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Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Sarà vero quello che dici è non discuto ma non ci hai detto il perché di quello che affermi visto che quasi tutti da secoli sostengono che il tannino è velenoso
Ciao nitro
Ciao nitro
nitro52- utente registrato
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Data d'iscrizione : 17.03.13
Località : o qui o li
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Basta fare delle semplici ricerche su internet e su decine di siti visitati, legati ai più svariati argomenti, medicina e salute, agricoltura, alimentazione ecc, tutti a dire che non è velenoso.
Non mi pare necessario linkarli.
Non mi pare necessario linkarli.
phantom- utente registrato
- Messaggi : 322
Data d'iscrizione : 02.05.17
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Poi, sulle leggende secolari ci sarebbe da scrivere enciclopedie.
Da alcuni mesi mi sto interessando alla madre dell'aceto ... e udite udite. .. sembra sia anche quella una leggenda ... ma questo è tanto off topic per cui mi fermo qui.
Da alcuni mesi mi sto interessando alla madre dell'aceto ... e udite udite. .. sembra sia anche quella una leggenda ... ma questo è tanto off topic per cui mi fermo qui.
phantom- utente registrato
- Messaggi : 322
Data d'iscrizione : 02.05.17
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
nitro52 ha scritto:Sarà vero quello che dici è non discuto ma non ci hai detto il perché di quello che affermi visto che quasi tutti da secoli sostengono che il tannino è velenoso
Ciao nitro
Velenoso per chi?
marzot- utente registrato
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Data d'iscrizione : 20.11.12
Località : Trentino
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Che sia velenoso scientificamente non lo so. Che sia dannoso alle colture penso di sì.
Un esempio...
Se accatasti qualche quintale di acacia, ancor meglio se in spacconi quindi aperta in un terreno erboso e la lasci una stagione alle intemperie, l’anno dopo nei dintorni della catasta non crescerà più erba. Troverai solo terra rossiccia granulosa. Dopo che avrai levato il legname, l’erba ricrescerà ma ci vuole qualche anno...
Se fai la stessa cosa con il faggio che tannino non ne ha, il terreno circostante rimane tale e quale.
Se si desidera dilavare il legname che in genere presenta tannino non andrebbe lasciato in stanga ma aperto alle intemperie. Solo dopo qualche mese o più, si può finire di tagliare e mettere in legnaia. Io faccio così da anni e per quanto mi riguarda, funziona.
Un esempio...
Se accatasti qualche quintale di acacia, ancor meglio se in spacconi quindi aperta in un terreno erboso e la lasci una stagione alle intemperie, l’anno dopo nei dintorni della catasta non crescerà più erba. Troverai solo terra rossiccia granulosa. Dopo che avrai levato il legname, l’erba ricrescerà ma ci vuole qualche anno...
Se fai la stessa cosa con il faggio che tannino non ne ha, il terreno circostante rimane tale e quale.
Se si desidera dilavare il legname che in genere presenta tannino non andrebbe lasciato in stanga ma aperto alle intemperie. Solo dopo qualche mese o più, si può finire di tagliare e mettere in legnaia. Io faccio così da anni e per quanto mi riguarda, funziona.
fim- utente registrato
- Messaggi : 431
Data d'iscrizione : 25.01.17
Località : Nordest
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
phantom ha scritto:Allora, ho appurato che il castagno rilascia l'acqua in un tempo maggiore rispetto ad altri legni, per tanto merita di essere lasciato stagionare per più tempo ... secondo me il fatto di lasciarlo scoperto è più una ghiotta opportunità che non un obbligo, semplicemente perché ci si evita l'onere della copertura, visto che è un legno molto resistente alle intemperie.
Personalmente io distinguo tra i legni resistenti e quelli meno e non ho alcuna voglia di costruire continue tettoie per accatastare legna.
Infatti ho una legnaia limitata ad una turnazione biennale ... anche se ci sono anni (e questo è uno di quelli a causa del vento di fine ottobre) nei quali faccio legna per alcuni inverni.
Se porto a casa legna "debole", la taglio e metto al coperto prima possibile ... faggio, betulla, ontano bianco, alborella, abete.
Scusa, ma che legno è? Perchè dove abito io è il nome di un pesce di lago, ottimo fritto...
Se al contrario mi procuro legna "resistente", la lascio accatastata in stanga e senza copertura a tempo indefinito e la metto in legnaia mano a mano che si libera posto ... faccio così con l'acacia, l'orniello, il castagno.
Al massimo, se ho tanta legna debole che non ci sta più in legnaia, la accatasto sopra quella resistente e poi copro tutto con un telone.
Comunque, a distanza di qualche giorno e dopo aver navigato un po' in giro, posso dire che alla leggenda del tannino dannoso/velenoso ci credono in tanti ... anche in questo forum.
Giusto pochi giorni fa, per pura coincidenza, mi sono trovato a parlare di legna di castagno, con un tizio del mio paese.
Lui ha "fermamente sentenziato" che il castagno va lasciato all'acqua per far dilavare il velenosissimo tannino ... conoscendo il personaggio poco incline alle novità ho preferito glissare e cambiare argomento.
Chissà come mai questa diceria si è diffusa così tanto nei decenni passati?
baffus- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Baffus, dai un occhio al tuo post...non si capisce dove hai scritto
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"L'uomo non è un vaso da riempire, ma un fuoco da suscitare"
Plutarco
luca31- Moderatori
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Data d'iscrizione : 05.06.12
Età : 47
Località : parma
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Ciao Luca,
ho scritto in grassetto nel suo post, pensavo si vedesse...
ho scritto in grassetto nel suo post, pensavo si vedesse...
baffus- utente registrato
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Data d'iscrizione : 08.01.15
Età : 44
Località : Mandello del Lario
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Ho sistemato il messaggio di Baffus. Non scrivere all'interno del quote.
phantom ha scritto: Se porto a casa legna "debole", la taglio e metto al coperto prima possibile ... faggio, betulla, ontano bianco, alborella, abete.
baffus ha scritto:Scusa, ma che legno è? Perchè dove abito io è il nome di un pesce di lago, ottimo fritto... .
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Non far del bene se non sai sopportare l'ingratitudine.
falcetto- Moderatori
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Località : Bassa Brianza
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
assolutamente no, non si scrive dentro al post! Devi scrivere alla fine del post , dopo questo [/quote]baffus ha scritto:Ciao Luca,
ho scritto in grassetto nel suo post, pensavo si vedesse...
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Plutarco
luca31- Moderatori
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Data d'iscrizione : 05.06.12
Età : 47
Località : parma
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
scusa ... hai ragionebaffus ha scritto:Scusa, ma che legno è? Perchè dove abito io è il nome di un pesce di lago, ottimo fritto... .
è il nome dialettale
adesso che ci penso non saprei nemmeno quale sia il nome corretto
sono piante a crescita veloce, corteccia grigia, scarso peso e resa calorica ... e rapido deperimento
phantom- utente registrato
- Messaggi : 322
Data d'iscrizione : 02.05.17
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Ti dico la mia: brucio quasi solo castagno ceduo secco in piedi o stagionato alle intemperie tre anni spaccato e tagliato, poi copro con lamiera per un anno. Così mi brucia molto bene. È un bel legno e se ad alto fusto anche un bell’albero. Purtroppo se parliamo di bosco ceduo lasciato a se stesso il sottobosco è molto sporco perché si autopota, le foglie e i ricci sono indistruttibili. Per via del tannino o rastrelli tutto o l’erba non cresce per anni lasciando un terreno povero, nero. I polloni del ceduo sono lunghi e sottili perché essendo Eliofila cercano la luce in tutti i modi. Se ci tieni al tuo bosco hai tantissimo lavoro con il castagno. I boschi di faggio sono di ben altro impatto estetico.phantom ha scritto: Ma adesso parte l'embolo della domandona da 1000 punti ...
Perché mai tutti, ogni volta che si parla di castagno, sembra abbiano la fissa di eliminarlo?
tribo- utente registrato
- Messaggi : 143
Data d'iscrizione : 09.11.13
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
ti ringrazio per la risposta alla mia domanda che non aveva ca..to nessuno
comunque la domanda verteva sull'eliminazione del tannino dal legno da bruciare ... non dal terreno
comunque la domanda verteva sull'eliminazione del tannino dal legno da bruciare ... non dal terreno
phantom- utente registrato
- Messaggi : 322
Data d'iscrizione : 02.05.17
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
I tannini non sono velenosi, si cerca di ridurne la presenza nella legna perchè ossidandosi mentre bruciano creano residui e sono degli inibitori della combustione stessa.
Stepmeister- utente registrato
- Messaggi : 2872
Data d'iscrizione : 07.08.11
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Semplificando molto, i tannini sono dei potenti antiossidanti che servono a difendere la pianta dagli attacchi dei parassiti (che lo considerano "veleno" ... e qui torniamo ai post di cui sopra) e dei funghi (e dal conseguente fenomeno di marcescenza, soprattutto in ambienti umidi) e possono essere considerati una specie di "inibitori della combustione" (che altro non è che un processo di ossidazione).
Per questo motivo abbassano la resa calorica del legno che li contiene e finiscono tutti nei fumi della combustione (e quindi sporcano i passaggi di fumo).
Non è vero che lasciarli alle intemperie sia completamente inutile... il processo di asportazione per dilavamento è evidente se vi capita di lasciarli per sbaglio sul cemento o sulla pietra per qualche tempo: l'inevitabile macchia scura (molto difficile da eliminare!) che troverete sotto i ciocchi è tutto tannino che prima si trovava nel legno. Ovviamente l'eliminazione totale dei tannini dalla legna che li contiene è praticamente impossibile con la sola esposizione alle intemperie (cosa che si può ottenere con l'immersione continua e prolungata: lo sa bene chi invece i tannini "li desidera" e deve cambiare ogni tot anni le costose botti in cui mantiene a barricare il vino perchè ormai lo hanno "esurito" tutto), ma è possibile eliminarne a sufficienza per ottenere della buona legna da ardere.
luca.
edit: mi scuso con Stepmeister se mi sono ripetuto ma stavamo scrivendo contemporaneamente i nostri messaggi ))
Per questo motivo abbassano la resa calorica del legno che li contiene e finiscono tutti nei fumi della combustione (e quindi sporcano i passaggi di fumo).
Non è vero che lasciarli alle intemperie sia completamente inutile... il processo di asportazione per dilavamento è evidente se vi capita di lasciarli per sbaglio sul cemento o sulla pietra per qualche tempo: l'inevitabile macchia scura (molto difficile da eliminare!) che troverete sotto i ciocchi è tutto tannino che prima si trovava nel legno. Ovviamente l'eliminazione totale dei tannini dalla legna che li contiene è praticamente impossibile con la sola esposizione alle intemperie (cosa che si può ottenere con l'immersione continua e prolungata: lo sa bene chi invece i tannini "li desidera" e deve cambiare ogni tot anni le costose botti in cui mantiene a barricare il vino perchè ormai lo hanno "esurito" tutto), ma è possibile eliminarne a sufficienza per ottenere della buona legna da ardere.
luca.
edit: mi scuso con Stepmeister se mi sono ripetuto ma stavamo scrivendo contemporaneamente i nostri messaggi ))
luca.- utente registrato
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Età : 47
Località : Udine
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Figurati, il mio è un riassunto introduttivo!
Stepmeister- utente registrato
- Messaggi : 2872
Data d'iscrizione : 07.08.11
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Sono d’accordo che è impossibile da eliminare completamente anche lasciando alle intemperie per molto tempo. Se lo si fa lasciando i tondelli o stanghe non spaccate ancor meno.
Vero anche che il legname soggetto a tannino rallenta la combustione, pertanto sarebbe opportuno mescolare le tipologie nella stufa oppure usare il castagno (o acacia come faccio io) quando la camera di combustione e l’ambiente sono già caldi.
Per chi usa caminetti ben ventilati che sono divoratori accaniti di legno..., va benissimo mescolare faggio non troppo grosso con un ciocco di acacia (o castagno). Mantiene la resa e riduce il consumo del faggio.
Vero anche che il legname soggetto a tannino rallenta la combustione, pertanto sarebbe opportuno mescolare le tipologie nella stufa oppure usare il castagno (o acacia come faccio io) quando la camera di combustione e l’ambiente sono già caldi.
Per chi usa caminetti ben ventilati che sono divoratori accaniti di legno..., va benissimo mescolare faggio non troppo grosso con un ciocco di acacia (o castagno). Mantiene la resa e riduce il consumo del faggio.
fim- utente registrato
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Località : Nordest
Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
che dire ... chapeau
grazie grazie grazie ... per questi ultimi post
grazie grazie grazie ... per questi ultimi post
phantom- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Il tannino qui da noi, alto Piemonte è un problema che si manifesta frequentemente tagliando il castagno (l'arbò in dialetto) visto la grande quantità di queste piante sparse nel territorio. Prima di bruciarlo bisogna far passare ho un paio d'anni sotto le intemperie o almeno una stagione all'aperto con condizioni climatiche avverse di forte caldo e acqua in modo che risulti quasi nero quando si depezza per stufa o caminetto.
simmy106- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Quello che sapevo sul legno di castagno e che durante l'abbruciamento scoppietta (da noi si dice "spara") e questo è dovuto al tannino.
Un problema con i camini aperti. Per questo motivo non è ben visto come legna da ardere (anche perchè si presta ad essere utilizzato per impieghi più "nobili" come paleria e travi)
Personalmente, avendo stufa e camino chiusi,non mi faccio più problemi con questo legno. taglio, spacco e accatasto come il resto delle essenze.
Fausto
Un problema con i camini aperti. Per questo motivo non è ben visto come legna da ardere (anche perchè si presta ad essere utilizzato per impieghi più "nobili" come paleria e travi)
Personalmente, avendo stufa e camino chiusi,non mi faccio più problemi con questo legno. taglio, spacco e accatasto come il resto delle essenze.
Fausto
BFausto- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Scoppietta perché ha una percentuale di acqua più alta di altri legni, che io sappia
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luca31- Moderatori
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Infatti. Lo scoppiettìo è dovuto a delle "sacche" d'acqua (in realtà di sostanze acquose: resina, linfa, ecc.) presenti nelle fibre del legno che scaldandosi vaporizzano, e vaporizzando aumentano di volume, ed aumentando di volume aumentano la pressione contro le pareti delle sacche che li contengono. A un certo punto la pressione è tale che le fibre del legno si spaccano (anzi, si staccano) dando luogo al cosiddetto scoppio.
In realtà quindi il fenomeno è dovuto sia all'umidità della legna che arde (più è secca, meno sostanze acquose conterrà), sia alla tessitura del legno: certe essenze hanno la tendenza a formare queste sacche in cui si concentrano sostanze acquose, altre no, hanno una "vascolarizzazione" molto più uniforme. Se si prova a lavorare una tavola di pino ed una uguale di abete, ci si accorge della netta differenza proprio riguardo alle sacche resinifere (oltre che ai cosiddetti "nodi" che sono però tutta un'altra storia).
luca.
In realtà quindi il fenomeno è dovuto sia all'umidità della legna che arde (più è secca, meno sostanze acquose conterrà), sia alla tessitura del legno: certe essenze hanno la tendenza a formare queste sacche in cui si concentrano sostanze acquose, altre no, hanno una "vascolarizzazione" molto più uniforme. Se si prova a lavorare una tavola di pino ed una uguale di abete, ci si accorge della netta differenza proprio riguardo alle sacche resinifere (oltre che ai cosiddetti "nodi" che sono però tutta un'altra storia).
luca.
luca.- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
La credenza popolare sbagliata . E allora quale sarebbe il problema del tannino durante l'abbruciamento? Io non lo lascio alle intemperie quindi non ho dilavamento. Nella stufa brucia come gli altri legni.
Quella che fatica è la quercia. Se non stagionata anni fa molta fatica a bruciare. Alcune volte mi è capitato di bruciare quercia
già secca in bosco da svariati anni e comunque per avere fiamma, dovevo bruciarla con robinia o, appunto, castagno...
Fausto
Edit: sabato dovrò appunto tagliare due piante abbattute dal vento. Una quercia ed un castagno. Farò la stessa stagionatura, accatastamento in stanga (120cm) fino a primavera inoltrata, taglio, spacco e accatastamento in legnaia e cercherò di capire come si comportano.
Quella che fatica è la quercia. Se non stagionata anni fa molta fatica a bruciare. Alcune volte mi è capitato di bruciare quercia
già secca in bosco da svariati anni e comunque per avere fiamma, dovevo bruciarla con robinia o, appunto, castagno...
Fausto
Edit: sabato dovrò appunto tagliare due piante abbattute dal vento. Una quercia ed un castagno. Farò la stessa stagionatura, accatastamento in stanga (120cm) fino a primavera inoltrata, taglio, spacco e accatastamento in legnaia e cercherò di capire come si comportano.
BFausto- utente registrato
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Di questo si è discusso poco più sopra. Riassumendo molto: i tannini inibiscono la combustione e sporcano i passaggi di fumoBFausto ha scritto:quale sarebbe il problema del tannino durante l'abbruciamento?
Io brucio all'80% castagno e se è stagionato male (per stagionatura intendo sia il dilavamento dei tannini -un paio d'anni alle intemperie già spaccato in quarti- che l'essiccatura vera e propria -coperto da lamiera ma esposto ai venti un'estate intera) nel cassetto della cenere mi lascia parecchi incombusti e, se non spalanco del tutto il registro dell'aria o lo mescolo ad altri tipi di legna, il fuoco mi muore con i ciocchi anneriti e "mangiati" solo a metà. Stagionato correttamente invece scalda parecchio e mi dura molto a lungo, soprattutto se mescolato con altre essenze meno "delicate".BFausto ha scritto:Io non lo lascio alle intemperie quindi non ho dilavamento. Nella stufa brucia come gli altri legni.
La quercia è un'altra famiglia dal legno molto ricco di tannini. In realtà "quercia" è il nome comune di molte essenze: il rovere, la farnia, la roverella (ma anche il leccio, il cerro o la sughera) ... sono tutte querce. Ad esempio in enologia si usa barricare i vini in botti di rovere (in realtà negli ultimi tempi ho sentito da degli amici produttori che hanno iniziato a "barricare" i vini più pregiati mediante l'immersione di scaglie di rovere, del resto costa molto meno cambiare le scaglie che cambiare la botte), proprio per il loro alto contenuto in tannini. Quindi il problema è evidentemente analogo.BFausto ha scritto:Quella che fatica è la quercia. Se non stagionata anni fa molta fatica a bruciare.
Quando però dici che fai più fatica con la quercia rispetto al castagno, le nostre due esperienze non sono sovrapponibili. Posso azzardare un'ipotesi, visto che parli di "quercia secca in bosco da svariati anni": potrebbe essere che i funghi abbiano già cominciato ad attaccare il legno che hai prelevato (soprattutto se parliamo di secco a terra). In quel caso, quando comincia il processo di marcescenza, il legno altera molte delle sue caratteristiche e mano a mano che il processo va avanti diventa sempre più inadatto alla combustione.
luca.
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Re: Accatastamento e stagionatura legna da ardere - parte 2
Non so cosa dire. La mia esperienza col castagno e quercia è limitata in quanto brucio robinia al 90%.
Anche tra i vari ciocchi di robina ci sono quelli che bruciano e quelli che non ne vogliono sapere.
La quercia che ho portato a casa già secca, aveva un diametro di circa 60 cm e mi sembrava sana (battendo con la mazza sul legno "suonava bene") . Solo esternamente la corteccia era marcia.
In effetti, ripensandoci, è stata solo quella che mi ha dato problemi. altre quercie bruciavano bene.
Comunque ti ringrazio per le spiegazioni
Fausto
Anche tra i vari ciocchi di robina ci sono quelli che bruciano e quelli che non ne vogliono sapere.
La quercia che ho portato a casa già secca, aveva un diametro di circa 60 cm e mi sembrava sana (battendo con la mazza sul legno "suonava bene") . Solo esternamente la corteccia era marcia.
In effetti, ripensandoci, è stata solo quella che mi ha dato problemi. altre quercie bruciavano bene.
Comunque ti ringrazio per le spiegazioni
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