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Re: Slitta da esbosco: consigli
Scusa adesso ho capito il suzuki intendi fuoristrada, allora lo scaldabagno debitamente modificato
può andare e una soluzione, (se mi ricordo la parte superiore e curvata questo potrebbe essere di aiuto), anche il bidone di plastica però lo vedo fragile, se usi fasce tessili nei spigoli o bordi, mettigli un tubo di plastica tagliato sulla lunghezza, così eviti di rovinarla
se mi ricordo la parte superiore e curvata questo potrebbe essere di aiuto, buon lavoro !
Paolo67
può andare e una soluzione, (se mi ricordo la parte superiore e curvata questo potrebbe essere di aiuto), anche il bidone di plastica però lo vedo fragile, se usi fasce tessili nei spigoli o bordi, mettigli un tubo di plastica tagliato sulla lunghezza, così eviti di rovinarla
se mi ricordo la parte superiore e curvata questo potrebbe essere di aiuto, buon lavoro !
Paolo67
paolo67- utente registrato
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Località : Friuli
Re: Slitta da esbosco: consigli
francesco80 ha scritto:a secondo del diametro , se è grossa diramo se è piccola la tiro per intero.
Secondo me basta solo il cono.
Bella idea lo scaldabagno però ha il diametro limitato. Forse quei serbatoi tipo autoclave con diametro di mezzo metro consentirebbero di tirare anche fasci di ramaglie. Anch'io uso un vecchio Samurai come trattore tuttofare e quando si impunta il carico, se non sei pronto, si rompe la fune. Io ho tirato e tiro di tutto ma con la fune annodata posso usare il rinvio soltanto a tratti purtoppo.
marzot- utente registrato
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Data d'iscrizione : 20.11.12
Località : Trentino
Re: Slitta da esbosco: consigli
Nooo i fasci di ramaglie non mi interessano e poi in ogni caso i fasci li tira lo stesso, per il diametro penso sia giusto perchè più grandi con il verricello non li tiro o se li tiro li taglio a pezzi piccoli in modo di non rovinarlo.
Ha tirato legna il mio suzuki jimny con il verricello che ho montato 5 anni fa e ancora fa il suo lavoro !
Ha tirato legna il mio suzuki jimny con il verricello che ho montato 5 anni fa e ancora fa il suo lavoro !
francesco80- utente registrato
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Data d'iscrizione : 14.04.12
Re: Slitta da esbosco: consigli
ferrari-tractor ha scritto:per la slitta parliamone qui... mi interessano i dettagli
https://lamotosega.forumattivo.com/t3505-slitta-da-esbosco-consigli
A dire la verità la slitta l'ho solo disegnata, dimensioni tipo H20x80x120 con tre passanti. Il fabbro, che ha visto il disegno, telefonicamente mi ha parlato di due tipi di misure, con ferro più fino (17kg) o un pò più grosso (24kg).
Come linee somiglia a quella che avevi postato tu, http://www.unionladina.it/sito/foto/45.jpg solo con tre passanti orizzontali invece che due. Con i 4 ferri verticali e i 3 passanti un pò più grossi rispetto al resto della struttura.
Mi resta il dubbio sull'altezza...perchè sia più stabile è meglio più bassa, più alta o così è bilanciata?
herminetor- utente registrato
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Località : Veneto
Re: Slitta da esbosco: consigli
mi sembra abbastanza ben proporzionata.
Per 25 euro... fossero anche 50... quasi quasi ha un futuro il tuo fabbro
Per 25 euro... fossero anche 50... quasi quasi ha un futuro il tuo fabbro
ferrari-tractor- Moderatori
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Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: Slitta da esbosco: consigli
io non capisco una cosa, la slitta si tira su con il verricello, poi per riportarla a valle si riesce a trainare a mano?
speedsonic- utente registrato
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Località : provincia imperia
Re: Slitta da esbosco: consigli
Beh è un caro amico, non penso lo faccia a tutti quel prezzo, sennò cosa lavora a fare...
Speedsonic, penso proprio di si, la si porta giù a mano, per questo deve esser leggera.
Speedsonic, penso proprio di si, la si porta giù a mano, per questo deve esser leggera.
herminetor- utente registrato
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Data d'iscrizione : 28.02.16
Località : Veneto
Re: Slitta da esbosco: consigli
io tiravo indietro il cavo di acciaio del verricello con una corda di canapa, tirare indietro tutta la slitta dev'essere piu faticoso, specie se si impunta.
speedsonic- utente registrato
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Data d'iscrizione : 06.11.13
Località : provincia imperia
Re: Slitta da esbosco: consigli
dove vi è il rischio che si impunta è meglio usare un cono, la slitta va bene dove il terteno è pulito.
questa è la mia
https://i.servimg.com/u/f84/16/52/04/59/p6160810.jpg
questa è la mia
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«Non perdere tempo a discutere con gli sciocchi e i chiaccheroni: la parola ce l'hanno tutti, il buon senso solo pochi.»
gian66- Moderatori
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Data d'iscrizione : 28.03.11
Età : 58
Località : Prov. di Cuneo
Re: Slitta da esbosco: consigli
Ecco la nostra slitta in legno detta "mussa", ogni componente è in un legno diverso così da risultare molto leggere ma allo stesso tempo molto resistente. Questa è piccola ed è davvero una piuma pur permettendo di caricare fino a circa 2 quintali. Nel ripulire il castagneto per me che non sono meccanizzato è davvero un valido supporto. Ovviamente si usa proficuamente solo in discesa.
faldi- utente registrato
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Data d'iscrizione : 27.05.13
Località : tra il Piave e il Livenza
Re: Slitta da esbosco: consigli
caspita faldi.... davvero bellissima!! non avevo mai visto i manici lavorati a quel modo... la conoscevo sempre con i due pattini che si curvavano prolungandosi verso l'alto e diventavano manici in verticale. Purtroppo non ho mai avuto l'occasione di usarle in prima persona (nei miei boschi non sarebbe possibile o conveniente) ma ammiro molto queste realizzazioni, frutto dell'esperienza dei nostri predecessori.
p.s. noi lo conosciamo come "slìte"
p.s. noi lo conosciamo come "slìte"
lovato- utente registrato
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Data d'iscrizione : 06.03.14
Età : 46
Località : Recoaro Terme (VI)
Re: Slitta da esbosco: consigli
Nella mia zona ogni paese ha la sua variante, ho un libricino molto bello che le cataloga tutte.
E' davvero alta ingegneria questo strumento, pattini in frassino, pioli in corniolo,traversi in frassino, longheroni di betulla o tiglio manici in frassino o castagno.
E' davvero alta ingegneria questo strumento, pattini in frassino, pioli in corniolo,traversi in frassino, longheroni di betulla o tiglio manici in frassino o castagno.
faldi- utente registrato
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Data d'iscrizione : 27.05.13
Località : tra il Piave e il Livenza
Re: Slitta da esbosco: consigli
Interessante! da appassionato ... ti chiedo se ci puoi dire dove lo si trova.faldi ha scritto: ... ho un libricino molto bello che le cataloga tutte.
Complimenti per la tua slitta .
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gian66- Moderatori
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Data d'iscrizione : 28.03.11
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Località : Prov. di Cuneo
Re: Slitta da esbosco: consigli
Slitte nelle prealpi trevigiane di Giovanni Tomasi.
E' un opuscolo di una ventina di pagine degli anni 80, praticamente impossibile ritrovarlo anche se....guarda ebay che per fortuna uno c'è.
E' un opuscolo di una ventina di pagine degli anni 80, praticamente impossibile ritrovarlo anche se....guarda ebay che per fortuna uno c'è.
faldi- utente registrato
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Data d'iscrizione : 27.05.13
Località : tra il Piave e il Livenza
Re: Slitta da esbosco: consigli
Faldi , per la gioia di tutti potresti fare delle foto ( se non e' troppo grande come misura poi le pag hai detto che sono una 20ina) e postarle
ciao nitro
ciao nitro
nitro52- utente registrato
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Data d'iscrizione : 17.03.13
Località : o qui o li
Re: Slitta da esbosco: consigli
Bentrovati, questa discussione mi ha fatto venire in mente alcune cose.
Anzitutto che le forme e i materiali delle slitte sono sostanzialmente gli stessi dappertutto, frutto della disponibilità e della lunga esperienza di chi le ha usate.
Nel borgo che frequento nell'appennino piacentino c'è questa, probabilmente si è salvata grazie all'alloggiamento che la copre (per fortuna è un posto dove legna da fuoco non manca!)
Mi piacerebbe tirarla giù per esaminarla, vedremo...
https://i.servimg.com/u/f37/19/51/38/24/slitta10.jpg
Poi, mi sono ricordato di una pagina in un libro di Mauro Corona (Le voci del bosco, Mondadori)
Anche qui vengono usati differenti tipi di legno.
https://i.servimg.com/u/f37/19/51/38/24/slitta11.jpg
@ Faldi : potresti fare una scansione del libretto per inviarlo a chiunque te ne farebbe richiesta in MP (interesserebbe anche a me!)
Anzitutto che le forme e i materiali delle slitte sono sostanzialmente gli stessi dappertutto, frutto della disponibilità e della lunga esperienza di chi le ha usate.
Nel borgo che frequento nell'appennino piacentino c'è questa, probabilmente si è salvata grazie all'alloggiamento che la copre (per fortuna è un posto dove legna da fuoco non manca!)
Mi piacerebbe tirarla giù per esaminarla, vedremo...
https://i.servimg.com/u/f37/19/51/38/24/slitta10.jpg
Poi, mi sono ricordato di una pagina in un libro di Mauro Corona (Le voci del bosco, Mondadori)
Anche qui vengono usati differenti tipi di legno.
https://i.servimg.com/u/f37/19/51/38/24/slitta11.jpg
@ Faldi : potresti fare una scansione del libretto per inviarlo a chiunque te ne farebbe richiesta in MP (interesserebbe anche a me!)
nuvolo- utente registrato
- Messaggi : 42
Data d'iscrizione : 29.04.16
slitta da trasporto
ciao Nuvolo
La slitta è stato un mezzo di trasporto diffusissimo in tutte le aree montane appenniniche e alpine quando vi era la sola disponibilità di trazione animale (buoi od in alcuni casi manzi). La slitta aveva il vantaggio di consentire il trasporto di carichi di un certo peso (rapportato alle dimensioni dei buoi ed alle esigenze di un tempo) su pendenze elevate, con una notevole stabilità data dal baricentro basso ed un attrito “controllato” che consente una azione frenante sia in salita che in discesa.
Contrariamente a quanto si possa credere la slitta non era uno strumento da utilizzare sulla neve, ma si utilizzava per lo più con terreno asciutto. Le mulattiere e gli stradelli di un tempo erano costruiti con una pavimentazione di ciottolame (c.d. ricciata o rizz o risò a seconda delle zone) postato apposta per favorire lo scivolamento “controllato” della slitta. La slitta da trasporto nel piacentino generalmente si chiama “lesa” mentre quella da neve, per lo più utilizzata per gioco dai ragazzi, era detta “piòla” ed era molto leggera ed esile della "lesa" e l'unica trazione era quella umana
La lesa aveva pattini più o meno grandi a seconda delle zone e della conformazione geologica del territorio. Quella della foto dovrebbe essere della zona ligure dell’Appennino Piacentino (presumo Castagnola o Cattaragna o comunque val d’Aveto come intuisco dalla foto e dalla struttura ligure del fabbricato).
Le slitte delle zone più basse, come la media val Nure o val Trebbia, erano più pesanti e con pattini molto larghi per adattarsi a fondi stradali più cedevoli e terreni meno rocciosi e soprattutto perché a servizio di aree agricole “più ricche” e con disponibilità di buoi più grandi.
Le slitte avevano in genere la possibilità di sostituire il piano di carico fissato al telaio a seconda del materiale trasportato. Vi era una struttura a culla in graticciato di legno di nocciolo e castagno per il trasporto del letame o dei sacchi di castagne, od una di assi, sempre in castagno per il trasporto delle pietre o sabbia, oppure si utilizzava solo il telaio con tre traverse in frassino per il trasporto del fieno che in genere era raccolto in una grossa sacca di tela.
La particolarità di una buona slitta era quella di essere assemblata senza alcun elemento metallico di giunzione (chiodi o viti) ma ogni elemento era unito con incastri e tagliole ed era facilmente sostituibile in caso di rottura.
Ritengo che ai giorni nostri la slitta trovi ancora interessanti campi di impiego soprattutto per l’esbosco di modesti quantitativi di legna su pendenze elevate. La trazione non è più animale, ma comunque con mezzi “leggeri! come mini verricello o moto carriola. Se vi può interessare a questo link
https://www.youtube.com/watch?v=L0ZyePddJJY
si trova il video della mia slitta da esbosco, fatta in moderno alluminio... ma il principio è sempre lo stesso: baricentro basso e poco dispendio energetico e carico non eccessivo... perché come dicono i boscaioli veri “ la carga picina la spazza il bosch”
Ciao
La slitta è stato un mezzo di trasporto diffusissimo in tutte le aree montane appenniniche e alpine quando vi era la sola disponibilità di trazione animale (buoi od in alcuni casi manzi). La slitta aveva il vantaggio di consentire il trasporto di carichi di un certo peso (rapportato alle dimensioni dei buoi ed alle esigenze di un tempo) su pendenze elevate, con una notevole stabilità data dal baricentro basso ed un attrito “controllato” che consente una azione frenante sia in salita che in discesa.
Contrariamente a quanto si possa credere la slitta non era uno strumento da utilizzare sulla neve, ma si utilizzava per lo più con terreno asciutto. Le mulattiere e gli stradelli di un tempo erano costruiti con una pavimentazione di ciottolame (c.d. ricciata o rizz o risò a seconda delle zone) postato apposta per favorire lo scivolamento “controllato” della slitta. La slitta da trasporto nel piacentino generalmente si chiama “lesa” mentre quella da neve, per lo più utilizzata per gioco dai ragazzi, era detta “piòla” ed era molto leggera ed esile della "lesa" e l'unica trazione era quella umana
La lesa aveva pattini più o meno grandi a seconda delle zone e della conformazione geologica del territorio. Quella della foto dovrebbe essere della zona ligure dell’Appennino Piacentino (presumo Castagnola o Cattaragna o comunque val d’Aveto come intuisco dalla foto e dalla struttura ligure del fabbricato).
Le slitte delle zone più basse, come la media val Nure o val Trebbia, erano più pesanti e con pattini molto larghi per adattarsi a fondi stradali più cedevoli e terreni meno rocciosi e soprattutto perché a servizio di aree agricole “più ricche” e con disponibilità di buoi più grandi.
Le slitte avevano in genere la possibilità di sostituire il piano di carico fissato al telaio a seconda del materiale trasportato. Vi era una struttura a culla in graticciato di legno di nocciolo e castagno per il trasporto del letame o dei sacchi di castagne, od una di assi, sempre in castagno per il trasporto delle pietre o sabbia, oppure si utilizzava solo il telaio con tre traverse in frassino per il trasporto del fieno che in genere era raccolto in una grossa sacca di tela.
La particolarità di una buona slitta era quella di essere assemblata senza alcun elemento metallico di giunzione (chiodi o viti) ma ogni elemento era unito con incastri e tagliole ed era facilmente sostituibile in caso di rottura.
Ritengo che ai giorni nostri la slitta trovi ancora interessanti campi di impiego soprattutto per l’esbosco di modesti quantitativi di legna su pendenze elevate. La trazione non è più animale, ma comunque con mezzi “leggeri! come mini verricello o moto carriola. Se vi può interessare a questo link
https://www.youtube.com/watch?v=L0ZyePddJJY
si trova il video della mia slitta da esbosco, fatta in moderno alluminio... ma il principio è sempre lo stesso: baricentro basso e poco dispendio energetico e carico non eccessivo... perché come dicono i boscaioli veri “ la carga picina la spazza il bosch”
Ciao
nèga- utente registrato
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Età : 61
Località : appennino piacentino
Re: Slitta da esbosco: consigli
In questo corto girato dalle mie parti se ne può vedere l'uso.
https://www.youtube.com/watch?v=UzT_RQUPqG0
Visto le richieste e che comunque il libricino è introvabile ne farò una scansione, mandatemi pure per mp le richieste.
https://www.youtube.com/watch?v=UzT_RQUPqG0
Visto le richieste e che comunque il libricino è introvabile ne farò una scansione, mandatemi pure per mp le richieste.
faldi- utente registrato
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Data d'iscrizione : 27.05.13
Località : tra il Piave e il Livenza
Re: Slitta da esbosco: consigli
gran bel filmato
ci fa ricordare e vedere la fatica che facevano i contadini 50 anni fa per guadagnarsi la pagnotta giornaliera
a questo punto non ci resta che meditare .......................
ciao nitro
ci fa ricordare e vedere la fatica che facevano i contadini 50 anni fa per guadagnarsi la pagnotta giornaliera
a questo punto non ci resta che meditare .......................
ciao nitro
nitro52- utente registrato
- Messaggi : 6979
Data d'iscrizione : 17.03.13
Località : o qui o li
Re: Slitta da esbosco: consigli
Si. Per certi versi un tuffo in un passato che ho vissuto... (pare, l'altro ieri). Del filmato non mi è piaciuto né il commento retorico né le il montaggio di riprese artificiose.
marzot- utente registrato
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Data d'iscrizione : 20.11.12
Località : Trentino
Re: Slitta da esbosco: consigli
Il filmato (grazie! faldi) è un poco malinconico, ma ricorda bene di come un tempo si faceva uso delle slitte in montagna.
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Re: Slitta da esbosco: consigli
Malinconico e nostalgico, il filmato porta un'impronta "Amarcordiana". Ovviamente artefatto, poiche' e' sempre un documentario, e' il viaggio della "croce" attraverso luoghi di incontro con i soggetti piu' caratteristici del tempo. Proprio come in Amarcord di Fellini. La voce del relatore onniscente ha il timbro e la cadenza tipica dei filmati di qull'epoca. Un modo per conoscere e "riflettere" sulle fortune delle quali possiamo gioire e che spesso non sappiamo apprezzare.
Il Celtico.
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Re: Slitta da esbosco: consigli
Sembrerà esagerato il tono della voce fuori campo ma fidatevi che quella slitta sulle spalle per 1500 metri lungo sentieri aspri solo una fame nera ve la può far portare. L'ho tirata fuori durante queste vacanze per esboscare circa 30 quintali i quali per me senza macchinari non erano altrimenti raggiungibili.
Ebbene, con 5 giri alla mezza giornata, lungo una traccia di circa soli 50 metri di dislivello ogni volta che la rimettevo in spalla per riportarla in cima mi chiedevo perchè non accendere i termosifoni!
Ebbene, con 5 giri alla mezza giornata, lungo una traccia di circa soli 50 metri di dislivello ogni volta che la rimettevo in spalla per riportarla in cima mi chiedevo perchè non accendere i termosifoni!
faldi- utente registrato
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Località : tra il Piave e il Livenza
Re: Slitta da esbosco: consigli
Hai ragione faldi è una gran fatica, che dal punto di vista economico non è ripagata.
Nella mia zona, queste slitte un tempo erano una necessità e in ogni casa, ve era almeno una.
Le famiglie per vivere, ne avevano assoluta esigenza sia in estate che in inverno, si lavorava con una mentalità che ora (per fortuna), non esiste più.
A quei tempi, la gente (non solo gli uomini) era abituata alle fatiche, erano tenaci e con una resistenza incredibile.
Nella mia zona, queste slitte un tempo erano una necessità e in ogni casa, ve era almeno una.
Le famiglie per vivere, ne avevano assoluta esigenza sia in estate che in inverno, si lavorava con una mentalità che ora (per fortuna), non esiste più.
A quei tempi, la gente (non solo gli uomini) era abituata alle fatiche, erano tenaci e con una resistenza incredibile.
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gian66- Moderatori
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Re: Slitta da esbosco: consigli
Bellissima la tua "mussa" Faldi. Noi la chiamiamo "lozzola. Dalle mie parti si costruivano praticamente identiche a quella illustrata da Mauro Corona, anche per le essenze legnose (per i pioli si usava carpino e orno). Complimenti per la tua prestanza fisica per tanta fatica. Io mi son dovuto attrezzare di motocarriola e miniverricello e l'unica alternativa che potrei valutare è....portare la stufa nel bosco!faldi ha scritto:Sembrerà esagerato il tono della voce fuori campo ma fidatevi che quella slitta sulle spalle per 1500 metri lungo sentieri aspri solo una fame nera ve la può far portare. L'ho tirata fuori durante queste vacanze per esboscare circa 30 quintali i quali per me senza macchinari non erano altrimenti raggiungibili.
Ebbene, con 5 giri alla mezza giornata, lungo una traccia di circa soli 50 metri di dislivello ogni volta che la rimettevo in spalla per riportarla in cima mi chiedevo perchè non accendere i termosifoni!
marzot- utente registrato
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