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cinipide galligeno del castagno
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Re: cinipide galligeno del castagno
Anche qui da noi nell'alto vicentino,l'infestazione è notevolmente inferiore rispetto all'anno scorso,anzi, se non fosse per le vecchie galle dell'anno scorso ancora appese ai rami, direi che sembra quasi sparito,almeno nei miei castagni.
speriamo bene...
speriamo bene...
Re: cinipide galligeno del castagno
In zona media Vallecamonica (alta provincia di Brescia) la situazione è ancora critica, anche se in miglioramento rispetto allo scorso anno; quest'anno le piante di castagno sono migliorate, anche se frutti pochissimi e tutti bacati.
Speriamo nel prossimo anno.
Domanda; siccome dovrei potare delle piante di castagno domestico, secondo voi è meglio aspettare che la situazione si risolva completamente oppure posso potare già questo inverno?
a presto
Ivanricc
Speriamo nel prossimo anno.
Domanda; siccome dovrei potare delle piante di castagno domestico, secondo voi è meglio aspettare che la situazione si risolva completamente oppure posso potare già questo inverno?
a presto
Ivanricc
Ivanricc- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
Appennino bolognese, sono guai seri...
Produzione scarsa e soprattutto molto bacato. probabilmente l'andamento asciutto ha favorito le cydie e ci sono buchi dappertutto. Pezzatura discreta ma tantissimo scarto..
zao
Produzione scarsa e soprattutto molto bacato. probabilmente l'andamento asciutto ha favorito le cydie e ci sono buchi dappertutto. Pezzatura discreta ma tantissimo scarto..
zao
dautàrr- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
Cari amici, la scorsa settimana, ho letto su un settimanale locale, due articoli riguardanti il cinipide, ora ve li posto a titolo informativo.
Buona serata.
Nei castagneti la lotta biologica comincia a dare i suoi risultati.
Chiusa Pesio. Dalla Comunità montana arrivano buone notizia sulla lotta contro il cinipide galligeno del castagno, il parassita che provoca delle galle sulle foglie dei castagni impedendone la normale crescita con la conseguente diminuzione di produzione. L’insetto si nutre di foglie e provoca galle in cui crescono le pupe. Lo si contrasta con un nemico naturale, l’insetto parassito ide Torymus sinensis (anche questo uno specie di vespa): la lotta biologica contro il parassita dei castagni ha già dato i primi risultati con un evidente calo della presenza di galle sulle foglie. Il parassita del castagno non sparirà del tutto, spiegano gli studiosi, ma sarà tenuto a bada e le due popolazioni
di insetti varieranno di numero in rapporto a fattori esterni di anno in anno, come l’andamento climatico: l’importante è che la popolazione del cinipide si mantenga bassa così da non impedire la normale crescita delle foglie e quindi la salute del castagno. Mentre sembra migliorare la piaga del cinipide si nota invece una recrudescenza del “cancro del castagno”, causato da un fungo patogeno che provoca il disseccamento dei rami infettati. È in fase di studio l’ipotesi che ci sia un’interazione tra la presenza del cinipide galligeno e lo sviluppo del cancro del castagno, come pure col “Gnomoniopsis Castanea”, fungo che provoca il marciume delle castagne.
La lotta biologica al cinipide galligeno.
Le galle sulle piante risultano meno evidenti grazie all’azione del Torymus sinensis.
Peveragno - Il cinipide galligeno, l’insetto che gravi danni ha provocato ai castagneti nelle zone del cuneese che gravitano attorno alla Bisalta, non fa più paura. È quanto emerge da un’analisi condotta dalla Comunità montana delle Alpi del Mare, in cui si evidenzia il netto miglioramento della situazione dopo il lancio del parassitoide Torymus sinensis, antagonista del cinipide. I tecnici hanno potuto constatare una ripresa nello sviluppo della vegetazione, grazie ad una minore percentuale di galle che bloccano lo sviluppo dei nuovi germogli, con relativo incremento della dimensione delle foglie e dello sviluppo dei getti. Negli areali di Peveragno, Robilante e Boves le galle risultano oggi decisamente meno evidenti. Un’ulteriore riduzione, a detta degli esperti, si dovrebbe verificare grazie all’azione del Torymus il prossimo anno. Tuttavia le galle non spariranno del tutto, anche al conseguimento di un controllo biologico efficace, ma è fondamentale che si riducano, in numero tale da non provocare più danni alla vegetazione. Su tutta la superficie del Piemonte in questi anni sono state effettuate oltre quattrocento introduzioni di Torymus sinensis, interessando la totalità delle aree castanicole. La lotta biologica, evidenziano i tecnici della Comunità montana, è stata riconosciuta anche a livello nazionale come la soluzione migliore, al fine di limitare nel tempo i danni derivanti dagli attacchi del cinipide galligeno. Lo stato di salute dei castagneti in anni recenti è tuttavia peggiorato a causa anche della riacutizzazione del cancro corticale, facendo ipotizzare ai tecnici un’interazione con il diffondersi del cinipide. Per questa ragione la Comunità montana, malgrado la chiusura imminente, ha in programma una sperimentazione volta al recupero dei castagneti degradati, in cui sarà confrontata l’efficacia di diverse tipologie di intervento: dalle potature abbinate a concimazione, alla somministrazione di prodotti fitosanitari, all’inoculazione di ceppi ipovirulenti del fungo patogeno. Secondo il normale andamento delle popolazioni di insetti, emerge dalla relazione redatta dai tecnici dell’ente, è prevedibile un andamento oscillante della presenza del cinipide, che alternerà a periodi di aumento della propria presenza, altri nei quali calerà di consistenza. Fondamentale è che si mantenga su livelli bassi, in modo tale da non arrecare eccessivo danno alle piante e alla produzione. “La Comunità montana delle Alpi del Mare - commenta il vicepresidente Stefano Dho - si è impegnata fortemente per combattere il flagello legato al diffondersi del cinipide galligeno e i risultati confermano che la lotta biologica era l’unica soluzione realmente praticabile. Con amarezza constatiamo che la Comunità montana, unitamente agli altri enti che si dedicano alla montagna, cesseranno di esistere entro la fine dell’anno, negando così a quell’area importante del nostro territorio la governance che ne aveva evitato lo spopolamento, la desertificazione sociale e l’abbandono”.
Buona serata.
Nei castagneti la lotta biologica comincia a dare i suoi risultati.
Chiusa Pesio. Dalla Comunità montana arrivano buone notizia sulla lotta contro il cinipide galligeno del castagno, il parassita che provoca delle galle sulle foglie dei castagni impedendone la normale crescita con la conseguente diminuzione di produzione. L’insetto si nutre di foglie e provoca galle in cui crescono le pupe. Lo si contrasta con un nemico naturale, l’insetto parassito ide Torymus sinensis (anche questo uno specie di vespa): la lotta biologica contro il parassita dei castagni ha già dato i primi risultati con un evidente calo della presenza di galle sulle foglie. Il parassita del castagno non sparirà del tutto, spiegano gli studiosi, ma sarà tenuto a bada e le due popolazioni
di insetti varieranno di numero in rapporto a fattori esterni di anno in anno, come l’andamento climatico: l’importante è che la popolazione del cinipide si mantenga bassa così da non impedire la normale crescita delle foglie e quindi la salute del castagno. Mentre sembra migliorare la piaga del cinipide si nota invece una recrudescenza del “cancro del castagno”, causato da un fungo patogeno che provoca il disseccamento dei rami infettati. È in fase di studio l’ipotesi che ci sia un’interazione tra la presenza del cinipide galligeno e lo sviluppo del cancro del castagno, come pure col “Gnomoniopsis Castanea”, fungo che provoca il marciume delle castagne.
La lotta biologica al cinipide galligeno.
Le galle sulle piante risultano meno evidenti grazie all’azione del Torymus sinensis.
Peveragno - Il cinipide galligeno, l’insetto che gravi danni ha provocato ai castagneti nelle zone del cuneese che gravitano attorno alla Bisalta, non fa più paura. È quanto emerge da un’analisi condotta dalla Comunità montana delle Alpi del Mare, in cui si evidenzia il netto miglioramento della situazione dopo il lancio del parassitoide Torymus sinensis, antagonista del cinipide. I tecnici hanno potuto constatare una ripresa nello sviluppo della vegetazione, grazie ad una minore percentuale di galle che bloccano lo sviluppo dei nuovi germogli, con relativo incremento della dimensione delle foglie e dello sviluppo dei getti. Negli areali di Peveragno, Robilante e Boves le galle risultano oggi decisamente meno evidenti. Un’ulteriore riduzione, a detta degli esperti, si dovrebbe verificare grazie all’azione del Torymus il prossimo anno. Tuttavia le galle non spariranno del tutto, anche al conseguimento di un controllo biologico efficace, ma è fondamentale che si riducano, in numero tale da non provocare più danni alla vegetazione. Su tutta la superficie del Piemonte in questi anni sono state effettuate oltre quattrocento introduzioni di Torymus sinensis, interessando la totalità delle aree castanicole. La lotta biologica, evidenziano i tecnici della Comunità montana, è stata riconosciuta anche a livello nazionale come la soluzione migliore, al fine di limitare nel tempo i danni derivanti dagli attacchi del cinipide galligeno. Lo stato di salute dei castagneti in anni recenti è tuttavia peggiorato a causa anche della riacutizzazione del cancro corticale, facendo ipotizzare ai tecnici un’interazione con il diffondersi del cinipide. Per questa ragione la Comunità montana, malgrado la chiusura imminente, ha in programma una sperimentazione volta al recupero dei castagneti degradati, in cui sarà confrontata l’efficacia di diverse tipologie di intervento: dalle potature abbinate a concimazione, alla somministrazione di prodotti fitosanitari, all’inoculazione di ceppi ipovirulenti del fungo patogeno. Secondo il normale andamento delle popolazioni di insetti, emerge dalla relazione redatta dai tecnici dell’ente, è prevedibile un andamento oscillante della presenza del cinipide, che alternerà a periodi di aumento della propria presenza, altri nei quali calerà di consistenza. Fondamentale è che si mantenga su livelli bassi, in modo tale da non arrecare eccessivo danno alle piante e alla produzione. “La Comunità montana delle Alpi del Mare - commenta il vicepresidente Stefano Dho - si è impegnata fortemente per combattere il flagello legato al diffondersi del cinipide galligeno e i risultati confermano che la lotta biologica era l’unica soluzione realmente praticabile. Con amarezza constatiamo che la Comunità montana, unitamente agli altri enti che si dedicano alla montagna, cesseranno di esistere entro la fine dell’anno, negando così a quell’area importante del nostro territorio la governance che ne aveva evitato lo spopolamento, la desertificazione sociale e l’abbandono”.
gian66- Moderatori
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Re: cinipide galligeno del castagno
molto interessante, se la lotta biologica sta avendo successo in Piemonte è molto probabile che avrà effetto anche nel resto d'Italia. Lo scorso ottobre ho partecipato ad un convegno a Marradi (appennino tosco-romagnolo) dove furono esposti gli stessi risultati incoraggianti. Nella mia zona (Mugello) il cinipide è presente da tre anni ed è dallo scorso anno che sta portando i suoi effetti negativi sulla salute delle piante e sulla produzione. Nella mia marroneta ho notato un aumento dei rami e delle branche secche a causa del cancro, probabilmente la debolezza in cui versano le piante sta favorendo questo processo.
Leos86- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
La lotta biologica è una tecnica davvero eccezionale, purtroppo da sola non sempre riesce a risolvere completamente il problema.
Erne- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
Nel caso del cinipide però pare sia la sola strada percorribile e la più efficace anche sulla base dell'esperienze in altri paesi in particolare il Giappone dove è stata applicata per la prima volta. Certo è che ci vorranno alcuni anni per avere degli effetti. In Piemonte mi pare i primi lanci dell'antagonista siano stati fatti nel 2005 e i primi risultati di controllo si sono avuti nel 2012. Nel frattempo dobbiamo tenere duro e non abbandonare i castagneti a loro stessi cercando di limitare i danni.
Leos86- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
Ho dovuto purtroppo constatare che con lo sviluppo delle foglie è riapparso il cinipide galligeno del castagno più rinvigorito che mai.Il fenomeno qui da noi è in espansione.Piante che lo scorso anno non erano state colpite,perchè situate a quote più elevate di quelle prese di mira dal parassita,quest`anno non sono state risparmiate.
E una precisa strategia d`intervento da parte delle autorità preposte che io sappia nessuna.
Che siano in attesa di tempi migliori Sempre ammesso che arrivino.
Buona domenica a tutti da D.C.
E una precisa strategia d`intervento da parte delle autorità preposte che io sappia nessuna.
Che siano in attesa di tempi migliori Sempre ammesso che arrivino.
Buona domenica a tutti da D.C.
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Diffida delle imitazioni
Don Camillo- Moderatori
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Re: cinipide galligeno del castagno
cacchio non farmi venire un infarto
da noi non son ancora riuscito a constatare i danni provocato dall'infame
ma da voi è stato liberato Torymus sinensis?
e specialmente avete seguito le linee guida per la salvaguardi de Torymus sinensis, ?
fino ad ora da me non è ancora venuto (840 msl) ma gia in paese negli anni scorsi si son verificati non pochi danni, e si trova solo 250 m di dislivello più in basso di me
da noi non son ancora riuscito a constatare i danni provocato dall'infame
ma da voi è stato liberato Torymus sinensis?
e specialmente avete seguito le linee guida per la salvaguardi de Torymus sinensis, ?
fino ad ora da me non è ancora venuto (840 msl) ma gia in paese negli anni scorsi si son verificati non pochi danni, e si trova solo 250 m di dislivello più in basso di me
ghezzi- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
il cinipide come tutti gli animali si spostano in cerca di cibo, quindi avvanzano, di conseguenza i boschi che sono ancora sani verranno attaccati con il passare degli anni, e in teoria l'antagonista arrivera inseguendolo con il passare degli anni....E un'attesa lunga.....
alby4everR- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
Dalle mie parti - Valle di Susa - il cinipide ha causato, sta causando e causerà ancora gravissimi danni alla castanicoltura. Che un tempo rappresentava un pilastro dell'economia contadina. La situazione è in peggioramento, le piante infestate diventano completamente improduttive, specialmente i rinomati marroni. E alla fine seccano, ormai atrofizzate dalla malattia.
Inutile dire che la lotta antiparassitaria è praticamente inutile. Forse un risultato si vedrà nel lungo periodo, ma a costo di gravi perdite di bosco, già di per sé abbandonato dalle mani dell'uomo.
Inutile dire che la lotta antiparassitaria è praticamente inutile. Forse un risultato si vedrà nel lungo periodo, ma a costo di gravi perdite di bosco, già di per sé abbandonato dalle mani dell'uomo.
aldoo- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
dalle mie parti, colline del biellese, ed anche in pianura, quest'anno l'infestazione è gravissima, più di due anni fa e molto, molto più dell'anno scorso. sono colpite persino le piccole piantine nate dalle castagne. non resta che confidare nell'antagonista, ma comincio ad avere il timore, e la paura di verificarlo, che in tempi di tagli alla spesa le piante di castagno non siano considerate una priorità
Re: cinipide galligeno del castagno
Don Camillo ha scritto:Ho dovuto purtroppo constatare che con lo sviluppo delle foglie è riapparso il cinipide galligeno del castagno più rinvigorito che mai.Il fenomeno qui da noi è in espansione.Piante che lo scorso anno non erano state colpite,perchè situate a quote più elevate di quelle prese di mira dal parassita,quest`anno non sono state risparmiate.
E una precisa strategia d`intervento da parte delle autorità preposte che io sappia nessuna.
Che siano in attesa di tempi migliori Sempre ammesso che arrivino.
Buona domenica a tutti da D.C.
Confermo che contrariamento allo scorso anno, questa mattina ho trovato alcune galle anche dalle mie parti
marco63- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
ma non esiste proprio nessun trattamento neanche chimico per liberarsi di sta piaga?
ghezzi- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
L'unica misura utile secondo chi studia il fenomeno è la lotta biologica per mezzo del lancio di un predatore del cinipide che si chiama Torymus sinensis. Sono stati fatti diversi lanci di questo insetto un pò in tutte le ragioni italiane da parte delle strutture pubbliche preposte, forse non in quantità ancora sufficienti. Fino ad ora gli individui lanciati venivano dalle aree di moltiplicazione del Piemonte, ma ad oggi altre regioni si stanno attrezzando con proprie aree di moltiplicazione per diventare autonome e quindi nei prossimi anni avranno un numero sempre maggiore di insetti a disposizione. Tutto il progetto di lotta è coordinato a livello nazionale tramite il Ministero dell'Agricoltura. Il metodo di lotta usato è di tipo inoculativo e non inondativo, cioè si lanciano i predatori in quantità piccole e loro autonomamente si moltiplicano se c'è un'alta concentrazione di cinipide galligeno. Alcuni castanicoltori anche nelle mie zone hanno acquistato i predatori da fornitori privati per lanciarli nelle loro marronete, in questo caso è utile comunicare alla comunità montana le particelle catastali del lancio per evitare che siano fatti ulteriori lanci nelle zone circostanti ed evitare sprechi di insetti. So che il costo di acquisto degli insetti è molto alto.
Leos86- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
grazie! Leos86 ... interessante quanto ci dici
ci puoi quantificare il costo di questi insetti antagonisti ?
ci puoi quantificare il costo di questi insetti antagonisti ?
gian66- Moderatori
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Re: cinipide galligeno del castagno
Sarei curioso anch'io di sapere quanto costano questi insetti antagonisti. Secondo me, comunque, il gioco non vale la candela. La lotta "biologica" porterà a risultati timidamente positivi solo nel lungo periodo. Nella migliore delle ipotesi tra qualche decennio.gian66 ha scritto:grazie! Leos86 ... interessante quanto ci dici
ci puoi quantificare il costo di questi insetti antagonisti ?
Nel frattempo i boschi diventano sempre più foreste e le attività agro-silvo-pastorali si riducono a nicchie produttive soffocate dalla crisi e dalla concorrenza globale. Non mi stupirei se il prossimo autunno, sulle nostre tavole e nelle nostre sagre di paese, si facessero arrostire castagne cinesi o comunque d'importazione.
La raccolta delle castagne, dalle mie parti e non solo, è stata per molto tempo una fonte di guadagno stagionale. Consorzi e centri di raccolta rappresentavano una fonte per l'industria alimentare.Il primo passo per le successive lavorazioni.
Io stesso ricordo, e non ho ancora certo i capelli bianchi, le quintalate di frutti che ogni autunno raccoglievamo a casa mia e portavamo al vaglio del centro di raccolta, dove a seconda della pezzatura pagavano un tot.
L'invasione del cinipide ha AZZERATO tutto, completamente. Il declino, a dire il vero, era già iniziato molto prima. Almeno una trentina di anni fa con lo spopolamento della montagna. E di conseguenza con l'abbandono delle attività agricole.
Se sommiamo tutti i fattori, alla fine dei conti, il cinipide è solo l'ultimo - e nemmeno il più importante - dei problemi delle nostre zone rurali e soprattutto alpine.
Ho la triste impressione che la lotta al cinipide, anche ammessa la sua efficacia, non porterà ad alcun risultato positivo, se non verrà integrata ad una più seria lotta per la salvaguardia della civiltà contadina. Ormai ridotta a fenomeno da baraccone cultural-nostalgico.
aldoo- utente registrato
- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 28.04.13
Re: cinipide galligeno del castagno
purtroppo non so darvi delle cifre, se ne parlò ad una riunione di castanicoltori e ricordo che alcuni proprietari avevano acquistato dei predatori dividendo la spesa. Io non credo sia conveniente l'acquisto, perchè a livello pubblico c'è già un programma di lotta con costruzione di altre aree di moltiplicazione un pò in tutte le regioni, sull'esempio del Piemonte, dove dopo 7 anni dal primo lancio si sono avuti dei risultati incoraggianti.
Intanto però da un paio di anni la mia marroneta è piena di galle e cancro corticale, l'anno scorso ho abbattuto 2 piante una di 45 e l'altra di 150 anni circa seccate di colpo dal mal dell'inchiostro e altre due stanno per seguirle. Nonostante questo continuo a potare e a piantare castagnoli da seme nella speranza di poterli innestare tra qualche anno.
E' vero che si sente parlare molto poco di montagna e di coloro che ci vivono o ci lavorano oppure se ne sente parlare in termini ridicoli. Io vorrei che il problema del cinipide fosse un'occasione per riportare interesse e impegno nei confronti del castagno e più in generale della montagna e di chi ci lavora.
Intanto però da un paio di anni la mia marroneta è piena di galle e cancro corticale, l'anno scorso ho abbattuto 2 piante una di 45 e l'altra di 150 anni circa seccate di colpo dal mal dell'inchiostro e altre due stanno per seguirle. Nonostante questo continuo a potare e a piantare castagnoli da seme nella speranza di poterli innestare tra qualche anno.
E' vero che si sente parlare molto poco di montagna e di coloro che ci vivono o ci lavorano oppure se ne sente parlare in termini ridicoli. Io vorrei che il problema del cinipide fosse un'occasione per riportare interesse e impegno nei confronti del castagno e più in generale della montagna e di chi ci lavora.
Leos86- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
Per dare alcuni dati, il cinipide compare in Italia nel 2002, nel cuneese, come riporta anche il sito della Regione Piemonte:Leos86 ha scritto:a livello pubblico c'è già un programma di lotta con costruzione di altre aree di moltiplicazione un pò in tutte le regioni, sull'esempio del Piemonte, dove dopo 7 anni dal primo lancio si sono avuti dei risultati incoraggianti.
Le prime contromisure ufficiali sono state prese quattro anni dopo, nel 2006, a livello europeo. Mentre solo nel 2007 si muove qualcosa anche in Italia:Nella primavera 2002 sono pervenuti al Settore fitosanitario della Regione Piemonte campioni di castagno provenienti da Boves e Peveragno, comuni situati in un'area pedemontana a sud di Cuneo. Entrambi i campioni erano costituiti da getti interessati da numerose galle di colore verde e forma tondeggiante, di dimensioni variabili da 0,8 a 1,5 cm di diametro. Le galle erano a volte localizzate su singole foglie ma più spesso interessavano i germogli laterali o apicali dei rami, inglobando una parte delle giovani foglie e determinando l'arresto dello sviluppo vegetativo dei getti colpiti. All'interno delle galle erano presenti alcune celle (fino a 7-8 a seconda delle dimensioni delle galle stesse) ospitanti larve biancastre, prive di zampe ed occhi.
Il monitoraggio parte quindi dal 2005 a livello sperimentale e dal 2007 più estensivamente.A fine giugno 2006 la Commissione europea ha adottato una decisione che stabilisce misure d’emergenza provvisorie per impedire l’introduzione e la diffusione di Dryocosmus kuriphilus nella Comunità. La normativa italiana si è pertanto adeguata con il decreto ministeriale 30 ottobre 2007. La normativa attualmente in vigore, recepita a livello regionale con la determinazione dirigenziale n. 181 del 11 dicembre 2007, prevede:
• monitoraggi annuali per la delimitazione delle zone infestate (zone insediamento e focolaio);
• blocco delle attività vivaistiche (per il castagno) nelle zone infestate e in un’area “cuscinetto” di 15 km di larghezza;
• divieto di far uscire materiale di moltiplicazione (astoni, marze) di castagno da queste aree.
A distanza di pochi anni dai primi provvedimenti non ci sono, almeno nella mia zona, segnali di ripresa. Anzi, il cinipide guadagna spazio anno dopo anno, infestando anche gli ultimi castagneti produttivi. L'iniziativa, poi, di creare un'area "cuscinetto" si è rivelata assolutamente inutile.
Ripeto comunque che dal mio punto di vista non dovrebbe esser econsiderata solamente una lotta contro il cinipide. Se anche si riuscisse a ripristinare lo status quo dei boschi prima dell'infestazione, a che servirebbe?
Per approfondire:
http://www.regione.piemonte.it/agri/area_tecnico_scientifica/settore_fitosanitario/vigilanza/cinipide.htm
aldoo- utente registrato
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Re: cinipide galligeno del castagno
personalmente vorrei di cuore, ringraziare sia Leos86 che aldoo per i loro interventi
li reputo non solo interessanti, ma anche stimolanti.
la lotta deve continuare
teniamoci in continuo aggiornamento .
saluti
li reputo non solo interessanti, ma anche stimolanti.
la lotta deve continuare
teniamoci in continuo aggiornamento .
saluti
gian66- Moderatori
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Re: cinipide galligeno del castagno
A livello sperimentale i primi lanci in Piemonte sono stati fatti nel 2005, precisamente nei comuni di Boves, Peveragno e Robilante, comuni nei quali per la prima volta è stata segnalata la presenza di galle nella primavera del 2002. Ed è a questi comuni che si riferisce l'articolo (postato anche in questa discussione) circa i primi risultati positivi della lotta.
Per approfondire l'argomento lotta biologica al cinipide e informarsi sulle azioni a livello nazionale per la difesa e il potenziamento del settore castanicolo è interessante consultare questo link del sito del Mipaaf
http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3277
Per approfondire l'argomento lotta biologica al cinipide e informarsi sulle azioni a livello nazionale per la difesa e il potenziamento del settore castanicolo è interessante consultare questo link del sito del Mipaaf
http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3277
Leos86- utente registrato
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Località : Firenze
Re: cinipide galligeno del castagno
Ecco alcune foto di pochi giorni fa
Drago 100- ex moderatori
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Re: cinipide galligeno del castagno
Ho due baite nella zona di Ompio, Verbania Cusio Ossola.
Purtroppo ho dovuto constatare che quest'anno l'infestazione del Cinipide lee relative conseguenze sono molto più gravi rispetto agli anni passati.
Verso la fine di maggio, praticamente tutti i castagni non avevano sviluppato foglie. Sembrava fosse passato di lì un incendio, sembrava autunno se no fosse per l'enorme quantità di galle verdi.
A metà giugno si vedevano un po' più di foglie (vedi immagini allegate) ma le piante erano ancora molto sofferenti.
Questo week-end ho visto diverse pianti fiorite, ciò mi ha fatto un po' sperare e mi ha sollevato il morale rispetto alla sensazione di impotenza e tristezza avuta in maggio.
Purtroppo ho dovuto constatare che quest'anno l'infestazione del Cinipide lee relative conseguenze sono molto più gravi rispetto agli anni passati.
Verso la fine di maggio, praticamente tutti i castagni non avevano sviluppato foglie. Sembrava fosse passato di lì un incendio, sembrava autunno se no fosse per l'enorme quantità di galle verdi.
A metà giugno si vedevano un po' più di foglie (vedi immagini allegate) ma le piante erano ancora molto sofferenti.
Questo week-end ho visto diverse pianti fiorite, ciò mi ha fatto un po' sperare e mi ha sollevato il morale rispetto alla sensazione di impotenza e tristezza avuta in maggio.
lobo- utente registrato
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Data d'iscrizione : 06.12.12
Re: cinipide galligeno del castagno
Devo dire che da me l'infestazione sembra stia diminuendo dall'anno scorso. Speriamo.
Qualche galla c'è sempre, ma non vedo più piante completamente piene.
Qualche galla c'è sempre, ma non vedo più piante completamente piene.
ferrari-tractor- Moderatori
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Età : 43
Località : Prov. Cuneo
Re: cinipide galligeno del castagno
lobo ha scritto:Ho due baite nella zona di Ompio, Verbania Cusio Ossola.
Purtroppo ho dovuto constatare che quest'anno l'infestazione del Cinipide lee relative conseguenze sono molto più gravi rispetto agli anni passati.
Verso la fine di maggio, praticamente tutti i castagni non avevano sviluppato foglie. Sembrava fosse passato di lì un incendio, sembrava autunno se no fosse per l'enorme quantità di galle verdi.
A metà giugno si vedevano un po' più di foglie (vedi immagini allegate) ma le piante erano ancora molto sofferenti.
Questo week-end ho visto diverse pianti fiorite, ciò mi ha fatto un po' sperare e mi ha sollevato il morale rispetto alla sensazione di impotenza e tristezza avuta in maggio.
qui sull'etna la situazione e' analoga
Ultima modifica di beppe65 il Lun Lug 08, 2013 7:37 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : ...sistemazione quote)
piccolo boscaiolo- utente registrato
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