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Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
condivido ...belcanto ha scritto:Camaro, nulla di personale ma se hai voglia di leggere qualche mio post vedrai che le favole che si raccontano sul legno da ardere di castagno mi fanno andare in bestia. Laughing
Non so da dove arrivino ma sono dei sentito dire,banalità e luoghi comuni,chiedo:cosa ci sarebbe da spurgare su legno che,se secco in piedi,sono dieci- quindici anni che sta fuori a vento sole ed acqua,ghiaccio e brina? Non è logico.
Se lo metto al coperto da verde e lo lascio seccare bene non è che brucia peggio.
Qualcuno ha mai notato quanta cenere lascia la legna di castagno? love
Non ho mai pulito la canna del camino chiuso(sarà perché son trenta centimetri),al tubo interno della cucina economica (12 cm) do una aspirata dal cassetto della canna esterna non più di una volta all'anno,forse meno,pulita la canna (16 cm) quelle volte che ho bruciato,in prevalenza,quercia ed altre essenze.
Che il mio castagno sia diverso?
il grosso dei problemi relativi a difetti di combustione, rese caloriche, sporcizie varie, sono dovuti all'impianto ed al suo modo di utilizzo
stufe, caminetti, caldaie, canne fumarie, prese d'aria, comignoli, ecc ... tutto il sistema deve funzionare
per non dire del modo d'uso, che può trasformare un impianto efficentissimo in una ciofeca pazzesca
impianto, uso e legna secca ... questi sono i tre fattori fondamentali ... il resto, ammesso e non concesso che ci sia qualcosa di scientifico in nozioni che francamente appaiono molto empiriche, se conta, conta poco
phantom- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
erano completamente secchi.ferrari-tractor ha scritto: scusa Camaro71, ma i pezzi grossi li hai spaccati e lasciati seccare?
per caso, avevano il cuore spugnoso?
si diversi pezzi avevano il cuore spugnoso.
comunque se siamo o/t chiudo il discorso
Camaro71- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
no, non siamo OT visto che si parla di stagionatura.
se aveva il cuore spugnoso è probabilmente la "spugna" che ti ha sporcato il camino: anche da secca brucia male, se posso cerco di toglierla (basta spaccare in pezzi un po' più fini e poi grattare un po' il pezzo contro il pianetto dello spaccalegna, si stacca quasi da sola).
riguardo al discorso "lavare il tannino", la mia esperienza mi dice che se il castagno prende acqua è meglio.
ovvero, tra un ciocco spaccato e stagionato 1 anno in legnaia, ed il ciocco gemello che ha anche visto un'inverno all'aperto e per la restante parte è stato in legnaia, il secondo brucia meglio.
Se posso, spacco e lascio all'aperto per più anni, il castagno non ne risente affatto.
In tutti i casi dopo il taglio a misura la legna va in legnaia all'asciutto per mesi prima di essere bruciata - ultimamente ho un po' di surplus e quindi ho legnaie vecchie anche di 2-3 anni
Aggiungo: ho visto diversi castagni caduti anche da 10 anni (quindi corteccia che si stacca a guardarla, o che si è già staccata) che all'interno non erano affatto secchi, basta spaccarli per sentire l'umido ed il caratteristico odore tannico (banana).
Il secco in piedi se piccolo si può bruciare praticamente subito, ma se di diametro superiore ai 15-20 cm conviene spaccarlo e lasciarlo stagionare... se prende anche un po' di acqua da spaccato non patisce ma non è così fondamentale.
se aveva il cuore spugnoso è probabilmente la "spugna" che ti ha sporcato il camino: anche da secca brucia male, se posso cerco di toglierla (basta spaccare in pezzi un po' più fini e poi grattare un po' il pezzo contro il pianetto dello spaccalegna, si stacca quasi da sola).
riguardo al discorso "lavare il tannino", la mia esperienza mi dice che se il castagno prende acqua è meglio.
ovvero, tra un ciocco spaccato e stagionato 1 anno in legnaia, ed il ciocco gemello che ha anche visto un'inverno all'aperto e per la restante parte è stato in legnaia, il secondo brucia meglio.
Se posso, spacco e lascio all'aperto per più anni, il castagno non ne risente affatto.
In tutti i casi dopo il taglio a misura la legna va in legnaia all'asciutto per mesi prima di essere bruciata - ultimamente ho un po' di surplus e quindi ho legnaie vecchie anche di 2-3 anni
Aggiungo: ho visto diversi castagni caduti anche da 10 anni (quindi corteccia che si stacca a guardarla, o che si è già staccata) che all'interno non erano affatto secchi, basta spaccarli per sentire l'umido ed il caratteristico odore tannico (banana).
Il secco in piedi se piccolo si può bruciare praticamente subito, ma se di diametro superiore ai 15-20 cm conviene spaccarlo e lasciarlo stagionare... se prende anche un po' di acqua da spaccato non patisce ma non è così fondamentale.
Ultima modifica di ferrari-tractor il Gio Feb 20, 2020 7:41 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : aggiunta)
ferrari-tractor- Moderatori
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
@ferrari-tractor
È esattamente quello che intendevo dire.
Anche secchi in piedi da anni ( ne ho tagliato alcuni diametro 50 - 60 cm cui mancava quasi la corteccia ed erano bianchi ) ma alla base il tronco era ancora umido.
È esattamente quello che intendevo dire.
Anche secchi in piedi da anni ( ne ho tagliato alcuni diametro 50 - 60 cm cui mancava quasi la corteccia ed erano bianchi ) ma alla base il tronco era ancora umido.
Camaro71- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Quoto al 100% ferrari-tractor. E' da qualche tempo che brucio al 95% castagno e, negli anni, ho fatto diversi esperimenti, perchè all'inizio ero decisamente insoddisfatto (provenivo da sfruttamento di un ceduo misto, in prevalenza robinia) del comportamento in stufa della "nuova" (per me) essenza.ferrari-tractor ha scritto:riguardo al discorso "lavare il tannino", la mia esperienza mi dice che se il castagno prende acqua è meglio.
ovvero, tra un ciocco spaccato e stagionato 1 anno in legnaia, ed il ciocco gemello che ha anche visto un'inverno all'aperto e per la restante parte è stato in legnaia, il secondo brucia meglio.
Spaccato e accatastato direttamente al coperto, in stufa non bruciava mai del tutto: il fuoco tendeva a morire se non lo tenevo d'occhio (o non lo mescolavo con altre essenze) anche con pezzi piccoli; inoltre nel vassoio di raccolta della cenere trovavo sempre tizzoni spenti della dimensione di un ciottolo (confermo pochissima cenere).
Un anno (con due ancora meglio) alla pioggia + un anno al coperto e le cose sono decisamente cambiate in meglio: il fuoco non si spegne più da solo, e gli incombusti sono diminuiti almeno del 75%.
Mi riferisco sopratutto al verde, ma anche il secco in piedi migliora leggermente con un un anno di esposizione a piogge e sole.
Non so se i miei castagni siano diversi da quelli di Belcanto. Ma si comportano in questo modo.
Io l'ho sempre attribuito ai tannini. Non voglio aprire la questione perchè non sono un esperto (anche se in rete avrei trovato delle fonti piuttosto attendibili da un punto di vista scientifico, che delle informazioni circa l'incidenza dei tannini nel processo di combustione la danno). Lascio ad altri trovare il puntello scientifico/ideologico. Ma non posso non portare la mia (piccola) esperienza in questo dibattito.
luca.
luca.- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
L'intenzione iniziale era quella di liberare la gente dalle credenze su tannini e cose simili ma era una stupidaggine:la storia dice che le credenze son dure da estirpare.
Si pensa sempre che mettere a disposizione le conoscenze acquisite e sopratutto ereditate,possa essere utile,vada fatto ma molti non sopportano sia così.
Non si può mica essere da meno di quelli venuti prima.
Tanto per dire:in un paese vicino,c'era uno stabilimento per estrarre il tannino e non credo si preoccupasse di quello che poteva andarsene con dilavamenti visto che stoccava i materiali in un piazzale all'aperto.Serve come prova scientifica?
Anno più,meno,fuori ,dentro,grosso o piccolo,lavato o no e via così,anche col tannino.
Il fatto è che bisogna saper lavorare,aspettare e capire quando i legname è in ordine per essere bruciato e sembra che siano pochi quello che lo sanno fare
Chissà perché c'è chi si scalda sporcando poco e c'è chi non ci riesce:ideologia?
Il legno di castagno,come mi hanno insegnato ad usarlo,me lo godo e gli altri si arrangino.
Si pensa sempre che mettere a disposizione le conoscenze acquisite e sopratutto ereditate,possa essere utile,vada fatto ma molti non sopportano sia così.
Non si può mica essere da meno di quelli venuti prima.
Tanto per dire:in un paese vicino,c'era uno stabilimento per estrarre il tannino e non credo si preoccupasse di quello che poteva andarsene con dilavamenti visto che stoccava i materiali in un piazzale all'aperto.Serve come prova scientifica?
Anno più,meno,fuori ,dentro,grosso o piccolo,lavato o no e via così,anche col tannino.
Il fatto è che bisogna saper lavorare,aspettare e capire quando i legname è in ordine per essere bruciato e sembra che siano pochi quello che lo sanno fare
Chissà perché c'è chi si scalda sporcando poco e c'è chi non ci riesce:ideologia?
Il legno di castagno,come mi hanno insegnato ad usarlo,me lo godo e gli altri si arrangino.
belcanto- utente registrato.
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Credevo che lo spirito del forum fosse di condivisione e divulgazione ma a quanto pare non è così per tutti.
Non tutti nascono imparati
Ce ne faremo ragione
Non tutti nascono imparati
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Camaro71- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Allora...cerchiamo di fare un’ analisi oggettiva del problema, se no tutte le volte partono discussioni sterili e improduttive.
-Il castagno è il legno con il maggior contenuto di tannino - 7%-.
-Il tannino è solubile in acqua. Per l’estrazione fanno così.
- Il tannino non è un grosso problema per la combustione. Ma se non c’è o ce ne è meno...meglio. Anche perché i derivati sono piuttosto tossici..
- L’esposizione della legna agli agenti atmosferici accelera l’essiccamento perché apre e chiude i pori del legno. L’importante è non metterla via bagnata...
-Ci sono legnami a più rapida essiccazione e altri a più lunga. I tannini sono polifenoli che “impermeabilizzano” il legno.
Per cui i legni ricchi di tannino ci mettono più tempo ad essiccare. Se sono legni duri anche di più ( cerro , p.es.)
Quindi, per chiarire, se il tannino rallenta l’ingresso di acqua nel legno ne rallenta anche l’uscita. Il problema è tutto li.
- Il problema principale per il deposito di “sporcizia” ( creosoti, fuliggine, tannini incombusti ecc. )nelle canne è dovuto alla temperatura di combustione che è in funzione dell’umidità e della quantità d’aria. Ovvero : legna secca+ tiraggio buono= canne pulite. Legna verde+ basso tiraggio =canne sporche. Lapalissiano..lo so...ma è per fare ordine.
Tutte queste valutazioni derivano dalla lettura di documenti tecnici riconosciuti. Non sto a mettere la bibliografia...non mi sembra il caso. Basta andare in rete e trovate tutto quello che volete. Un buon testo di chimica organica aiuta...
Io il castagno lo brucio volentieri...
In ogni caso le canne fumarie le faccio pulire un anno si e uno no...a prescindere.
-Il castagno è il legno con il maggior contenuto di tannino - 7%-.
-Il tannino è solubile in acqua. Per l’estrazione fanno così.
- Il tannino non è un grosso problema per la combustione. Ma se non c’è o ce ne è meno...meglio. Anche perché i derivati sono piuttosto tossici..
- L’esposizione della legna agli agenti atmosferici accelera l’essiccamento perché apre e chiude i pori del legno. L’importante è non metterla via bagnata...
-Ci sono legnami a più rapida essiccazione e altri a più lunga. I tannini sono polifenoli che “impermeabilizzano” il legno.
Per cui i legni ricchi di tannino ci mettono più tempo ad essiccare. Se sono legni duri anche di più ( cerro , p.es.)
Quindi, per chiarire, se il tannino rallenta l’ingresso di acqua nel legno ne rallenta anche l’uscita. Il problema è tutto li.
- Il problema principale per il deposito di “sporcizia” ( creosoti, fuliggine, tannini incombusti ecc. )nelle canne è dovuto alla temperatura di combustione che è in funzione dell’umidità e della quantità d’aria. Ovvero : legna secca+ tiraggio buono= canne pulite. Legna verde+ basso tiraggio =canne sporche. Lapalissiano..lo so...ma è per fare ordine.
Tutte queste valutazioni derivano dalla lettura di documenti tecnici riconosciuti. Non sto a mettere la bibliografia...non mi sembra il caso. Basta andare in rete e trovate tutto quello che volete. Un buon testo di chimica organica aiuta...
Io il castagno lo brucio volentieri...
In ogni caso le canne fumarie le faccio pulire un anno si e uno no...a prescindere.
Roberto Volpi- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
phantom ha scritto:
impianto, uso e legna secca ... questi sono i tre fattori fondamentali ... il resto, ammesso e non concesso che ci sia qualcosa di scientifico in nozioni che francamente appaiono molto empiriche, se conta, conta poco
phantom la dice giusta.
Ribadisco:c'è qualcosa che aiuta a capire quando è il momento di mettere 'sta legna nella stufa?
belcanto- utente registrato.
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Ribadisco:c'è qualcosa che aiuta a capire quando è il momento di mettere 'sta legna nella stufa?[/quote]
forse l'ho avevo già scritto in un'altro argomento, ma non ricordo.
personalmente per valutare più o meno la concentrazione di tannino, faccio questa semplice prova del nove : metto un ciocco di legno in un secchio d'acqua per circa 24 ore dopodiché valuto il colore della stessa più questa risulta scura, più tannino contiene il ciocco.
Si può avere un confronto, mettendo due ciocchi, uno secco ed uno fresco in due diversi secchi e notare la differenza di colore dell'acqua.
forse l'ho avevo già scritto in un'altro argomento, ma non ricordo.
personalmente per valutare più o meno la concentrazione di tannino, faccio questa semplice prova del nove : metto un ciocco di legno in un secchio d'acqua per circa 24 ore dopodiché valuto il colore della stessa più questa risulta scura, più tannino contiene il ciocco.
Si può avere un confronto, mettendo due ciocchi, uno secco ed uno fresco in due diversi secchi e notare la differenza di colore dell'acqua.
mikhele- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Il punto fermo è l’umidità del legno. L’ideale è che sia intorno al 20-25%.Per raggiungere questo obiettivo ci sono legni che ci mettono meno e altri di più. Molto semplice.
Un tester per misurare l’umidità l’ho visto in rete a 9,0 € ( nove euro..).
Se no si va a occhio come nelle frittelle...
Un tester per misurare l’umidità l’ho visto in rete a 9,0 € ( nove euro..).
Se no si va a occhio come nelle frittelle...
Roberto Volpi- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
in queste ultime 2 settimane ho bruciato quasi esclusivamente rami di castagno molto secco, piante seccate in piedi da diversi anni, anche sabato mattina ne ho raccolto un mezzo motocarro.
in cinque giorni con la stufa che va da mattina a notte ho tolto una sola volta la cenere, di colore grigio come la sabbia, devo dedurne che la combustione era buona
in cinque giorni con la stufa che va da mattina a notte ho tolto una sola volta la cenere, di colore grigio come la sabbia, devo dedurne che la combustione era buona
Camaro71- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Ecco a cosa servivano quei secchi di acqua nera fuori dalle porte.
Ora se ne vedono meno ma da piccolo ne vedevo molti di aggeggi a due punte con i numerini.
Camaro ha aggiunto un messaggio mentre bevevo il caffelatte e son contento.
Visto che il secco vero brucia bene si potrebbe spaccare a metà un legnotto e metterlo in un secchio d'acqua per vedere se la sporca ancora.
Vi saluto,vado vado a giocare nel mio cortile con i legnini di un noce spaccato dal vento,
Mi sembra si fosse già parlato di legno secco.belcanto ha scritto:Il fatto è che bisogna saper lavorare,aspettare e capire quando i legname è in ordine per essere bruciato e sembra che siano pochi quello che lo sanno fare
Ora se ne vedono meno ma da piccolo ne vedevo molti di aggeggi a due punte con i numerini.
Camaro ha aggiunto un messaggio mentre bevevo il caffelatte e son contento.
Visto che il secco vero brucia bene si potrebbe spaccare a metà un legnotto e metterlo in un secchio d'acqua per vedere se la sporca ancora.
Vi saluto,vado vado a giocare nel mio cortile con i legnini di un noce spaccato dal vento,
belcanto- utente registrato.
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Età : 78
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Roberto... il tester per l umidita e ' l idrometro?quello l l ho visto e usato un paio di volte.o è un altro strumento?
Blitz- UTENTE BANNATO
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Blitz: si chiama IGROMETRO. L'idrometro misura l'altezza acqua dei fiumi. Saluti
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Non far del bene se non sai sopportare l'ingratitudine.
falcetto- Moderatori
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Data d'iscrizione : 18.12.11
Località : Bassa Brianza
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Aa che gaffe..comunque l ho visto usare un paio di volte.mi interessava sapere se il tester è appunto l igrometro
Blitz- UTENTE BANNATO
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Roberto Volpi- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
praticamente regalato
Camaro71- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
effettivamente è quasi regalato.
ma l'attendibilità ?
questo tipo di tester poggiandolo su un ciocco misura l'umidità solo per pochi millimetri, non arriva a 10mm.
mentre i professionali, con un costo superiore ai 100 £. arrivano a misurare fino a 100mm. di profondità.
ma l'attendibilità ?
questo tipo di tester poggiandolo su un ciocco misura l'umidità solo per pochi millimetri, non arriva a 10mm.
mentre i professionali, con un costo superiore ai 100 £. arrivano a misurare fino a 100mm. di profondità.
mikhele- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
quello stihl costa 24 euro su amazon
Camaro71- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
L'attendibilità è quella di uno strumento da 4 euro..... d'altra parte non si può pretendere. Ti da quanto meno un'indicazione ( sperando credibile)
Alessio510- Moderatori
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Quello che avevo visto usare io..era il 1998 credo.non era digitale.aveva due cavetti con aghi che si mettevano nel legno.il responso era dato a lancette. Credo sia lo stesso strumento comunque
Blitz- UTENTE BANNATO
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Display analogico o digitale, il principio è il medesimo
Alessio510- Moderatori
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