Stufe, caminetti ecc

superclod ha scritto:...pero' dal momento dell' accensione a quando la stufa va a regime(cioè l'acqua supera i 50 gradi) passa non meno di un'ora e mezza a volte anche due.

Concordo con psq sulla difficoltà di avere comfort rapidamente e stabile con stufe a legna.
Ma l'affermazione di superclod farebbe pensare a elevato volume di acqua in circolo e/o a scambiatori sporchi. Saluti

forse non mi sono spiegato a dovere scusate diciamo che io arrivo a casa verso le 17 dal lavoro pulisco la cenere della sera prima e riaccendo la stufa.la temperatura dell'acqua che mi dà la centralina e'sui 24/28 poi comincia a salire fino sopra i 50 e a quel punto inizia ad andare ai termosifoni(in acciaio) i quali pero' sono freddi e l'acqua torna indietro sui 45 gradi circa.fa questo giochino di andare all'insu per poi calare finche i termosifoni sono abbastanza caldi e la temperatura poi sale fino oltre i 60 anche 70 a volte.la casa e' nuova(costruita nel 2008 vi abito dal 2011) le tubature non dovrebbero essere sporche piu' di tanto un saluto a tutti

tutto ciò mi sembra abbastanza normale.
se la stufa sta ferma, l'impianto si raffredda e poi ci vuole del tempo/KW prima che entri a regime
forse con un accumulo di acqua calda potresti risolvere il "problema" (se è tale), ma la conferma te la può dare solo un termotecnico che esamini il tuo impianto.

il problema potrebbe essere che o non c é un termostato di precedenza cioe' che faccia stare ferma la pompa del riscaldamento e attivi la parte sanitaria.
oppure lo scambiatore della parte sanitaria e' incrostato di calcare e ci mette tanto tempo a scambiare è un po' difficile da spiegarti tecnicamente . la temperatura comunque a 50 gradi è per la parte sanitaria è troppo bassa drovresti tenerla sui 70 gradi .
saluti

Se hai spazio e voglia di fare lavori in casa (spese comprese) con un bel serbatoio di accumulo puffer come già suggerito avresti solo benefici, meno oscillazioni di temperatura, conservazione acqua calda anche con stufa spenta, parlane con un buon idraulico e valuta tanti, anzi tantissimi preventivi..

superclod ha scritto:... poi comincia a salire fino sopra i 50 e a quel punto inizia ad andare ai termosifoni(in acciaio) i quali pero' sono freddi e l'acqua torna indietro sui 45 gradi circa.fa questo giochino di andare all'insu per poi calare finche i termosifoni sono abbastanza caldi e la temperatura poi sale fino oltre i 60 anche 70 a volte...

Avere la temperatura di ritorno a 45° significa produrre enormi quantità di creosoto che, in un primo momento abbassano il rendimento della termostufa perchè intasano lo scambiatore, nel lungo periodo corrode l'acciaio della caldaia fino a bucarlo.

Il creosoto è un composto acido che si forma per condensazione dei fumi sulle superfici fredde dello scambiatore. La temperatura minima per il ritorno deve essere 60°

Per mantenere la temperatura di ritorno sopra i 60° si deve istallare una valvola anticondensa a tre vie che fa circolare la mandata sul ritorno...

forse si potrebbe avere un miglioramento se tramite la centralina regolassi la temperatura di mandata oltre i 50 gradi francamente non so se questa valvola a tre vie e'presente nell' impianto dovrei chiedere a chi lo ha fatto globalmente comunque sono abbastanza soddisfatto del mio impianto in quanto ho ridotto del 90% il mio consumo di gas nel periodo invernale grazie delle vostre opinioni e saluti

Ciao psq la valvola a tre vie che dici tu praticamente miscela l'acqua di mandata sul ritorno per mantenere la temperatura ad almeno 60° come tu dici (ho capito bene?) grazie

stefen 66 ha scritto:Ciao psq la valvola a tre vie che dici tu praticamente miscela l'acqua di mandata sul ritorno per mantenere la temperatura ad almeno 60° come tu dici (ho capito bene?) grazie

Esatto. Negli impianti a legna e pellet è fondamentale.

Si, l'ho toccato con mano con la caldaia del nonno, l'impianto è di vecchia concezione con una caldaia a gasolio ed una a legna in parallelo, anni fa la vecchia caldaia a legna è defunta e l'abbiamo cambiata con una a fiamma inversa.
Ottima resa, ma chi ha fatto l'impianto non ha messo la valvola anticondensa, morale bisogna prima andare a gasolio fin verso i 50-55° e poi si può accendere la caldaia a legna, in caso contrario la temperatura dell'acqua non sale...

Questo è il gruppo anticondensa che ho istallato sul mio impiano.



Il dispositivo preleva una frazione di acqua bollente dalla mandata della caldaia (la parte alta dove il termpometro indica 70°) la miscela con l'acqua fredda proveniente dall'impianto dei termo (nel mio caso dal basso del vaso inerziale) e la rimanda in cladaia a 60°

Una foto che vale più di mille spiegazioni   

Ciao a tutti, vi disturbo per un consiglio:
devo acquistare una stufa a legna per la mia abitazione; attualmente sto provando una Rossella Plus della Nordica di un amico, scalda bene l'appartamento ma ha una scarsa autonomia, ho visto una Jotul MF 3 che ha un'autonomia decisamente migliore che è un aspetto molto importante per la mia gestione.
Sono di fronte ad una scelta:
1) stufa usata (è del 2003) del mio amico a circa 300€
2) Jotul MF 3 nuova a 1200€ (con detrazione 50% e garanzia 10 anni)
e il mio dubbio, oltre che sull'investimento economico, è il seguente:
la diffusione del calore (mi scalda quasi tutta la casa) che oggi ottengo con la stufa della nordica che se non sbaglio lavora principalmente per convezione la otterrei anche con la stufa in ghisa della Jotul?
Cosa ne pensate?
Grazie e scusate il disturbo!

Io ho una Nordica ma non ne sono soddisfatto, purtroppo ora devo tenerla ma per la prossima guarderò altri marchi.

Possedendo una stufa in ghisa tipo la jotul ma più grossa, posso dirti che riscalda molto per convezione ma anche per irraggiamento.
Danno il meglio in salotto, o comunque in una sala centrale e comunicante con le altre stanze.
Tieni conto che l'autonomia che danno è moooolto teorica, non è che il legno brucia per quel tempo, se sei fortunato dopo 8 ore trovi ancora un po' di brace sotto la cenere.

Dipende molto anche da quanto fa freddo fuori da quanto è coibentata l'abitazione e da come sono disposti i vani.

Le autonomie dichiarate dai costruttori sono teoriche. Variano anche in funzione dell'essenza legnosa che andrai a bruciare della pezzatura e dell'umidità. Scordati di riempira la stufa al mattino e trovare la casa calda alla sera. Non funziona così neppure con una caldaia a fiamma rovesciata.

Grazie per le risposte! Cosa ne pensate invece dal punto di vista dell'investimento? Meglio risparmiare decisamente e stare sulla nordica usata o puntare sulla Jotul?

Scusa ma perchè in alternativa al prodotto che conosci e che già ti soddisfa dovresti prenderne uno che costa 4 volte di più e che non sai se ti soddisferà? Io non avrei dubbi.

Perché ho dubbi sulle condizioni della stufa, internamente le pareti sono piuttosto deformate e non so se sia normale o meno...
Sia chiaro se posso risparmiare preferisco, ma non vorrei cmq buttare via i soldi...

La Jotul è da 10Kw ed è un ottimo prodotto.

La stufa che stai usando quanti kw ha?

Tieni presente che anche se la stufa in ghisa scalda per irraggaimeto (sicuramente un calore benefico e da preferirsi rispetto ai movimenti di aria polverosa) dopo alcune ore si scalderanno anche le zone più remote della casa.

l'attuale è da 8,5 kw.
come faccio a capire se è "grave" l'usura della stufa?

Le pareti interne si possono anche sostituire. Ci sono stufe che durano parecchi anni.
Io non voglio confonderti ma in generale non amo il calore delle stufe in ghisa. Per me vanno bene da seconda casa. Scaldano tanto e veloce ma poi si fa fatica a stare nello stesso ambiente .
Come ti hanno detto lascia stare l'autonomia. Nella media le stufe come quella si caricano 4 volte al giorno

Qualche tempo fa possedevo una Jotul F100cb (7,5kw). Come qualità costruttiva promossa a pieni voti dopo alcuni anni d'uso non vi era nessun segno di usure o crepe nella ghisa, neanche a cercarle con la lente. Come funzionamento invece è un tipo di stufa che, più di altre, è condizionata da almeno un paio di fattori: intanto necessita di un ottimo tiraggio, quindi tubi che si innestano subito nel muro senza giri vari e una canna fumaria ben realizzata e di sezione adatta; è necessario usare legna molto secca. A queste condizioni la resa è buona, il vetro rimane piuttosto pulito e l'autonomia... non sarà di 8 ore ma non siamo neppure troppo distanti; in caso di tiraggio non adeguato o legna non secca invece il funzionamento non è dei migliori, intendiamoci, scalda lo stesso ma la resa e l'autonomia calano e i tubi si sporcano precocemente. Dato che emette calore principalmente per irraggiamento, non può essere posizionata accanto a mobili ovviamente (ma neppure a ridosso di pareti piastrellate...).
Non conosco granchè quel modello della Nordica ma essendo una stufa in ghisa (di impostazione diversa da quelle tipo Jotul) è normale che l'autonomia non sia elevata. Sono un poco sospette le deformazioni della ghisa di cui parli, potresti mettere una foto? Potrebbero essere dovuto ad un errato uso, per esempio il carico legna eccessivo con registri lasciati aperti...
Escludi altri modelli/marchi, sia nuovi che usati?

No! Non escludo nessun modello! Interessanti le vostre opinioni sulla ghisa, mi fanno riflettere molto!
Una stufa che mi incuriosisce molto è la Bullerjan (o la Kanuk), ma non trovo commenti dagli utilizzatori...Voi cosa consigliate?
Dopo vi posto delle foto della stufa attuale così mi aiutate, siete dei grandi! Ha delle parti in ghisa, ma il bruciatore è in refrattario e le parti deformate sono sopra, nel deflettore fumi (almeno credo si chiami così) che è in metallo. In più smontandola per pulirla ho visto che le pareti laterali sono credo in acciaio (rivestite poi in maiolica), queste sono fermate da delle viti alla struttura principali; queste vite sono saltate via perché le pareti si flettono molto...

Da come ne parli sembra malconcia quella stufa.
Qual'è il tuo budget di spesa ?