie Sthil, tra l'altro hai un bel nickname elogiando la potente motosega ; aspetterò l'intervento di qualcun altro poiché io mi riferisco a un discorso generale e non solo a una singola essenza....poi magari per il Castagno entreremo nel merito...Stefano89 ha scritto:Ok, tu parli del Castagno, ma il fatto di lasciare gli Alberi abbattuti al suolo per 3-4 anni, è valido per tutte le assenze (dure, semi-dure e tenere, latifoglie e conifere) oppure solo per alcune ?Stihl 026 ha scritto:Ciao Stefano 89, noi i tronchi di castagno con diametri superiori ai 50 cm li utilizziamo per fare tavolame (tavole grezze aventi lo spessore di 6-7cm) e li portiamo in segheria non di certo dopo che li abbiamo abbattuti ma li lasciamo stagionare per circa 3-4 anni dopodiche via verso la segheria .
Saluti da Stihl 026
E sempre il fatto di lasciare al suolo l'albero per 3-4 anni, è valido per legni sia di grosse dimensioni sia di piccole dimensioni ?
Cioè voglio dire è sempre una regola fissa ?
E soprattutto la corteccia, poi sarà tolta in Segheria. Giusto ? (sempre parlando in generale eh)
Grazie
Ultima modifica di beppe65 il Dom Ago 25, 2013 5:15 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : Sistemazione messaggio...)
Stefano89- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
io ti consiglio di abbattere la pianta secondo il lunario e lasciarla a terra non completamente sramata ma lasciandoli il "pennacchio" (un ciuffo di rami tra i più alti) per qualche tempo, una settimana ad esempio.
Dopodiché tagli la pianta in sezioni di lunghezza che deciderai te a seconda di cosa ci vuoi più o meno fare (tenersi qualche centimetro più lunghi non è male). Io preferisco non scortecciare sopratutto se è legno da opera perchè l'asciugatura avviene più lentamente e il legno fende meno o per niente così.
Metti i tronchi a stagionare elevati una trentina di centimetri da terra sottoponendoci 2 legni "sacrificali" di traverso, se ti sembra che la piramide di tronchi sia instabile li puoi anche legare con dei chiodi che si usano in edilizia, quelli che han due punte, unendo a coppie qualche testa a seconda della situazione.
Fatto ciò copri possibilmente con una lamiera un po' elevata che permette una miglior circolazione d'aria.
Fattore molto importante è il luogo di stagionatura, non deve essere umido per evitare muffe e larve che si sviluppano sotto la corteccia e nemmeno troppo esposto al sole per evitare un'evaporazione troppo veloce che porta a sfendere il legno. Per i tempi di stagionatura ti han gia ben detto anche se è difficile aspettare tutto questo tempo sopratutto se cominci e non hai una rotazione nella produzione.
Dopodiché tagli la pianta in sezioni di lunghezza che deciderai te a seconda di cosa ci vuoi più o meno fare (tenersi qualche centimetro più lunghi non è male). Io preferisco non scortecciare sopratutto se è legno da opera perchè l'asciugatura avviene più lentamente e il legno fende meno o per niente così.
Metti i tronchi a stagionare elevati una trentina di centimetri da terra sottoponendoci 2 legni "sacrificali" di traverso, se ti sembra che la piramide di tronchi sia instabile li puoi anche legare con dei chiodi che si usano in edilizia, quelli che han due punte, unendo a coppie qualche testa a seconda della situazione.
Fatto ciò copri possibilmente con una lamiera un po' elevata che permette una miglior circolazione d'aria.
Fattore molto importante è il luogo di stagionatura, non deve essere umido per evitare muffe e larve che si sviluppano sotto la corteccia e nemmeno troppo esposto al sole per evitare un'evaporazione troppo veloce che porta a sfendere il legno. Per i tempi di stagionatura ti han gia ben detto anche se è difficile aspettare tutto questo tempo sopratutto se cominci e non hai una rotazione nella produzione.
faldi- utente registrato
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Località : tra il Piave e il Livenza
Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Ciao Stefano,
fornisco anch’io il mio piccolo contributo relativamente alle conifere.
A prescindere da tutti i ragionamenti sul periodo migliore per il taglio (luna, credenze e/o tradizioni popolari in merito -peraltro sempre affascinanti-) a cui ognuno può dare il credito che meglio crede, per le conifere il periodo migliore per il taglio è quando la pianta non è “in succhio”, quindi quando ha terminato la fase di crescita annuale. A seconda delle zone di crescita (ed anche in base all’altezza s.l.m.) questo periodo può essere variabile , ma in linea di massima si preferisce non abbattere le piante nei periodi primaverili ed estivi, privilegiando i lotti più pregiati per l’autunno-inizio inverno, quando si presume che la pianta non sia più in fase di crescita.
Fatta questa doverosa premessa, una volta abbattuta la pianta è preferibile trasportarla il più velocemente possibile in segheria per la lavorazione, soprattutto per evitare attacchi parassitari o di muffe. E’ vero che questi problemi sono più frequenti con il caldo e nella bella stagione, quando la linfa scorre nelle fibre dell’albero, ma considerato il notevole deprezzamento dei segati aventi problemi di tarlo(bostrico) o di azzurramento/annerimento (muffe) è preferibile che il trasferimento dal bosco in segheria sia il più veloce possibile. Per quanto riguarda l’esbosco ormai la maggior parte dei tronchi viene esboscata con teleferica, quindi arriva in segheria con la corteccia, che sarà tolta prima della segagione. Una volta segato, il tavolame prodotto dal tronco deve subire il processo di stagionatura, almeno quella parte destinato alle lavorazioni relative ai mobili arredi ecc. Questa fase è in dipendenza dalla sezione della tavola (spessori grossi richiedono stagionatura più lunga) ma a grandi linee se il tronco aveva al momento del taglio un’umidità di circa il 50% ed oltre, un segato stagionato deve essere intorno al 15%.
Hola
fornisco anch’io il mio piccolo contributo relativamente alle conifere.
A prescindere da tutti i ragionamenti sul periodo migliore per il taglio (luna, credenze e/o tradizioni popolari in merito -peraltro sempre affascinanti-) a cui ognuno può dare il credito che meglio crede, per le conifere il periodo migliore per il taglio è quando la pianta non è “in succhio”, quindi quando ha terminato la fase di crescita annuale. A seconda delle zone di crescita (ed anche in base all’altezza s.l.m.) questo periodo può essere variabile , ma in linea di massima si preferisce non abbattere le piante nei periodi primaverili ed estivi, privilegiando i lotti più pregiati per l’autunno-inizio inverno, quando si presume che la pianta non sia più in fase di crescita.
Fatta questa doverosa premessa, una volta abbattuta la pianta è preferibile trasportarla il più velocemente possibile in segheria per la lavorazione, soprattutto per evitare attacchi parassitari o di muffe. E’ vero che questi problemi sono più frequenti con il caldo e nella bella stagione, quando la linfa scorre nelle fibre dell’albero, ma considerato il notevole deprezzamento dei segati aventi problemi di tarlo(bostrico) o di azzurramento/annerimento (muffe) è preferibile che il trasferimento dal bosco in segheria sia il più veloce possibile. Per quanto riguarda l’esbosco ormai la maggior parte dei tronchi viene esboscata con teleferica, quindi arriva in segheria con la corteccia, che sarà tolta prima della segagione. Una volta segato, il tavolame prodotto dal tronco deve subire il processo di stagionatura, almeno quella parte destinato alle lavorazioni relative ai mobili arredi ecc. Questa fase è in dipendenza dalla sezione della tavola (spessori grossi richiedono stagionatura più lunga) ma a grandi linee se il tronco aveva al momento del taglio un’umidità di circa il 50% ed oltre, un segato stagionato deve essere intorno al 15%.
Hola
controller- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Ok bestioso grazie per l'intervento, analizzarò quest'ultimo facendo qualche domanda, poi si passa all'intervento di controller....
Non so se si capisce, comunque i punti arancioni sono i rami tolti dalla motosega una volta che la pianta è stata abbattuta, mentre sopra la chioma rimane e indica il "pennacchio". Ho capito bene giusto ?
E questa regola è valida per tutti gli Alberi sia Latifoglie che Conifere, duri, semi-duri e teneri ?
I chiodi che menzioni sono questo modello ?
Grazie
Il pennacchio che intendi è questo diciamo ?:bestioso ha scritto:io ti consiglio di abbattere la pianta secondo il lunario e lasciarla a terra non completamente sramata ma lasciandoli il "pennacchio" (un ciuffo di rami tra i più alti) per qualche tempo, una settimana ad esempio.
Non so se si capisce, comunque i punti arancioni sono i rami tolti dalla motosega una volta che la pianta è stata abbattuta, mentre sopra la chioma rimane e indica il "pennacchio". Ho capito bene giusto ?
E questa regola è valida per tutti gli Alberi sia Latifoglie che Conifere, duri, semi-duri e teneri ?
Ok tu non scortecci, stesso identico dubbio di sopra: questa scelta la fai sia per le Latifoglie sia per le Conifere e legni duri, semi duri e teneri ?.....cioè, insomma per tutti i tipi di pianta ?bestioso ha scritto:Dopodiché tagli la pianta in sezioni di lunghezza che deciderai te a seconda di cosa ci vuoi più o meno fare (tenersi qualche centimetro più lunghi non è male). Io preferisco non scortecciare sopratutto se è legno da opera perchè l'asciugatura avviene più lentamente e il legno fende meno o per niente così.
Certo quello che dici tu è possibile farlo se il bosco è comodo, perché metti caso tagliassi in una collina ripida, molto ripida, credo sia difficile attuare questi accorgimenti, o mi sbaglio ?bestioso ha scritto:Metti i tronchi a stagionare elevati una trentina di centimetri da terra sottoponendoci 2 legni "sacrificali" di traverso, se ti sembra che la piramide di tronchi sia instabile li puoi anche legare con dei chiodi che si usano in edilizia, quelli che han due punte, unendo a coppie qualche testa a seconda della situazione.
I chiodi che menzioni sono questo modello ?
Si ok si costruisce una "capanna" di fortuna; ma i tronchi, tassativamente non devono prendere per nessuna ragione Sole diretto ne Acqua diretta ? Questa è la regola giusto ?bestioso ha scritto:Fatto ciò copri possibilmente con una lamiera un po' elevata che permette una miglior circolazione d'aria.
Grazie
Stefano89- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Purtroppo pur avendo boschi di conifere in montagna non ho mai trasformato personalmente il il legno ma sempre venduto tutto a segherie e fatto abbattere da ditte professioniste che certo non fanno tutta la trafila che ti dicevo io. Credo che comunque i principi indicati siano gli stessi per tutti gli alberi.
Sulla sramatura hai capito perfettamente, proprio cosi intendevo.
beh, prendere sole non è che faccia male è solo che sopratutto quando il legno è ancora molto umido una fuoriuscita troppo veloce dell'umidità può portare alla fastidiosa fessurazione. La pioggia non la consiglio proprio. Secondo la mia esperienza la cosa più importante è che sia un luogo ben areato e secco.
No chiodi non intendo quelli che sono piccoli ma la versione più grande che ha 2 punte di circa 5 cm e la "spalla" lunga una ventina o più di centimetri e generalmente sono a sezione quadra.
Specifico che non pretendo di avere tutte le verità del mondo, magari c'è anche chi fa meglio di me!!
Aspetta anche qualche altro intervento che qualcuno con un buon consiglio ci può sempre essere
Sulla sramatura hai capito perfettamente, proprio cosi intendevo.
beh, prendere sole non è che faccia male è solo che sopratutto quando il legno è ancora molto umido una fuoriuscita troppo veloce dell'umidità può portare alla fastidiosa fessurazione. La pioggia non la consiglio proprio. Secondo la mia esperienza la cosa più importante è che sia un luogo ben areato e secco.
No chiodi non intendo quelli che sono piccoli ma la versione più grande che ha 2 punte di circa 5 cm e la "spalla" lunga una ventina o più di centimetri e generalmente sono a sezione quadra.
Specifico che non pretendo di avere tutte le verità del mondo, magari c'è anche chi fa meglio di me!!
Aspetta anche qualche altro intervento che qualcuno con un buon consiglio ci può sempre essere
faldi- utente registrato
- Messaggi : 305
Data d'iscrizione : 27.05.13
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Noi abbiamo fatto l' ultimo giro in segheria proprio 4 giorni fa e abbiamo portato un rimorchio 2 assi con sopra 5 mc di legname da tavolato di 7-5 cm. Appena avremo tempo li scaricheremo mettendo le tavole rialzate di 20 cm da terra con sotto della sabbia (evita che l' erba cresca) e mettendo le tavole come a riformare il tronco di origine inseriremo in modo perpendicolare e continuo su ogni tavola degli spessori di 2 cm ogni 100 cm di lunghezza. In questo modo il legno secca prima (1 cm all anno circa) e rimane arieggiato. La stagionatura minima naturale per il castagno è di 5 anni. Per evitare che le tavole si spacchino in testa noi le blocchiamo con il nylon da legatura (quello nero multifibra) inchiodato nelle due teste con la spara graffe.
Le graffe che intende "bestioso" sono quelle usate anche per bloccare i travi dei tetti.
I tronchi per esperienza è meglio farli "rilassare" un annetto e poi portarli in segheria, si spaccano di meno e quindi producono meno scarto. Quando le tavole vengono messe a stagionare è bene lasciarle all acqua per un anno e poi successivamente coprirle con lamiere oppure una tettoia fatta con le rifilature di scarto. L' importante è che siano coperte dalla luce diretta del sole e minimamente dall acqua.
Le graffe che intende "bestioso" sono quelle usate anche per bloccare i travi dei tetti.
I tronchi per esperienza è meglio farli "rilassare" un annetto e poi portarli in segheria, si spaccano di meno e quindi producono meno scarto. Quando le tavole vengono messe a stagionare è bene lasciarle all acqua per un anno e poi successivamente coprirle con lamiere oppure una tettoia fatta con le rifilature di scarto. L' importante è che siano coperte dalla luce diretta del sole e minimamente dall acqua.
andry steel- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Grazie Andry, ma restiamo in tema tronchi, il tema tavole lo affronteremo dopo, altrimenti faccio un pochino di confusione....
I tronchi, intesi come Albero abbattutto, poiché di Alberi abbattuti stiamo parlando, li lasci un annetto nel bosco a contatto con il suolo mi sembra di capire, ok e non li scortecci.....
ma questo che dici tu, è valido per tutti gli Alberi grossi, piccoli, duri, teneri, sia se sono Conifere sia se sono Latifoglie ? cioè è una regola fissa per tutti oppure come ha detto Stihl 026 per alcuni Alberi (Castagno) si lasciano passare addirittura 3-4 anni ?
Eh spulciando su Google immagini, non ho trovato ste graffe che menziona bestioso....vabbè vediamo se più avanti mi capita qualche foto da vedere......andry steel ha scritto:
Le graffe che intende "bestioso" sono quelle usate anche per bloccare i travi dei tetti.
I tronchi per esperienza è meglio farli "rilassare" un annetto e poi portarli in segheria, si spaccano di meno e quindi producono meno scarto.
I tronchi, intesi come Albero abbattutto, poiché di Alberi abbattuti stiamo parlando, li lasci un annetto nel bosco a contatto con il suolo mi sembra di capire, ok e non li scortecci.....
ma questo che dici tu, è valido per tutti gli Alberi grossi, piccoli, duri, teneri, sia se sono Conifere sia se sono Latifoglie ? cioè è una regola fissa per tutti oppure come ha detto Stihl 026 per alcuni Alberi (Castagno) si lasciano passare addirittura 3-4 anni ?
Stefano89- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
No il legno non deve mai stare a contatto con il terreno. Io non li faccio seccare nel bosco (altrimenti dopo un po' non li trovi più) ma dove ho le cataste di legna ne ho anche di tronchi di varie metrature e diametri. Il castagno per evitare rotture va fatto seccare non più di 24 mesi in tronco, poi va fatto lavorare altrimenti incomincia a muoversi e a girarsi su se stesso. Per legname chiaro (larici, abeti ecc) si può fare lo stesso discorso di stagionatura ma solitamente possono e vengono segati appena portati in segheria. Se molto resinosi le segherie solitamente preferiscono farli stagionare qualche mese all' acqua per evitare surriscaldamenti della lama e per evitare che la resina vada ad incrostare i canali di aspirazione.
andry steel- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Scusa Andry cosa vuol dire che incomincia a muoversi e a girarsi su se stesso? Non avrà mica i piedi ?andry steel ha scritto: Il castagno per evitare rotture va fatto seccare non più di 24 mesi in tronco, poi va fatto lavorare altrimenti incomincia a muoversi e a girarsi su se stesso.
Saluti da Stihl 026
Stihl 026- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
La resina dell'acqua se ne sbatte altamente, un conto è il tanino dei castagni.andry steel ha scritto:Se molto resinosi le segherie solitamente preferiscono farli stagionare qualche mese all' acqua .
faldi- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Scusa: allora tu abbatti l'Albero, dopo qualche giorno lo srami e tagli il Tronco/i a una lunghezza desiderata, e magari è possibile che c'è ne esca più di qualcuno a seconda di come è l'Albero, e lo/i riponi in catasta mantenendo la Corteccia e sollevato/i dal suolo e coperto/i con lamiere. Giusto fai cosi ? cioè con la definizione "in tronco/i" intendi dire che l'Albero venga tagliato e sezionato a Tonchi ?andry steel ha scritto:No il legno non deve mai stare a contatto con il terreno. Io non li faccio seccare nel bosco (altrimenti dopo un po' non li trovi più) ma dove ho le cataste di legna ne ho anche di tronchi di varie metrature e diametri.
Voi ragazzi confermate che sia cosi la procedura vero ?
Stefano89- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
tipico dell'uomo bianco, voler fare tutto secondo le regole (robert maynard pirsig)Stefano89 ha scritto:Scusa: allora tu abbatti l'Albero, dopo qualche giorno lo srami e tagli il Tronco/i a una lunghezza desiderata, e magari è possibile che c'è ne esca più di qualcuno a seconda di come è l'Albero, e lo/i riponi in catasta mantenendo la Corteccia e sollevato/i dal suolo e coperto/i con lamiere. Giusto fai cosi ? cioè con la definizione "in tronco/i" intendi dire che l'Albero venga tagliato e sezionato a Tonchi ?andry steel ha scritto:No il legno non deve mai stare a contatto con il terreno. Io non li faccio seccare nel bosco (altrimenti dopo un po' non li trovi più) ma dove ho le cataste di legna ne ho anche di tronchi di varie metrature e diametri.
Voi ragazzi confermate che sia cosi la procedura vero ?
libera citazione, a memoria, da "lila: an inquiry into morals". ma esisterà davvero LA PROCEDURA ? e tutte quelle che ci assomigliano, ma non ne raggiungono la pienezza, differendo per dettagli, saranno PrOcEdUrE parzialmente maiuscole (o parzialmente minuscole) ? o saranno tutte e solo procedure, empiriche, più o meno efficaci/efficienti ?
l'argomento non è certo privo di interesse, però a suddividere ad ogni passo non il tronco, ma l'ago del pino in quattro,
ci estingueremo prima di arrivare alla segagione delle tavole
Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Allora per legna in tronchi o da opera si intende il legname destinato alla lavorazione di travatura/ tavolatura mentre quella da ardere si intende quella destinata al riscaldamento.
Gli alberi vengono abbattuti e sramati (si srama subito, mai visto farlo dopo giorni altrimenti pensa 200 alberi abbattuti tutti uno sopra l' altro, sarebbe un gran incrocio di rami e risulterebbe pure pericoloso sramarli). Solitamente i tronchi vengono tagliati a una lunghezza di 5 metri o meno se devono essere utilizzati da tavolatura e invece se sono da travatura vengono lasciati lunghi fino a quanto è consentito (curve, nodi pericolosi o snervamenti segnano il punto di taglio obbligato).
Si è possibile che da un solo albero escano più tronchi da opera.
Le lavorazioni variano a seconda delle zone, possibilità, accessibilità e conformazione boschiva. Non è una norma UNI la lavorazione del legname.
Gli alberi vengono abbattuti e sramati (si srama subito, mai visto farlo dopo giorni altrimenti pensa 200 alberi abbattuti tutti uno sopra l' altro, sarebbe un gran incrocio di rami e risulterebbe pure pericoloso sramarli). Solitamente i tronchi vengono tagliati a una lunghezza di 5 metri o meno se devono essere utilizzati da tavolatura e invece se sono da travatura vengono lasciati lunghi fino a quanto è consentito (curve, nodi pericolosi o snervamenti segnano il punto di taglio obbligato).
Si è possibile che da un solo albero escano più tronchi da opera.
Le lavorazioni variano a seconda delle zone, possibilità, accessibilità e conformazione boschiva. Non è una norma UNI la lavorazione del legname.
andry steel- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
La risposta è si ok...fin qui siamo tutti d'accordo senza che ci giriamo troppo intorno............ma la cosa che mi "sconvolge", in senso buono eh, è che in 2 pagine di discussione non ho capito ancora realmente quale è il tempo di stagionatura di questi tronchi (parlando in generale) prima che vadano in Segheria....cioè c'è chi dice che per il Castagno ci vogliono 3-4 anni...ma 3-4 anni solo il Castagno o tutta la categoria Legni Duri ?Stefano89 ha scritto:
Scusa: allora tu abbatti l'Albero, dopo qualche giorno lo srami e tagli il Tronco/i a una lunghezza desiderata, e magari è possibile che c'è ne esca più di qualcuno a seconda di come è l'Albero, e lo/i riponi in catasta mantenendo la Corteccia e sollevato/i dal suolo e coperto/i con lamiere. Giusto fai cosi ?
Voi ragazzi confermate che sia cosi la procedura vero ?
e c'è chi dice un annetto senza specificare a che tipo di legno è rivolta sta cosa......e scusate ho un pochino di confusione se il tempo di stagionatura dipende dal tipo essenza o meno....vi prego di non dare le cose per scontato.....specificatemi per favore non sono del mestiere.......
non so se sono chiaro, ma ditelo se non capite ciò che chiedo......magari posso essere superficiale.....
Grazie
Stefano89- utente registrato
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Re: Dal taglio delle piante alla produzione di segati: fasi di lavoro, tempi e stagionatura
Allora cercherò di essere piuttosto chiaro.
Il tempo di stagionatura prima della lavorazione in segheria varia dal tipo di legname. Spesso non viene neanche preso in conto in quanto lo spazio necessario per far stagionare per anni migliaia e migliaia di tronchi che dispone una segheria sarebbe troppo vasto. Far stagionare i tronchi prima della lavorazione non è sempre necessario. Cosa necessaria è invece farli stagionare dopo la lavorazione. Pensa a un tronco di 50 cm di diametro: non pensi che sia più veloce farlo seccare dopo la lavorazione momento in cui tutto lo scarto viene rimosso? Dopo due anni di stagionatura il tronco è secco solo per 25-30 mm di profondità, il che vorrebbe dire solo fino alla corteccia o poco più. Da questo si deduce che la stagionatura pre lavorazione è effettuata solo per permettere una più veloce rimozione della corteccia e per ridurre in parte il peso del tronco.
Per bestioso: oltre a chiederti di usare un linguaggio più moderato ti voglio informare che le conifere necessitano dell' acqua anche per far scorrere via la resina. Prova a chiedere in qualsiasi segheria e vedrai che ti diranno che tengono i tronchi con la testa con il diametro minore rivolta verso il basso per permettere alla resina di scivolare verso il fondo. Questo fenomeno è velocizzato dall' acqua.
Il tempo di stagionatura prima della lavorazione in segheria varia dal tipo di legname. Spesso non viene neanche preso in conto in quanto lo spazio necessario per far stagionare per anni migliaia e migliaia di tronchi che dispone una segheria sarebbe troppo vasto. Far stagionare i tronchi prima della lavorazione non è sempre necessario. Cosa necessaria è invece farli stagionare dopo la lavorazione. Pensa a un tronco di 50 cm di diametro: non pensi che sia più veloce farlo seccare dopo la lavorazione momento in cui tutto lo scarto viene rimosso? Dopo due anni di stagionatura il tronco è secco solo per 25-30 mm di profondità, il che vorrebbe dire solo fino alla corteccia o poco più. Da questo si deduce che la stagionatura pre lavorazione è effettuata solo per permettere una più veloce rimozione della corteccia e per ridurre in parte il peso del tronco.
Per bestioso: oltre a chiederti di usare un linguaggio più moderato ti voglio informare che le conifere necessitano dell' acqua anche per far scorrere via la resina. Prova a chiedere in qualsiasi segheria e vedrai che ti diranno che tengono i tronchi con la testa con il diametro minore rivolta verso il basso per permettere alla resina di scivolare verso il fondo. Questo fenomeno è velocizzato dall' acqua.
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