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Re: VITE
ok vedrò di trovare un organo minerale NPK con micro.
Vorrei comunque metterne di più di 25 kg su 200 ceppi.
io avevo pensato 50 kg sui circa 300 ceppi che ho (fra vecchia e nuova)
Vorrei comunque metterne di più di 25 kg su 200 ceppi.
io avevo pensato 50 kg sui circa 300 ceppi che ho (fra vecchia e nuova)
emilio79- utente registrato
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Re: VITE
vendemmia 2016, dolcetto... scusate il ritardo ma carico solo ora le foto
produzione eccezionale nonostante due grandinate dopo la fioritura, nessuno nella mia zona ha alleggerito le viti dai grappoli in eccesso perchè viste le prime due grandinate si temeva che una terza o gli effetti della seconda avrebbero pensato loro a decimare il raccolto, ma non è stato così.
qualità buona dal punto di vista della salubrità dei grappoli, attacchi da oidio quasi assenti e attacchi da botrite debellati con una pulitura delle parti colpite due settimane prima della vendemmia.
purtroppo moltissime cimici asiatiche... acini attaccati e svuotati, ma il mio peggior timore è che potessero dare cattivo gusto al vino, quindi ho dovuto ripulire con scrupolo ogni grappolo dalle bestiacce
data l'abbondanza di produzione, grado zuccherino basso attorno ai 17 gradi BABO, alcuni acini non sono riusciti a cambiare colore, la mia precedente misura era sfalsata in eccesso (l'avevo fatta con un mostimetro che si è rivelato poi poco attendibile)
Ho pigiato circa 450 kg di uva, aggiunto 5g (5, appunto) di metabisolfito subito dopo la pigiatura più per scrupolo che per altro.
un mio amico che è intollerante ai solfiti usa il vecchio metodo dei nonni col sale, circa 15g di sale da cucina per quintale di uva.
due giorni dopo la pigiatura siamo in piena fermentazione, me ne sono accorto perchè i raspi stavano per uscire dal tino, bisogna sempre lasciare un po' di spazio altrimenti ti ritrovi i raspi in terra
circa 7-10 giorni dopo la pigiatura le vinacce hanno questo aspetto
fermentazione ancora attiva, si vede chiaramente la schiuma ogni volta che si fa la follatura (3 volte al giorno: mattino pranzo e sera)
Si svina a fermentazione avvenuta, il modo più preciso per capire le tempistiche è usando il mostimetro, svinando attorno ai 2-3 gradi BABO se si vuole un vino più amabile, quest'anno ho svinato più tardi attorno a 1 grado.
Altrimenti si fa come faceva il nonno, si assaggia: se c'è ancora traccia di dolce la fermentazione non è terminata, si svina quando il dolce è solo più un sentore.
Basarsi solo sulla schiuma prodotta dall'anidride carbonica non va bene perchè c'è produzione di anidride carbonica anche a fermentazione avvenuta per qualche giorno... in ogni caso si nota un calo della schiuma verso la fine della fermentazione
Il vino va direttamente nella botte (inox nel mio caso) serve però filtrarlo grossolanamente con un setaccio per evitare acini o residui di vinacce
una volta tolto "il liquido", rimane "il solido" che viene raccolto e messo nel torchio per la torchiatura.
Il tino deve essere abbastanza pulito da acini ed altro in quanto servirà ancora. NON lavate con acqua!
Il vino prodotto della torchiatura va fatto chiarificare circa 7 giorni nel tino prima di essere messo nella botte assieme all'altro.
Quanto torchiare? i vecchi dicono almeno 12 ore. Bisogna andare piano piano per estrarre tutto... mi ricordo che le vinacce erano praticamente secche quando torchiava il nonno.
Visto che vinifico con i raspi, per evitare un gusto troppo acerbo io mi fermo un po' prima, non sono due litri in più di vino che mi cambiano la vita...
all'inizio il vino esce dal torchio abbondante e molto torbido, poi si chiarifica man mano... a questo punto bisogna assaggiare ogni tanto per evitare di avere un vino dal gusto amaro o troppo acido. Un po' va bene perchè aiuterà la conservazione, troppo no perchè poi è dura berlo!
In questa fase ho aggiunto 4kg di zucchero fatto sciogliere ben bene... dopo qualche ora si nota la ripresa della fermentazione ricca di schiuma
produzione eccezionale nonostante due grandinate dopo la fioritura, nessuno nella mia zona ha alleggerito le viti dai grappoli in eccesso perchè viste le prime due grandinate si temeva che una terza o gli effetti della seconda avrebbero pensato loro a decimare il raccolto, ma non è stato così.
qualità buona dal punto di vista della salubrità dei grappoli, attacchi da oidio quasi assenti e attacchi da botrite debellati con una pulitura delle parti colpite due settimane prima della vendemmia.
purtroppo moltissime cimici asiatiche... acini attaccati e svuotati, ma il mio peggior timore è che potessero dare cattivo gusto al vino, quindi ho dovuto ripulire con scrupolo ogni grappolo dalle bestiacce
data l'abbondanza di produzione, grado zuccherino basso attorno ai 17 gradi BABO, alcuni acini non sono riusciti a cambiare colore, la mia precedente misura era sfalsata in eccesso (l'avevo fatta con un mostimetro che si è rivelato poi poco attendibile)
Ho pigiato circa 450 kg di uva, aggiunto 5g (5, appunto) di metabisolfito subito dopo la pigiatura più per scrupolo che per altro.
un mio amico che è intollerante ai solfiti usa il vecchio metodo dei nonni col sale, circa 15g di sale da cucina per quintale di uva.
due giorni dopo la pigiatura siamo in piena fermentazione, me ne sono accorto perchè i raspi stavano per uscire dal tino, bisogna sempre lasciare un po' di spazio altrimenti ti ritrovi i raspi in terra
circa 7-10 giorni dopo la pigiatura le vinacce hanno questo aspetto
fermentazione ancora attiva, si vede chiaramente la schiuma ogni volta che si fa la follatura (3 volte al giorno: mattino pranzo e sera)
Si svina a fermentazione avvenuta, il modo più preciso per capire le tempistiche è usando il mostimetro, svinando attorno ai 2-3 gradi BABO se si vuole un vino più amabile, quest'anno ho svinato più tardi attorno a 1 grado.
Altrimenti si fa come faceva il nonno, si assaggia: se c'è ancora traccia di dolce la fermentazione non è terminata, si svina quando il dolce è solo più un sentore.
Basarsi solo sulla schiuma prodotta dall'anidride carbonica non va bene perchè c'è produzione di anidride carbonica anche a fermentazione avvenuta per qualche giorno... in ogni caso si nota un calo della schiuma verso la fine della fermentazione
Il vino va direttamente nella botte (inox nel mio caso) serve però filtrarlo grossolanamente con un setaccio per evitare acini o residui di vinacce
una volta tolto "il liquido", rimane "il solido" che viene raccolto e messo nel torchio per la torchiatura.
Il tino deve essere abbastanza pulito da acini ed altro in quanto servirà ancora. NON lavate con acqua!
Il vino prodotto della torchiatura va fatto chiarificare circa 7 giorni nel tino prima di essere messo nella botte assieme all'altro.
Quanto torchiare? i vecchi dicono almeno 12 ore. Bisogna andare piano piano per estrarre tutto... mi ricordo che le vinacce erano praticamente secche quando torchiava il nonno.
Visto che vinifico con i raspi, per evitare un gusto troppo acerbo io mi fermo un po' prima, non sono due litri in più di vino che mi cambiano la vita...
all'inizio il vino esce dal torchio abbondante e molto torbido, poi si chiarifica man mano... a questo punto bisogna assaggiare ogni tanto per evitare di avere un vino dal gusto amaro o troppo acido. Un po' va bene perchè aiuterà la conservazione, troppo no perchè poi è dura berlo!
In questa fase ho aggiunto 4kg di zucchero fatto sciogliere ben bene... dopo qualche ora si nota la ripresa della fermentazione ricca di schiuma
ferrari-tractor- Moderatori
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Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: VITE
io lo zucchero lo aggiungo direttamente quando pigio l'uva.
speedsonic- utente registrato
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Località : provincia imperia
Re: VITE
Mmmhhh... tutte quelle vinacce... prende una voglia di distillarle...
Ok, chiuso qui, mi punisco da solo per l'OT.
Dan
Ok, chiuso qui, mi punisco da solo per l'OT.
Dan
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http://freereader56.blogspot.it
Dan56k- Moderatori
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Località : Perugia
Re: VITE
Dan56k ha scritto:Mmmhhh... tutte quelle vinacce... prende una voglia di distillarle...
Siamo in due
Ferrari prepara il DHL
Fine davvero dell'OT
Alessio510- Moderatori
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Re: VITE
già messe in concimaia... mio nonno le usava come pacciamatura per l'aglio
ma ho avuto delle sorprese nel 2014 e parzialmente nel 2015, la fermentazione si è fermata ed il vino è rimasto un po' troppo dolce.
Forse non era quello visto che ai miei vicini di vigna è capitata una cosa analoga, ma ho preferito non interferire troppo con la fermentazione.
negli anni passati ho fatto pure io così.speedsonic ha scritto:io lo zucchero lo aggiungo direttamente quando pigio l'uva.
ma ho avuto delle sorprese nel 2014 e parzialmente nel 2015, la fermentazione si è fermata ed il vino è rimasto un po' troppo dolce.
Forse non era quello visto che ai miei vicini di vigna è capitata una cosa analoga, ma ho preferito non interferire troppo con la fermentazione.
ferrari-tractor- Moderatori
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Re: VITE
Mah per solito lo stop della fermentazione dipende da abbassamenti di temperatura... lo zucchero dovrebbe rafforzare la fermentaizone in questi casi....
Alessio510- Moderatori
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Data d'iscrizione : 03.03.11
Re: VITE
vero in teoria
in pratica se la fermentazione non è molto vigorosa mi è capitato che l'aggiunta di zuccheri provochi un allungamento significativo dei tempi di fermentazione
e questo è successo gli anni scorsi, poi si è fermata... probabilmente causa bassa temperatura notturna.
Il prossimo anno voglio dotarmi di un termometro max/min in modo da monitorare meglio la temperatura del mosto
in pratica se la fermentazione non è molto vigorosa mi è capitato che l'aggiunta di zuccheri provochi un allungamento significativo dei tempi di fermentazione
e questo è successo gli anni scorsi, poi si è fermata... probabilmente causa bassa temperatura notturna.
Il prossimo anno voglio dotarmi di un termometro max/min in modo da monitorare meglio la temperatura del mosto
ferrari-tractor- Moderatori
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Località : Prov. Cuneo
Re: VITE
Marco la fermentazione presumo si sia allungata aggiungendo lo zucchero perchè forse i lieviti hanno dovuto trasformare "più materiale" in alcool...da lì il periodo più lungo, poi con più il grado alcolico del vino sale con più diventa difficile lavorare per i lieviti e la fermentazione diminuisce.
La fermentazione può avere diversi problemi per vari fattori.
Alcuni che mi vengono in mente...
-Temperatura, l'avete già detto, sopratutto sotto i 15 gradi o peggio ancora gli sbalzi termici verso le basse temperature.
- il clima preraccolta, sulla pruina si accumulano dei sali che sono indispensabili per le reazioni di trasformazione (al momento non ricordo a memoria il nome), se piove molto i sali (e anche i lieviti) si dilavano...e poi fatica la fermentazione.
Per il bisolfito che hai aggiunto ti faccio un appunto
1g per quintale è equivalente a non metterlo...
Mettine almeno 5 grammi/q.le a inizio fermentazione, se no evita...
Non lo dico io, è una frase che mi ha detto un enologo mentre parlavamo di come faccio il vino.
Mi ha proprio detto che è inutile metterne una quantità così bassa, tantovale evitare.
Ricordati che gran parte del metabisolfito comunque durante la fermentazione si volatilizza in anidride solforosa.
Io ho svinato sabato era ancora a 5 babo, ma è ripartito subito, in cantina difficilmente va sotto i 18 gradi...speriamo non faccia troppo freddo.
La fermentazione può avere diversi problemi per vari fattori.
Alcuni che mi vengono in mente...
-Temperatura, l'avete già detto, sopratutto sotto i 15 gradi o peggio ancora gli sbalzi termici verso le basse temperature.
- il clima preraccolta, sulla pruina si accumulano dei sali che sono indispensabili per le reazioni di trasformazione (al momento non ricordo a memoria il nome), se piove molto i sali (e anche i lieviti) si dilavano...e poi fatica la fermentazione.
Per il bisolfito che hai aggiunto ti faccio un appunto
1g per quintale è equivalente a non metterlo...
Mettine almeno 5 grammi/q.le a inizio fermentazione, se no evita...
Non lo dico io, è una frase che mi ha detto un enologo mentre parlavamo di come faccio il vino.
Mi ha proprio detto che è inutile metterne una quantità così bassa, tantovale evitare.
Ricordati che gran parte del metabisolfito comunque durante la fermentazione si volatilizza in anidride solforosa.
Io ho svinato sabato era ancora a 5 babo, ma è ripartito subito, in cantina difficilmente va sotto i 18 gradi...speriamo non faccia troppo freddo.
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La terra ferma anche le palle di cannone
mesodcaburei- Moderatori
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Re: VITE
stamane ho procurato il concime
protofert oro 10-10-15 + micro (un misto organico).
ne metto circa 150 gr. a pianta.
Oggi ho iniziato a scalzare e zappare in profondità ed interrare il concime.
protofert oro 10-10-15 + micro (un misto organico).
ne metto circa 150 gr. a pianta.
Oggi ho iniziato a scalzare e zappare in profondità ed interrare il concime.
emilio79- utente registrato
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Re: VITE
a me pare un po presto per concimare, io lo farei a febbraio o marzo.
speedsonic- utente registrato
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Re: VITE
Io ho concimato sabato, preferisco farlo in autunno, perchè la pianta in questo momento è comunque in fase di immagazzinamento di nutritivi, inoltre (sempre mia personale opinione) cerco di riparare il vigneto da scarsa allegagione dovuta all'eccessiva vigoria.
Conosco diversi che concimano in primavera, ma lasciano un carico do gemme per piede molto più alto del mio.
Conosco diversi che concimano in primavera, ma lasciano un carico do gemme per piede molto più alto del mio.
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La terra ferma anche le palle di cannone
mesodcaburei- Moderatori
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Re: VITE
secondo me, concimando adesso si rischia che le pioggie dilavino il concime prima che la pianta lo assorba quando riprende la vegetazione.
in caso di eccessiva vigoria io penserei di diminuire la quantità di concime.
in caso di eccessiva vigoria io penserei di diminuire la quantità di concime.
speedsonic- utente registrato
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Re: VITE
Io riconcimero in primavera, ma mettero un po di azoto e potassio.
Naturalmente una quantità minore di adesso
Naturalmente una quantità minore di adesso
emilio79- utente registrato
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Re: VITE
Il concime si può dilavare ora come in primavera...
Non credo sia una questione di periodo il dilavamento...è una questione di andamento climatico e di pratiche agronomiche che possono diminuirlo.
La pianta comunque se concimi ora, assorbe ora.
Non credo sia una questione di periodo il dilavamento...è una questione di andamento climatico e di pratiche agronomiche che possono diminuirlo.
La pianta comunque se concimi ora, assorbe ora.
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mesodcaburei- Moderatori
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Re: VITE
Una precisazione.... e l'azoto l'elemento che si dilava molto velocemente, cioé se ci sono piogge continue e copiose viene trasportato nelle parti più profonde del terreno,, e quindi non più raggiungibile dalle radici. Fosforo e potassio invece no sciogliendosi si incorporano al terreno ma con scarso dilavamento, rimanendo disponibili anche per molto tempo.
Comunque io ho concimato con un misto organico che ha la caratteristica di avere buona parte di azoto non minerale ma organica che si dilava molto più lentamente.
Comunque io ho concimato con un misto organico che ha la caratteristica di avere buona parte di azoto non minerale ma organica che si dilava molto più lentamente.
emilio79- utente registrato
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Re: VITE
Onestamente l'azoto dovrebbe volatilizzare più che dilavarsi.
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Re: VITE
è chiaro che l'azoto si possa dilavare in qualsiasi momento, dipende da quanto piove,
io pensavo che l'azoto fosse assorbito solo con la pianta in ripresa vegetativa.
La pianta comunque se concimi ora, assorbe ora. ha scritto:
io pensavo che l'azoto fosse assorbito solo con la pianta in ripresa vegetativa.
speedsonic- utente registrato
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Re: VITE
L'azoto si dilava, volatilizza, comunque in piccola parte, solo se concimi e non interri bene. Io nella vigna interro almeno 12-15 cm.
La volatilizzazione é quasi impossibile.
Poi dipende che azoto si usa (nitrico, nitrato, solfato, urea ecc).
i tempi di assorbimento e soprattutto di dilavamento sono diversi.
La volatilizzazione é quasi impossibile.
Poi dipende che azoto si usa (nitrico, nitrato, solfato, urea ecc).
i tempi di assorbimento e soprattutto di dilavamento sono diversi.
emilio79- utente registrato
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Re: VITE
speedsonic ha scritto:è chiaro che l'azoto si possa dilavare in qualsiasi momento, dipende da quanto piove,
io pensavo che l'azoto fosse assorbito solo con la pianta in ripresa vegetativa.
L'azoto la pianta lo utilizza soprattutto in ripresa vegetativa, ma lo assorbe sempre quando è in attività...prova a dare una concimazione nitrica in qualunque momento di attivitá e vedrai che la pianta reagisce subito, quindi credo assorba.
O sbaglio?
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Re: VITE
infatti è quello che ho detto io.
certo che la pianta lo assorbe (se la sua attività radicale è in esercizio) e comunque il nitrato di azoto è la forma che viene assorbita subito in quanto non necessita di trasformazioni intermedie nel terreno.
Diverso è il discorso dell'urea, che deve essere trasformata dal terreno in ammoniacale per poter essere assorbita dalle piante.
Ora di primo acchitto le trasformazioni non le ricordo, ma i nitrati servono per dare il colpo di frusta, in quanto subito disponibili alla pianta, ma, di contro, facilmente dilavabili, l'urea, invece cessione più lenta, nutrizione più prolungata, minore soggezione al dilavamento, specie nel primo periodo della somministrazione.
certo che la pianta lo assorbe (se la sua attività radicale è in esercizio) e comunque il nitrato di azoto è la forma che viene assorbita subito in quanto non necessita di trasformazioni intermedie nel terreno.
Diverso è il discorso dell'urea, che deve essere trasformata dal terreno in ammoniacale per poter essere assorbita dalle piante.
Ora di primo acchitto le trasformazioni non le ricordo, ma i nitrati servono per dare il colpo di frusta, in quanto subito disponibili alla pianta, ma, di contro, facilmente dilavabili, l'urea, invece cessione più lenta, nutrizione più prolungata, minore soggezione al dilavamento, specie nel primo periodo della somministrazione.
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Re: VITE
quindi, è chiaro che il concime con azoto
non ho capito se il concime somministrato in autunno, in caso di forti pioggie , l'azoto contenuto nel concime, anche se interrato, venga portato via dall'acqua , senza che la pianta lo possa assorbire?
volatilizza, comunque in piccola parte, solo se concimi e non interri bene. ha scritto:
non ho capito se il concime somministrato in autunno, in caso di forti pioggie , l'azoto contenuto nel concime, anche se interrato, venga portato via dall'acqua , senza che la pianta lo possa assorbire?
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Re: VITE
la volatilizzazione è una cosa, il dilavamento un'altra.
se piove abbondantemente certo che l'acqua si trasporta il concime nelle parti più basse del terreno (dilavamento) rischiando di perderlo in tutto o in parte.
Discorso vigna..... in questo periodo l'attività radicale della vite è molto forte, in quanto deve immagazzinare risorse per l'inverno e quindi per ora l'azoto (e tutte le sostanze di cui ha bisogno) vengono assorbite ed immagazzinate.
dopo la concimazione ci vorrebbe una discreta pioggerella così da sciogliere il concime e rendere assimilabile le sostanze nutritive.
Certo se piove due giorni di continuo..................le radice della vite sentono solo l'odore dell'azoto.
Io qualche post sopra avevo chiesto se conveniva mettere azoto ora oppure concentrarmi sugli altri elementi, in quanto lo considero uno spreco, (rimandando la concimazione azotato ad poco prima del risveglio vegetativo) ma comunque da me trovo solo concimi ternari. Quindi.....
se piove abbondantemente certo che l'acqua si trasporta il concime nelle parti più basse del terreno (dilavamento) rischiando di perderlo in tutto o in parte.
Discorso vigna..... in questo periodo l'attività radicale della vite è molto forte, in quanto deve immagazzinare risorse per l'inverno e quindi per ora l'azoto (e tutte le sostanze di cui ha bisogno) vengono assorbite ed immagazzinate.
dopo la concimazione ci vorrebbe una discreta pioggerella così da sciogliere il concime e rendere assimilabile le sostanze nutritive.
Certo se piove due giorni di continuo..................le radice della vite sentono solo l'odore dell'azoto.
Io qualche post sopra avevo chiesto se conveniva mettere azoto ora oppure concentrarmi sugli altri elementi, in quanto lo considero uno spreco, (rimandando la concimazione azotato ad poco prima del risveglio vegetativo) ma comunque da me trovo solo concimi ternari. Quindi.....
emilio79- utente registrato
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Re: VITE
Come di consueto ecco le analisi del mio vino, sono al secondo travaso.
Qualche piccolo problema di fermentazione che si è compiuta quest'anno ma abbastanza lentamente.
Uvaggi Bonarda (croatina), Barbera, e in piccola parte un misto di merlot, uva rara, bonarda piemontese.
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La terra ferma anche le palle di cannone
mesodcaburei- Moderatori
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Re: VITE
Anche questo anno si riparte con la vigna.
Nelle vacanze di Natale ho fatto la potatura, adesso inizio a staccare dai fili i tralci recisi e lego.
Qualche palo toccherà cambiarlo pure questo anno...
voi come siete messi?
Nelle vacanze di Natale ho fatto la potatura, adesso inizio a staccare dai fili i tralci recisi e lego.
Qualche palo toccherà cambiarlo pure questo anno...
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ferrari-tractor- Moderatori
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